Il suv top di gamma della Jeep "veste" la divisa dell'Arma dei Carabinieri. Una flotta di 19 Grand Cherokee veramente "speciali", allestite per le necessità operative dell'antiterrorismo

La livrea blu e rossa è inconfondibile. E infatti non ci sono dubbi: il Grand Cherokee è abile e arruolato. L’Arma dei Carabinieri ha scelto il top di gamma della Jeep per equipaggiare le unità antiterrorismo. Ovvio non parliamo di un Grand Cherokee “normale”. Perché le vetture destinate a questo impiego sono state oggetto di uno specifico processo di blindatura, che ha interessato diversi componenti del veicolo (parabrezza, cristalli laterali, pneumatici e carrozzeria), e di un conseguente  rinforzo delle sospensioni.

Inoltre sono equipaggiate con  i più avanzati sistemi tecnologici in dotazione all’Arma, come il sistema Odino che si collega in tempo reale con le banche dati delle Forze di Polizia, Motorizzazione e Ania, e che funziona su un tablet Android da 7” posto su binari scorrevoli posizionati sul cruscotto.

Il risultato finale, a cui contribuisce un ritratto meccanico che non teme confronti (motore 3.0 V6 CRD da 190 CV, cambio automatico a 8 marce con controllo elettronico e trazione integrale) è un veicolo tattico capace di assicurare la massima sicurezza ai militari e offrire grande affidabilità meccanica, per affrontare qualunque missione su qualsiasi tipologia di terreno e in qualsiasi contesto operativo.

Il primo dei 19 esemplari è stato consegnato alcuni giorni fa a Roma ed entro la fine dell’anno tutte le Grand Cherokee prenderanno servizio in Italia, rafforzando così il sodalizio storico tra il Gruppo FCA e i Carabinieri, nato nel secondo dopoguerra quando tutte le “Gazzelle” avevano il marchio Alfa Romeo, e affiancando i SUV Jeep (Renegade e Wrangler) che già indossano i colori della Benemerita.

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