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I ghiacciai italiani, avvertono gli esperti, stanno sparendo a una velocità mai vista a causa del continuo aumento delle temperature e degli eventi climatici, come dimostra l’Adamello che ha perso 60 m di spessore negli ultimi 20 anni, o il ghiacciaio di Fellaria con addirittura 32 m solo nelle ultime cinque estati. Via via che il ghiacciaio si fonde emergono strati che “raccolgono” al suo interno le particelle di quanto circolava in atmosfera negli anni passati, compresi isotopi radioattivi “risalenti al disastro nucleare di Chernobyl”.
Nel Tg Green di questa settimana raccogliamo gli allarmi lanciati da Riccardo Scotti, responsabile scientifico del servizio Glaciologico lombardo e da Anna Maria Bonettini, biologa del parco dell’Adamello. La sfida per gli esperti è quella di raccogliere e analizzare, prima che sia troppo tardi, ecosistemi e forme viventi del passato, che ora si trovano nel ghiaccio ma che stanno scomparendo.
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