Il prossimo consiglio Ue avrà al centro della discussione anche la necessità di un coordinamento europeo su come affrontare in particolare lo sprint del gas sul mercato internazionale
Il premier Mario Draghi conferma l’impegno del governo a mitigare l’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia. E lo fa riferendo al Parlamento del prossimo consiglio Ue, che avrà al centro della discussione anche la necessità di un coordinamento europeo su come affrontare in particolare lo sprint del gas sul mercato internazionale, che tanti problemi sta causando all’Europa e all’Italia. Sul fronte europeo netto il messaggio del commissario agli Affari economici Ue Paolo Gentiloni che vede in questo passaggio un “test cruciale”: il punto però è andare avanti con la lotta ai cambiamenti climatici, anzi accelerare sulla transizione ecologica, immaginando una spinta in più anche dalla finanza ‘verde’.
Intanto il Documento programmatico di bilancio (Dpb) un’indicazione, del ‘contenimento’ delle bollette che intende il presidente del consiglio, la offre: le misure dedicate al contrasto dei rincari delle bollette, per sostenere le famiglie e supportare la ripresa economica, superano di poco i 2 miliardi per il 2022, pari allo 0,11% del Pil. Nel Documento, tra l’altro, trova spazio anche una revisione dei sussidi ambientalmente dannosi, in grado di liberare risorse che andranno al taglio degli oneri per le attività produttive.
“Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità – osserva Draghi – questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. Il governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette”. Alle misure già prese – quelle di giugno scorso (con 1,2 miliardi), e quelle di poche settimane fa (con più di 3 miliardi) – dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi”.
Il capitolo viene letto costantemente dall’Ue. E Gentiloni mette in guardia sul da farsi: “Come si reagisce è un test cruciale per la transizione climatica”. La risposta però la offre lui stesso: bisogna andare avanti e accelerare sulla transizione ecologica. Il ragionamento dell’ex premier puntella alcuni paletti: il primo sulla necessità di “condividere a livello europeo”; poi quello sulla protezione per “le fasce più vulnerabili, e sull’accelerazione del contributo che le rinnovabili possono fornire all’elettricità. Solo così saremo in grado di fronteggiare la transizione ecologica”. Questo booster verso la decarbonizzazione del modello economico, la presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen lo vede nella “imminente Cop26“, il vertice mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma a novembre: “Sarà il momento per il mondo intero di accelerare l’azione. L’Ue porterà a Glasgow il più alto livello di ambizione”. Un anticipo dei negoziati della Cop26 lo si avrà al G20, come annuncia Draghi facendo presente che a Roma ci si occuperà di lotta ai cambiamenti climatici, pandemia, sostegno alla ripresa globale. E, “in particolare anticiperemo alcune delle negoziazioni che si terranno alla Cop26.
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