Al democratico sono andate anche Arizona e Georgia

Il duello tra Joe Biden e Donald Trump si è concluso a 306 grandi elettori per il democratico contro i 232 del repubblicano. I media statunitensi hanno assegnato gli ultimi Stati rimasti in bilico: a Biden sono andati Arizona e Georgia, che contano rispettivamente 11 e 16 grandi elettori, a Trump il North Carolina, che ne conta 15. La partita sembrerebbe chiusa, ma Donald Trump non è intenzionato a mollare e mentre una coalizione di funzionari federali e statali ha certificato di non aver trovato alcuna prova di frode, lui è tornato ad accusare i democratici di brogli. "Elezioni truccate!", ha tuonato nuovamente su Twitter mentre i suoi più fedeli alleati hanno fatto quadrato attorno a lui. Il consigliere per il commercio Peter Navarro ha detto che l'amministrazione Trump sta operando come se si avviasse a un secondo mandato, facendo eco alle parole del segretario di Stato Mike Pompeo, e della portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany, che si è mostrata sicura del fatto che il tycoon rimarrà in carica per altri quattro anni.

Intanto i sostenitori del repubblicano stanno organizzando manifestazioni negli States, tra cui una domani a Washington DC a cui Trump potrebbe unirsi. "È commovente vedere l'enorme supporto là fuori, specialmente i raduni che stanno sorgendo in tutto il Paese, incluso quello di sabato a Washington", ha scritto il magnate su Twitter (che ha segnalato prontamente il post), "potrei anche provare a fermarmi e salutare". Ma il conteggio dei voti continua a far aumentare il vantaggio del presidente eletto Joe Biden sul suo rivale. Nelle scorse ore anche l'Arizona è stato assegnata ufficialmente al democratico dagli ultimi media che lo davano ancora in bilico, tra cui Cnn. Associated Press e FoxNews avevano già assegnato lo stato a Biden giorni fa, con grande disappunto di Trump.

In Arizona, roccaforte dei repubblicani e del defunto senatore John McCain, la cui vedova ha dato il suo endorsement a Biden, il vantaggio del dem sarebbe talmente netto da rendere inutile una battaglia legale. Per questo la campagna di Trump ha deciso di ritirare la causa intentata in particolare sul conteggio dei voti della contea di Maricopa. Mentre in Georgia è cominciato il riconteggio – a mano – delle schede.

Non solo le votazioni sono state regolari ma "le elezioni del 3 novembre sono state le più sicure nella storia americana", hanno riferito la National Association of State Election Directors, la National Association of Secretaries of State e la Cybersecurity & Infrastructure Security Agency (Cisa), che si occupano del monitoraggio del voto. In questo momento, hanno spiegato le agenzie, in tutto il Paese, "i funzionari elettorali stanno rivedendo e ricontrollando l'intero processo elettorale prima di finalizzare il risultato". Si tratta della contestazione più diretta, fino a oggi, delle accuse lanciate da Trump e dei suoi sforzi volti a minare l'integrità del procedimento e la fiducia dell'elettorato.

Consapevole della sua vittoria, Joe Biden si è messo già al lavoro. Il futuro capo di gabinetto della Casa Bianca, Ron Klain, scelto nelle scorse ore dal democratico, ha detto che il presidente eletto nominerà un "coordinatore sul Covid-19" che guiderà la risposta alla pandemia dell'amministrazione, avrà "accesso diretto" al presidente e lo informerà quotidianamente sull'andamento dei contagi. Sarà previsto anche un team di persone al di sotto di loro, che coordinerà la distribuzione dei vaccini, affronterà le interruzioni della catena di approvvigionamento e migliorerà l'accesso ai test. Sul fronte della politica estera poi, Biden ha già sentito i leader dei principali alleati Usa sia in Europa che in Asia, rassicurandoli sull'impegno di Washington nelle questioni internazionali, dopo l'isolazionismo portato avanti dall'amministrazione Trump. La stessa Cina, inizialmente cauta nel riconoscere il dem come nuovo presidente, si è congratulata con lui e con la vicepresidente eletta Kamala Harris per la "vittoria" delle elezioni.

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