Risultato in bilico, determinanti voti per posta. Per il verdetto ci vorranno giorni

Non c'è stata l'Onda blu in cui i democratici speravano e nessun netto vincitore alle elezioni presidenziali statunitensi dopo l'Election Day del 3 novembre e la lunga notte elettorale Usa. Tra Donald Trump e Joe Biden è un testa a testa all'ultima scheda e per sapere chi sarà il 46esimo presidente degli Stati Uniti bisognerà attendere probabilmente giorni. Determinanti saranno sicuramente i milioni di voti per posta che quest'anno, a causa della pandemia, sono stati da record. Già contestati in campagna elettorale dall'attuale inquilino della Casa Bianca, il mail voting sarebbe stato espresso quasi per intero da un elettorato dem 

Non sono ancora stati assegnati stati chiave come Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, gli stessi che hanno deciso le elezioni del 2016 e che premiarono all'epoca il tycoon a scapito della sconfitta Hillary Clinton. Testa a testa anche in North Carolina, Arizona e Nevada.

Secondo le ultime proiezioni Joe Biden è in vantaggio in Wisconsin (49,4% contro il 48,8 di Trump, fonte Cnn) e ha sorpassato il rivale repubblicano in Michigan (49,3% contro 49,1 fonte Cnn). 

In vantaggio, secondo le proiezioni di Cnn, al momento c'è l'ex vice di Obama, con 224 grandi elettori conquistati, mentre l'attuale capo della Casa Bianca, fermo a 213, non ci sta e annuncia battaglia. "Stiamo vincendo, è in atto una frode, ricorreremo alla Corte Suprema", annuncia il candidato repubblicano mentre è ancora in corso lo spoglio dei voti. Uno strappo istituzionale mai visto negli Usa e stigmatizzato anche dallo staff del rivale: "Il discorso di Trump è scandaloso, senza precedenti e sbagliato", ha commentato il manager della campagna elettorale del candidato democratico, Jen O’Malley Dillon.

Poco prima aveva usato toni decisamente più pacati Joe Biden. "Siamo positivi, crediamo di essere sulla via di vincere queste elezioni, restate fiduciosi ragazzi, vinceremo", ha scritto su Twitter l'ex vicepresidente Usa.

Donald Trump conquista la Florida, uno degli swing state più rilevanti (29  grandi elettori) e il Texas(38), trionfo repubblicano anche in Ohio, stato importante non tanto per il numero di grandi elettori in palio quanto perché tradizionalmente chi vince qui vince le presidenziali. Biden si conferma in gran parte degli stati della East e West Coast, come California, Oregon, Washington o New York, vince in Colorado e New Mexico ed è in netto vantaggio, a sorpresa, in Arizona.

Negli Usa si è votato anche per rinnovare tutti e 435 seggi della Camera e un terzo del Senato, cioè 33 seggi. Stando alle proiezioni della Cnn i democratici sono in vantaggio alla Camera (180 seggi contro 171), dove manterrebbero così la maggioranza, mentre i repubblicani, che ora controllano il Senato, restano qui avanti al momento di un solo seggio (47 a 46).  

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