L'incontro con Conte sull'Alta velocità non dà frutti. Stabilito solo un metodo tecnico. Discusso anche il tema dei terroristi rifugiati

Un "bilaterale" con pochissimo costrutto, almeno dal punto di vista del dossier Tav. Giuseppe Conte e Emmanuel Macron si sono incontrati a Bruxelles. Ma Macron. ancora prima di cominciare ha tagliato corto sulla questione dell'Alta velocità Torino-Lione: "E' un problema tra Italia e Italia – ha detto – La Francia ha la sua posizione e io non ho tempo da perdere". Conte, invece, ha definito l'incontro proficuo. L'obiettivo del premier era di convincere i francesi che la Tav non serve e, in subordine, di equilibrarne i costi. Secondo il premier italiano, è stato stabilito un metodo di lavoro: "Riferiremo ai nostri rispettivi ministri competenti, Toninelli e Bourne, che avranno il compito di analizzare l'analisi costi-benefici e su quella base apriremo una discussione".

Nel "bilaterale" è stato anche affrontato il tema degli ex terroristi rifugiati in Francia e "protetti" dalla "dottrina Mitterrand". Conte ha riferito che anche su questo tema si andrà avanti attraverso incontri tecnici tra i ministri competenti.

Licia Ronzullii – E in Italia, partono subito le polemiche: "La famigerata interlocuzione con la Francia sulla Tav, voluta dal premier Conte, da Toninelli e da tutto il M5S per rivedere completamente l'opera, e nel frattempo rinviarla, sembra che sia finita ancora prima di iniziare. Macron ha liquidato la questione dicendo che è un problema soltanto italiano, ovvero del Governo italiano, e che lui non ha tempo da perdere. Purtroppo, in questo caso non possiamo dargli torto perché è il Governo Conte a bloccare un'opera che vogliono sia gli italiani che i francesi, e che non vogliono soltanto i grillini". E' il commento della vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli.

 

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