Arrivati i "sì" ad accogliere i migranti da parte di Francia, Germania, Finlandia, Lussemburgo e Portogallo. La capitana Rakete riceve un invito a comparire. La nave a poche centinaia di metri dalla costa di Lampedusa

Arriva la disponibilità di Francia, Germania, Finlandia, Lussemburgo e Portogallo a farsi carico, pro quota, dei 40 naufraghi ancora a bordo della Sea Watch 3 attraccata a poche centinaia di metri dalla riva dell'isola di Lampedusa. Lo si deduce da un tweet della Farnesina che arriva direttamente dal profilo del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanese: "Un forte grazie ai Governi di Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e al Commissario europeo Avramopoulos per la risposta positiva per le persone a bordo della Sea Watch".

La situazione sembra dunque avviarsi verso una soluzione. La capitana Carola Rackete ha ricevuto dalla Guardia di Finanza un invito a comparire che arriva dalla Procura di Agrigento: "Affronterò tutto con il supporto dei legali e di SeaWatch, ora voglio solo le persone a terra", aveva detto la comandante. "Prendiamo atto dell'iscrizione della nostra Capitana Carola Rackete nel registro degli indagati per favoreggiamento e violazione del codice della navigazione. In particolare resistenza a pubblico ufficiale per non aver obbedito all'ordine di arresto" aveva fatto sapere la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi.

Da questa mattina, dunque, la situazione sembra aver preso una piega più positiva. Di seguito, ecco i vari passaggi che hanno portato al tweet di Moavero.

Conte – Secondo Conte, "tre o quattro paesi europei" si sarebbero resi disponibili per accogliere i 40 naufrghi rimasti a bordo della Sea Watch 3: "Si è attivato un meccanismo da parte dell'Europa per la procedura della distribuzione. Con il premier olandese Rutte ho rappresentato l'invito da parte dell'Italia di avviare iniziative di verifica e di controllo perché quella nave batte bandiera olandese. Lui non si sente responsabile sui comportamenti singoli. Stiamo completando le operazioni sulla redistribuzione e se questo avverrà i migranti verranno redistribuiti". 

Unione Europea – Ma per l'Unione Europea afferma che prima ci deve essere lo sbarco e, solo dopo, si può procedere al redistribuzione dei migranti: "Solo una volta che lo sbarco avviene possiamo sostenere gli sforzi di solidarietà coordinati con gli altri Stati membri". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Natascha Bertaud, sottolineando che per una eventuale redistribuzione dei migranti a bordo della Sea Watch ci sono "alcune notizie positive da alcuni Paesi membri, ma a questo stadio non posso fornire dettagli", mentre "intensi contatti sono in corso con vari Stati membri". Bertaud ha aggiunto: "Abbiamo visto sia le dichiarazioni del ministro dell'Interno sia del premier a questo proposito, ciò che stiamo facendo in questa fase è il massimo per cercare supporto tra gli Stati membri per fornire solidarietà per tutte le persone a bordo. Ribadiamo ciò che il commissario ha detto ieri, questi sforzi di solidarietà possono essere attuati se e quando lo sbarco è permesso".

Roberto Fico – "Sulla Sea Watch credo che non ci sia alcuna emergenza migrazione in questo momento, 40 persone a bordo di una nave non possono essere un problema per il Paese". Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico a margine di un evento all'Aquila. "Senza dubbio l'Europa deve esserci vicina. Ci vuole forte condivisione europea e spero che gli Stati si facciano avanti il prima possibile", ha aggiunto.

Carola Rakete – "Non posso confermare questi rumors ma vedremo". Così la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete ha commentato la notizia diffusa dalla stampa della sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Agrigento per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, in collegamento video dalla nave. "Abbiamo infranto la legge – ha spiegato la comandante – in Libia c'è la guerra civile non è un porto sicuro. Sono certa che le corti italiane riconosceranno che la sicurezza delle persone è più importante" dei confini nazionali". Salvini? "Non ho tempo per lui, ho 42 persone di cui occuparmi. Si metta in fila".

Garante dei minori – 

Portavoce Sea Watch – La cose vengono riferite in modo un po' diverso dalla portavoce di Sea Watch, Giorgia Linardi: "C'è un contatto con la Germania sia a livello di ambasciata che di governo. Il 13 giugno a Berlino c'è stata la conferenza delle città solidali che hanno dato disponibilità ad accogliere le persone a bordo e di occuparsi del trasferimento. Questa disponibilità è stata riferita ai governo tedesco e italiano. Ma era necessario che i rispettivi ministri dell'Interno si parlassero. Abbiamo avuto notizia di disponibilità anche da parte di altri stati, ma l'Italia non ha dato l'ok allo sbarco per un accordo ancora in divenire. Sarebbe tutto pronto, ma manca l'ok allo sbarco da parte di Salvini". 

"Ci sono stati dei contatti con l'Olanda. Abbiamo preso diretto contatto con il governo. Sea Watch si è rivolta all'Olanda molto prima del ministero Salvini e ha chiesto responsabilità ma lo stato di bandiera non è stato collaborativo, come gli altri stati" ha aggiunto Giorgia Linardi,

Garante dei minori – L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, ha scritto al comandante generale della Guardia costiera, Ammiraglio Giovanni Pettorino per verificare se è confermata la presenza di quattro minorenni non accompagnati a bordo della Sea Watch 3, ormeggiata in acque territoriali a Lampedusa. In caso affermativo, ha ricordato l'Autorità garante, va applicato quanto previsto dall'3 della legge 47/2017, il quale stabilisce che: "In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati". Ciò implica anche un'adeguata accoglienza, vale a dire vanno garantiti i diritti delle persone di minore età attraverso lo sbarco e le procedure previste dall'art. 5 della legge 47/2017 (identificazione, ascolto, nomina del tutore, ricongiungimento, affidamento e inclusione). La nota è stata inviata per conoscenza anche al Capo Dipartimento libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, Prefetto Michele di Bari.

Salvini – Sempre menoi diplomatici i toni di Matteo Salvini: La questione della Sea Watch "è durata anche troppo. Se l'Ue fa quello che deve fare e l'Olanda pure, se tutti fanno il loro dovere il caso si chiude in qualche ora e gli italiani tornano a occuparsi di altro". E poi: "Io non mi permetto di dare indicazioni a magistratura italiana ma se chiunque di noi non rispondesse a un alt di una pattuglia dei carabinieri ci fermerebbero ci arresterebbero e ci sequestrerebbero l'auto", ha aggiunto precisando che "qui c'è un equipaggio e un comandante fuori legge che vanno fermati e arrestati, c'è una nave che per la terza volta non rispetta le regole e le leggi e il buonsenso perché sta utilizzando come merce di scambio 40 essere umani, e quindi mi aspetto multe sequestri arresti blocchi e allontamenti e che la Ue che dia cenno di vita. Mi dicano come dove e quando andranno queste persone poi per me in due minuti il caso si chiude".

 

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