La guerra in Ucraina e la strada, sempre più in salita, per l’utilizzo degli asset russi congelati in Europa per finanziare Kiev: questi i temi al centro del Consiglio Europeo che prende il via oggi 18 dicembre a Bruxelles, al quale partecipa anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il vertice si svolge in un momento di stallo nei negoziati di pace, dopo che il presidente russo Vladimir Putin in un discorso al Consiglio del ministero della Difesa ha definito “impossibile” il dialogo con i leader europei, che ha definito “porcellini che si sono subito uniti all’amministrazione Biden nell’intento di poter distruggere la Russia in poco tempo e di trarne profitto“. Sul campo intanto continuano i raid: nella notte ancora attacchi russi in diverse regioni. Mentre i droni di Kiev hanno colpito una nave russa a Rostov provocando la morte di due persone. Ecco tutte le notizie dal conflitto in diretta di oggi.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha avuto un incontro bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. “Ho comunicato al presidente Zelensky l’impegno della Spagna a favore della sovranità dell’Ucraina e del suo futuro all’interno dell’Ue. È fondamentale garantire un sostegno finanziario europeo solido e sostenibile”, ha scritto Sanchez su X.
Funzionari statunitensi e russi dovrebbero incontrarsi a Miami questo fine settimana per discutere l’ultima proposta americana per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha confermato un funzionario della Casa Bianca a The Hill.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz intende soddisfare le richieste del Belgio e mettere a disposizione i beni detenuti in Germania e appartenenti alla banca centrale russa per sostenere l’Ucraina. Lo riporta la Dpa, citando fonti vicine ai negoziati a margine del vertice Ue di Bruxelles.
Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha annunciato che il nuovo sistema missilistico russo Oreshnik è stato schierato in Bielorussia. “Le prime postazioni sono state preparate per i sistemi missilistici Oreshnik. Li abbiamo ricevuti ieri e stanno per entrare in servizio di allerta di combattimento”, ha detto Lukashenko nel suo discorso alla nazione e al Parlamento. Lo riporta l’agenzia di stampa bielorussa Belta.
“Siamo una comunità di diritto, che si fonda sul rispetto dello Stato di diritto. E questa è una delle caratteristiche della nostra democrazia. Saranno i leader a decidere. Tuttavia, sono certa che esistano soluzioni che possono essere dibattute e discusse, e costruzioni giuridiche che possono essere elaborate. Ma non spetta alla banca centrale incoraggiare o sostenere un meccanismo in base al quale ci verrebbe chiesto, e imposto, di violare l’articolo 123 del Trattato”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte, rispondendo ad una domanda sull’utilizzo degli asset russi congelati. “Il finanziamento monetario non è consentito dal Trattato. Non potete aspettarvi che io avalli un meccanismo che implicherebbe un finanziamento monetario. Questo è piuttosto evidente”, ha spiegato Lagarde. “Non rientra nel nostro mandato, spetta ai leader decidere. E, data l’importanza della questione, dato ciò che è in gioco, sono pienamente fiduciosa che troveranno una soluzione”, ha aggiunto la numero uno dell’Eurotower.
Per quanto riguarda la Nato “non credo che dobbiamo cambiare la nostra Costituzione”, “è la Costituzione ucraina, e lasciamo che sia il popolo ucraino a decidere cosa fare con la nostra Costituzione, e non altri. Sicuramente non a causa delle rivendicazioni russe”, “gli Stati Uniti hanno la loro politica. Non ci vedono nella Nato. Per ora. Tutto nella nostra vita è per ora. Forse la situazione cambierà in futuro”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles.
“Non diciamo che in caso di recidiva dell’aggressione russa, l’Europa dovrà combattere contro la Russia. No, non lo diciamo, ma la presenza europea ridurrà la probabilità che la Russia attacchi di nuovo, il numero di paesi nella coalizione dei volenterosi, in qualsiasi formato, indipendentemente dal numero di paesi, comporterà rischi elevati di riprendere l’aggressione contro l’Ucraina. Quindi, per noi, la presenza europea è importante”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. “Ora, quando parliamo del sostegno degli Stati Uniti d’America, parliamo di condivisione di intelligence. Stiamo parlando di solide garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti d’America su cui contiamo fin da ora, non possiamo rivelare tutti i dettagli, ma quando parliamo dell’articolo 5 del Trattato NATO, comprendiamo che questa è una risposta a una domanda e discuteremo questi dettagli con i nostri partner. E ciò che comprendiamo è che è giuridicamente vincolante”, aggiunge.
Con gli Stati Uniti “non è un dialogo semplice, in realtà. Noi siamo in guerra, gli Stati Uniti possono davvero fermare Putin e io conto su questo. Conto molto sulla pressione degli Stati Uniti” sulla Russia e “ora gli Stati Uniti stanno mediando”, ma “vorrei che facessero più pressione sulla Russia, perché penso che Putin non voglia fermare questa guerra, ma, se gli Stati Uniti faranno più pressione, il presidente Trump può”. Lo dice il presidente ucraino Volodymy Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles.
“Ci sono progressi nel nostro dialogo con gli Usa, la questione, che fa parte del processo negoziale, è che poi gli Usa discutono con la parte russa. Quindi, al momento, non ho un feedback sui nostri progressi più recenti” ma “nei prossimi giorni saremo sicuramente in grado di dirlo. E penso che anche la frequenza dei nostri incontri faccia parte dei progressi”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles. “Per ora, la vedo così. Forse c’è più ottimismo che realismo, ma questa è la realtà in cui viviamo”, aggiunge.
Per i leader Ue “l’adesione dell’Ucraina all’Ue è una componente cruciale dei negoziati di pace. Il sostegno a un’Ucraina prospera e democratica nell’Ue è un elemento chiave per il contributo dell’Ue alla pace e alla sicurezza in Ucraina. L’Ucraina ha compiuto enormi sforzi in condizioni molto difficili. È quindi fondamentale trovare il modo di far progredire il percorso di adesione dell’Ucraina”. E’ quanto emerge dal dibattito sull’Allargamento appena concluso al Consiglio europeo, secondo quanto riporta un funzionario Ue.
Per quanto riguarda il finanziamento all’Ucraina, “i nostri partner sono informati che la decisione potrà essere presa entro la fine di quest’anno”. Lo dice il presidente ucraiano, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Bruxelles.
“La questione finanziaria, non è stata risolta. Ho espresso apertamente la mia opinione oggi ai nostri colleghi e leader. Credo che il prestito di riparazione (sugli asset russi, ndr), questa questione, debba essere risolta positivamente, perché non riguarda solo il sostegno finanziario all’Ucraina, ma nel primo trimestre del prossimo anno, ma è anche una questione di diversa natura. Non vogliamo che questo strumento resti nelle mani della Russia ma crediamo che faranno di tutto per bloccarlo”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles.”Il denaro è necessario affinché la Russia e chiunque altro al mondo non usi questi asset russi come leva contro di noi. Vogliamo che questi asset non facciano parte del processo negoziale, e vogliamo che questa parte ci sostenga. Abbiamo più fiducia nel tavolo delle trattative. Se abbiamo questo strumento”, aggiunge.
“Sequestrare centinaia di miliardi di beni russi in Europa significa molto semplicemente farsi sequestrare altri miliardi di euro di beni italiani, europei, russi e, quindi, non mi sembra la soluzione più intelligente. Se qualcuno mi dice: ‘Sei disposto per altri anni a pagare decine di miliardi di euro degli italiani per far andare avanti la guerra sostenendo eh le armi in Ucraina?’. No, ma non perché me lo dice Putin, ma perché me lo dice il buon senso”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Casalecchio di Reno (Bologna). “Noi non siamo in guerra contro la Russia. Io non sono portavoce di nessuno. Non sono stato io a fare accordi commerciali con Putin e con Mosca, ma sono stati i ministri e premier del Partito democratico a stringere le mani, premiare, abbracciare. Io semplicemente adesso, dopo quasi quattro anni di guerra, lavoro per la pace e sostengo il lavoro di Trump per lo stop alle armi. Qualcun altro mi sembra che invece abbia convenienza che la guerra vada avanti”, ha aggiunto.
“Parlando di questioni delicate che abbiamo discusso con gli Stati Uniti d’America, sì, il Donbass è la questione che non è stata risolta. Abbiamo opinioni diverse. La centrale nucleare occupata dai russi non funziona. È stata distrutta, ma deve funzionare. Deve produrre energia. È la nostra centrale. Sono i nostri diritti. Quella questione non è stata risolta”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles.
Con il premier belga, Bard De Wever, “abbiamo avuto una buona conversazione. Ci siamo capiti. Capisco i rischi di cui parla, ma siamo in guerra e penso che corriamo rischi maggiori. È importante che trasmetta segnali che, in ogni caso, dobbiamo risolvere questo problema oggi o nei prossimi giorni, in modo che l’Ucraina non rimanga senza sostegno finanziario. Questo è il suo segnale positivo”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles.
“Non vorrei parlare a nome dei leader in quale formato è possibile l’aiuto. Sappiamo che la maggior parte dei leader sostiene il prestito di riparazione, e ci sono leader che sostengono altri strumenti. Penso, parlando a nome dei leader, qualunque sarà il risultato di oggi, siamo uniti su una cosa, che non possiamo permetterci di lasciare l’Ucraina senza risposta. In questi giorni, abbiamo una minaccia: 45-50 miliardi di deficit. Di sicuro, il deficit potrebbe essere ancora maggiore”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. “Non sapevamo con certezza come si sarebbero svolti gli eventi quest’anno. Stiamo parlando di fare tutto il possibile per porre fine alla guerra. Nel prossimo futuro, tutti i nostri sforzi saranno volti a trovare una via diplomatica per porre fine a questa guerra. Ma sentiamo anche altri messaggi, direi dai russi, che ora parlano più di guerra che di pace, ed è per questo che l’Ucraina deve essere forte. Non si tratta solo di 45-50 miliardi. Un tale deficit non riguarda la linea del fronte, riguarda la capacità di combattimento dell’Ucraina nel suo complesso. È molto importante, comporta rischi elevati per l’Ucraina. Quindi sono contento di aver avuto l’opportunità di parlare oggi”, rimarca.
“In merito ai continui tentativi delle autorità dell’Unione Europea di procedere al sequestro/utilizzo illegale, senza il consenso della Banca di Russia, dei suoi attivi depositati presso istituti finanziari dell’Ue, attuati anche attraverso l’immobilizzazione a tempo indeterminato dei suoi attivi”, la Banca di Russia, “in conformità con la posizione precedentemente dichiarata di tutela dei propri interessi, comunica che chiederà alle banche europee, dinanzi al tribunale arbitrale russo, il risarcimento dei danni causati dal blocco e dall’utilizzo illegittimi dei suoi beni, nella misura dei beni illegalmente trattenuti e dei mancati profitti”. Lo scrive la Banca Centrale russa in una nota pubblicata sul suo canale Telegram.
Il ministero degli Esteri dell’Estonia ha riferito che 3 guardie di frontiera della Russia hanno sconfinato brevemente in territorio estone e sono poi rientrate in territorio russo. “La polizia e la guardia di frontiera estoni hanno rilevato un attraversamento illegale della linea di controllo temporanea fra l’Estonia e la Russia sull’argine del fiume Narva da parte di 3 guardie di frontiera della Federazione Russa. Le pattuglie della guardia di frontiera estone hanno reagito all’incidente di frontiera. Dopo poco tempo, le guardie di frontiera russe sono tornate in territorio russo”, riferisce il ministero degli Esteri di Tallinn in un post su X che si riferisce a fatti avvenuti ieri. Nel post Tallinn spiega che “chiederà spiegazioni durante una riunione dei rappresentanti di frontiera”, ma la stampa estone riporta che l’incontro, che doveva tenersi oggi, è stato rinviato dalla parte russa. “Il ministero degli Affari esteri estone convocherà l’incaricato d’affari dell’ambasciata russa in Estonia”, aggiunge. La Bild cita una fonte opensource GeoInsider, secondo cui i russi sarebbero rimasti in territorio estone per 20 minuti prima di tornare indietro.
“Sul prestito di riparazione, una volta presa una decisione, come è stato fatto questa settimana per una questione legislativa che abbiamo dovuto trattare con urgenza, potremmo farlo già nella prossima sessione plenaria. Quindi questa settimana abbiamo deciso, a larga maggioranza, di ricorrere alla procedura d’urgenza su richiesta del PPE, del S&D e dei gruppi Renew Europe, e se oggi ci fosse una decisione, potremmo già votarla a gennaio, quindi questa è una tempistica, ovviamente servono negoziati, ma ci sono maggioranze e c’è la volontà del Parlamento, non ci saranno assolutamente ostacoli”. Lo afferma la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo.
“Oggi l’Europa deve capirlo fino in fondo: per continuare a essere sé stessa deve agire. Unita e determinata”. Lo dichiara Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate e promotore dei comitati ‘Più Uno’, in merito al Consiglio europeo chiamato a decidere sugli asset russi per aiutare l’Ucraina. “L’Europa dimostra ogni giorno semplicemente esistendo tutto ciò che Putin si affanna a negare”, scrive su Facebook. “Dimostra che si può crescere senza repressione, governare senza paura, tenere insieme libertà individuali, diritti sociali e coesione. Con tutti i nostri limiti e miglioramenti che pur dobbiamo fare. L’Europa dimostra che il potere può avere limiti e che l’uguaglianza non è solo una parola astratta, ma soprattutto una pratica quotidiana. Ed è questa normalità democratica, non le nostre parole, o il nostro sostegno all’Ucraina, a essere per lui intollerabile. Con l’allargamento a Est, l’Europa ha reso tutto questo visibile”, prosegue. “Paesi a lungo soggiogati dalla Russia hanno scelto liberamente democrazia, benessere e uguaglianza, decidendo di vivere dentro uno spazio di libertà e non sotto un potere imposto. Contro questo modello Putin non ha argomenti. E quando mancano gli argomenti, restano gli insulti”. “Oggi l’Europa deve capirlo fino in fondo: per continuare a essere sé stessa deve agire. Unita e determinata. Per una pace che non nasca dalla debolezza o dalla divisione ma dalla forza dell’unità”, conclude Ruffini.
“La pace non è a buon mercato. È inestimabile. Dall’inizio dell’aggressione russa, il popolo ucraino sta pagando il prezzo più alto per la propria libertà. L’Europa rimane risoluta nel sostenerli per tutto il tempo necessario”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, accogliendo il presidente Volodymyr Zelensky al Consiglio europeo.
Nell’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo, elaborata ieri sera dagli ambasciatori dei 27, entra la parte sull’uso degli asset russi. “Il Consiglio europeo invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare con urgenza gli strumenti che istituiscono un prestito di riparazione basato sui saldi di cassa associati ai beni immobilizzati della Russia, al fine di garantire il necessario sostegno finanziario all’Ucraina a partire dal secondo trimestre del 2026, comprese le sue esigenze militari”, si legge nel testo visionato da LaPresse. “A tale riguardo, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza dei seguenti elementi, in conformità con il diritto dell’UE e internazionale: a) pieno rispetto degli impegni contrattuali degli istituti finanziari pertinenti che detengono saldi di cassa nell’UE, compresi i loro obblighi di pagamento. Tali attività rimarranno immobilizzate dall’UE fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per la revoca dell’immobilizzazione; b) parità di trattamento di tutti gli istituti finanziari che detengono saldi di cassa nell’UE, da utilizzare simultaneamente e su base proporzionale; c) approccio coordinato da parte degli Stati membri in merito ai loro trattati bilaterali di investimento con la Russia; d) solidarietà dell’UE e condivisione del rischio tra tutti gli Stati membri che forniscono garanzie nazionali, proporzionali alla loro quota di RNL (Reddito Nazionale Lordo, ndr) dell’Unione, che possono in casi specifici sostenere il sostegno a fini esclusivamente non militari; e) possibilità che le garanzie nazionali cessino di applicarsi nel contesto del prossimo QFP (Quadro Finanziario Pluriennale, ndr); f) contabilizzazione delle garanzie degli Stati membri come passività potenziali senza alcun impatto sul livello del debito pubblico degli Stati membri; g) rafforzamento delle industrie della difesa europee e ucraine; h) condivisione degli oneri e coordinamento degli sforzi con il G7 e altri partner affini, incluso il mantenimento dell’iniziativa di prestito ERA (Extraordinary Revenue Acceleration, accelerazione Straordinaria dei ricavi, ndr) del G7; i) continuazione da parte dell’Ucraina del rispetto dello Stato di diritto, inclusa la lotta alla corruzione; j) carattere specifico della politica di sicurezza e difesa di alcuni Stati membri e interessi di sicurezza e difesa di tutti gli Stati membri. L’Unione europea agirà in piena solidarietà con gli Stati membri interessati e le istituzioni finanziarie dell’UE nel contesto del prestito di riparazione”.
La Russia si sta preparando a contattare gli Stati Uniti per ottenere informazioni sui risultati del lavoro svolto con ucraini ed europei. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti. “Stiamo effettivamente preparando alcuni contatti con le nostre controparti americane per ottenere informazioni sui risultati del lavoro che gli americani hanno svolto con gli europei e con l’Ucraina”, ha detto Peskov ai giornalisti.
“Ora abbiamo una scelta semplice: o soldi oggi, o sangue domani. Non parlo solo dell’Ucraina, parlo dell’Europa. Questa è una decisione che spetta a noi. E solo a noi. Tutti i leader europei devono finalmente essere all’altezza della sfida“. Lo scrive su X il premier polacco Donald Tusk, in vista del Consiglio europeo.
“Ai miei occhi, deve essere davvero al centro del progetto europeo un’Europa che protegge i suoi cittadini e il suo continente. La prima soluzione è andare avanti con l’Ucraina. Tra poco incontreremo il presidente Zelensky e, in definitiva, il nostro forum deve essere in grado di continuare a impegnarsi per dare visibilità all’Ucraina, al nostro popolo ucraino”. Lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron, al suo arrivo al Consiglio europeo. “La Commissione europea ha avanzato diverse proposte tecniche. Voglio dire qui che dobbiamo trovare con calma e rispetto la soluzione giusta. La cosa più importante è che condividiamo tutti lo stesso obiettivo: aiutare l’Ucraina a finanziare il suo sforzo bellico e a resistere, e quindi avremo successo come europei. Abbiamo ottenuto l’immobilizzazione di questi beni (gli asset russi, ndr). Dicevo che è stata fatta un’ottima cosa. Ora dobbiamo garantire i finanziamenti“, prosegue. “Troveremo la soluzione tecnica, e quindi non dobbiamo dividerci sui modelli tecnici; tutti devono essere rispettati e ascoltati. Quindi ne discuteremo con il nostro collega belga, con tutti i nostri colleghi, e lavorerò insieme con calma, ma sono fiducioso che troveremo una soluzione perché gli europei sono legati da questa volontà di continuare, e una soluzione è necessaria per questo Consiglio, e la troveremo qui”, conclude.
La delegazione ucraina sarà negli Stati Uniti domani, venerdì, e sabato per nuovi colloqui. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai giornalisti, citato dall’agenzia Unn. “La nostra delegazione sarà negli Stati Uniti, è già in viaggio. Gli americani li stanno aspettando lì. Non so chi altro potrebbe essere presente, forse ci saranno gli europei“, ha spiegato.
“Ci troviamo essenzialmente di fronte alla scelta tra utilizzare il debito europeo o gli asset russi per l’Ucraina. E a mio parere, dobbiamo utilizzare gli asset russi. Inoltre, sono stati definitivamente immobilizzati da una settimana. Ciò significa che la Russia non può più accedere a questi asset in ogni caso. E poi dovremmo utilizzarli, come proposto dalla Commissione, ovvero con un prestito corrispondente, in modo da poter sostenere l’Ucraina per i prossimi due anni, se necessario”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, al suo arrivo al Consiglio europeo.
Riguardo al “continuo sostegno all’Ucraina, conoscete la mia posizione. Voglio che utilizziamo i beni russi congelati a questo scopo. Non vedo un’opzione migliore di questa. La mia impressione è che possiamo raggiungere un accordo“. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, al suo arrivo al Consiglio europeo. “Comprendo le preoccupazioni di alcuni Stati membri, in particolare del governo belga. Ma spero che possiamo affrontarle insieme, che possiamo anche intraprendere insieme un percorso per inviare un segnale di forza e determinazione da parte dell’Unione Europea alla Russia. La reazione del presidente russo nelle ultime ore dimostra quanto ciò sia necessario“, ha detto ancora Merz.
Quello di Putin è “un linguaggio un po’ da caserma. Non ci sono porcellini ma leader eletti democraticamente dai popoli. L’Europa è un continente dove ci sono democrazie, ogni leader è eletto dai cittadini e bisogna rispettare la volontà popolare. La dobbiamo rispettare noi e la devono rispettare anche gli altri. Non ci sono maialini, ci sono soltanto leader eletti. Si può essere più o meno d’accordo, Putin ha le sue posizioni, ma non c’è nessuno che scodinzoli e corra dietro a nessuno”. Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al pre summit del Ppe rispondendo a una domanda sulle parole usate ieri dal presidente russo Vladimir Putin in merito ai leader europei, definiti “porcellini”.
“Ho presentato due proposte, due opzioni sul tavolo per questo finanziamento. Una è il finanziamento attraverso il bilancio dell’UE, prendendo a prestito a valere sul bilancio, e la seconda possibilità è il prestito di riparazione. Quindi oggi discuteremo su quale delle due utilizzare. Saranno discussioni intense. Per me, la parte più importante è, alla fine, garantire il finanziamento per l’Ucraina per i prossimi due anni“. Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al suo arrivo al Consiglio europeo. “Questo Consiglio europeo giunge in un momento molto decisivo. Abbiamo un obiettivo finale in questo Consiglio europeo, ed è la pace per l’Ucraina. Per questo l’Ucraina ha bisogno di un finanziamento sicuro per i prossimi due anni, il 2026 e il 2027. È positivo che il Consiglio europeo si sia impegnato l’ultima volta a colmare il deficit di finanziamento dell’Ucraina per i prossimi due anni. Stiamo parlando di 137 miliardi di euro, stimati come necessari, secondo la nostra stima e quella del FMI, e ci siamo impegnati a coprirne due terzi, 90 miliardi di euro“, spiega.
Alcuni droni ucraini hanno colpito una petroliera russa nel porto di Rostov sul Don, uccidendo due membri dell’equipaggio e ferendone altri tre. Lo riporta il Kyiv Independent. Il sindaco di Rostov sul Don, Alexander Skryabin, ha riferito su Telegram che le squadre di emergenza stanno spegnendo un incendio su una petroliera che è stata colpita dai droni ucraini durante la notte. Skryabin ha inoltre affermato che ci sono state vittime a seguito dell’attacco. Yuri Slyusar, governatore dell’Oblast di Rostov, ha confermato le notizie sull’attacco, affermando che una “nave” non specificata era stata danneggiata. Skryabin ha riferito che nessun prodotto petrolifero è stato versato in acqua. Più tardi nella notte, Slyusar ha messo in dubbio le notizie secondo cui l’obiettivo dell’attacco fosse una petroliera, affermando invece che era stata colpita una “nave da carico”.
L’esercito russo ha attaccato diverse regioni dell’Ucraina con droni d’attacco ‘Shahed’. Lo riporta l’agenzia Unian. Nella regione di Odessa un edificio residenziale di nove piani e un istituto scolastico sono stati danneggiati, ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Kiper. “Attualmente si contano sette feriti – ha dichiarato – Sei persone sono state assistite sul posto, un’altra persona è stata ricoverata in ospedale in condizioni non gravi. I medici stanno fornendo tutta l’assistenza necessaria“.

