Stretta del primo ministro australiano Anthony Albanese contro l’incitamento all’odio e la radicalizzazione dopo l’attentato di Bondi Beach di domenica scorsa a Sydney, in cui due persone hanno aperto il fuoco contro la folla che celebrava la festa ebraica di Hanukkah, uccidendo 16 persone tra cui una bambina di 10 anni. Il premier di Canberra, parlando ai giornalisti nella capitale australiana, ha svelato una serie di progetti di legge a tal fine: tra le sue proposte, misure volte ad ampliare la definizione di reati di incitamento all’odio ricomprendendovi anche predicatori e leader che promuovono la violenza, a rafforzare le pene per tali reati e a consentire ai giudici di considerare l’odio come un fattore aggravante nei casi di minacce e molestie online. Inoltre, i funzionari australiani avrebbero maggiori poteri per rifiutare o annullare i visti “a coloro che diffondono odio e divisione in questo Paese, o lo farebbero se fosse loro permesso di venire qui”, ha aggiunto Albanese. Il primo ministro non ha suggerito una tempistica per le riforme, citando la loro complessità giuridica. Ha inoltre sottolineato che alcune misure già adottate dal suo governo, tra cui il divieto di fare il saluto nazista introdotto a febbraio, dimostrano che ha preso sul serio la minaccia dell’antisemitismo. “Riconosco ovviamente che si sarebbe potuto fare di più e accetto la mia responsabilità in questo senso in qualità di primo ministro dell’Australia”, ha precisato, “ma accetto anche la mia responsabilità di guidare la nazione e di unire la nazione”.
A Sydney il funerale della piccola Matilda
A Sydney, intanto, centinaia di persone in lutto, con mazzi di fiori colorati e abbracciate l’una all’altra nel dolore, si sono riunite per il funerale della vittima più giovane della strage antisemita, la piccola Matilda di 10 anni. La bambina, il cui nome non è stato reso noto su richiesta della famiglia, stava giocando in uno zoo didattico durante i festeggiamenti di domenica, poco prima di essere uccisa nella sparatoria di massa. I genitori di Matilda, arrivati in Australia dall’Ucraina, “si sono allontanati dall’Europa orientale devastata dalla guerra per venire qui in cerca di una vita migliore”, ha detto il rabbino Dovid Slavin all’Associated Press mentre entrava nella sinagoga. “Hanno fatto qualcosa che ogni genitore farebbe, portare la propria figlia a una festa di famiglia a Bondi Beach”, ha aggiunto, “se è finita così, è una responsabilità collettiva di ogni adulto in questo Paese”.
Gli insegnanti della bimba: “Era il nostro piccolo raggio di sole”
Al funerale un rabbino ha letto un tributo degli insegnanti della scuola della bambina di 10 anni, che l’hanno descritta come “il nostro piccolo raggio di sole”. Matilda, che era stata felicissima di aver vinto un premio nazionale di alfabetizzazione due giorni prima di morire, “aveva un dono incredibile nel portare gioia a chi le stava intorno”, si legge nel tributo della sua scuola. Intorno ai partecipanti al funerale, palloncini a forma di calabrone fluttuavano nella brezza pomeridiana, un riferimento al soprannome della sua famiglia, Matilda Bee (ovvero ‘ape’ in italiano). Ai partecipanti alla celebrazione e ai giornalisti sono stati distribuiti adesivi con l’immagine di un calabrone sorridente che reggeva una menorah. Sopra l’immagine c’era il nome di Matilda stampato in viola, il suo colore preferito.

