Nepal, dispersi tre alpinisti italiani sull’Himalaya: trovato senza vita uno di loro

Nepal, dispersi tre alpinisti italiani sull’Himalaya: trovato senza vita uno di loro
Il monte Panbari sull’Himalaya in Nepal (foto National Snow and Ice Data Center – CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=163451287

Da lunedì si erano perse le tracce di Alessandro Caputo e Stefano Farronato, che stavano scalando il monte Panbari

Un alpinista italiano è stato trovato morto e un altro è ancora disperso in Nepal, dopo che un gruppo impegnato nella scalata del Monte Panbari (5.630 metri) in Himalaya è stato travolto da una valanga.

A quanto si apprende, sono tre gli italiani rimasti vittime di due distinti incidenti in Nepal. Alessandro Caputo e Stefano Farronato risultano dispersi dopo che una forte nevicata li ha sorpresi al Campo 1 a quota 5mila metri di altezza, mentre erano impegnati nella scalata del Picco Panbari, sull’Himalaya. L’allarme è stato dato dal capo del gruppo, Valter Pellino, rimasto invece, a causa di un malore, al campo base. Secondo il Kathmandu Post, un terzo italiano, di cui non sono state fornite finora le generalità, è invece morto in una valanga che ha colpito il campo base del picco Yalung Ri, nella valle di Rolwaling, sempre sull’Himalaya. Si stava preparando per affrontare la scalata della vetta più alta, il Dolma Khang (6.332 metri). Tra i deceduti, oltre a un italiano, ci sono tre cittadini statunitensi, un canadese e due nepalesi, secondo il vice sovrintendente di polizia Gyan Kumar Mahato dell’ufficio di polizia distrettuale di Dolakha.

Il giornale locale Kathmandu Post riporta che la slavina, dovuta alle forti nevicate, ha colpito il campo base del picco Yalung Ri, nella valle del Rolwaling: sette persone sono morte, quattro sono rimaste ferite e altre quattro risultano disperse. Tra i deceduti, oltre a un italiano, ci sono tre cittadini statunitensi, un canadese e due nepalesi, secondo il vice sovrintendente di polizia Gyan Kumar Mahato dell’ufficio di polizia distrettuale di Dolakha. Il gruppo è stato colpito dalla valanga mentre si stava preparando alla scalata della vetta più alta, il Dolma Khang (6.332 metri). L’ufficio di polizia distrettuale di Gorkha riferisce che i quattro salvati sono stati trasportati in elicottero dal campo base inferiore a Samdo. Il giornale ha identificato i quattro salvati come gli sherpa Pemba Renji e Dawa Chhiri, Pasang Tamang e un cittadino italiano di 65 anni.

Farnesina in contatto con i familiari

La Farnesina, in mattinata, aveva confermato che i contatti con i due alpinisti si erano persi lo scorso 31 ottobre. Impegnati nella scalata del picco Panbari, i connazionali sono stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 a quota 5mila metri di altezza. L’allarme – viene spiegato – è stato dato dal capo del gruppo, Valter Pellino, rimasto invece, a causa di un malore, al campo base. La macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata, anche con elicotteri, che hanno sorvolato la zona anche questa mattina, lunedì. Le ricerche proseguono incessantemente sebbene ostacolate dalle difficili condizioni meteo. Il Consolato Generale Onorario a Kathmandu, in stretto raccordo con l’Ambasciata d’Italia a Dehli e con la Farnesina, sta seguendo direttamente l’evoluzione della situazione mantenendo informati i familiari dei connazionali.

Ritardi negli interventi dei soccorsi

I residenti di Na Gaun, in Nepal, hanno affermato che, nonostante le autorità abbiano ricevuto una richiesta di soccorso immediato nelle prime ore del mattino, l’intervento per soccorrere il gruppo di alpinisti ha avuto ritardi, attribuiti al fatto che la zona è soggetta a restrizioni per i voli in elicottero, che richiedono un’autorizzazione amministrativa speciale. Lo riporta il Kathmandu Post.

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