Gaza, Hamas: “Pronti a restituire i corpi degli ostaggi ma serve tempo” – La diretta

Gaza, Hamas: “Pronti a restituire i corpi degli ostaggi ma serve tempo” – La diretta
La ricerca dei corpi degli ostaggi israeliani da parte di Hamas a Khan Younis, nella Striscia di Gaza (foto AP/Abdel Kareem Hana)

Atteso oggi in Israele il vicepresidente americano JD Vance. Gli Usa sarebbero preoccupati che Netanyahu possa rompere il cessate il fuoco

Resta fragile il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Secondo i media americani, gli Stati Uniti sarebbero preoccupati che Netanyahu possa rompere l’accordo di tregua mediato dal presidente Usa Donald Trump. Oggi il vicepresidente americano J.D. Vance è atteso in Israele. Hamas, intanto, si dice pronto a restituire tutti i corpi degli ostaggi israeliani ancora presenti nella Striscia, ma avverte che il recupero delle salme richiederà ancora del tempo. Ecco tutti gli aggiornamenti di oggi, 21 ottobre, in diretta.

Gaza, le notizie del 21 ottobre
Inizio diretta: 21/10/25 07:00
Fine diretta: 21/10/25 23:30
Abbas: "Hamas un ostacolo alla pace, deve consegnare le armi"

“C’è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato. Inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza: le armi vanno consegnate“. Lo ha detto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il presidente palestinese Mahmoud Abbas, detto Abu Mazen, che il 7 novembre sarà in visita in Italia. Alla domanda sui video delle esecuzioni in piazza di Hamas a Gaza, Abbas ha risposto: “Condanniamo con fermezza le esecuzioni sommarie compiute da Hamas contro decine di cittadini, commesse al di fuori di ogni quadro legale e senza alcun processo equo. Hamas è responsabile di queste esecuzioni orrende e inaccettabili, che costituiscono una violazione dei diritti umani e un grave attentato allo Stato di diritto. Sono azioni che danneggiano gli interessi del nostro popolo e mirano a perpetuare il controllo di Hamas su Gaza, offrendo pretesti all’occupazione e ostacolando la ricostruzione. Ostacolano anche l’unificazione delle istituzioni statali sotto un’unica autorità legittima, un’unica legge e un’unica forza di sicurezza”. Per il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), “la soluzione dei due Stati resta l’unica opzione per garantire pace, sicurezza e stabilità nell’intera regione. Assicura al popolo palestinese il diritto alla libertà, all’indipendenza e alla creazione del proprio Stato sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, vivendo fianco a fianco con Israele in pace, sicurezza e buone relazioni di vicinato”. “Ritengo che la via verso la pace sia oggi più aperta che mai, affinché Israele e Palestina possano vivere insieme e in sicurezza“, conclude il leader dell’Anp.

Hamas: "Pronti a restituire i corpi degli ostaggi, ma serve più tempo"

Il leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha dichiarato in un’intervista al canale Al-Qahira Al-Akhbariya che il gruppo terroristico è disposto a trovare e rilasciare i 15 corpi degli ostaggi ancora presenti nella Striscia se gli verrà concesso più tempo e attrezzature pesanti. Lo riporta il ‘The Times of Israel’. “Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i corpi (degli ostaggi) secondo l’accordo; non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi: lasciamo che tornino dai loro parenti e anche i nostri martiri torneranno e saranno sepolti con dignità”, ha detto spiegando “che è difficile raggiungere i corpi perché alcuni si trovano sottoterra e sotto gli edifici“, e ha sottolineato come questo richieda “tempo e attrezzature”.

Abbas: "Italia riconosca lo Stato di Palestina"

“Dopo l’attuazione della prima fase del piano, chiederò anche al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina“. Così il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, in un’intervista al Corriere della Sera. Abu Mazen sarà in Italia il prossimo 7 novembre. “La Palestina e l’Italia – aggiunge – godono di solide relazioni. Il vostro Paese ha svolto un ruolo importante come presidente di uno dei gruppi di lavoro della Conferenza Internazionale, nell’attuazione dell’accordo sui valichi di frontiera e nella formazione delle forze di polizia e di sicurezza palestinesi. È stato anche prezioso il contributo umanitario agli uomini e alle donne di Gaza“. 

Media: Usa preoccupati che Netanyahu possa rompere l'accordo

La Casa Bianca è sempre più preoccupata che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa far saltare l’accordo che ha portato alla tregua a Gaza. Secondo quanto riportato dal New York Times la strategia dell’amministrazione Trump sarebbe quella di impedire un assalto a tutto campo contro Hamas. A tal fine nella regione sono stati inviati il vice presidente JD Vance, l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner.

Rientrata in Nepal salma studente nepalese ostaggio a Gaza

Il corpo di Bipin Joshi, lo studente nepalese preso in ostaggio e morto a Gaza è stato rimpatriato dopo essere stato rilasciato da Hamas. Le autorità locali hanno reso noto che i resti del giovane sono stati trasportati in aereo dall’aeroporto internazionale Ben Gurion di Israele a Kathmandu lunedì. Joshi era tra i 17 studenti nepalesi nel sud di Israele quando Hamas ha lanciato il suo attacco il 7 ottobre 2023. L’attacco ha causato la morte di 10 studenti nepalesi e il ferimento di altri sei prima che Joshi venisse rapito. Il primo ministro nepalese Sushila Karki ha reso omaggio a Joshi durante una cerimonia all’aeroporto di Kathmandu, dove ha drappeggiato la bandiera nazionale sulla sua bara.

Media: salma restituita da Hamas è del sergente maggiore Haimi

È del sergente maggiore Tal Haimi, 41 anni, la salma riconsegnata nella serata di lunedì da Hamas alle autorità israeliane. Lo riferiscono i media israeliani. Il Times of Israel ricorda da Haimi è stato ucciso mentre difendeva il kibbutz Nir Yitzhak lo scorso 7 ottobre 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza. Inizialmente era stato considerato disperso, prima che le autorità affermassero che era stato probabilmente rapito. Nel dicembre 2023, la famiglia di Tal era stata informata, sulla base di informazioni di intelligence, che era stato ucciso il 7 ottobre e che il suo corpo era stato preso in ostaggio. La sua famiglia ha celebrato un funerale, ma ha atteso la salma. L’ufficio del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato la consegna di Haimi, poco dopo l’arrivo della bara all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l’identificazione.

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