Gaza, Trump: “Se Hamas continua a uccidere, dovremo uccidere loro”. Sa’ar: “Valico di Rafah riapre domenica” – La diretta

Gaza, Trump: “Se Hamas continua a uccidere, dovremo uccidere loro”. Sa’ar: “Valico di Rafah riapre domenica” – La diretta
Gaza City, 15 ottobre 2025 (AP Photo)

Netanyahu: “Nemici provano a riarmarsi ma ci sono possibilità per la pace”

L’accordo di pace a Gaza è in bilico. Donald Trump, infatti, si dice pronto a consentire al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di riprendere l’azione militare se Hamas si rifiuterà di rispettare l’intesa. Quest’ultima, tra i vari punti, prevede la smilitarizzazione dell’organizzazione palestinese e la restituzione degli ostaggi, vivi e morti. Questa mattina l’esercito di Tel Aviv ha identificato le salme di Inbar Haiman, 27 anni, e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash, 39 anni, ridati ieri sera dal gruppo islamista.

Le notizie di oggi dal Medio Oriente
Inizio diretta: 16/10/25 07:00
Fine diretta: 16/10/25 23:00
Israele identifica i resti di altri 2 ostaggi

Giovedì l’Istituto nazionale israeliano di medicina legale ha identificato i resti di altri due ostaggi restituiti da Gaza, mentre funzionari e famiglie avevano avvertito Hamas di consegnare i corpi di quelli ancora detenuti. Nel mezzo di una fragile tregua che ha messo in pausa la guerra durata due anni, i palestinesi erano in attesa di un’ondata di aiuti a lungo promessa a Gaza, e i piani per il dispiegamento di una forza internazionale lì cominciavano a prendere forma. Dopo lo scambio di lunedì, Hamas ha restituito 10 corpi, nove dei quali l’esercito israeliano ha identificato come ostaggi. Israele ha detto che ce n’erano 28 in totale a Gaza prima dello scambio.

Trump: "Mi aspetto che Hamas onori i suoi impegni"

Mi aspetto che “Hamas onori l’impegno” che si è assunto. Lo ha detto Donald Trump parlando nello Studio Ovale riguardo all’impegno di Hamas per la restituzione dei corpi degli ostaggi. “Hanno detto che si comporteranno bene, ma se non lo faranno ce ne occuperemo”, ha aggiunto il presidente.

Netanyahu: "So quanti corpi sono nelle mani di Hamas"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa a Gerusalemme

“So esattamente quanti corpi Hamas sta trattenendo e, se non li riceveremo, Israele saprà come agire di conseguenza“. Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu durante una discussione sull’attuazione dell’accordo e sul ritorno dei corpi degli ostaggi. Lo riporta Ynet.

Media, colloquio Netanyahu-Trump su recupero corpi ostaggi

Il primo ministro isareliano Benjamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo riferiscono diversi media in lingua ebraica, secondo cui Netanyahu ha aggiornato il leader Usa sulle misure che Israele intende adottare in risposta al trasferimento di soli 9 corpi di ostaggi deceduti da parte di Hamas. Secondo il quotidiano Israel Hayom, Trump ha espresso il suo sostegno alla decisione di Israele.

Trump: "Se Hamas continua a uccidere dovremo uccidere loro"

“Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza, cosa che non era prevista dall’accordo, non avremo altra scelta che entrare e ucciderli”. Lo scrive il presidente Usa Donald Trump su Truth Social.

Sa'ar: "Hamas si deve disarmare"

“Abbiamo sentito il presidente Trump affermare in modo determinato che” Hamas “deve disarmarsi. Se non si disarmerà, non sarà solo un problema di sicurezza per Israele, e per i suoi cittadini e per la stabilità nella nostra regione. Ma sarà anche un problema per i palestinesi stessi, perché vedete come usano le armi. Vedete le esecuzioni pubbliche per le strade, come usano le armi. Questo è semplicemente inaccettabile nel 2025. E gli stati terroristi devono essere smantellati”. Lo dice il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, parlando con i giornalisti a margine dell’undicesima edizione della Conferenza MED Dialoghi Mediterranei, a Napoli.

Media, Turchia invia a Gaza esperti per ricerca corpi ostaggi

Afad, l’autorità turca per la gestione delle emergenze, ha predisposto l’invio a Gaza di una squadra di ricerca e soccorso composta da 81 persone per assistere nel recupero dei corpi degli ostaggi dispersi e nella rimozione delle macerie. Lo riferiscono l’agenzia turca IHA e da altri media. I funzionari di Ankara non hanno confermato.

Sa'ar vede Tajani: "Piano Trump per stabilità, Hamas lo viola"

“Sono davvero onorato di incontrare il mio caro amico, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, ai MEDialogues che sta ospitando a Napoli. Ho detto che l’unica possibilità di stabilità nella nostra regione è l’attuazione del piano Trump. Hamas lo sta violando continuando a trattenere 19 corpi dei nostri ostaggi”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar. “Sappiamo che hanno la possibilità di restituire i nostri ostaggi, mentre scelgono di non farlo. Questa è una situazione grave. Ho anche descritto le orribili esecuzioni di massa senza processo di palestinesi a Gaza da parte di Hamas negli ultimi giorni. È una barbarie. La comunità internazionale deve parlare”, aggiunge. Sa’ar fa sapere di avere “ringraziato il mio amico per la sua calorosa amicizia con Israele”. 

Sa'ar: "Valico di Rafah riapre domenica"

 Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha riferito che il valico di Rafah sarà probabilmente aperto domenica, a margine dell’undicesima edizione della Conferenza MED Dialoghi Mediterranei, a Napoli.  “Stiamo predisponendo tutti i preparativi e le procedure necessarie”, afferma Sa’ar parlando a margine con i giornalisti a Napoli. Le attività sono “coordinate con la missione Eubam dell’Unione europea e, per quanto ne so, anche con gli stessi palestinesi. Quindi, sarà probabilmente aperto domenica.Spero che sarà aperto e tutto è stato fatto in modo che venga aperto”, precisa. Secondo Sa’ar è in corso “una campagna di propaganda di Hamas e le Nazioni Unite si sono purtroppo unite alla campagna di propaganda di Hamas durante questa guerra, accusandoci ripetutamente con false accuse: non c’è carestia a Gaza. Le quantità di aiuti che arrivano oggi a Gaza sono enormi e abbiamo anche assistito negli ultimi mesi a un calo drastico dei prezzi dei prodotti di base a Gaza, a dimostrazione dell’accessibilità al cibo. Quindi, semplicemente, non è vero”. 

Media: "Pressione di Israele su Hamas per restituzione corpi"

Una fonte politica ha affermato che “in coordinamento con gli Stati Uniti e i mediatori, Israele sta esercitando pressioni affinché Hamas completi la fase di restituzione di tutti i corpi” degli ostaggi. Lo riporta Ynet. Secondo la fonte, “Israele ha condiviso con i mediatori le informazioni di intelligence in suo possesso per localizzare i corpi e completare questa operazione”

Netanyahu su Houthi: "Colpiremo chiunque voglia distruggerci"

Dopo che gli Houthi hanno annunciato la morte del loro capo di stato maggiore, Muhammad al-Ghamari, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si vanta che “un altro capo di stato maggiore è stato eliminato dalle fila dei leader terroristici che cercavano di farci del male”. “Raggiungeremo tutti”, promette Netanyahu in una dichiarazione. Il suo ufficio afferma che “la mano determinata di Israele raggiungerà tutti coloro che hanno cercato di farci del male e si sono prefissati l’obiettivo di distruggere Israele”. Lo riporta il Times of Israel. 

Sondaggio: "In Israele cresce partito di Netanyahu Likud"

Se in Israele le elezioni si tenessero oggi, il partito Likud del premier Benjamin Netanyahu otterrebbe 34 seggi, secondo un sondaggio condotto da Zman Yisrael, il sito in lingua ebraica gemello del Times of Israel, che segna un drastico aumento del sostegno al premier dopo il rilascio degli ostaggi ancora vivi e il cessate il fuoco a Gaza. Questo è il miglior risultato che il Likud abbia ottenuto in qualsiasi sondaggio elettorale dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e dallo scoppio della guerra a Gaza. Al contrario, il nuovo partito dell’ex premier Naftali Bennett, considerato il principale rivale di Netanyahu alle prossime elezioni, otterrebbe solo 20 seggi se le elezioni si tenessero oggi. L’aumento dei numeri del Likud significa che i partiti appartenenti alla coalizione otterrebbero 59 seggi in un nuovo turno elettorale, solo uno in meno rispetto alla maggioranza di 60 seggi richiesta per formare un governo. Il blocco sionista anti-Netanyahu, guidato da Bennett, otterrebbe 53 seggi, mentre la lista di sinistra Hadash-Ta’al e la lista araba unita Ra’am ne otterrebbero otto in totale. Il terzo partito più grande nella Knesset dopo Likud e Bennett 2026 sarebbe Yisrael Beytenu di Avigdor Liberman, con 10 seggi. Poi ci sarebbe il partito ultra-ortodosso Shas con nove seggi e il partito Haredi United Torah Judaism con sette. 

Tajani: "Presenza ministri Anp e Israele a Napoli dimostra voglia di pace"

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo discorso di apertura dell’undicesima edizione della Conferenza MED Dialoghi Mediterranei, che si tiene a Napoli, ha messo in evidenza il fatto che all’evento partecipino sia la ministra degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Varsen Aghabekian Shahin, sia il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar. “Noi vogliamo metterci a disposizione della pace. Oggi la straordinaria partecipazione”, il fatto “di avere in questo stesso palazzo il ministro degli esteri dell’Anp”, e che “in questo stesso palazzo a breve anche il ministro degli Esteri israeliano, dimostra che c’è voglia di pace, di dialogo, di discutere”, ha detto Tajani. Il titolare della Farnesina, a proposito dell’Anp, ha sottolineato che è un’autorità “che noi riconosciamo e vogliamo sostenere affinché possa essere protagonista e avere la guida della futura Palestina”

Ucei: "Dolore vedere masse e piazze inneggiare a massacro"

“Il dolore più acuto è quello di vedere nuovamente masse, piazze e raggruppamenti che inneggiano al massacro, che ripetono frasi vuote di ogni senso e rispondono al delirio di menti assuefatte e indottrinate all’odio. Usando simboli, spillette, citazioni e monumenti per rappresentare il falso e negare la storia. Le stesse libertà costituzionali per le quali i nostri nonni e genitori hanno sacrificato la vita e lottato sono asservite come armi per inneggiare all’odio razziale e a un nuovo sterminio”. Lo comunica in una nota l’Unione delle Comunità ebraiche italiane. 

Netanyahu: "Battaglia Israele contro terrore continuerà"

Nel suo discorso alla cerimonia commemorativa di Stato che celebra i due anni dall’attacco del 7 ottobre, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reso omaggio ai civili uccisi, promettendo che la battaglia di Israele contro il terrorismo “continuerà con tutta la sua forza”. Lo riporta il Times of Israel. 

Houthi annunciano morte capo Stato maggiore: "Ucciso da Israele"

Gli Houthi hanno annunciato la morte del capo di Stato maggiore Abd al-Karim al-Ghamari, ucciso in un attacco effettuato da Israele questa estate. Finora, gli Houthi avevano affermato che era sopravvissuto al tentativo di assassinio e avevano anche rilasciato dichiarazioni a suo nome. Lo riportano i media ebraici.

Media: per Usa avanti con la fase due: c'è anche la ricostruzione di Rafah

L’amministrazione statunitense è interessata a procedere con la seconda fase dell’accordo di pace a Gaza, nonostante Hamas non abbia ancora consegnato tutti gli ostaggi a Israele. Lo riferisce Channel 12. Gli Stati Uniti vogliono iniziare presto a ricostruire Rafah e trasformarla in un’area che mostri come potrebbe diventare la Striscia di Gaza, stando a quanto riferito hanno affermato due consiglieri senior del presidente Donald Trump.

Nonostante finora siano stati restituiti solo nove ostaggi morti su 28 detenuti da Hamas, l’amministrazione Trump è interessata a procedere con la seconda fase dell’accordo per porre fine alla guerra a Gaza, che include la smilitarizzazione della Striscia di Gaza e la sua ricostruzione. “La prima fase dell’accordo è stata implementata con successo e ora stiamo entrando nella seconda fase”, ha affermato un consigliere senior del presidente degli Stati Uniti.

Netanyahu: "Nemici provano a riarmarsi ma ci sono possibilità per pace"

Nel suo discorso alla cerimonia di stato che celebra il Giorno della Memoria del 7 ottobre al Monte Herzl, il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma che “grandi sfide” da parte dei nemici di Israele, così come “grandi opportunità” per la pace, ci attendono con la fine della guerra a Gaza. Elogiando i successi militari della guerra, Netanyahu afferma: “Grandi sfide ci attendono ancora dai nostri nemici che cercano di riarmarsi”, afferma, in quello che potrebbe essere un riferimento al regime di Teheran, i cui impianti nucleari sono stati attaccati da Israele a giugno.

“Grandi sfide – e insieme a esse, drammatiche e grandi opportunità per ampliare il cerchio della pace”, sottolinea ribadendo che Israele è pronto ad ampliare la normalizzazione e gli accordi di pace con i paesi arabi vicini dopo la guerra. Per Netanyahu aggiunge che l’unità nazionale è necessaria per andare avanti: “Stiamo operando su entrambi i livelli contemporaneamente, e ciò che serve è l’unità: unità in guerra e unità in pace. Raggiungeremo tutti i nostri obiettivi. Solo attraverso la coesione interna, la responsabilità reciproca e il rafforzamento dei legami che uniscono anziché dividere”. Lo riporta il Times of Israel. 

Croce Rossa: "Israele ha restituito corpi 30 palestinesi"

La Croce Rossa internazionale ha trasferito i corpi di 30 palestinesi consegnati da Israele a Gaza. Lo ha riferito un alto funzionario della Croce Rossa al Times of Israel. Il numero di corpi consegnati riflette il conteggio 1 ostaggio ogni 15 palestinesi, concordato nell’accordo di cessate il fuoco, dopo che Hamas ha restituito i corpi di due ostaggi israeliani nella serata di ieri. Al momento non ci sono piani per un’ulteriore trasferimento di salme, afferma il funzionario, ma è “tutto in fase di discussione”. 

Tajani: "Giusto che si apra la porta di Rafah, entrino gli aiuti"

“Non possiamo in questo periodo di guerre non fare tutto ciò che è possibile per alleviare la sofferenza del popolo gazawi. Ci sono centinaia di migliaia di donne e bambini che soffrono la fame. Ci sono stati, e ci saranno se non interverremo rapidamente, morti per fame. Ecco perché è giusto che si apra la porta di Rafah, che possano entrare centinaia di tir. E l’Italia farà la sua parte: dopo avere già inviato oltre 2500 tonnellate di beni alimentari alla popolazione di Gaza in questi anni, è pronta a inviare altre 100 tonnellate nei prossimi giorni”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, partecipando alla Fao all’inaugurazione del Museo e rete per l’alimentazione e l’agricoltura e alle celebrazioni della Giornata mondiale dell’alimentazione, che coincide quest’anno con l’80esimo anniversario della Fao.

“Sarà per noi la più grande operazione umanitaria e siamo anche pronti a continuare ad accogliere bambini malati, molti sono vittime della carenza alimentare, ad accoglierli nel nostro Paese così come abbiamo fatto fino a oggi e ne accoglieremo anche altri nei prossimi giorni”, ha aggiunto Tajani.

A Gerusalemme la cerimonia di commemorazione del 7 ottobre

A Gerusalemme, è in corso una cerimonia ufficiale di Stato per il Giorno della Memoria del 7 ottobre al cimitero militare di Monte Herzl. Il premier Benjamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog, il presidente della Knesset, i responsabili delle agenzie di sicurezza e altri alti funzionari sono presenti all’evento che si apre con una commemorazione dei soldati uccisi durante l’attacco e nella successiva guerra a Gaza.

Alle 14, una cerimonia separata renderà omaggio ai civili uccisi negli attacchi. Alla Knesset alcune guardie hanno abbassato a mezz’asta le bandiere all’esterno del palazzo del Parlamento israeliano. Il presidente della Knesset Amir Ohana ha acceso una lampada commemorativa all’ingresso riservato ai parlamentari prima di deporre una corona di fiori all’esterno in memoria delle vittime civili e militari dell’attacco di Hamas e della successiva guerra. Lo riporta il Times of Israel.

Famiglie ostaggi: "Bloccare l'accordo se Hamas non restituisce i corpi"

Il Forum delle famiglie degli ostaggi chiede al governo israeliano di interrompere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza fino alla restituzione dei corpi degli altri 19 ostaggi. “In un momento in cui Hamas viola gli accordi e detiene ancora 19 ostaggi, non c’è spazio per Israele per adottare misure unilaterali”, afferma il gruppo in una dichiarazione.

“Qualsiasi azione diplomatica o militare che non garantisca il loro ritorno è un abbandono dei civili israeliani”, aggiunge. “Non ci sarà vittoria né ripresa – rimarca – finché non saranno tutti qui”. Alcuni membri del Forum hanno rivolto un appello simile ieri al capo delle Idf, le Forze di sicurezza israeliane, Eyal Zamir. Lo riporta il Times of Israel. 

Israele: "Annuncio della data di apertura di Rafah più avanti, ma gli aiuti non passeranno da lì"

I preparativi per l’apertura del valico di Rafah al traffico pedonale sono “in corso”, ma “gli aiuti umanitari non passeranno attraverso il valico di Rafah, questo non è mai stato concordato in nessuna fase” e “la data di apertura del valico di Rafah, solo per il passaggio di persone, verrà annunciata in un secondo momento”, una volta completati i preparativi. Lo ha dichiarato alla Bbc il Cogat, cioè l’organismo dell’esercito di Israele responsabile degli aiuti.

“Gli aiuti umanitari continuano ad entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom e altri valichi dopo i controlli di sicurezza israeliani, in piena conformità con l’accordo firmato”, ha dichiarato ancora il Cogat alla Bbc. 

Turchia: "Nostre forze armate pronte per task force a Gaza"

Le forze armate turche sono pronte a partecipare alla task force multinazionale che sarà istituita a Gaza. Lo ha annunciato il ministro della Difesa turco, Yasar Güler. Lo riporta il quotidiano Hurriyet spiegando che, secondo una dichiarazione del ministero della Difesa, Güler ha fornito questa valutazione a seguito della riunione dei ministri della Difesa della Nato e del Gruppo di contatto sull’Ucraina. 

Usa: "Palestinesi non dovranno lasciare Gaza durante la ricostruzione"

Gli abitanti di Gaza non saranno costretti a lasciare la Striscia durante la ricostruzione. È quanto afferma un alto consigliere del presidente Usa Donald Trump, citato dal Times of Israel. Il piano di Trump per porre fine alla guerra afferma esplicitamente che i palestinesi saranno incoraggiati a rimanere nella Striscia di Gaza, ma i giornalisti hanno continuato a chiedere se qualcuno sarà costretto ad andarsene, ricordando che a febbraio Trump aveva proposto che gli Usa prendessero il controllo di Gaza e trasferissero in modo permanente l’intera popolazione della Striscia.

Parlando in una conferenza stampa a condizione di mantenere l’anonimato, il consigliere Usa citato dal Times of Israel ha sottolineato che Washington ha cambiato posizione sulla questione. “Queste sono persone forti. Hanno passato molte difficoltà e sembrano essere resilienti. Stanno tornando alle loro case e stanno montando le tende. La gente si sente molto legata ai luoghi in cui vive. È straordinario da vedere”, ha detto. E ancora: “Sebbene ci siano abitanti di Gaza che se ne sono andati perché le condizioni di vita sono così difficili… nessuno sta costringendo nessuno ad andarsene”. 

Identificati i corpi degli ultimi due ostaggi restituiti a Israele

I rappresentanti dell’Idf hanno informato le famiglie di Inbar Haiman, 27 anni, e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash, 39 anni, che i loro corpi sono stati restituiti ieri sera da Hamas a Israele, dopo essere stati identificati dagli esperti forensi, secondo quanto riferito dall’esercito. Lo riporta il Times of Israel.

Haiman era stata uccisa al festival musicale Nova vicino a Re’im il 7 ottobre 2023 e il suo corpo era stato rapito e portato a Gaza, secondo quanto riferito dall’IDF, citando informazioni dei servizi segreti. La sua morte era stata dichiarata ufficialmente nel dicembre 2023.

El-Atrash, padre di 13 figli che prestava servizio come tracciatore nella Brigata Nord della Divisione di Gaza, è stato ucciso mentre combatteva nella zona di Nahal Oz la mattina dell’attacco, e il suo corpo è stato rapito, secondo quanto riferito dall’esercito. La sua morte è stata dichiarata ufficialmente nel giugno 2024.

L’ufficio del Primo Ministro in una dichiarazione afferma che il governo “condivide il profondo dolore delle famiglie Haiman ed el-Atrash e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti”. “Il governo e tutti i rami del sistema di sicurezza nazionale israeliano sono determinati, impegnati e lavorano instancabilmente per riportare tutti i nostri ostaggi caduti per una degna sepoltura nella loro patria”, ha aggiunto.

© Riproduzione Riservata