L’Ucraina e la difesa comunitaria saranno oggi, 15 ottobre 2025, i temi al centro del vertice dei 32 ministri della Difesa della Nato in programma a Evere, alla periferia di Bruxelles.
“Modi mi ha assicurato che non compreranno più petrolio russo“. Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che la promessa del premier indiano si concretizzerà in “breve tempo”.
“Quando abbiamo parlato per la prima volta del muro dei droni. Riguardava il fianco orientale, ma poi anche gli altri Stati membri hanno detto che i droni potevano provenire anche dalle navi, per esempio. Quindi è un rischio anche per gli Stati membri del Sud. Quindi ora stiamo parlando di tutta Europa quando si tratta di difesa dai droni. E questa è sicuramente l’innovazione su cui dobbiamo lavorare e vedere come possiamo difendere l’Europa da questi attacchi di droni che provengono dai nostri avversari”. Lo dice l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri Difesa a Bruxelles
“Non stiamo facendo un doppione con la Nato. Il lavoro che sta svolgendo la NATO, in realtà, ci sta completando a vicenda. Qualche tempo fa, ho incontrato anche il comandante militare della NATO, o capo di stato maggiore, e abbiamo discusso, cioè, di cosa può fare l’Europa. L’Europa può aiutare gli Stati membri a realizzare appalti congiunti, progetti di punta, in modo da aiutarli effettivamente a raggiungere i loro obiettivi di capacità. E non fare un doppio lavoro, ma aiutarci a vicenda, coordinandoci a vicenda, su come possiamo farlo. Quindi, aiutare gli Stati membri a raggiungere insieme i loro obiettivi di capacità è il nostro obiettivo”. Lo dice l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri Difesa a Bruxelles. “L’iniziativa sui droni a livello europeo è per gli Stati membri. Voglio dire, cosa dobbiamo fare? I sensori, i droni intercettori. Certo, i piani militari provengono dalla NATO, questo è molto chiaro. Ma l’approvvigionamento deve essere effettuato dagli Stati membri – spiega -. Quindi gli Stati membri devono acquistare queste cose per soddisfare anche gli obiettivi di capacità della NATO, il che significa che queste sono le esigenze presenti, che sono state identificate anche dalla NATO, insieme, anche con l’esperienza dell’Ucraina. Ma l’approvvigionamento deve essere effettuato dagli Stati membri, ed è in questo che stiamo cercando di aiutarli”, ribadisce
“Oggi abbiamo avuto una lunga giornata di colloqui sulla difesa, prima in sede NATO per quanto riguarda l’Ucraina e la nostra prontezza difensiva, e ora abbiamo anche la riunione dei ministri della Difesa in cui discutiamo la tabella di marcia per la prontezza difensiva”. Lo dice l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri Difesa a Bruxelles. “Si tratta di una tabella di marcia con obiettivi concreti, traguardi concreti, come raggiungere la prontezza difensiva entro il 2030, ovviamente, c’è il concetto di nazioni guida, in modo che gli Stati membri siano in testa in queste nove diverse aree di capacità – spiega -. E questo significa anche che lavoriamo su questo insieme agli Stati membri. Ciò che è estremamente importante è la questione dei droni e come difendere realmente l’Europa dagli attacchi dei droni. Quindi è chiaro per ogni Stato membro che in realtà i droni potrebbero provenire da qualsiasi parte. E sono appena tornata dall’Ucraina e c’è così tanto da cui possiamo imparare”
L’incontro alla Casa Bianca con Donald Trump “può davvero avvicinare la fine della guerra. Gli Stati Uniti hanno la capacità di esercitare un’influenza globale di questo livello, e stiamo facendo tutto il possibile perché il resto del mondo sia al nostro fianco in questo impegno”. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “In questo momento la nostra delegazione si trova già a Washington, dove ha iniziato gli incontri preparatori al proprio livello”, ha spiegato. “Stanno gettando le basi per il colloquio con il presidente degli Stati Uniti, ma anche per i contatti con le aziende americane della difesa, in particolare i produttori di sistemi di difesa aerea, e con i rappresentanti del settore energetico”, ha aggiunto.
Abbiamo “completato la nostra parte dei ‘compiti a casa’ in vista dell’incontro con il presidente Trump, sia per quello che riguarda la parte militare sia per quella economica. Tutti i dettagli sono pronti”. Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “L’agenda del nostro incontro con il presidente degli Stati Uniti è molto sostanziosa, e ringrazio tutti coloro che stanno contribuendo”, ha aggiunto.
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio, per un errore nella qualificazione giuridica dei fatti, la decisione della Corte d’appello di Bologna che aveva autorizzato l’estradizione in Germania di Serhii Kuznietsov, l’ex ufficiale ucraino arrestato il 21 agosto a Rimini, in esecuzione di mandato d’arresto europeo. L’ex militare è accusato di aver partecipato, a settembre del 2022 al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. Gli atti dovranno essere riesaminati da un collegio di magistrati diverso. La Procura generale ha accolto uno dei punti sollevati, il primo d’impugnazione, dal difensore di Kuznietsov, l’avvocato Nicola Canestrini, che ha confermato a LaPresse, la decisione della Cassazione. La difesa valuterà anche di presentare un’istanza di scarcerazione.
Tre anni dopo l’attacco al gasdotto Nord Stream, venerdì un tribunale polacco dovrà decidere se un sospettato in stato di fermo verrà estradato in Germania. Il suo avvocato, Timoteusz Paprocki, lo ha confermato alla Dpa. Volodymyr Z., un ucraino ricercato dalla Germania in base a un mandato d’arresto europeo, è stato arrestato la scorsa settimana a Pruszkow, vicino a Varsavia. Un tribunale polacco ha ordinato la custodia cautelare in carcere per 40 giorni. Durante questo periodo, le autorità polacche intendono acquisire familiarità con i fascicoli tedeschi. L’agenzia di intelligence interna polacca (Abw) ha già perquisito l’appartamento del sospettato. Ciò è stato fatto nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura polacca dal 2022, ha dichiarato il portavoce del coordinatore dell’intelligence, secondo l’agenzia di stampa Pap. Il caso ha anche implicazioni politiche per le relazioni tra Germania e Polonia. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha recentemente dichiarato che non era nell’interesse del suo Paese perseguire l’uomo o estradarlo in un altro Paese. Il governo di Varsavia si è opposto fin dall’inizio alla costruzione del gasdotto, avvertendo che avrebbe potuto essere utilizzato dalla Russia come strumento di ricatto. Secondo la Procura Federale di Karlsruhe, Volodymyr Z., 46 anni, è un sub esperto che avrebbe fatto parte del gruppo che ha piazzato esplosivi sui gasdotti Nord Stream vicino all’isola di Bornholm. Si dice che l’ucraino abbia partecipato alle immersioni necessarie. La Procura Federale lo accusa di cospirazione e di sabotaggio.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha messo in guardia gli Stati Uniti dal fornire missili Tomahawk a Kiev. In un’intervista al quotidiano ‘Kommersant’, riportata da Interfax, Lavrov ha affermato che la possibile fornitura di missili Tomahawk da parte di Washington comporterebbe un pericoloso inasprimento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti, portando la situazione “su un altro piano”.
“Non abbiamo chiesto un incontro per convincere l’amministrazione statunitense che si tratta di un passo molto pericoloso. Partiamo dal presupposto che lì ci siano persone intelligenti ed esperte che comprendono perfettamente la situazione, poiché ciò porterebbe la situazione su un piano completamente diverso”, ha detto Lavrov, rispondendo alla domanda se Mosca riuscirà a convincere l’attuale amministrazione statunitense a rinunciare all’idea di fornire i Tomahawk. “Nessuno degli esperti nega che solo i militari del Paese produttore possano gestire tali sistemi. Oltre a trasformare la ‘guerra di Joe Biden’ nella ‘guerra di Donald Trump’, ciò comporterebbe anche un pericoloso inasprimento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Non ho dubbi che lì lo capiscano”, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo
La Germania ha annunciato oggi un nuovo pacchetto di oltre 2 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, mentre Kiev stima di aver bisogno di 120 miliardi nel 2026 per sostenere la guerra contro la Russia. Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha precisato che Berlino acquisterà armi statunitensi per 500 milioni di dollari nell’ambito di un nuovo programma per accelerare le forniture militari. Estonia, Finlandia, Lituania e Svezia parteciperanno all’iniziativa di finanziamento. Il pacchetto tedesco comprende sistemi di difesa aerea, intercettori Patriot, radar, artiglieria di precisione, razzi e munizioni, oltre a due nuovi sistemi Iris-T, missili portatili antiaerei, armi anticarro e dispositivi di comunicazione. Secondo la Nato, l’obiettivo è garantire consegne regolari di grandi forniture militari, con almeno un pacchetto mensile da 500 milioni di dollari per rafforzare la capacità difensiva ucraina contro Mosca.
“Un ruolo di Trump per risolvere la situazione in Ucraina? Lo spero. Spero che, chiuso il capitolo Gaza, possa dedicarsi anche maggiormente al tema Ucraina e a cercare una via d’uscita alla guerra. Tentativi ne sono stati fatti tanti a partire dall’incontro, rimane sempre che l’America ha un ruolo importante in queste vicende”. Lo ha detto il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento a Palazzo Borromeo a Roma.
La Germania intende ampliare significativamente i suoi sforzi di difesa e si è offerta di assumere la guida di uno scudo di difesa aerea europeo. Inoltre, il governo tedesco investirà dieci miliardi di euro per l’acquisto di tutti i tipi di droni nei prossimi anni. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, a margine della riunione Nato a Bruxelles. In precedenza, Pistorius aveva annunciato che la Germania avrebbe anche aumentato il suo contributo alla sorveglianza dello spazio aereo Nato nell’Europa orientale e inviato caccia Eurofighter in Polonia per voli di pattugliamento
“Da agosto gli alleati della NATO hanno impegnato oltre 2 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza per l’Ucraina attraverso l’iniziativa Purl della NATO. Ora, gli alleati affermano spesso che la sicurezza dell’Ucraina è sinonimo di sicurezza europea. Bene, ora è il momento per tutti i paesi della NATO di passare dalle parole ai fatti, sotto forma di investimenti Purl, tutti i paesi attorno a questo tavolo, senza parassiti”. Lo dice il segretario Usa alla Guerra Usa, Pete Hegseth, aprendo la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina nel Quartier generale della Nato a Bruxelles. “Le nazioni che oggi abbiamo sentito intensificare molti altri impegni proprio oggi per quell’iniziativa Purl, che invia un segnale incredibile al mondo in merito all’impegno. Voglio elogiare alleati come Germania e Polonia per i loro sforzi nel rispettare l’impegno del 5%, che viene investito nello schieramento di forze di combattimento credibili. Potrei nominare molti altri Paesi, baltici e nordici, che hanno fatto lo stesso”, aggiunge.
“Alla luce dell’intensificarsi degli attacchi ibridi da parte della Russia e delle recenti violazioni dello spazio aereo dell’UE, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di una stretta cooperazione tra gli Stati membri per rafforzare globalmente le loro capacità di difesa e sicurezza, nonché la protezione e la resilienza delle infrastrutture critiche dell’UE”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, visionata da LaPresse. La bozza è soggetta a modifiche fino all’adozione da parte dei leader nel vertice. “A tale riguardo, per rispondere alle esigenze più immediate, il Consiglio europeo ritiene che i lavori debbano concentrarsi in particolare su progetti concreti volti a rafforzare gli sforzi congiunti degli Stati membri nel potenziamento delle loro capacità anti-droni e di difesa aerea, avvalendosi in particolare del pieno utilizzo dello strumento SAFE”, si legge ancora nel testo.
“Il Consiglio europeo ribadisce il fermo sostegno dell’UE al percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’UE e accoglie con favore i significativi progressi compiuti finora dall’Ucraina nelle circostanze più difficili. Prende atto della valutazione della Commissione secondo cui i cluster “fondamentali”, “mercato interno” e “relazioni esterne” sono pronti per essere aperti e incoraggia l’Ucraina, il Consiglio e la Commissione a proseguire i lavori sul processo di adesione, in linea con l’approccio basato sul merito”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, visionata da LaPresse. La bozza è soggetta a modifiche fino all’adozione da parte dei leader nel vertice.
“Il Consiglio europeo si impegna a trovare soluzioni per contribuire a far fronte alle urgenti esigenze dell’Ucraina per il 2026-2027, anche per quanto riguarda i suoi sforzi militari e di difesa. Invita pertanto la Commissione a presentare quanto prima proposte concrete che prevedano l’eventuale utilizzo delle disponibilità liquide associate ai beni russi immobilizzati, in conformità del diritto dell’UE e internazionale e sostenute da un’adeguata solidarietà europea e condivisione dei rischi”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, visionata da LaPresse.”In tale contesto, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di garantire un’equa condivisione degli oneri e un coordinamento degli sforzi con i partner del G7. Fatto salvo il diritto dell’UE, i beni della Russia dovrebbero rimanere immobilizzati finché la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e non la risarcirà per i danni causati dalla sua guerra”, si legge ancora nel testo. La bozza è soggetta a modifiche fino all’adozione da parte dei leader nel vertice.
Il governo britannico ha confermato che adotterà nuove sanzioni contro le due maggiori compagnie petrolifere russe Lukoil e Rosneft, nell’ambito di una stretta contro Mosca e il settore del petrolio russo. “Stiamo introducendo sanzioni mirate contro le due maggiori compagnie petrolifere russe, Lukoil e Rosneft”, ha dichiarato la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves aggiungendo che “allo stesso tempo, stiamo aumentando la pressione sulle aziende di Paesi terzi, tra cui India e Cina, che continuano a facilitare l’ingresso del petrolio russo sui mercati globali”. Tra le società sanzionate c’è anche l’indiana Nayara Energy, di proprietà di Rosneft, e il gruppo cinese Beihai Liquefied Natural Gas, colpita dalle misure, tra gli altri motivi, per la sua interazione con navi soggette a sanzioni da parte del Regno Unito. Per Reeves “non c’è posto per la Russia sui mercati globali” con il Regno Unito che adotterà tutte le misure necessarie per impedire a Mosca di finanziare la sua guerra in Ucraina. Le nuove sanzioni colpiscono inoltre 51 navi della flotta ombra, nonché individui ed entità in settori quali l’energia e la difesa.
“Abbiamo anche discusso del nostro approccio di deterrenza e difesa e di alcuni dei modi in cui stiamo innovando per affrontare nuove e inedite sfide, comprese quelle poste dai droni, poiché la natura stessa dell’armamento attuerà una serie di misure aggiuntive contro i droni che si baseranno, amplieranno e accelereranno la nostra capacità di contrastare i droni”. Lo afferma il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella conferenza stampa al termine della ministeriale Difesa a Bruxelles.
“All’inizio di questo mese, nove alleati si sono riuniti in Ucraina per supportare la capacità della Danimarca di contrastare potenziali minacce. Credo che questo sia un esempio lampante della cooperazione rapida ed efficace resa possibile dalla NATO. Ci baseremo su questo modello nella risposta alle minacce ibride, comprese quelle provenienti dai droni, e continueremo a sviluppare i nostri meccanismi affinché gli alleati possano condividere le loro capacità e competenze”, aggiunge.
“Sul fronte Ucraina mi pare che ancora c’è tanto da fare perché, a mio modesto avviso, non si stanno aprendo prospettive positive”. Così il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine della lectio magistralis ‘Etica dell’Intelligenza Artificiale’.
“Sono molto felice di annunciare oggi che firmeremo un accordo con i Paesi Bassi per dotarci di un maggiore sistema di difesa missilistica. Sarà il sistema Nasams, il sistema norvegese. Acquisteremo Nasams per proteggere i nostri cieli e siamo pienamente impegnati nell’operazione “Sentinella dell’Est”. Abbiamo presentato una proposta”. Lo ha annunciato il ministro della Difesa belga, Theo Francken, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles. “Quindi ne parleremo oggi – ha aggiunto -. Avremo più sistemi anti-drone e di rilevamento il prima possibile. Entro due settimane presenterò al governo il dossier per acquistarne altri e renderli operativi prima di marzo del prossimo anno. Quindi tutto procederà molto velocemente”.
Quando i droni russi si sono schiantati contro la stazione ferroviaria di Shostka, nell’Ucraina nord-orientale, all’inizio di questo mese, hanno ucciso un uomo di 71 anni, ferito almeno otto persone e lasciato i vagoni del treno piegati dal fuoco e crivellati di schegge. È stato uno degli ultimi esempi di quello che i funzionari ucraini affermano essere stato un aumento, da metà estate, degli attacchi alle ferrovie, un’arteria cruciale per la logistica commerciale e militare. Fanno parte di un più ampio attacco russo alle infrastrutture, che ora viene effettuato con maggiore precisione grazie ai progressi nella tecnologia dei droni a lungo raggio, che includono riprese video a bordo. Nell’attacco di Shostka, a meno di 70 chilometri dal confine russo, due droni carichi di esplosivo hanno colpito due treni pendolari in rapida successione. Negli ultimi tre mesi, la Russia ha intensificato gli attacchi ferroviari, cercando di fomentare disordini nelle regioni ucraine confinanti privando la popolazione dei collegamenti ferroviari, ha dichiarato all’Associated Press Oleksandr Pertsovskyi, amministratore delegato delle ferrovie statali ucraine. “Quello che succede non è solo una questione di quantità, ma anche di approccio delle forze nemiche. Ora, grazie ai droni Shahed estremamente precisi, stanno prendendo di mira singole locomotive”, ha dichiarato Pertsovskyi. Le forze armate russe hanno aggiunto un importante potenziamento alla loro flotta di droni dall’estate, secondo Serhii Beskrestnov, un esperto militare ed esperto di droni ucraino il cui team studia i droni russi intercettati. Telecamere e modem radio, che inviano e ricevono dati in modalità wireless, sono stati installati su vari tipi di droni da attacco a lungo raggio. Ciò consente agli operatori di regolare la traiettoria di volo di un drone in tempo reale, aumentando notevolmente la precisione rispetto ai modelli preprogrammati. I droni modificati possono volare fino a 200 chilometri (124 miglia) nel territorio ucraino, trasmettendo video in streaming agli operatori nelle aree controllate dai russi, ha affermato Beskrestnov.
Le società che gestisconole ferrovie ucraine si sono vantati della rapidità delle riparazioni e della loro capacità, finora, di mantenere i treni in funzione nonostante i ripetuti scioperi, ma funzionari e analisti avvertono che i progressi nelle capacità dei droni russi e il ritmo crescente degli attacchi rappresentano una seria minaccia. Dall’inizio del conflitto nel 2022, i funzionari delle ferrovie hanno segnalato pubblicamente circa un attacco alle ferrovie a settimana. Da metà estate di quest’anno, questo tasso è più che raddoppiato, arrivando a circa due o tre attacchi a settimana, secondo un’analisi dei resoconti pubblici condotta dall’Associated Press. Tuttavia, quanto riportato pubblicamente è solo una piccola frazione del numero complessivo di attacchi a tutte le infrastrutture ferroviarie, che potrebbero includere danni a linee elettriche, sottostazioni elettriche, binari ferroviari, stazioni ferroviarie e altre strutture. Oleksii Kuleba, vice primo ministro responsabile del restauro e dello sviluppo, ha affermato che ci sono stati 300 attacchi alle infrastrutture ferroviarie solo da agosto, il che rappresenterebbe circa 10 attacchi a settimana. Secondo l’Istituto di Statistica Statale, la rete ferroviaria ucraina trasporta oltre il 63% del traffico merci e il 37% del traffico passeggeri del Paese. È inoltre essenziale per il trasporto delle esportazioni dell’industria cerealicola e metallurgica verso porti marittimi e confini, e per il trasporto di aiuti militari dalle nazioni alleate. Le forze armate russe hanno aggiunto un importante potenziamento alla loro flotta di droni dall’estate, secondo Serhii Beskrestnov, un esperto militare ed esperto di droni ucraino il cui team studia i droni russi intercettati. Telecamere e modem radio, che inviano e ricevono dati in modalità wireless, sono stati installati su vari tipi di droni da attacco a lungo raggio. Ciò consente agli operatori di regolare la traiettoria di volo di un drone in tempo reale, aumentando notevolmente la precisione rispetto ai modelli preprogrammati.
Beskrestnov ha affermato che le locomotive sono particolarmente vulnerabili alla nuova tecnologia, perché sono relativamente lente e seguono percorsi prevedibili. “Se i russi continuano a colpire le locomotive diesel ed elettriche, arriverà molto presto il momento in cui i binari saranno ancora intatti, ma non avremo più nulla da percorrere”, ha affermato.
I droni modificati possono volare fino a 200 chilometri nel territorio ucraino, trasmettendo video in streaming agli operatori nelle aree controllate dai russi, ha affermato Beskrestnov. Un funzionario del ministero della Difesa ucraino, parlando in condizione di anonimato perché non autorizzato a parlare con i giornalisti, ha affermato che le forze ucraine hanno anche recuperato ed esaminato un drone di tipo Geran dotato di una telecamera civile e di un modem radio. Il Geran è una variante russa dello Shahed di progettazione iraniana. Il funzionario ha affermato che i risultati suggeriscono che Mosca sta attivamente testando e perfezionando nuove soluzioni tecniche. Ha affermato che le telecamere consentono inoltre agli operatori russi di identificare i sistemi di difesa aerea ucraini e di valutare i danni a terra.
Durante la guerra, droni e missili russi hanno ripetutamente preso di mira le infrastrutture ferroviarie, soprattutto nelle regioni vicine alla linea del fronte. A marzo, l’operatore ferroviario ha anche subito un grave attacco informatico che ha interrotto la biglietteria online e altri servizi per una settimana. Le squadre di riparazione ucraine stanno correndo per tenere il passo con gli attacchi russi. I cumuli di detriti degli attacchi missilistici vengono rimossi in poche ore e le squadre di servizi di pubblica utilità in genere ripristinano l’elettricità e l’acqua entro un giorno dalla maggior parte degli attacchi su Kiev e altre città. Le squadre ferroviarie operano con tempistiche simili. A Kiev, il capo della squadra di riparazione ferroviaria Maksym Shevchuk, 30 anni, ha ricordato il giorno in cui un missile ha distrutto 12 metri di binari. “Il traffico sui binari è stato completamente ripristinato in mezza giornata”, ha affermato. I volumi di merci trasportati su rotaia da gennaio ad agosto 2025 sono diminuiti dell’11,7% su base annua, mentre il traffico passeggeri è diminuito del 4,2%, secondo l’Istituto di Statistica Statale, che non ha specificato le ragioni di tale calo. Nataliia Kolesnichenko, economista senior del Centro per la Strategia Economica di Kiev, ha descritto l’impatto finora come “negativo ma marginale”, attribuendo il merito ai rapidi lavori di riparazione e alla deviazione dei treni che riducono al minimo i ritardi. Pertsovskyi ha affermato che il personale è orgoglioso di riuscire a far circolare i treni nonostante gli scioperi. “Per noi è fondamentale dimostrare agli ucraini – e al nemico – che questi attacchi non porteranno i risultati attesi”, ha affermato.
“Come Paesi Bassi, supportiamo le operazioni di attacco in profondità dell’Ucraina, non ci sono limiti, né confini in termini di chilometri, né limiti per quanto riguarda il tipo di missili. Spetta agli Stati Uniti decidere. Ma se gli Stati Uniti decidessero di fornire missili Tomahawk, li sosterremo sicuramente”. Lo afferma il ministro olandese alla Difesa, Ruben Brekelmans, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles.
Sull’invio di missili a lungo raggio all’Ucraina “questo non è un tema che discuteremo oggi, perché è una questione bilaterale”, “riguarda quali Paesi vogliano o non vogliano sostenere le forniture all’Ucraina, ma la questione non è sul tavolo oggi”. Lo dice il segretario generale della Nato, Mark Rutte, arrivando alla riunione dei ministri della Difesa della Nato.
“Vorrei anche sottolineare un momento storico perché molte cose stanno per accadere, visto ciò che il presidente è stato in grado di fare a Gaza e in tutto il Medio Oriente. Penso che il mondo stia vedendo che abbiamo un presidente di pace che cerca quella pace stando al fianco di coloro che stanno con gli Stati Uniti e sono a favore della pace, che è ciò che abbiamo visto lì e spero che potremo vedere in Ucraina. Quindi, questo è il fulcro dei nostri sforzi e saremo forti nel portarlo avanti”. Lo dice il segretario Usa alla Guerra Usa, Pete Hegseth, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Mark Rutte.Italia-Israel
“Se c’è qualcosa che abbiamo imparato sotto la presidenza Trump è l’applicazione attiva della pace attraverso la forza. Si ottiene la pace quando si è forti, non quando si usano parole forti o si agita il dito. La si ottiene quando si hanno capacità forti e reali che gli avversari rispettano. E credo che sia ciò che la Nato sta facendo. Credo che sia questo lo scopo dell’iniziativa Purl. Quindi la nostra aspettativa oggi è che più paesi donino ancora di più, che acquistino ancora di più, per provvedere all’Ucraina, per portare quel conflitto a una conclusione pacifica“. Lo dice il segretario Usa alla Guerra Usa, Pete Hegseth, in un punto stampa con il segretario generale della Nato, Mark Rutte. “Potenza di fuoco. Ecco cosa sta arrivando e ci aspettiamo arrivi dalla Nato. C’è stato un vertice storico solo un paio di mesi fa, promosso dalla leadership del presidente Trump, per dire che abbiamo bisogno che i nostri alleati si facciano avanti. E lo hanno fatto, e lo hanno fatto in quegli impegni ora, quegli impegni si tradurranno presto in capacità, che è l’aspetto più importante. E una parte di questo, ovviamente, è Purl, l’iniziativa con cui i Paesi europei, tramite il trasferimento di armi statunitensi alla Nato per la lotta in Ucraina, portano la pace in quel conflitto”, sottolinea.
Il sostegno all’Ucraina “non è” calato, e “se si guarda a quest’anno, in media, è come l’anno scorso. Tutto il materiale essenziale è stato portato avanti e ne sono orgoglioso perché, quando hanno iniziato questa guerra, i russi, pensavano di vincerla in tre settimane. Ora siamo al quarto anno e hanno perso 1 milione di uomini”. Lo dice il segretario generale della Nato, Mark Rutte, arrivando alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Il ministro della Difesa finlandese, Antti Häkkänen, ha dichiarato che il suo Paese ha “deciso di aderire al Purl perché riteniamo fondamentale che l’Ucraina ottenga le armi critiche degli Stati Uniti”. La Finlandia fornirà anche un pacchetto separato di equipaggiamento militare. Il ministro della Difesa svedese Pål Jonson ha dichiarato che “la Svezia è pronta a fare di più” e ha accolto con favore le discussioni tra gli altri Paesi nordici e i Paesi baltiche – Estonia, Lettonia e Lituania – sull’invio di ulteriori aiuti. “Questo è fondamentale ora perché abbiamo visto la traiettoria sbagliata per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina, che è diminuito e vogliamo vederne un ulteriore incremento”, ha detto Jonson ai giornalisti. Anche il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha espresso preoccupazione per il calo del sostegno occidentale, osservando che “la realtà è che la quota dei contributi statunitensi all’Ucraina è diminuita significativamente quest’anno”.
“Ci sono state molte domande sulla capacità della Nato di garantire che, se dovesse succedere qualcosa nel nostro spazio aereo, possiamo agire con decisione se necessario, e possiamo. Alcuni dicono, non all’interno della Nato, ma a volte nel dibattito pubblico, che se un aereo, un aereo russo, intenzionalmente o meno, entra nello spazio aereo Nato, bisogna comunque abbatterlo. E io non sono d’accordo. Penso che si debba essere assolutamente convinti del fatto se rappresenti una minaccia o meno. Se rappresenta una minaccia, possiamo fare tutto il necessario per evitare che la minaccia si concretizzi. Ma se non rappresenta una minaccia, un’Alleanza forte, e la Nato è molto più forte della Russia, siamo infinitamente più capaci, il nostro ruolo è quello di assicurarci che quell’aereo, uscito dal suo spazio aereo ed entrato nello spazio aereo Nato, venga guidato delicatamente fuori dal nostro spazio aereo, e poi chiarire ai russi di smettere di farlo”. Lo dice il segretario generale della Nato, Mark Rutte, arrivando alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Sull’invio di missili a lungo raggio all’Ucraina “questo non è un tema che discuteremo oggi, perché è una questione bilaterale”, “riguarda quali Paesi vogliano o non vogliano sostenere le forniture all’Ucraina, ma la questione non è sul tavolo oggi”, ha aggiunto il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
“Continuo a incoraggiare tutti gli Alleati a farsi avanti, anche i Paesi che stanno facendo meno in questo momento. E quello che dico sempre è che più aspettiamo, e se non agiamo, il costo non farà che aumentare. Quindi, se non sosteniamo l’Ucraina ora, il numero di rifugiati ucraini che si dirigono in Europa aumenterà, e di conseguenza il costo per tutti aumenterà. Se la Russia riuscirà a farsi strada, la minaccia russa verso il resto dell’Europa non farà che aumentare, e allora dovremo investire di più nella nostra difesa e deterrenza”. Lo afferma il ministro olandese alla Difesa, Ruben Brekelmans, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles. “Quindi, penso che il miglior investimento per la nostra sicurezza, e anche il più efficiente, sia sostenere l’Ucraina ora e non aspettare che la situazione peggiori”, aggiunge.
“Il Regno Unito e i Paesi della Nato si incontrano oggi per intensificare la nostra risposta all’aggressione russa. Le incursioni di Putin nel territorio della Nato sono avventate, pericolose e totalmente inaccettabili. Deliberate o meno, Putin osserva ciò che facciamo e non dovrebbe avere dubbi: se la Nato è minacciata, agiremo. Dobbiamo rispondere alla sua escalation con la nostra forza“. Lo dice il segretario alla Difesa del Regno Unito John Healey al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Healey fa sapere che nell’ambito della missione Nato Eastern Sentry, il Regno Unito impiegherà “jet britannici che continueranno a sorvolare la Polonia fino alla fine dell’anno”. Inoltre, Londra “sta aumentando la produzione di droni per l’Ucraina, consegnando oltre 100.000 droni quest’anno e costruendo congiuntamente con l’Ucraina nuovi e migliorati droni intercettori”.

