Gaza, Hamas: “Restituiti tutti i corpi che siamo riusciti a raggiungere” – La diretta

Gaza, Hamas: “Restituiti tutti i corpi che siamo riusciti a raggiungere” – La diretta

Netanyahu avverte il gruppo palestinese: “Si disarmi o si scatenerà l’inferno”

Hamas deve rinunciare alle armi e smilitarizzarsi, altrimenti “si scatenerà l’inferno”. È quanto ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un’intervista rilasciata a Cbs News martedì, all’indomani della visita di Donald Trump a Tel Aviv per celebrare l’accordo sulla prima fase del suo piano in 20 punti per Gaza. Netanyahu si è detto fiducioso in una prossima fase pacifica nell’accordo fra Israele e Hamas e, adesso che gli ostaggi vivi sono stati liberati, ha affermato che il prossimo passo devono essere smilitarizzazione e disarmo. “In primo luogo, Hamas deve consegnare le armi”, ha dichiarato Netanyahu in nell’intervista esclusiva a Tel Aviv. “In secondo luogo, bisogna assicurarsi che non ci siano fabbriche di armi all’interno di Gaza. Non ci deve essere contrabbando di armi a Gaza. Questa è la smilitarizzazione”, ha aggiunto. Martedì Trump ha avvertito che, se Hamas non si disarmerà, “li disarmeremo”.

Gaza, la fragile tregua tra Israele e Hamas – Tutte le notizie di oggi 15 ottobre
Inizio diretta: 15/10/25 07:50
Fine diretta: 15/10/25 23:00
Idf: Croce Rossa ha ricevuto due bare di ostaggi

Le Forze di difesa israeliane affermano che la Croce Rossa ha informato l’esercito di aver ritirato poco fa due bare, contenenti presumibilmente i corpi di ostaggi uccisi, da Hamas a Gaza City. La Croce Rossa sta ora portando le bare alle truppe israeliane all’interno di Gaza, dove si terrà una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare. I resti saranno poi prelevati per l’identificazione. Hamas non ha reso note le identità degli ostaggi consegnati.

Hamas: "Stiamo facendo grandi sforzi per recuperare i corpi rimanenti"

Quello che resta dei corpi degli ostaggi non restituiti richiede grandi sforzi e attrezzature speciali per essere recuperato, e stiamo facendo grandi sforzi per risolvere la questione”. È quanto si legge in una dichiarazione di Hamas, ripresa dai media israeliani.

Hamas: "Restituiti tutti i corpi che siamo riusciti a raggiungere"

L’ala militare di Hamas ha affermato di aver rispettato i propri obblighi legati all’accordo per il cessate il fuoco, restituendo tutti gli ostaggi vivi a Israele e i corpi di tutti gli ostaggi deceduti “a cui è riuscita ad accedere”. È quanto si legge in una dichiarazione dell’organizzazione ripresa dai media israeliani.

Trump: "Pronto a consentire a Israele di riprendere i combattimenti"

Donald Trump si dice pronto a considerare la possibilità di consentire al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di riprendere l’azione militare a Gaza se Hamas si rifiuterà di rispettare la sua parte dell’accordo di cessate il fuoco. Le forze israeliane potrebbero tornare nelle strade di Gaza “non appena lo dirò io”, ha affermato il presidente Usa in una breve intervista telefonica alla Cnn. “Quello che sta succedendo con Hamas, verrà risolto rapidamente“, ha detto Trump.

Media, quarto corpo sarebbe di palestinese usato da Idf come scudo umano

Il quarto corpo restituito ieri sera da Hamas a Israele appartiene a un palestinese della Cisgiordania che sarebbe stato utilizzato dall’esercito israeliano come scudo umano nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Times of Israel. Israele ha affermato che il corpo restituito a Israele non apparteneva ad alcun ostaggio. Una fonte citata da Al Jazeera ha affermato che Hamas ha restituito il corpo di un presunto soldato israeliano catturato a Jabalia, nel nord di Gaza, nel maggio 2024. All’epoca, l’esercito respinse rapidamente l’affermazione di Hamas secondo cui avrebbe catturato un soldato a Jabalia, affermando: “L’Idf chiarisce che non si è verificato alcun rapimento di un soldato”. Secondo l’emittente pubblica Kan, l’uomo il cui corpo è stato restituito “ha operato insieme alle forze di sicurezza nelle ricerche dei tunnel sotterranei” ed è stato “ucciso dai terroristi di Hamas un anno e mezzo fa”

Witkoff smentisce: "Non lascio l'Amministrazione Trump"

Steve Witkoff smentisce le indiscrezioni di stampa secondo le quali, dopo l’accordo per Gaza, starebbe per lasciare l’Amministrazione Trump per tornare ai suoi affari privati. “Questa storia è una bufala al 100% e dovrebbe essere immediatamente ritrattata. Mi chiedo spesso da dove questi cosiddetti ‘giornalisti’ si inventino queste assurdità così ridicole. Sono più impegnato che mai nel processo di pace e continuo a servire con orgoglio il Presidente degli Stati Uniti!”, ha scritto su X l’inviato di Donald Trump. A riferire di una imminente uscita di Witkoff dall’Amministrazione era stato il sito Middle Eest Eye

Card. Gugerotti: "Papa a Gaza? È nel profondo del suo cuore"

 “Viaggio del Papa a Gaza? Credo che sia profondamente inserito nel suo cuore, lo conosco bene, il desiderio profondo di essere vicino” a Gaza. Così il cardinale Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero delle Chiese Orientali a margine del Premio Silvestrini a Roma. Sempre in merito a un possibile viaggio del Papa a Gaza, Gugerotti ha detto di ritenere “senz’altro sia possibile, bisogna anche tenere presenti le difficoltà concrete di raggiungere Gaza che sono molto potenti. Bisogna vedere come si sistema la questione della sicurezza interna. Non che al Papa interessi molto la sua sicurezza personale, ma naturalmente non ha senso mettere in pericolo la sicurezza degli altri: ci sono una serie di interrogativi concreti che bisogna in qualche modo risolvere”.

Tajani: "Prepariamo più grande invio aiuti alimentari a Gaza"

 “Riunione operativa a Palazzo Chigi per preparare il più grande invio di aiuti alimentari a Gaza dall’inizio della crisi. Iniziamo a pianificare la nostra strategia per ricostruire la Striscia partendo dalle infrastrutture civili primarie come scuole e ospedali”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Per noi l’obiettivo ‘2 Popoli, 2 Stati’ non vuole essere solo uno slogan, ma una prospettiva duratura di pace e sicurezza per tutta la regione”, ha aggiunto.

Kallas: "Pronti a espandere 2 missioni Ue a Gaza"

“Quando il Presidente Trump ha presentato questo piano, abbiamo subito valutato quale potesse essere il nostro contributo su questi diversi punti, e quando si parla della forza internazionale di stabilizzazione, ci sono due cose molto concrete che potremmo fare come Unione Europea. Abbiamo due missioni.Una è l’EUBAM Rafah di attraversamento della frontiera di Rafah, che ora è stata riaperta. E l’altra è EUPOL COPPS, la missione UE di polizia, che è una missione civile che aiuta ad addestrare la polizia palestinese”. Lo dice l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri Difesa a Bruxelles.”Perché siamo sostenitori della soluzione dei due Stati, per avere due Stati, ciò significa che anche lo Stato palestinese dovrebbe essere più forte e in grado di prevenire effettivamente il caos. Quindi queste sono cose molto concrete che mettiamo sul tavolo. Abbiamo queste due missioni. E naturalmente, possiamo discutere anche di ampliare il mandato di queste due missioni, se necessario”, spiega.”Se arriverà il momento, potremo decidere se, sapete, ampliare il mandato, ma finora non abbiamo presentato piani concreti. Quanto a una missione militare separata spetta agli Stati membri decidere”, precisa.

Berlino condanna le esecuzioni da parte di Hamas

 Il governo tedesco condanna fermamente l’uccisione di palestinesi da parte di combattenti di Hamas nella Striscia di Gaza. “Questo sottolinea ancora una volta chiaramente che abbiamo a che fare con un’organizzazione terroristica come Hamas”, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, come riporta la Zdf. “E queste esecuzioni arbitrarie non sono altro che terrorismo contro la popolazione”, ha detto ancora il portavoce, secondo cui questo viola il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione. Hamas deve essere disarmato, ha avvertito. La questione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, tuttavia, non ha nulla a che fare con questo. Ora è importante che alla popolazione arrivino sufficienti aiuti umanitari.

Parroco Gaza: "Siamo uomini e donne di dialogo e di pace"

“Siamo convinti che da cattolici siamo uomini e donne di pace, siamo uomini e donne di dialogo”. Così il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, in un videomessaggio inviato in occasione della consegna del premio Silvestrini alla parrocchia di Gaza. Padre Romanelli, circondato nel video dai bambini della parrocchia, ha espresso la “enorme sorpresa” per il conferimento del premio.

Pizzaballa: "Manifestazioni? Tenere alta coscienza"

 “Abbiamo bisogno di tenere alta la coscienza, l’importanza della non violenza, della soluzione dei conflitti, che ci sono, delle linee rosse che non si devono superare ed è soprattutto poi importante, guardando la Terra Santa, aiutarci non a dividerci ma a guardarci”. Così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa parlando ai giornalisti a margine del premio Silvestrini sulle manifestazioni a favore del popolo palestinese di questi giorni. Alla domanda se avesse già visto Papa Leone XIV, Pizzaballa ha risposto: “Riparto subito”. 

Pizzaballa: "Prossima generazione potrà fare la pace"

“La pace è una parola impegnativa, la pace ha bisogno di essere preparata, i fallimenti degli anni scorsi, dei vari accordi, ci hanno insegnato che non bisogna correre anche nella terminologia e arrivare subito a parlare di pace, la prossima generazione la potrà fare se questa generazione noi la prepariamo”. Così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini cardinale Pierbattista Pizzaballa a margine del premio Silvestrini a Roma. Serve, ha spiegato il porporato, “innanzitutto cambiare il linguaggio: abbiamo per troppo tempo lasciato spazio agli estremisti che hanno usato un linguaggio di disprezzo e di esclusione, ci vuole come abbiamo detto una nuova leadership e bisogna anche fare gesti nel territorio che riportino un po’ di fiducia tra la popolazione”.

Papa: "Parrocchia Gaza continui missione a servizio dei più deboli"

 Papa Leone XIV, in occasione della consegna Achille Silvestrini alla parrocchia di Gaza, ha espresso “fraterno apprezzamento ai premiati per la loro coraggiosa e instancabile testimonianza in un contesto particolarmente grave e pericoloso, a fianco dei più vulnerabili e di quanti hanno perso ogni cosa”. Nel testo di un messaggio inviato, il Papa “assicura la sua preghiera affinché la Parrocchia della Sacra Famiglia possa continuare la sua missione a servizio dei più deboli, per donare conforto e coltivare in ciascuno la speranza di un domani di giustizia e di pace”. 

Programma Alimentare Mondiale: "Nostri camion con aiuti arrivati a Gaza"

Il Pam, Programma Alimentare Mondiale, ha dichiarato che i suoi camion hanno iniziato oggi ad arrivare nella Striscia di Gaza per la prima volta dopo due giorni, dopo che i valichi erano stati chiusi a causa dello scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas. L’aumento degli aiuti umanitari a Gaza, con centinaia di camion che entrano ogni giorno, fa parte dell’accordo di cessate il fuoco. Tuttavia, martedì Israele ha annunciato che avrebbe ridotto il numero dei camion, sostenendo che Hamas stava impiegando troppo tempo a restituire i corpi degli ostaggi. “I nostri camion sono entrati a Gaza, ma siamo ancora all’inizio del cessate il fuoco e la situazione resta imprevedibile”, ha dichiarato Abeer Etefa, portavoce del Pam. “Speriamo che l’accesso migliori nei prossimi giorni”. Etefa ha aggiunto che meno di 200 camion del Pam erano riusciti a entrare domenica. “Stiamo potenziando i nostri programmi di panificazione e nutrizione e abbiamo cominciato con successo a organizzare distribuzioni di cibo in diverse aree di Gaza”.

Katz; "Chi oltrepassa Linea Gialla sarà fermato"

“L’esercito israeliano agisce secondo le direttive e applica una chiara politica di dispiegamento lungo la Linea Gialla, che comprende oltre il 50% del territorio di Gaza.La politica di applicazione è inequivocabile: per ogni violazione ci sarà una risposta immediata”. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. “Ieri sono stati fermati terroristi che avevano tentato di avvicinarsi e attraversare” la linea, “e così sarà anche in futuro”, ha aggiunto.

Pizzaballa; "Tanti interlocutori ma legittimo è Abu Mazen"

 “Interlocutori palestinesi? Ce n’è più di uno. L’interlocutore legittimo è Abu Mazen nel senso che rappresenta legalmente il popolo palestinese, ma anche qui è necessario guardare al futuro e, per motivi anagrafici, bisognerà attendere”. Così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, a margine del premio Silvestrini a Roma.

Un testimone: "Segni di tortura su corpi consegnati da Israele"

All’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, sono stati trasferiti tra ieri e oggi 90 corpi di palestinesi nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco. Il team forense ha descritto condizioni inquietanti, con segni di abusi fisici. Sameh Hamad, membro di una commissione incaricata di ricevere i corpi all’ospedale, ha detto che alcuni sono arrivati con mani e piedi ammanettati. “Ci sono segni di tortura e di esecuzioni”, ha riferito all’Associated Press. I corpi, ha detto, appartenevano a uomini di età compresa tra i 25 e i 70 anni, e la maggior parte di loro aveva ancora delle cinghie intorno al collo, mentre uno aveva una corda, ha detto. Sebbene la maggior parte dei corpi fosse vestita con abiti civili, alcuni indossavano uniformi mimetiche. Hamad ha detto che la Croce Rossa ha fornito i nomi di soli tre dei morti, lasciando molte famiglie nell’incertezza, senza sapere quale fosse la sorte dei loro parenti dopo due anni di guerra. Rasmiya Qudeih, 52 anni, ha atteso fuori dall’ospedale Nasser di Khan Younis, sperando che suo figlio fosse tra i 45 corpi trasferiti da Israele mercoledì. “Se Dio vuole, sarà tra i corpi”, ha detto. Si prevede che Israele consegnerà altre salme nei prossimi giorni, anche se i funzionari non hanno detto quanti ne abbia in custodia o quanti ne restituirà.

Pizzaballa: "Auspico cambio leadership Israele e Palestina"

“Il cambio di leadership sia per Israele che per Palestina? È auspicabile ma ci vorrà tempo. È necessario per avere delle prospettive nuove per il futuro. Abbiamo bisogno di nuovi volti, ma non sarà così immediato. Per tutto, sia politici che religiosi”. Così il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa, a margine del premio Silvestrini a Roma.

Locatelli: "Pronta rete assistenza bambini con gravi disabilità"

“Oggi ho partecipato alla riunione organizzata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano, per raccordare l’azione di tutti i Ministeri sugli interventi che il Governo sta mettendo a punto per dare una risposta immediata alle persone in grave difficoltà a Gaza”. Così il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. “Per quanto riguarda il tema della disabilità – spiega – percepiamo l’urgenza di poter garantire un sostegno alle persone che al momento sono invisibili e quindi già da tempo abbiamo istituito una rete che coinvolge in particolare l’Istituto Serafico di Assisi e l’Associazione ‘La Nostra Famiglia’, in collaborazione con la Protezione Civile grazie al Capo Dipartimento Fabio Ciciliano. Ho portato al tavolo il progetto che abbiamo messo a punto con la rete per l’assistenza e la riabilitazione, ma ho anche segnalato le gravi carenze igienico sanitarie che si sono create sul territorio martoriato dalla guerra e alcune urgenti necessità quali i presidi di assorbenza. Appena sarà possibile interverremo per far fronte anche a queste necessità. Abbiamo inoltre condiviso con il tavolo la necessità di garantire anche un sostegno attraverso protesi e ausili per le persone con disabilità fisica e la nostra disponibilità ad organizzare supporti adeguati per bambini e adulti con disabilità intellettive, sensoriali e pluri patologie”. “Ringrazio il presidente Giorgia Meloni, il vicepresidente Tajani e tutti i Ministri che si sono prontamente attivati e che già da tempo hanno supportato varie missioni a Gaza – conclude Locatelli – Tengo inoltre a ringraziare tutte le realtà che attraverso il volontariato stanno contribuendo concretamente, e non a parole, a sostenere la popolazione”. 

Fonti ufficio Netanyahu: "Guerra a Gaza non è ancora finita"

Un alto funzionario dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al Times of Israel che la guerra a Gaza “non è ancora finita”, nonostante l’insistenza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’inizio di questa settimana e una lettera del governo alle famiglie degli ostaggi in cui si afferma che la guerra è terminata. “Siamo ancora nella prima fase”, ha rimarcato il funzionario, riferendosi all’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi. “Dobbiamo portarlo a termine. Senza completarlo, non è finita”, ha aggiunto. “Anche Trump dice che è finita, ma ha anche affermato che Hamas deve disarmarsi e che se non lo farà, ‘saremo noi a disarmarli’”, ha fatto notare. “Vogliamo arrivare alla fine di questa guerra”, “nessuno vuole essere in guerra. Ma dobbiamo concludere la guerra con le fasi che sono realmente definite in questo piano”, ha aggiunto la fonte, assicurando che “Hamas sarà disarmato”. 

Comando Usa, Hamas smetta di uccidere civili innocenti a Gaza

Gli Stati Uniti “esortano con forza Hamas a a sospendere immediatamente le violenze e le uccisioni di civili palestinesi innocenti a Gaza, sia nelle aree controllate da Hamas che in quelle controllate dall’Idf dietro la Linea Gialla”. E’ quanto chiede l’ammiraglio Brad Cooper, , comandante del Centcom Usa, in un post pubblicato sull’account social del Comando Centrale. “Questa è un’opportunità storica per la pace. Hamas dovrebbe coglierla ritirandosi completamente, aderendo rigorosamente al piano di pace in 20 punti del Presidente Trump e disarmando senza indugio.Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni ai mediatori che hanno accettato di collaborare con noi per far rispettare la pace e proteggere i civili innocenti di Gaza. Restiamo molto ottimisti per il futuro della pace nella regione”, afferma l’ammiraglio Cooper.

Media, Hamas consegnerà altri 5 corpi ostaggi stasera

Fonti hanno riferito al canale televisivo qatariota Al-Arabi che le Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, consegneranno stasera altri 5 corpi di ostaggi. Lo riporta Ynet. 

Capo Centcom, Hamas smetta di sparare a civili Gaza

“Esortiamo vivamente Hamas di sospendere immediatamente le violenze e di smettere di sparare contro i civili palestinesi innocenti nella Striscia di Gaza, sia nelle zone controllate da Hamas sia in quelle protette dalle Idf dietro la Linea Gialla. Questa è un’opportunità storica per la pace. Hamas dovrebbe coglierla ritirandosi completamente, aderendo rigorosamente al piano di pace in 20 punti del presidente Trump e disarmandosi senza indugio”. Lo scrive su X, il capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), l’ammiraglio Brad Cooper. “Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni ai mediatori che hanno accettato di collaborare con noi per far rispettare la pace e proteggere i civili innocenti di Gaza. Restiamo molto ottimisti per il futuro della pace nella regione”, aggiunge.

Parolin, opera parrocchia Gaza segno di speranza

Quella della parrocchia cattolica di Gaza “è stata una grande testimonianza. Credo un segno di speranza. Mentre tutti cercavano di uscire da Gaza sacerdoti e religiosi hanno fatto di tutto per stare vicino alla popolazione sofferente”. Così il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, rispondendo ai giornalisti in merito alla Parrocchia di Gaza che oggi riceverà il Premio Internazionale Achille Silvestrini. 

Musumeci, protezione civile pronta a inviare uomini e mezzi a Gaza

“La Protezione civile italiana è pronta a fornire risorse umane, strumentali e mezzi in soccorso della popolazione palestinese”. Lo ha ribadito il ministro Nello Musumeci nell’apposito vertice di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. “Il vigente stato di emergenza, dichiarato fino al maggio 2026, ci consente di operare in deroga e di disporre di tutte le strutture operative del sistema nazionale, con relativa copertura finanziaria. In particolare possiamo allestire in pochi giorni un ospedale di campo e approntare delle casette prefabbricate modulari per ospitare famiglie anche a medio termine”. Il ministro ha anche annunciato che nella fase della ricostruzione a Gaza della città distrutta si potrà mettere a disposizione un apposito team di esperti per collaborare nella fase della pianificazione e progettazione”.

Media, valico Rafah riapre domani sotto supervisione Eubam

 L’apertura del valico di Rafah è prevista per domani, sotto la supervisione della Missione di assistenza alle frontiere dell’Unione Europea (Eubam), secondo quanto riferito da una fonte diplomatica al Times of Israel. Il valico, riferisce la fonte, sarà aperto sia alle persone sia ai veicoli. 

Terminata riunione su ricostruzione Gaza a Palazzo Chigi

 È terminata a Palazzo Chigi, dopo poco meno di due ore, la riunione dei ministeri e delle istituzioni coinvolte nel progetto di ricostruzione a Gaza. La riunione, richiesta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stata presieduta dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Bozza vertice Ue, ruolo in ricostruzione Gaza e sostegno a ANP

 “L’Unione europea continuerà a contribuire agli sforzi di pace e a collaborare attivamente con i partner per le prossime fasi. Sosterrà la distribuzione rapida, sicura e senza ostacoli di aiuti umanitari in coordinamento con i partner internazionali, in particolare le Nazioni Unite e le sue agenzie. L’UE è pronta a contribuire alla stabilizzazione, alla ripresa e alla ricostruzione di Gaza”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 ottobre, visionata da LaPresse. La bozza è soggetta a modifiche fino all’adozione da parte dei leader nel vertice.”L’Unione europea continuerà a sostenere l’Autorità Palestinese, anche nella sua riforma in corso e in vista del suo ritorno a Gaza – si legge ancora nella bozza -. Il Consiglio europeo invita Israele a sbloccare le entrate trattenute, necessarie per garantire il corretto funzionamento dell’Autorità Palestinese e la fornitura di servizi essenziali alla popolazione. Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza della de-escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e chiede la fine della violenza dei coloni, dell’espansione degli insediamenti illegali e dell’operazione militare israeliana”

Media, Israele favorevole a presenza Italia nel Consiglio di pace

Israele vedrebbe con favore la presenza dell’Italia nel futuro Consiglio di pace per il Medioriente, mentre mostrerebbe riserve nei confronti di Francia e Regno Unito. Lo riferisce Deutsche Welle, citando un alto ex funzionario israeliano che ha parlato in forma anonima. Secondo la fonte, Israele sarebbe riluttante ad accettare un rappresentante francese o britannico all’interno dell’organismo, poiché entrambi i Paesi hanno riconosciuto unilateralmente lo Stato di Palestina, una decisione giudicata negativamente da Gerusalemme. L’Italia, al contrario, viene considerata da Israele “più vicina e più equilibrata” sulle questioni mediorientali e la sua presenza “sarebbe accettabile”, ha aggiunto l’ex funzionario. Secondo i media internazionali, Germania, Francia e Regno Unito – noti come E3 – avrebbero espresso interesse a ottenere un seggio nel nuovo Consiglio di pace, ma finora nessuno dei tre Paesi è stato invitato a farne parte. “Ci sono molti candidati”, ha dichiarato l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medioriente, Steve Witkoff, durante una conferenza stampa in Egitto. 

Fonti mediche, Israele ha consegnato altri corpi a Gaza

Funzionari dell’ospedale Nasser nella città meridionale di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, hanno riferito che Israele ha trasferito altri corpi di palestinesi a Gaza nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco. Un giornalista dell’Associated Press, presente nella struttura, ha visto tre camion che trasportavano i corpi arrivare all’ospedale.

Israele smentisce avvio negoziati su seconda fase piano Gaza

Un alto funzionario israeliano, citato dal Times of Israel, ha smentito la notizia secondo cui Israele e Hamas avrebbero avviato i negoziati sulla seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco su Gaza. “Siamo ancora nella prima fase”, ha detto il funzionario. “Parleremo della seconda fase quando avremo completato la prima”, ha aggiunto. Il funzionario aggiunge che a Sharm el-Sheikh sono presenti funzionari israeliani di medio livello, ma che sono lì per discutere del ritorno degli ostaggi rimasti uccisi e della piena attuazione della prima fase.

Autorità Gaza: "Il bilancio delle vittime è salito a 67.938"

l ministero della Salute di Gaza ha riferito che il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre è salito a 67.938. Altre 169.638 persone sono rimaste ferite. Il ministero ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza i corpi di 19 persone. Tra questi vi sono 16 corpi recuperati dalle macerie. Gli ospedali hanno inoltre accolto 35 feriti. Il ministero ha detto di non aver aggiunto al conteggio i 45 corpi che Israele ha trasferito a Gaza martedì. Le autorità di Gaza non fanno distinzioni tra civili e combattenti, ma affermano che circa la metà delle vittime sono donne e bambini.

Media, Israele e Hamas negoziano su seconda fase piano Trump

Israele e Hamas hanno avviato i negoziati sulla seconda fase del piano di cessate il fuoco a Gaza del presidente Usa Donald Trump. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti vicine alle discussioni in corso. Un diplomatico straniero citato dal giornale riferisce che i colloqui sono ancora in fase preliminare e procedono a rilento. La seconda fase affronterà una serie di questioni critiche, tra cui l’amministrazione di Gaza post guerra e l’influenza di Hamas. Sebbene Hamas abbia dichiarato che non parteciperà al governo di Gaza in futuro, le sue forze armate hanno iniziato a ridispiegarsi nelle aree da cui Israele si è ritirato.

Ue, missione Eubam-Rafah in 'standby' ma pronti a dispiegarla

La missione Eubam-Rafah “rimane in stand-by per essere dispiegata al valico di Rafah a sostegno del piano di pace per Gaza non appena le condizioni lo consentiranno”. Lo afferma il portavoce del Servizio per l’Azione esterna Ue Anoual El Anouni nel briefing quotidiano con la stampa. A chi gli chiede precisazioni sulle condizioni menzionate sottolinea di non potere “entrare nei dettagli, ma rimaniamo in stand-by e siamo pronti a dispiegare la missione con breve preavviso”.

Tajani: "Il 7 novembre Abu Mazen in Italia"

“La politica di ascolto e ricerca di soluzioni sarà anche la cifra dei prossimi dialoghi mediterranei, dove riunirò i ministri degli Esteri della regione in una città, Napoli, crocevia del Mediterraneo, che quest’anno compie 2500 anni. Ci sarà anche il ministro degli Esteri palestinese. Proprio per ribadire l’importanza del dialogo con leadership palestinese guardando al futuro, vi informo che il 7 novembre Abu Mazen sarà in visita in Italia”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’informativa su Gaza in Senato, riferendosi al presidente palestinese.

Tajani: "Impegnarsi affinché non finisca sogno di speranza"

A proposito del Medioriente e del piano avviato dagli Usa, “tutto è legato ancora a un filo, ci sono tante variabili non ancora definite, c’è ancora tensione per il ritorno delle salme, la decisione di Israele di rallentare l’ingresso di beni alimentari come reazione. Quindi ogni giorno troveremo degli ostacoli finché non si sarà consolidata la pace, ma noi dobbiamo fare di tutto perché tutto ciò non provochi la fine di un sogno di speranza”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della sua informativa su Gaza al Senato. “Dobbiamo lavorare intensamente a livello diplomatico, però io sono convinto che questo filo sia solido, perché interpreta soprattutto la volontà di pace sia di palestinesi che israeliani, le popolazioni hanno sofferto moltissimo per un conflitto che ha provocato decine di migliaia di vittime”, ha aggiunto Tajani.

In Spagna sciopero generale per Palestina

Sciopero generale oggi in Spagna e manifestazioni nelle principali città del Paese a sostegno della Palestina e per protestare “contro il genocidio di Israele a Gaza”. La mobilitazione è stata convocata dai sindacati e da diverse organizzazioni filopalestinesi. La Confederazione Generale del Lavoro (Cgt), Solidaridad Obrera, Alternativa Sindical de Clase (Asc) e la Confederazione Intersindacale, insieme a collettivi come Madrid por Palestina e il movimento Bds hanno promosso uno sciopero generale di 24 ore. I due principali sindacati spagnoli, Ugt e Ccoo hanno invece indetto uno sciopero parziale di due ore per ogni turno di lavoro, e hanno convocato diverse concentrazioni simboliche sui posti di lavoro per dare rilevanza alla mobilitazione. Anche il Sindacato degli studenti ha aderito allo sciopero. Per oggi sono state poi indette manifestazioni in più di 40 città del Paese. A Madrid è in programma un corteo che partirà dalle 19 alla stazione di Atocha e una concentrazione alle ore 13 davanti al ministero degli Esteri.

Tajani: "Oggi pomeriggio riunione governo su ricostruzione"

“Oggi pomeriggio avremo una riunione operativa del governo sulla ricostruzione a Gaza”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’informativa su Gaza al Senato.

Katz, soldati su linee schieramento, chi si avvicina preso di mira

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che l’esercito sta operando lungo le linee di schieramento delle truppe stabilite nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco con Hamas e ha avvertito che chiunque si avvicini alla linea di schieramento sarà preso di mira, come successo ieri ad alcuni palestinesi.

Idf conferma, uno dei corpi non è di un ostaggio

“Dopo il completamento degli esami presso l’Istituto nazionale di medicina legale, il quarto corpo consegnato a Israele da Hamas non corrisponde a nessuno degli ostaggi”. Lo riportano le Idf (Forze di sicurezza israeliane) su X. “Hamas è tenuta a compiere tutti gli sforzi necessari per restituire gli ostaggi deceduti”, si legge ancora.

 

Media, valico Rafah non sarà aperto oggi

“Il valico di Rafah non aprirà oggi”, probabilmente neanche domani, e “non si sa quando verrà aperto”. Lo ha dichiarato una fonte della sicurezza israeliana, secondo quanto riporta Ynet. Secondo la fonte, una riapertura “non sarebbe neanche possibile da un punto di vista logistico”, perché bisogna “recarsi sul posto per effettuare dei controlli e inviare una squadra di ricognizione, il che richiede tempo. Si può ipotizzare che anche domani decideranno di mantenere chiuso il valico di Rafah”. Secondo la stessa fonte, 600 camion di aiuti umanitari stanno entrando invece attraverso Kerem Shalom, in conformità con l’accordo. La versione di questa fonte confligge con l’informazione riportata stamattina dall’emittente israeliana Kan, secondo cui il governo israeliano aveva deciso di annullare le sanzioni su Gaza previste per oggi, che includevano la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah fra la Striscia e l’Egitto, in conseguenza della restituzione da parte di Hamas di altri 4 corpi di ostaggi deceduti.

La Bbc cita un funzionario di sicurezza israeliano secondo il quale il valico di Rafah tra Egitto e il sud di Gaza non ha aperto stamattina e “i preparativi sono in corso per la sua apertura”, ma solo “per l’uscita e l’entrata di cittadini di Gaza”, mentre “gli aiuti umanitari continuano a entrare nella Striscia di Gaza tramite il valico di Kerem Shalom e altri valichi dopo l’ispezione di sicurezza israeliana”. “Gli aiuti umanitari non passeranno attraverso il valico di Rafah”, ha detto il funzionario israeliano alla Bbc, aggiungendo che “la data per l’apertura del valico di Rafah per il movimento delle sole persone verrà annunciata più tardi”.

Ben Gvir: "Hamas deve essere cancellato"

Il ministro alla Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir afferma che Hamas deve essere cancellato, dopo la mancata restituzione da parte del gruppo militanti di tutti gli ostaggi israeliani deceduti nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, entrato in vigore la scorsa settimana – un accordo a cui il ministro di estrema destra si è opposto. “Basta con la vergogna”, afferma Ben Gvir in una dichiarazione. “Pochi istanti dopo aver aperto i valichi a centinaia di camion, Hamas è tornata molto rapidamente ai suoi metodi noti: mentire, imbrogliare e abusare delle famiglie e dei corpi. Questo terrore nazista conosce solo la forza, e l’unico modo per affrontarlo è cancellarlo dalla faccia della terra”, aggiunge. Lo riporta il Times of Israel.

Tajani: "Oggi è innanzitutto il giorno della speranza"

“Oggi è innanzitutto il giorno della speranza, in cui parlare di un futuro affidato non più solo alle armi. Parlo della luce di speranza che abbiamo visto negli occhi dei bambini di Gaza usciti a festeggiare dopo il cessate il fuoco, delle famiglie israeliane che hanno potuto riabbracciare i loro cari, immagini che rimarranno impresse nella nostra memoria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, durante la sua informativa su Gaza alla Camera. “Non dobbiamo alimentare illusioni premature, il cammino è lungo e la prudenza necessaria, ma come ha detto il cardinale Pizzaballa ‘vediamo finalmente le prime luci dell’alba al termine di una lunga notte’”, ha aggiunto Tajani.

Tajani: "Mi inchino a cardinale Pizzaballa, vettore prezioso di aiuti"

“Mi inchino con rispetto all’autorevolezza e alla serenità dimostrati in questi mesi dal Patriarca latino di Gerusalemme Pizzaballa, che ne ha fatto uno dei pochi rispettati da tutti e un vettore prezioso di aiuti materiali e spirituali” alla popolazione oppressa dalla guerra. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, durante la sua informativa su Gaza alla Camera. “Solo chi è interessato alla provocazione politica non ne ha saputo riconoscere la straordinaria autorità morale e il ruolo prezioso a fianco della gente sofferente”, ha aggiunto Tajani.

Tajani: "Successo piano Trump legato a un filo, possibile svolta storica"

“Per la prima volta in questi anni turbolenti, posso condividere un sentimento di sollievo e speranza per il futuro. Il successo dell’iniziativa di pace avviata dal presidente Usa potrebbe davvero costituire una svolta storica, che cambia il volto del Medioriente e quindi del Mediterraneo, con profonde ripercurssioni anche su sicurezza e interessi nazionali”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nell’informativa alla Camera su Gaza. “Il successo del cosiddetto piano Trump è ancora legato a un filo. Molte variabili non sono ancora state definite, dal ritorno delle salme degli ostaggi assassinati alle modalità effettive di smantellamento della struttura militare Hamas o di quello che ne resta”, ha aggiunto Tajani, “nelle ultime ore è stata annunciata la riapertura del valico di Rafah per consentire il transito degli aiuti umanitari”.

 

Hamas: "Israele viola accordo"

Il portavoce di Hamas Hazem Kassem, ha riferito su Telegram che il gruppo militante sta lavorando per restituire i corpi degli ostaggi, come concordato nell’accordo di cessate il fuoco, e ha accusato Israele di aver violato l’accordo con le sparatorie avvenute ieri, nella parte orientale di Gaza City e nella città meridionale di Rafah, in cui sono morti alcuni palestinesi.

Tajani: "Ambasciatore Archi inviato speciale per ricostruzione Gaza"

“Ho deciso di nominare l’ambasciatore Archi, nostro ambasciatore presso la Fao, nuovo inviato speciale del ministero degli Esteri per la ricostruzione di Gaza, inclusi gli aspetti umanitari”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sua informativa alla Camera su Gaza, riferendosi all’ambasciatore italiano presso la Fao Bruno Archi. “Oggi pomeriggio avremo una riunione governativa sulla ricostruzione”, ha aggiunto.

Tajani: "Antisemitismo va combattuto ovunque e con forza"

“L’antisemitismo va combattuto ovunque e in ogni modo, con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sua informativa alla Camera su Gaza. “Fermarne la diffusione è un impegno solenne che il governo assume in quest’aula”, ha aggiunto Tajani.

Netanyahu: "Hamas rispetti impegni, no compromessi su ostaggi"

“L’organizzazione terroristica Hamas è tenuta a rispettare gli impegni presi con i mediatori e a restituire” i corpi degli ostaggi “come parte dell’attuazione dell’accordo. Non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo alcuno sforzo finché non restituiremo tutti gli ostaggi caduti, fino all’ultimo”. Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota diffusa dal suo ufficio, dopo l’identificazione dei corpi degli ostaggi Uriel Baruch, Tamir Nimrudi ed Eitan Levy da parte del Centro nazionale di medicina legale. “Il governo di Israele condivide il profondo dolore delle famiglie Baruch, Nimrodi e Levy, e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti. Il governo e l’intera organizzazione per i dispersi e i prigionieri dello Stato di Israele sono determinati, impegnati e lavorano instancabilmente per la restituzione di tutti i nostri ostaggi caduti per una degna sepoltura nel loro Paese”, si legge ancora.

Media, uno dei corpi restituiti da Hamas non è di un ostaggio

Uno dei corpi restituito ieri da Hamas non appartiene a nessuno degli ostaggi, ma a un palestinese di Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario della sicurezza ai media ebraici, come riporta il Times of Israel. Gli altri tre corpi restituiti sono stati identificati come Tamir Nimrodi, Eitan Levy e Uriel Baruch.

Tajani: "Tempi più brevi ma difficile riconoscere Palestina con Hamas"

“Il riconoscimento dello Stato di Palestina? I fatti abbreviano i tempi per cui questo avvenga, abbiamo sempre detto che siamo pronti a farlo, il problema è Hamas, ancora c’è l’organizzazione militare ed è difficile poterlo fare. Poi bisogna riunificare Cisgiordania e Gaza. Noi lavoriamo molto con l’Anp, Abu Mazen sarà all’inizio di novembre in visita ufficiale in Italia”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando alla Camera per l’informativa sul Piano di pace nella Striscia di Gaza.

Tajani: "Pronti a missione militare, ovviamente con voto Parlamento"

“È ancora tutto molto prematuro, siamo ancora in una fase iniziale del lavoro per trasformare il cessate il fuoco in pace, vedremo, se ci sarà richiesta una presenza militare siamo pronti a farlo. Ovviamente se ci sarà richiesta una presenza più consistente, in aggiunta alla presenza dei carabinieri che sono già a Rafah e a quelli che sono nella missione di formazione della polizia dell’Anp, è ovvio che dovrà esserci un voto del Parlamento”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando alla Camera per l’informativa sul piano di pace per la Striscia di Gaza.

Tajani: "A inizio novembre centinaia di tonnellate di aiuti a Gaza"

“Abbiamo raccolto diverse centinaia di tonnellate” di cibo e aiuti per Gaza “e credo verranno inviate in aereo a inizio novembre. Poi faremo altre cose sul versante sanitario: ieri mi ha chiamato il presidente della Regione Abruzzo e ha messo a disposizione un ospedale da campo super attrezzato, molto moderno, da inviare a Gaza”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando alla Camera per l’informativa sul Piano di pace nella Striscia di Gaza.

Media, mercoledì Hamas restituirà altri quattro corpi

Hamas ha informato i mediatori che mercoledì trasferirà in Israele altri quattro corpi di ostaggi deceduti. Lo hanno dichiarato a Times of Israel un diplomatico mediorientale e una seconda fonte a conoscenza della questione. Con questo trasferimento, il numero dei corpi degli ostaggi restituiti da Hamas salirebbe a 12, mentre altri 16 rimarrebbero nella Striscia.
L’organizzazione palestinese ha affermato di aver bisogno di tempo per raggiungere tutti i corpi, poiché alcuni di essi si trovano sotto le macerie degli edifici e dei tunnel bombardati dalle forze israeliane, mentre altri si trovano in aree sotto il controllo dell’Idf.

Uriel Baruch e Tamir Nimrodi fra salme ostaggi restituite da Hamas

Due dei corpi di ostaggi deceduti restituiti da Hamas a Israele sono stati identificati come Uriel Baruch, di 35 anni, che era stato rapito durante il festival Nova il 7 ottobre del 2023, e Tamir Nimrodi, 19 anni, soldato preso in ostaggio dalla sua base vicino al valico di Erez il 7 ottobre del 2023. Lo hanno riferito le rispettive famiglie, come riporta il Times of Israel.

Media: "Israele riaprirà il valico di Rafah"

Il governo di Israele ha deciso di annullare le sanzioni su Gaza previste per oggi che includevano la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah fra la Striscia e l’Egitto, dopo che Hamas ha annunciato la restituzione di altri 4 corpi di ostaggi deceduti. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan, rilanciata dal Times of Israel. Pertanto, secondo Kan, il valico di Rafah riaprirà oggi e gli aiuti umanitari potranno entrare a Gaza come previsto. Secondo l’emittente, Hamas ha restituito questi ulteriori 4 corpi che sostiene siano di 4 ostaggi, ma non ne ha rivelato le identità. I corpi sono stati portati in un istituto di medicina legale, dove l’identificazione potrebbe richiedere fino a due giorni di tempo. Il Times of Israel riporta inoltre, citando fonti diplomatiche, che Hamas ha anche informato i mediatori che trasferirà in Israele nel corso della giornata altri 4 corpi di ostaggi deceduti, il che porterebbe a 12 il totale dei corpi restituiti da Hamas.


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