Secondo le nuove stime fornite dall’Idf, la città di Gaza si è quasi completamente svuotata dei palestinesi. Secondo le valutazioni dell’esercito – riportate dal Times of Israel – circa 900mila dei circa 1 milione di palestinesi che risiedevano a Gaza City prima della grande offensiva dell’Idf sono stati evacuati verso la parte meridionale della Striscia.
Secondo i dati israeliani, nelle ultime settimane il tasso di abbandono della zona da parte dei palestinesi è aumentato, con l’avanzata dell’Idf nella città di Gaza.
Questa mattina, intanto, le forze armate israeliane affermano di aver intercettato un missile lanciato dai ribelli Houthi dello Yemen. Non ci sono segnalazioni di impatti, feriti o danni dopo che le sirene hanno suonato in alcune parti del centro di Israele e della Cisgiordania meridionale. Si tratta del 91esimo missile balistico lanciato verso Israele dagli Houthi dal 18 marzo, quando le forze armate hanno ripreso l’offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza. Almeno 41 droni Houthi sono stati lanciati contro Israele durante questo periodo.
Hamas denuncia che “l’esercito di occupazione sionista continua a commettere crimini orribili e massacri contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza”. Secondo l’organizzazione terroristica sono 70 le persone uccise dagli attacchi israeliani sabato. Questo “smaschera le false affermazioni del governo del criminale di guerra Netanyahu riguardo alla riduzione delle operazioni militari contro civili indifesi”, aggiunge Hamas.
Netanyahu: “Senza rilascio ostaggi piano Trump non andrà avanti”
Incontrando i membri del Gvura Forum che rappresenta le famiglie dei soldati uccisi in azione a Gaza, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che nessun altro elemento del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per un cessate il fuoco a Gaza andrà avanti finché non saranno rilasciati tutti gli ostaggi. “Finché non verrà rispettata la prima clausola, ovvero il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti, finché l’ultimo degli ostaggi, tutti quanti, non sarà trasferito in territorio israeliano, non passeremo ad altre clausole“, ha promesso Netanyahu, secondo quanto riportato dai media in lingua ebraica. Se Hamas non rilascerà gli ostaggi “entro la scadenza del termine stabilito dal presidente Trump”, ha affermato, Israele tornerà all’offensiva a Gaza “con il pieno appoggio di tutti i paesi coinvolti”.
Netanyahu: “Se Hamas non rilascerà ostaggi, agiremo con forza”
Successivamente, in serata, il leader di Tel Aviv ha sottolineato che “è possibile” che Hamas accetti di rilasciare gli ostaggi a Gaza. “Se ciò non accadrà, il presidente Trump ha affermato che sosterrà pienamente Israele nell’agire con la forza contro Hamas“, ha avvertito Netanyahu, ai microfoni di Euronews. E poi ha aggiunto: “Speriamo di poter concludere la questione nel modo più semplice e non in quello più difficile. Ora l’onere è su Hamas“.
Media: Hamas chiederà cessate il fuoco e ritiro Idf da Gaza
Inizieranno domani, lunedì, i colloqui in Egitto dopo il piano di Trump per il cessate il fuoco nella Striscia e, secondo quanto riferisce il canale saudita Asharq, Hamas presenterà una serie di richieste in vista dei negoziati. Tra queste: un cessate il fuoco completo, il ritiro dell’Idf nelle posizioni che occupavano durante l’attuazione del precedente accordo di gennaio – ovvero al di fuori delle aree popolate della Striscia di Gaza – nonché la sospensione delle attività dei caccia e dei droni per dieci ore al giorno e per 12 ore nei giorni in cui vengono rilasciati gli ostaggi. Secondo le stesse fonti, Hamas chiede che queste misure vengano applicate per tutta la durata dei negoziati, che potrebbero durare una settimana o più.
Media: Hamas ha iniziato a raccogliere i corpi degli ostaggi
In vista dei negoziati e dell’applicazione del piano, Hamas ha iniziato a raccogliere i corpi degli ostaggi morti in tutta la Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte dell’organizzazione all’emittente saudita Al-Arabiya, secondo cui Hamas chiede a Israele di interrompere gli attacchi aerei per poter completare l’operazione. Il trasferimento dei cadaveri, stando a quanto riportato, richiederà del tempo.
Capo negoziatore di Hamas obiettivo del raid di Doha riappare in tv
Intanto Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas che era fra i principali obiettivi del raid israeliano su Doha dello scorso settembre, è riapparso in tv in un video diffuso dal canale del Qatar, Al-Araby. La notizia è stata ripresa dai media israeliani. L’uomo era uno dei bersagli del governo di Tel Aviv, fatto che spinse Netanyahu a ordinare il controverso raid in territorio del Qatar, che è uno stretto alleato degli Stati Uniti.
Trump: “Se Hamas rifiuta di cedere il potere sarà annientata”
Proprio al gruppo palestinese è tornato a rivolgersi il presidente americano Donald Trump, dichiarando alla Cnn che Hamas, se si rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza nel contesto del piano di cessate il fuoco, rischia il “completo annientamento”. Trump lo ha scritto in un messaggio inviato al giornalista dell’emittente Jake Tapper che gli chiedeva cosa sarebbe successo se Hamas avesse insistito per rimanere al potere.
Trump: “Piano Usa per Gaza è un ottimo accordo per Israele”
Il leader della Casa Bianca ha detto inoltre, parlando con i giornalisti a Washington, che il suo piano è “un ottimo accordo” per Israele. “Volete che vengano liberati gli ostaggi o no? Questo è un grande accordo per Israele e per tutto il mondo”, ha affermato Trump. “Non abbiamo bisogno di flessibilità in questo piano, stiamo cercando di apportare dei cambiamenti, però sarà fantastico. Avremo la pace nel Medio Oriente per la prima volta in tremila anni. Quindi, sono veramente onorato di essere parte di tutto questo. Sono anni che combattono, cercheremo di far rilasciare gli ostaggi, ci sono negoziati in corso, andranno avanti per altri due giorni, però tutti sono molto, molto contenti a riguardo“, ha aggiunto.
Media: Trump ha bacchettato Netanyahu: “Sei sempre negativo”
Axios, citando un funzionario statunitense a conoscenza dei fatti, rivela intanto un retroscena in merito a una telefonata tra Trump e Netanyahu dopo la risposta affermativa di Hamas alla proposta di pace. Il tycoon ha chiamato il primo ministro israeliano per discutere di quella che considerava una buona notizia ma Netanyahu la pensava diversamente. “Bibi ha detto a Trump che non c’è nulla da festeggiare e che non significa nulla”, ha detto ad Axios il funzionario. Trump ha ribattuto: “Non capisco perché sei sempre così fottutamente negativo. Questa è una vittoria. Accettala.”
Merz sente Trump: “Accordo rapido per Gaza, giunto il momento della pace”
Oggi Trump ha parlato al telefono con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha comunicato in una nota il portavoce del governo tedesco Stefan Kornelius. I due hanno “discusso degli sviluppi a Gaza. Hanno concordato sulla necessità di raggiungere un accordo rapido durante i prossimi colloqui in Egitto. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati, i combattimenti devono cessare e Hamas deve deporre le armi. Dopo quasi due anni di guerra, è giunto il momento della pace“, si legge. Merz e Trump “hanno discusso anche della situazione in Ucraina. Il cancelliere ha riferito dell’iniziativa di utilizzare i beni russi congelati per sostenere le forze armate ucraine. Entrambi hanno concordato di continuare a collaborare per una rapida fine della guerra di aggressione russa“.
Msf: “Morto nostro operatore, il 15esimo da inizio guerra”
Medici Senza Frontiere ha confermato nel pomeriggio la morte di un suo operatore nella Striscia di Gaza, il 15esimo dall’inizio del conflitto: Abed El Hameed Qaradaya, fisioterapista, era stato colpito lo scorso 2 ottobre da un raid israeliano. “È con profondo dolore e indignazione che Medici Senza Frontiere (MSF) conferma la morte di Abed El Hameed Qaradaya, fisioterapista dell’organizzazione nella Striscia di Gaza”, si legge in una nota della Ong. “Nonostante gli sforzi per tenerlo in vita – si legge ancora -, Abed è deceduto domenica 5 ottobre a causa delle gravi ferite procurate dall’esplosione di schegge a seguito dell’attacco che giovedì 2 ottobre aveva già ucciso Omar Hayek e ferito molte altre persone. L’attacco, condotto dalle forze israeliane a Gaza, ha colpito una strada dove i team di MSF stavano aspettando l’autobus per recarsi al lavoro presso l’ospedale da campo dell’organizzazione a Deir Al-Balah. Tutto il personale indossava gilet MSF che li identificava chiaramente come operatori medico-umanitari. Abed aveva 43 anni, ed è il quindicesimo membro dello staff di MSF ucciso a Gaza dal 7 ottobre 2023. È il nostro terzo collega ucciso in meno di 20 giorni“. Abed e Omar, si legge ancora, “avevano lasciato Gaza City in seguito agli ordini di evacuazione e agli incessanti attacchi delle forze israeliane, che alla fine li hanno uccisi in quella che viene descritta come una ‘zona sicura’. Non esiste alcun luogo sicuro a Gaza. I nostri pensieri vanno alla moglie e ai due figli di Abed. La sua perdita è immensa e ha un impatto devastante sui suoi cari, su MSF e sul sistema sanitario di Gaza. Per 18 anni, Abed El Hameed è stato una colonna portante del reparto di fisioterapia di MSF a Gaza. Era uno specialista unico e prezioso sia nella fisioterapia che nella terapia occupazionale. Abed si dedicava non solo al recupero fisico dei pazienti, ma anche al ripristino della loro speranza e del loro senso di dignità. Abed ha continuato a lavorare instancabilmente nonostante le immense difficoltà, tra cui la carenza di forniture dovuta al blocco israeliano. Ha innovato e adattato gli strumenti, collaborando con sarti per creare tute compressive su misura per i pazienti ustionati e adattando i deambulatori alle esigenze specifiche dei singoli pazienti feriti e amputati durante questo genocidio. È stato la forza trainante dietro l’apertura del reparto di fisioterapia 3D, spingendo per l’introduzione di nuove tecnologie per la cura dei pazienti a Gaza. Abed sarà ricordato dai suoi colleghi come una persona sempre ottimista e profondamente compassionevole, un vero amico, sempre pronto a sostenere, incoraggiare e ispirare. MSF chiede un cessate il fuoco immediato e la fine dello spargimento di sangue. Siamo profondamente addolorati e indignati per la perdita dei nostri colleghi, un duro promemoria del totale disprezzo per la vita dei civili e la dignità umana”.
Tajani: “Ultimi 15 italiani Flotilla partiranno domani da Israele per Atene”
In serata, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato che partiranno domani, lunedì, da Israele con un volo per Atene gli ultimi 15 italiani che si trovavano sulle barche della Global Sumud Flotilla verso Gaza e che sono stati fermati dalle autorità dello Stato ebraico in mare mentre si avvicinavano alla Striscia. “Gli ultimi 15 italiani della Flottilla rimasti in Israele partiranno domani con un volo charter per Atene. Saranno assistiti dalla nostra Ambasciata sia alla partenza e poi in Grecia nel trasferimento verso l’Italia”, ha annunciato su X il vicepremier. “Voglio ringraziare sinceramente tutto il personale del Ministero degli Esteri, i diplomatici in Israele e nelle altre sedi interessate per il capillare lavoro di assistenza compiuto in questi giorni”, ha aggiunto.

