Flotilla, attivisti: “Siamo nella zona ad alto rischio. Gli israeliani non ci hanno abbordato ma c’è grande tensione”

Flotilla, attivisti: “Siamo nella zona ad alto rischio. Gli israeliani non ci hanno abbordato ma c’è grande tensione”
Imbarcazioni che fanno parte della Global Sumud Flotilla al largo di Sidi Bou Saïd, Tunisia, 9 settembre 2025 (AP Photo/Anis Mili)

Marina militare italiana: “Non proseguiremo oltre”

La Global Sumud Flotilla si trova a meno 145 miglia da Gaza: “Entriamo nella zona ad alto rischio“, fanno sapere gli attivisti sui social che hanno applicato i protocolli di sicurezza in preparazione di un’intercettazione. Nella notte alcune imbarcazioni non identificate si sono avvicinate, alcune delle quali con le luci spente, poi lasciato l’area.

“Mentre ci avviciniamo a Gaza, restiamo vigili mentre entriamo nell’area in cui le precedenti flottiglie furono intercettate e/o attaccate. Tenete gli occhi puntati sulla missione. Tenete gli occhi puntati su Gaza. Proseguiamo la navigazione imperterriti dalle minacce e dalle tattiche intimidatorie israeliane“, scrive su Telegram la Global Sumud Flotilla. “Siamo in massima allerta. L’attività di droni sulla flottiglia sta aumentando. Diversi segnalazioni indicano che nelle prossime ore potrebbero verificarsi diversi scenari”.

Nella notte circondata la nave madre ‘Alma’

Nella notte alcune imbarcazioni hanno circondato la nave “madre”, ‘Alma’. Lo ha spiegato a Rainews l’attivista Maso Notarianni che si trova a bordo di una delle imbarcazioni della flotta. “Non hanno abbordato ma c’è grande tensione”, ha aggiunto.

In un aggiornamento la Flotilla ha fatto sapere che durante l’accaduto le comunicazioni a bordo, “comprese le trasmissioni a circuito chiuso, sono state disattivate a distanza e la nave militare si è avvicinata pericolosamente, costringendo il capitano a compiere una brusca manovra evasiva per evitare una collisione frontale”. Poco dopo, la stessa nave militare ha preso di mira la Sirius, “ripetendo manovre di molestia simili per un lungo periodo di tempo, prima di allontanarsi definitivamente”. “Queste manovre sconsiderate e intimidatorie hanno messo i partecipanti in grave pericolo“.

Marina militare italiana: “Non proseguiremo oltre”

La missione umanitaria, inoltre, non è più scortata dalla nave Alpino della Marina militare italiana. Quest’ultima ha avvisato che non oltrepasserà il limite delle 150 miglia nautiche dalla costa di Gaza. Tuttavia si è confermata disponibile a recuperare eventuale membri degli equipaggi della Flotilla che volessero essere trasferiti a bordo.

Scuderi: “L’esercito israeliano sta arrivando”

“Abbiamo visto l’esercito israeliano che sta arrivando e ci stiamo mettendo in posizione, non so quando potremmo riaprire le comunicazioni”, afferma, in un video postato nella notte sui social, la parlamentare europea di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi che si trova a bordo di una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. 

L’obiettivo è “aprire un canale umanitario stabile”, racconta Scuderi in un’intervista ad Avvenire. “Agiremo con i mezzi della non violenza, convinti di avere dalla nostra il diritto internazionale, essendo la nostra una missione umanitaria”. L’arresto “è una delle cose considerate già all’atto di imbarcarci, anche se non so prevedere che cosa potrà accadere di qui a poco”.

“Siamo qui per sopperire all’inerzia delle istituzioni europee. Ho molto apprezzato le parole del presidente Mattarella, di considerazione del valore della missione. E se attraverso la Chiesa sarà possibile ripristinare un canale umanitario stabile noi saremo felici. Vorrà dire che il nostro scopo sarà stato raggiunto”. Per quanto riguarda il piano Trump, “il tempo è pochissimo per poter sperare in novità dall’esito di quel negoziato appena avviato”.

Madrid invita la Flotilla a non entrare nella zona esclusiva

Il governo spagnolo ha espressamente raccomandato alla Global Sumud Flotilla di non entrare nella zona di esclusione istituita dall’esercito israeliano in quanto farlo “metterebbe seriamente a rischio la sua sicurezza”. Lo riportano i media di Madrid. Un consiglio che non è stato accettato dagli attivisti. La Spagna ha inviato la nave militare Furor con la priorità di garantire la sicurezza delle persone coinvolte ma allo stesso tempo l’esecutivo ha sottolineato che “in nessun caso” invierà imbarcazioni nella zona definita “ad alto rischio”.

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