Gaza in fiamme, Meloni: “L’Italia non condivide l’occupazione”. Smotrich: “La Striscia è una miniera d’oro”

Gaza in fiamme, Meloni: “L’Italia non condivide l’occupazione”. Smotrich: “La Striscia è una miniera d’oro”
Palestinesi sfollati fuggono da Gaza City mentre Israele bombarda la Striscia, 17 settembre 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Circa 400mila persone in fuga. Il Papa: “Popolo vive in condizioni inaccettabili”

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato l’apertura di una seconda via di evacuazione da Gaza City, lungo Sala-al-Din Street, attiva da mezzogiorno di oggi fino a mezzogiorno di venerdì, per consentire ai civili di lasciare la città mentre l’esercito avanza. Secondo le stime delle IDF, circa 400.000 palestinesi hanno già evacuato Gaza City, su una popolazione iniziale di circa 1 milione, con decine di migliaia di persone in fuga ogni giorno. Intanto, continuano i bombardamenti israeliani: fonti mediche e media locali riferiscono di almeno 75 palestinesi uccisi dall’alba. Tra le vittime, tre membri di una famiglia sono stati colpiti in una tenda di sfollati a Mawasi, Khan Yunis, nella parte meridionale della Striscia. La situazione resta critica, con l’aumento delle evacuazioni e le operazioni militari che continuano a intensificarsi.

Gaza, le notizie del giorno del 17 settembre – la diretta
Inizio diretta: 17/09/25 06:00
Fine diretta: 17/09/25 23:59
Meloni: "Italia non condivide l'occupazione a Gaza City"

“Affrontiamo una fase storica complessa per portare pace, dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente scatenata dai terroristi di Hamas che ancora oggi si rifiutano di liberare gli ostaggi, esasperata dalla reazione decisamente sproporzionata di Israele che sta provocando un numero di vittime inaccettabile tra i civili. Quadro che non può che peggiorare con la scelta di occupare Gaza City, scelta che l’Italia non può condividere”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo ad Ancona al comizio dei leader del centrodestra a sostegno del governatore uscente delle Marche, Francesco Acquaroli (FdI). 

Media: 75 morti in attacchi israeliani a Gaza

Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza dall’alba è salito a 75, di cui 53 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. 

Alto funzionario di Hamas appare in tv dopo il raid dell'Idf in Qatar

Razi Hamad, alto funzionario di Hamas e uno degli obiettivi del raid israeliano in Qatar, è apparso in tv, intervistato da Al Jazeera. Lo riporta Ynet. Si tratta della sua prima apparizione pubblica dopo il raid. Fino a questo momento la sua sorte era rimasta sconosciuta. “Non siamo solo noi il bersaglio, ma l’intera nazione”, ha dichiarato, rivolgendosi ai Paesi arabi: “Netanyahu parla di cambiare il volto del Medioriente e questo richiede una posizione araba”. Hamad ha anche affrontato la questione dei negoziati, bloccati dall’attacco: “La nostra esperienza con il mediatore americano è deludente. La parte americana non ha mostrato credibilità e si è tirata indietro dalle sue proposte”.

Ucciso operatore MSF a Gaza, è il 13esimo da inizio conflitto

“Medici Senza Frontiere (MSF) è sconvolta e rattristata per la morte di un membro del suo staff, Hussein Alnajjar. Hussein è morto il 16 settembre a Gaza a causa delle ferite da schegge riportate cinque giorni prima, a seguito di un attacco aereo israeliano vicino alla sua tenda. Sono rimasti feriti nello stesso incidente anche la cognata e il nipote”. Lo scrive Medici Senza Frontiere in una nota.

“Non si tratta di un tragico incidente, ma dell’ennesima dimostrazione che a Gaza non esiste alcun luogo sicuro – prosegue -. Hussein è il tredicesimo collega di MSF ucciso dall’inizio della guerra a Gaza. Come MSF, siamo indignati dal fatto che la violenza militare continui a uccidere i nostri colleghi palestinesi. Hussein lavorava con MSF come infermiere da gennaio 2024, nelle cliniche di Deir al-Balah e Khan Younis.

In precedenza, aveva lavorato in collaborazione con i team di MSF come tecnico di sterilizzazione in un progetto di ricostruzione degli arti presso l’ospedale Al-Awda. Padre di 3 bambini, era una persona appassionata e amava la vita. Inoltre, orfano di padre, Hussein era il maggiore di quattro fratelli e supportava finanziariamente gli studi di uno di loro, che sta studiando medicina in Egitto. In questo tragico momento, i nostri pensieri vanno alla moglie di Hussein, ai suoi figli e a tutti i suoi familiari e amici. Questo spargimento di sangue deve finire. MSF condanna con forza la sua uccisione e chiede ancora una volta il ripristino immediato del cessate il fuoco e la protezione dei civili”. 

Attacchi di Israele a Gaza, media: salgono a 62 i morti

Fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che il bilancio dei morti oggi a Gaza negli attacchi dell’esercito israeliano è di 62, di cui almeno 40 uccisi a Gaza City.

Il ministro israeliano Smotrich: "Gaza è una miniera d'oro immobiliare"

Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich afferma che la Striscia di Gaza è una “miniera d’oro immobiliare” e che è in trattative con gli americani su come dividerla dopo la guerra. A Gaza c’è “un’abbondanza immobiliare” che “si ripaga da sola” e lui ha “già avviato i negoziati con gli americani”, ha affermato il ministro di estrema destra, durante una conferenza immobiliare a Tel Aviv. Lo riporta il Times of Israel. “Abbiamo investito molti soldi in questa guerra. Dobbiamo vedere come distribuiremo il terreno in percentuale”, ha detto Smotrich, aggiungendo che “la demolizione, la prima fase del rinnovamento della città, l’abbiamo già fatta. Ora dobbiamo solo costruire”. 

Autorità Gaza: morti da inizio guerra superano i 65.000

Oltre 65.000 palestinesi sono stati uccisi nella guerra tra Israele e Hamas, secondo quanto riferito dal ministero della Salute di Gaza. Il ministero ha dichiarato che il bilancio delle vittime è salito a 65.062 morti e 165.697 feriti dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L’offensiva israeliana ha distrutto vaste aree di Gaza, sfollato circa il 90% della popolazione e causato una catastrofica crisi umanitaria, con gli esperti che prevedono una carestia a Gaza City. 

Sa'ar: "Raccomandazioni Ue moralmente e politicamente distorte"

“Le raccomandazioni del collegio dei commissari guidato dalla presidente von der Leyen sono moralmente e politicamente distorte, e c’è da sperare che non vengano adottate come è avvenuto finora”. È quanto scrive in un post su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, dopo che la Commissione europea ha presentato oggi al Consiglio la sua proposta di sospendere alcune disposizioni commerciali dell’Accordo di associazione tra l’Ue e Israele, nonché le sue proposte di sanzioni contro Hamas, i ministri estremisti e i coloni violenti. “Le mosse contro Israele danneggeranno gli interessi stessi dell’Europa”, ha aggiunto Sa’ar, “Israele continuerà a lottare, con l’aiuto dei suoi amici in Europa, contro i tentativi di danneggiarlo mentre è nel mezzo di una guerra esistenziale”. “Le misure contro Israele riceveranno una risposta adeguata, e speriamo di non essere costretti ad adottarle”, conclude Sa’ar. 

Ue: "Stop a 10 milioni di fondi a Israele"

“Stiamo sospendendo il sostegno bilaterale al governo israeliano. Questo è un segnale importante e un proseguimento della nostra politica di promozione della pace. In particolare, 14 milioni di euro di fondi sono già stati stanziati per il periodo 2020-2024. Di questo importo, 4,3 milioni di euro sono stati oggetto di contratti, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo con l’identificazione congiunta di nuove azioni né con la firma di contratti”. Lo afferma la commissaria Ue per il Mediterraneo, Dubravka Suica, nella conferenza stampa sulle misure su Israele.

“Si tratta di una decisione che la Commissione può prendere autonomamente sulla base di eventi eccezionali, come in questo caso, e che può essere revocata se le condizioni sul campo dovessero cambiare. Come annunciato, ciò che non stiamo sospendendo sono i 20 milioni di euro stanziati per misure volte a combattere l’antisemitismo e promuovere la vita ebraica attraverso il sostegno a Yad Vashem. Allo stesso modo, 10,2 milioni di euro per la società civile rimarranno invariati. Proseguirà anche il sostegno dell’UE alle iniziative di costruzione della pace attraverso la società civile israeliana e palestinese, con uno stanziamento medio di 5 milioni di euro all’anno”, aggiunge. 

Ue: "Rammarico per misure contro Israele ma sono proporzionate"

“La sospensione dell’accordo commerciale proposta riguarda le preferenze concesse a Israele, che comprendono la libera circolazione delle merci”, “la fornitura di servizi, gli appalti pubblici, la concorrenza e la proprietà intellettuale. In pratica, ciò significa che le importazioni da Israele verso l’Ue perderanno la preferenza di accesso al mercato europeo e che a tali merci saranno applicati dazi al livello applicato a qualsiasi altro paese terzo con cui l’Ue non abbia un accordo di libero scambio. Ci rammarichiamo di dover adottare questa misura, tuttavia la riteniamo appropriata e proporzionata, data la crisi umanitaria in corso a Gaza”. Lo afferma il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, in conferenza stampa. “Il Consiglio deciderà su questa misura a maggioranza qualificata, mentre il Parlamento europeo ne sarà debitamente informato”, aggiunge. 

Ue propone sanzioni ad altri 10 membri di Hamas

La Commissione europea ha proposto un pacchetto rafforzato di incriminazioni nei confronti di 10 membri del Politburo di Hamas, sulla base di un nuovo criterio di incriminazione nell’ambito del regime di sanzioni di Hamas.

Von der Leyen: "Orrore a Gaza deve finire, misure contro Israele"

“Gli orribili eventi che si verificano quotidianamente a Gaza devono cessare. È necessario un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato per tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L’Unione europea rimane il principale donatore di aiuti umanitari e un sostenitore incondizionato della soluzione dei due Stati. In linea con questi impegni di principio e tenendo conto dei gravi sviluppi recenti in Cisgiordania, proponiamo di sospendere le concessioni commerciali con Israele, sanzionare i ministri estremisti e i coloni violenti e sospendere il sostegno bilaterale a Israele, senza compromettere la nostra collaborazione con la società civile israeliana o con Yad Vashem”. Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. 

Ue propone sanzioni a due ministri di Israele e coloni violenti

La Commissione europea, come già fatto dal Regno Unito, propone di sanzionare i ministri estremisti del governo israeliano: il ministro per la Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, e per le Finanze, Bezalel Smotrich, così come i coloni violenti della Cisgordana: 3 individui e 6 entità, riferisce un funzionario Ue.

Nell’ambito del regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, il Consiglio ha finora elencato nove individui e cinque entità legate all’estremismo violento in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, nonché al blocco degli aiuti umanitari a Gaza.

Il 7 dicembre 2020, il Consiglio ha istituito un regime globale di sanzioni in materia di diritti umani, che si applica ad atti quali genocidio, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni o abusi dei diritti umani (ad esempio tortura, schiavitù, esecuzioni extragiudiziali, arresti o detenzioni arbitrarie). Il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani sottolinea la determinazione dell’UE a rafforzare il proprio ruolo nell’affrontare gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo.

Il conseguimento dell’effettivo godimento dei diritti umani da parte di tutti è un obiettivo strategico dell’Unione. Il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani è un valore fondamentale dell’Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune.

Il Consiglio europeo ha condannato fermamente la violenza in corso da parte dei coloni estremisti in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e ha invitato il Consiglio a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive contro i coloni estremisti. Il Consiglio europeo ha inoltre chiesto un accesso sicuro ai luoghi santi e il mantenimento dello status quo. Infine, il Consiglio europeo ha condannato le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali in tutta la Cisgiordania occupata e ha esortato Israele a revocare tali decisioni.

Ue-Israele, la Commissione propone lo stop ad accordi commerciali e fondi

La Commissione europea ha presentato oggi al Consiglio la sua proposta di sospendere alcune disposizioni commerciali dell’Accordo di associazione tra l’UE e Israele, nonché le sue proposte di sanzioni contro Hamas, i ministri estremisti e i coloni violenti. La Commissione sospende inoltre il suo sostegno bilaterale a Israele, ad eccezione del sostegno alla società civile e a Yad Vashem. Concretamente, ciò incide sulle future assegnazioni annuali tra il 2025 e il 2027, nonché sui progetti di cooperazione istituzionale in corso con Israele e sui progetti finanziati nell’ambito del Fondo di cooperazione regionale UE-Israele.

L’UE è il principale partner commerciale di Israele, rappresentando il 32% del totale degli scambi di merci tra Israele e il mondo nel 2024. Israele è il 31° partner commerciale dell’UE.Scambio totale di merci tra UE e Israele nel 2024: 42,6 miliardi di euro.Le importazioni dell’UE da Israele ammontavano a 15,9 miliardi di euro, principalmente da: macchinari e attrezzature per il trasporto (7 miliardi di euro, 43,9%), prodotti chimici (2,9 miliardi di euro, 18%) e altri prodotti manifatturieri (1,9 miliardi di euro, 12,1%).

Le esportazioni dell’UE verso Israele ammontavano a 26,7 miliardi di euro e sono state dominate da: macchinari e attrezzature per il trasporto (11,5 miliardi di euro, 43%), prodotti chimici (4,8 miliardi di euro, 18%) e altri prodotti manifatturieri (3,1 miliardi di euro, 11,7%). Nel 2023, gli scambi di servizi tra l’UE e Israele ammontavano a 25,6 miliardi di euro (l’UE importava 10,5 miliardi di euro ed esportava 15,1 miliardi di euro).

La misura riguarda “il 37% delle esportazioni totali nell’UE provenienti da Israele. Quindi su uno scambio commerciale di 15,9 miliardi di euro, si tratta di circa 5,8 miliardi di euro di merci che saranno interessate. Stimiamo che l’importo aggiuntivo di dazi che dovrebbero essere pagati si aggiri intorno ai 227 milioni di euro”, riferisce un funzionario Ue.

Le proposte fanno seguito a una verifica del rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo, che ha rilevato che le azioni intraprese dal governo israeliano rappresentano una violazione di elementi essenziali relativi al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.

Ciò autorizza l’UE a sospendere l’Accordo unilateralmente. Nello specifico, questa violazione si riferisce al rapido deterioramento della situazione umanitaria a Gaza a seguito dell’intervento militare di Israele, del blocco degli aiuti umanitari, dell’intensificazione delle operazioni militari e della decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento nella cosiddetta area E1 della Cisgiordania, che mina ulteriormente la soluzione dei due Stati. 

Kallas: "Scopo delle misure non è punire Israele ma aiutare Gaza"

“Al Collegio di oggi abbiamo affrontato anche la guerra a Gaza, l’avanzata di Israele, l’avanzata del governo israeliano a Gaza City, una nuova escalation della guerra, che aggrava ulteriormente la crisi umanitaria. Oggi ho presentato un robusto pacchetto di sanzioni contro i terroristi di Hamas, i ministri estremisti del governo israeliano, i coloni violenti. La Commissione ha adottato una proposta per sospendere parzialmente le concessioni commerciali. Voglio essere molto chiara: l’obiettivo non è punire Israele. L’obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza”. Lo afferma l’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas dopo la riunione del Collegio.

“Tutti gli Stati membri concordano sul fatto che la situazione a Gaza sia insostenibile. La guerra deve finire. Le sofferenze devono cessare e i nostri ostaggi devono essere rilasciati. Dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere questo risultato”, rimarca.

Papa: "Vicino a popolo Gaza che sopravvive in condizioni inaccettabili"

“Esprimo la mia profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili, costretto con la forza a spostarsi ancora una volta dalle proprie terre”. Così Papa Leone XIV chiudendo l’udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro. “Al cospetto dell’intera storia umana – ha detto ancora il Papa – ogni persona ha sempre la dignità inviolabile da rispettare e da custodire”. 

Piantedosi, giusto manifestare ma nulla giustifica aggressioni

“Il diritto di manifestare nel nostro Paese è ampiamente garantito come dicono anche i dati degli ultimi anni, perché abbiamo una professionalizzazione delle forze di polizia che riescono a contenere anche fenomeni di aggressione. Qualche preoccupazione la nutriamo per i mesi che ci attendono, con quanto sta avvenendo a Gaza e la tragedia umanitaria di Gaza che va sicuramente condannata ma che sta avendo riflessi anche nella discussione interna. Io credo però non c’è nulla che possa giustificare le aggressioni alle forze di polizia o la ricerca del docente di origine ebraica per poi porre in essere azioni di quel tipo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite a Coffe Break su La7. “Mi auguro che tutto rientri nei limiti dell’accettabile, manifestare è giusto perché sta avvenendo qualcosa di molto grave a Gaza però credo che fare cose che vanno oltre un certo limite significherebbe svilire anche il messaggio”, ha aggiunto il titolare del Viminale in merito ai disordini di ieri a Milano e all’aggressione del professore a Pisa.

Idf, 50 attacchi nella notte soprattutto su Gaza City

L’esercito israeliano ha affermato che l’aviazione ha colpito circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza durante la notte, la maggior parte dei quali a Gaza City. Fra gli obiettivi – viene spiegato – “tunnel, edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di agenti e altre infrastrutture”.

Autorità Gaza, Idf ha preso di mira ospedale pediatrico

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha fatto sapere che nella tarda serata di martedì le forze armate israeliane hanno preso di mira l’ospedale pediatrico Al-Rantisi. Lo riportano i media palestinesi. Secondo quanto comunicato gli aerei israeliani avrebbero lanciato attacchi aerei sui piani superiori dell’ospedale tre volte, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Le autorità sanitarie della Striscia hanno spiegato che 40 pazienti hanno lasciato l’ospedale in cerca di un luogo sicuro e per fuggire con i loro figli a seguito dei bombardamenti, mentre altrettanti sono ancora ricoverati, insieme a 12 pazienti in terapia intensiva e 30 membri del personale ospedaliero.

Autorità Gaza, Idf ha preso di mira ospedale pediatrico

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha fatto sapere che nella tarda serata di martedì le forze armate israeliane hanno preso di mira l’ospedale pediatrico Al-Rantisi. Lo riportano i media palestinesi. Secondo quanto comunicato gli aerei israeliani avrebbero lanciato attacchi aerei sui piani superiori dell’ospedale tre volte, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Le autorità sanitarie della Striscia hanno spiegato che 40 pazienti hanno lasciato l’ospedale in cerca di un luogo sicuro e per fuggire con i loro figli a seguito dei bombardamenti, mentre altrettanti sono ancora ricoverati, insieme a 12 pazienti in terapia intensiva e 30 membri del personale ospedaliero. 

Idf, falso allarme per sospetta infiltrazione droni

Le forze armate israeliane affermano che le sirene per la sospetta infiltrazione di droni suonate a Beer Ora, vicino all’aeroporto di Ramon, erano falsi allarmi dovuti a una “falsa identificazione”. Lo riportano i media israeliani.

Media, almeno 17 palestinesi uccisi in raid su Gaza

Sono diciassette i cittadini palestinesi uccisi dall’alba durante i bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza. Di questi 7 a Gaza City. Lo riporta Wafa. Fonti mediche hanno riferito che tre membri di una famiglia sono rimasti uccisi nel bombardamento israeliano di una tenda di sfollati nella zona di Mawasi a Khan Yunis, a sud della Striscia.

Idf, circa 400mila persone hanno evacuato

Secondo una nuova stima delle forze armate israeliane, circa 400.000 palestinesi avrebbero finora evacuato Gaza City verso altre zone della Striscia. Lo riporta il Times of Israel. Si stima che circa 1 milione di palestinesi risiedessero a Gaza City prima che l’Idf iniziasse la sua offensiva nei confronti di Hamas nella zona. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno, secondo l’esercito israeliano. 

Idf apre seconda via di evacuazione da Gaza City

Le Forze di difesa israeliane comunicano agli abitanti di Gaza che stanno aprendo una seconda via di evacuazione per coloro che desiderano fuggire da Gaza City, mentre l’esercito avanza nella città. Il percorso, lungo Sala-al-Din Street nella Striscia meridionale, sarà aperto da mezzogiorno di oggi fino a mezzogiorno di venerdì, ha annunciato il portavoce delle Idf in lingua araba Avichay Adraee sul suo account X. 

Giappone non riconoscerà Stato palestinese ad Assemblea Onu

Il Giappone non intende per il momento riconoscere lo Stato palestinese e non lo farà durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma a fine mese. Lo riporta il quotidiano Asahi, citando fonti governative anonime. La posizione del Giappone contrasta con le iniziative volte a riconoscere uno Stato palestinese intraprese da Francia, Gran Bretagna e Canada nonché dall’Australia e allinea Tokyo con gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Israele.

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