È partita dal porto di Barcellona, al Moll de la Fusta, la Global Sumud Flotilla, la più grande missione civile internazionale che tenterà di rompere il blocco navale di Gaza e di portare aiuti umanitari ai palestinesi. Circa 300 gli attivisti partecipanti, suddivisi a bordo di una ventina di barche, la maggior parte delle quali a vela, caricate con gli aiuti umanitari, farmaci e cibo. Tra le prime imbarcazioni a salpare quella con a bordo l’attivista svedese Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau che hanno salutato la folla presente. Un’enorme bandiera palestinese è stata srotolata lungo il molo mentre i manifestati hanno urlato slogan contro Israele e per la “Palestina libera”.
Circa 5mila persone si sono raccolte al porto di Barcellona per manifestare il loro sostegno alla Flotilla, a cui partecipano delegazioni da 44 Paesi. Gli attivisti hanno sfilato lungo il molo tra gli applausi della gente e hanno salutato i loro cari, tra abbracci e momenti di commozione. Le barche si uniranno a quelle che salperanno dai porti della Tunisia, della Grecia e della Sicilia il 4 settembre. Ieri sera una fiaccolata si è tenuta a Genova per salutare altre cinque navi che si uniscono alla missione. La partenza della nuova Flotilla arriva dopo altri tentativi di portare aiuti a Gaza via mare. A giugno e poi a luglio Israele ha sequestrato le navi umanitarie Madleen e Handala mentre si avvicinavano alla Striscia.
La manifestazione a Genova
A migliaia, secondo le stime 40mila, si sono ritrovati ieri sera per partecipare alla fiaccolata a Genova che saluta simbolicamente la partenza delle 5 imbarcazioni che si uniranno alla Global Sumud Flotilla cariche con cibo e aiuti umanitari destinati a Gaza.
Una mobilitazione di massa per chiedere la pace e lo sblocco navale imposto da Israele per poter portare gli aiuti alla popolazione civile palestinese assediata sulla Striscia. In piazza in fascia tricolore anche la sindaca di Genova Silvia Salis, che si è detta orgogliosa della risposta della città all’appello civile lanciato da Music For Peace e Calp, comitato autonomo dei lavoratori portuali. La fiaccolata si è trasformata in un corteo, aperto dallo striscione Free Palestine e, tra le bandiere della pace, ha attraversato Genova sulla Sopraelevata chiusa al traffico per permettere il passaggio della manifestazione, fino all’arrivo al Porto Antico.
In partenza il primo convoglio di aiuti che a Genova ha superato le 300 tonnellate raccolte in pochi giorni: è stato necessario imbarcare diversi container messi a disposizione dal Gruppo Spinelli su navi Grimaldi per raggiungere Catania.
Da qui partiranno insieme una quarantina di navi di flotte internazionali da diversi porti del Mediterraneo tra cui Barcellona, destinazione Gaza. In marcia a Genova questa sera anche la cantante Levante che in diversi post sui social aveva annunciato la sua presenza in solidarietà alla mobilitazione e alla raccolta di aiuti genovese.
La sindaca di Genova: “Orgogliosa di essere la sindaca di questa città”
“Sono davvero orgogliosa di essere la sindaca di questa città, se possibile stasera ancora di più. Ho voluto essere qui con la fascia tricolore perché voglio rappresentare davvero tutta Genova e la sua straordinaria anima solidale e umana”. Così la sindaca di Genova, Silvia Salis, che ieri sera ha partecipato con la fascia tricolore alla fiaccolata dalla sede di Music for peace fino al Porto antico, dove partiranno 5 imbarcazioni per unirsi alla Global Sumud Flotilla con i generi alimentari raccolti e destinati alla Striscia di Gaza. “La risposta che è stata data in questi giorni – sottolinea Salis – con la raccolta alimentare per la Palestina e la fiumana di cittadini in corteo stasera è qualcosa di davvero commovente. Tutta la città è al fianco della missione che sta per partire e la sosterrà in tutti i suoi passi”.
Greta Thunberg: “Trentottesimo tentativo, 26mila persone vogliono entrare nella missione”
“Questa è la 38ª missione via mare da parte di persone che cercano di rompere l’assedio illegale di Israele contro Gaza. La differenza rispetto alle missioni precedenti è che ora siamo decine di imbarcazioni che salpano da diversi porti del Mediterraneo. Partiremo dapprima da Barcellona, e poi si uniranno molte altre barche. Stiamo mobilitando persone da tutto il mondo. Ventiseimila persone si sono registrate per far parte di questa missione. E questa missione avviene anche alla luce dell’ulteriore intensificazione ed escalation di genocidio, violenza e fame di massa da parte di Israele”. Così l’attivista Greta Thunberg, parlando da Barcellona.
“Siamo consapevoli del rischio. Stiamo effettuando valutazioni continue per cercare di assicurarci che ogni volontario sia preparato al meglio, per affrontare in maniera non violenta e pacifica… rispettando il diritto internazionale, le sfide che potremmo trovarci davanti. Ma dobbiamo tenere a mente che questa missione non riguarda noi. Non riguarda i rischi che corriamo noi. Riguarda i rischi che i gazawi e i palestinesi affrontano ogni singolo giorno semplicemente cercando di sopravvivere, e i rischi enormi che affrontano cercando di diffondere il loro messaggio, ad esempio facendo i giornalisti.”
“Non si uccidono attivamente i giornalisti a meno che non si abbia qualcosa da nascondere, e lo vediamo: in nessun’altra guerra — e questa non è una guerra, è un genocidio — si è verificato che così tanti giornalisti e così tanti operatori sanitari venissero uccisi. Il che dimostra la mostruosità di questo esercito” conclude Greta Thunberg. Quando il mondo è “in silenzio” e i governanti “tradiscono i palestinesi” e “falliscono nel prevenire un genocidio”, “contro uno Stato di apartheid e l’occupazione”, noi “ci mobilitiamo” per Gaza, “non c’è alternativa, sappiamo cosa è in gioco”.
“L’intento di Israele di commettere un genocidio” dei palestinesi “è chiaro”, “vogliono prendere tutta la Striscia di Gaza”. Lo ha detto l’attivista svedese Greta Thunberg in un punto stampa a Barcellona, al Moll de la Fusta prima di imbarcarsi sulla Global Sumud Flotilla che partirà nel primo pomeriggio dal porto della città catalana. “Lentamente ogni giorno più persone si svegliano e vedono le atrocità del genocidio che commette Israele”, ha affermato l’attivista, dicendosi poi “terrorizzata” da come “le persone possano andare avanti con le loro vite, accettando un genocidio e guardandolo in diretta dai cellulari”.
La missione della Global Sumud Flotilla
La Global Sumud Flotilla, la più grande missione civile internazionale che tenterà di rompere il blocco navale a Gaza, parte oggi da Barcellona. Secondo gli organizzatori dal Moll de la Fusta salperanno una ventina di imbarcazioni. La partenza è prevista per le ore 15. A bordo ci saranno tra gli altri anche l’attivista svedese Greta Thunberg, che già aveva preso parte alla spedizione della nave umanitaria Madleen della Freedom Flotilla Coalition ed era stata poi arrestata dalle autorità israeliane, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau e l’attivista brasiliano Thiago Avila.
Le barche si uniranno a quelle che salperanno dai porti della Tunisia, della Grecia e della Sicilia il 4 settembre. L’obiettivo di questa iniziativa, come spiegano gli organizzatori, è quello di “rompere l’assedio illegale di Gaza via mare, aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso del popolo palestinese”.
La partenza della nuova Flotilla arriva dopo altri tentativi di portare aiuti a Gaza via mare. A giugno e poi a luglio Israele ha sequestrato le navi umanitarie Madleen e Handala mentre si avvicinavano alla Striscia. Gli attivisti proveranno ancora una volta a rompere il blocco. Non a caso il termine palestinese Sumud significa ‘fermezza, perseveranza e resistenza’. L’iniziativa, a cui partecipano delegazioni da 44 Paesi, ha avuto ampio sostegno da parte del mondo della cultura, dagli attori statunitensi Susan Sarandon, attesa al porto di Barcellona, e Mark Ruffalo a Zerocalcare, lo storico Alessandro Barbero, gli attori Alessandro Gassman e Claudio Santamaria, la cantante Fiorella Mannoia e molti altri.
L’ondata di solidarietà ha permesso di raccogliere fondi e aiuti umanitari da inviare a Gaza ovvero farmaci e cibo facile da assorbire per persone che stanno patendo la fame. “Non ci arrenderemo”, “a rischio ci sono prima di tutto le vite dei palestinesi ma anche il futuro dell’umanità”, ha detto Colau in un’intervista rilasciata a LaPresse prima della partenza. “Io come milioni di cittadine e cittadini dell’Europa sono stufa di sentire questa impotenza, questa frustrazione, nel vedere in diretta come ammazzano migliaia di bambini, di medici, come bombardano ospedali, uccidono giornalisti mentre i governi europei non fanno quello che dovrebbero per fermare questo genocidio”, ha affermato, “i nostri governi stanno fallendo e quindi bisogna mobilitarsi per forzarli a reagire”. A Barcellona già da venerdì pomeriggio sono iniziate le attività con dibattiti, workshop e musica al Moll de la Fusta, luogo emblematico per le lotte sociali. Gli attivisti hanno lanciato messaggi a favore dell’embargo sulle armi e della rottura delle relazioni con Israele. Gli organizzatori sottolineano “la necessità di porre fine alla complicità dei governi con il genocidio dei palestinesi” e chiedono che venga garantito un “arrivo sicuro della Flotilla”.