Il ministro dell’Interno della Serbia, Ivica Dacic, ha riferito in conferenza stampa che 3 cittadini stranieri sono stati arrestati giovedì sera con l’accusa di avere aggredito la polizia nel corso di una protesta e ha precisato che si tratta di un cittadino italiano, di un croato e di uno sloveno.
L’emittente N1 riporta che il ministro ha identificato l’italiano arrestato come Alessio Laterza, nato nel 1980, titolare di un permesso di soggiorno temporaneo in Serbia e dipendente di Microsoft. Dacic ha inoltre identificato il cittadino croato arrestato come Bruno Horvat, entrato in Serbia giovedì sera e accusato di aver aggredito un membro della gendarmeria a Belgrado nella stessa notte, e il cittadino sloveno come Stanislav Kostic, nato nel 1986, di origine serba, che secondo quanto riportato da N1 si sarebbe recato in Serbia con Horvat.
“Ha completato studi di intelligence negli Stati Uniti e ha vissuto e lavorato in Cina. Si vanta di aver partecipato a manifestazioni in tutta Europa”, ha detto Dacic. “Alla faccia dell’assenza di coinvolgimento straniero”, ha concluso. Fondi diplomatiche confermano che c’è stato l’arresto di un connazionale e riferiscono che la Farnesina, con l’ambasciata italiana a Belgrado, sta seguendo con attenzione il caso e sta prestando assistenza.
Intanto nuova serata di proteste in Serbia
Una nuova protesta è attesa per stasera in Serbia, sotto lo slogan ‘Dimostriamogli che non siamo un sacco da boxe’. La nuova manifestazione giunge mentre si susseguono segnalazioni di violenze da parte della polizia e di uso eccessivo della forza durante le proteste. La polizia serba ha annunciato oggi di avere arrestato decine di manifestanti che hanno partecipato alle proteste antigovernative in tutto il Paese questa settimana.
Gli scontri degli ultimi 3 giorni nella capitale Belgrado e in tutta la Serbia hanno segnato una grave escalation negli oltre 9 mesi di manifestazioni perlopiù pacifiche contro la corruzione e contro il governo guidate dagli studenti universitari, che sono iniziate dopo il crollo di una tettoia della stazione di Novi Sad avvenuto lo scorso 1 novembre, che ha causato 16 morti. Molti in Serbia attribuiscono la tragedia di Novi Sad alla presunta negligenza alimentata dalla corruzione nei progetti infrastrutturali statali. Le proteste hanno scosso la presidenza di Aleksandar Vucic, di cui i dimostranti chiedono le dimissioni.

