(LaPresse) Almeno 56 persone sono morte in Pakistan nelle ultime 24 ore a causa di inondazioni lampo provocate da piogge torrenziali, che hanno colpito in particolare il nord e nord-ovest del Paese. Le autorità hanno anche riferito che oltre 1.300 turisti sono stati evacuati dalla zona montuosa della valle di Siran, colpita da frane e smottamenti. Dall’inizio dell’emergenza, il 26 giugno, le vittime legate alle piogge sono oltre 360, in gran parte donne e bambini. Numerosi i dispersi. Sette persone sono decedute in incidenti legati al maltempo in Kashmir, zona contesa tra Pakistan e India. Il presidente pakistano Asif Ali Zardari ha espresso cordoglio per le vittime e ha chiesto di intensificare i soccorsi nelle aree colpite. Un recente studio della rete World Weather Attribution ha rilevato che le piogge registrate dal 24 giugno al 23 luglio sono state dal 10% al 15% più intense a causa del riscaldamento globale. Gli eventi estremi come i cloudburst, improvvisi nubifragi concentrati su piccole aree, stanno diventando sempre più frequenti in Pakistan. Nel 2022, il Paese ha vissuto la stagione monsonica più devastante della sua storia, con oltre 1.700 vittime e danni per 40 miliardi di dollari.