Grossa manifestazione sabato sera a Tel Aviv, in Israele: decine di migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare la loro disapprovazione nei confronti della decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di approvare il piano del primo ministro Benjamin Netanyahu di occupare Gaza. I manifestanti, secondo quanto riportano i media israeliani, chiedono invece un accordo per il rilascio degli ostaggi.
Smotrich: “Perso la fiducia nella volontà di Netanyahu di vincere la guerra”
A fronte delle proteste, c’è però anche chi ritiene che il piano deliberato dal gabinetto di sicurezza, che prevede che Israele prenda il controllo di Gaza City e sconfigga Hamas, senza però successivamente governare o annettere la Striscia, non sia sufficiente per ottenere una vittoria completa nella guerra. Il ministro delle Finanze israeliano, il politico di estrema destra Bezalel Smotrich, ha criticato pubblicamente Netanyahu in modo molto duro, dicendo di aver “perso fiducia nella capacità e nella volontà del primo ministro di guidare l’IDF verso una vittoria decisiva“. Le sue parole sono un attacco al premier per la sua “inversione di rotta” su Gaza. Netanyahu, ha dichiarato Smotrich, “ha ceduto alla debolezza, ha lasciato che l’emozione prevalesse sulla ragione e ha deciso di ripetere lo stesso errore”, affermando che i piani del primo ministro non sono finalizzati a ottenere una vittoria completa su Hamas, ma solo a costringere il gruppo palestinese “a un accordo parziale sugli ostaggi”, dando così alla stessa Hamas l’opportunità di “riprendersi e riarmarsi”.
Ministero Salute Gaza: 100 bambini morti per fame dall’inizio della guerra
Prosegue intanto la crisi umanitaria nella Striscia. Il ministero della Salute di Gaza, citato da al-Jazeera, afferma che gli ospedali della Striscia hanno registrato cinque nuovi decessi per fame nelle ultime 24 ore, portando il numero totale delle vittime per questa causa dall’inizio della guerra a 217. Tra gli ultimi decessi ci sono due bambini, che portano a 100 il numero di piccoli morti per fame a Gaza.
Tajani: “A Gaza carneficina, invasione non è la via”
Dalla comunità internazionale continuano gli appelli nei confronti di Netanyahu per abbandonare il piano dell’operazione militare. E tra i Paesi che criticano la decisione del gabinetto di guerra c’è anche l’Italia. “Questa carneficina non può continuare. E l’invasione di Gaza rischia di trasformarsi in un Vietnam per i soldati israeliani. Se i vertici dell’esercito hanno perplessità un motivo c’è. Non è questa la via” che invece dovrebbe essere quella a base di “diplomazia e negoziati”, con Hamas “fuori da qualsiasi soluzione”, mentre “l’Anp è l’unico interlocutore possibile”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al ‘Messaggero’. Per Tajani serve ora “una missione Onu a guida araba per riunificare lo Stato palestinese. L’Italia è pronta a partecipare”. La diplomazia, sottolinea il leader di Forza Italia, “aiuta a mettere pressione. Siamo a favore di aumentare le sanzioni europee contro i coloni israeliani violenti. Ricordo che dal 7 ottobre di due anni fa l’Italia non vende armi a Israele“.
Zuppi: “Leggerò a Monte Sole i nomi dei bambini uccisi in Israele e a Gaza”
Sempre in Italia, il 14 agosto 2025, alle ore 15, il cardinale Matteo Zuppi guiderà un momento di preghiera per la pace nei ruderi della chiesa di Casaglia, nel Parco di Monte Sole a Marzabotto, teatro di uno dei più gravi eccidi nazisti della Seconda Guerra Mondiale. In quell’occasione, il presidente della Cei leggerà i nomi dei bambini uccisi in Israele e a Gaza dal 7 ottobre. “Se a Gaza si calpesta la vita, il 14 agosto, vigilia dell’Assunta, a Montesole leggeremo tutti i nomi dei bambini uccisi il 7 ottobre e dal 7 ottobre. Vogliamo ricordarne i nomi uno per uno, per onorare ognuno di loro e strapparlo all’anonimato. Nessuno è un numero. Ogni persona ha un nome, la sua identità. Tutti hanno pari dignità”, ha detto l’arcivescovo di Bologna intervistato da ‘La Stampa’ annunciando il lancio di un appello “per fermare la devastazione della guerra nella Striscia di Gaza”.