Israele Gaza gli aggiornamenti del 5 agosto 2025

Israele Gaza gli aggiornamenti del 5 agosto 2025
Il primo ministro israeliano Netanyahu parla con i giornalisti al Campidoglio degli Stati Uniti a Washington

L’Idf ha annunciato la cancellazione dello stato di emergenza bellica perché “i battaglioni sono esausti”

Lo stato di emergenza bellica attivato dopo il 7 ottobre, in base al quale i soldati regolari erano tenuti a continuare per altri quattro mesi nelle riserve, è stato annullato. Secondo quanto riporta Ynet, l’Idf ha annunciato la cancellazione dello stato di emergenza bellica perché “i battaglioni sono esausti”. L’esercito israeliano, riferisce Ynet, ha reso pubblica questa decisione dopo la ‘minaccia’ di Netanyahu al Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir.

Pochi minuti prima del messaggio pubblico di Netanyahu a Zamir, secondo cui avrebbe potuto dimettersi se il piano di occupare la Striscia di Gaza non gli fosse piaciuto, il Capo di Stato Maggiore ha annunciato riduzioni di personale che avrebbero ridotto l’esercito regolare già nelle prossime settimane. Alti funzionari dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno dichiarato ieri sera che “la tregua è stata rotta, occuperemo completamente la Striscia di Gaza.

L’obiettivo, hanno detto i funzionari citati da Ynet, è l’occupazione completa della Striscia e la sconfitta di Hamas. I funzionari hanno anche fatto riferimento all’opposizione mostrata dal capo di Stato maggiore dell’Idf in merito al piano: “Se questo non è adatto a lui, che si dimetta”, hanno detto.

Guerra in Medio Oriente – Le notizie del 5 agosto 2025
Israele annuncia “occuperemo la Striscia di Gaza”. Netanyahu scarica il numero uno dell’Idf. Tutti gli ultimi aggiornamenti.
Inizio diretta: 05/08/25 07:00
Fine diretta: 05/08/25 23:00
Missile Houthi intercettato da Israele

Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di un missile contro Israele, intercettato dall’Idf. Le sirene d’allarme hanno risunato in diverse zone del paese. “Abbiamo eseguito un’operazione militare che ha preso di mira l’aeroporto” di Tel Aviv “con un missile balistico ipersonico“, ha dichiarato il portavoce delle forze armate yemenite Yahya Saree, citato dall’emittente Al-Manar.

Edith Bruck: "Riconoscere Palestina ma parlare di genocidio è sbagliato"

“Non sono d’accordo. Sono contro chiunque usi la parola genocidio per definire quello che sta accadendo oggi. Purtroppo anche Papa Francesco ha usato questo termine, ormai solo io continuo a oppormi ma io l’ho vissuto e posso dirlo: il genocidio compiuto dai nazisti è completamente diverso”. Lo afferma in una intervista a La Stampa Edith Bruck, scrittrice, poetessa, sopravvissuta alla Shoah, in merito allo scrittore israeliano David Grossman che ha usato per la prima volta la parola genocidio per descrivere quello che sta compiendo il governo israeliano nella striscia di Gaza.

“Quello – spiega Bruck – era stato pianificato freddamente, a tavolino, da medici, scienziati, architetti che avevano studiato come agire. Questo è un massacro spaventoso ma parlare di genocidio significa sminuire il valore di questa parola e di quello che era accaduto con i nazisti. Non bisogna fare confusione, non bisogna banalizzare. Con questo non voglio diminuire il dramma che si vive ogni giorno nella Striscia di Gaza, non voglio affermare che sia banale ma si tratta di due drammi molto diversi”. A Gaza “sta accadendo una tragedia terribile, che deve finire al più presto. Mi vergogno, mi sembra inconcepibile e mi dispiace che si sia arrivati fino a questo punto”, continua la scrittrice, secondo cui “il governo di Israele non si rende conto del danno che sta provocando agli ebrei che vivono in tutto il mondo.

Stanno facendo qualcosa di mostruoso che ha scatenato una nuova ondata di antisemitismo. Non si era mai spento del tutto l’antisemitismo ma ora è uno tsunami che colpisce noi. È sempre stato così, fin da quando ero bambina ho sentito gli ebrei giudicati nel loro insieme. Non ci si rende conto che non tutti invece pensano la stessa cosa, ognuno di noi ha le proprie idee, come in tutti i popoli”. E alla domanda se è d’accordo con Francia, Regno Unito e Germania che hanno annunciato di voler riconoscere la Palestina come Stato, Bruck risponde: “Io credo che il governo di Israele dovrebbe lasciare i territori della Cisgiordania ai palestinesi e che ci debba essere il riconoscimento dello stato palestinese prima o poi altrimenti non ci sarà mai fine a questo odio, a questa violenza. L’unica strada da percorrere per uscire da questo orrore è che ci siano due Stati e due popoli che convivono in pace”.

Israele riapre gradualmente il commercio con Gaza

Israele permetterà gradualmente l’ingresso di beni nella Striscia di Gaza attraverso il settore commerciale privato, secondo un nuovo meccanismo annunciato dal Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (Cogat). Lo riporta Times of Israel. Il Cogat ha affermato che l’iniziativa mira a “incrementare il volume degli aiuti che entrano nella Striscia di Gaza, riducendo al contempo la dipendenza dalla raccolta di aiuti da parte delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali”.

“Nell’ambito della definizione di questo meccanismo, un numero limitato di commercianti locali è stato approvato dalle autorità della difesa, sulla base di criteri specifici e di un accurato controllo di sicurezza”, ha dichiarato. I beni approvati includono prodotti alimentari di base, alimenti per bambini, frutta e verdura e prodotti per l’igiene, e “i pagamenti per l’acquisto di tali beni saranno effettuati esclusivamente tramite bonifici bancari, nell’ambito di un meccanismo di monitoraggio e controllo”. I beni saranno sottoposti a ispezione da parte delle autorità israeliane ai valichi di frontiera con Gaza prima di entrare nella Striscia. 

Intercettato missile dallo Yemen

Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’esercito israeliano. Lo riferisce l’Idf, dopo che le sirene d’allarme hanno risuonato in diverse zone di Israele.

Idf annulla emergenza bellica


Lo stato di emergenza bellica attivato dopo il 7 ottobre, in base al quale i soldati regolari erano tenuti a continuare per altri quattro mesi nelle riserve, è stato annullato dal capo dell’Idf.

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