Perentorio avvertimento di Donald Trump all’Unione Europea sui dazi che, spiega il tycoon in un’intervista a Cnbc, scatteranno del 35% se da Bruxelles non verranno rispettati gli investimenti promessi in beni statunitensi. Al presidente è stato chiesto quali “strumenti” siano previsti negli accordi per costringere i funzionari europei a mantenere le loro promesse. Trump ha inizialmente parlato di 650 miliardi di dollari da parte dell’Ue, per poi arrotondare la cifra a 600 miliardi. “Siamo di nuovo un Paese ricco”, ha detto Trump, aggiungendo che i 600 miliardi di investimenti possono essere indirizzati “dove voglio io”.
Trump minaccia tariffe al 250% sui farmaci
Il presidente ha poi dichiarato al programma ‘Squawk Box’ della Cnbc che i dazi previsti sui prodotti farmaceutici importati negli Stati Uniti potrebbero raggiungere il 250%, l’aliquota più alta da lui minacciato finora. Trump ha riferito che inizialmente imporrà un “piccolo dazio” sui prodotti farmaceutici, ma poi, entro un anno o un anno e mezzo, “al massimo”, aumenterà tale aliquota al 150% e poi al 250%. Il presidente ha ripetutamente minacciato e poi cambiato idea sulle proposte tariffarie, quindi non vi è alcuna garanzia che alla fine stabilirà tariffe farmaceutiche al 250%. All’inizio di luglio, Trump aveva minacciato tariffe del 200% sui prodotti farmaceutici.
Trump: “Aumenti per India nelle prossime 24 ore”
Nella stessa intervista, Trump ha affermato che potrebbero essere introdotti dazi più elevati per l’India. “Penso che aumenterò tale imposta in modo sostanziale nelle prossime 24 ore perché stanno acquistando petrolio russo, stanno alimentando la macchina da guerra”, ha detto Trump, “e se hanno intenzione di farlo, non sarò affatto contento”. La scorsa settimana, Trump aveva affermato che gli Stati Uniti avrebbero imposto dazi del 25% sui prodotti provenienti dall’India.
Presidente Svizzera a Washington per cercare accordo con Usa
La presidente svizzera, Karin Keller-Sutter, e altri alti funzionari, tra cui il ministro dell’Economia, Guy Parmelin, si sono recati oggi a Washington per raggiungere un accordo con l’amministrazione Trump, dopo l’annuncio dell’imposizione di dazi doganali al 39% sulle merci svizzere, a partire da giovedì, che ha gettato un’ombra su settori dell’economia del Paese come quello del cioccolato e dell’orologeria. Il viaggio è stato organizzato in fretta per cercare di trovare un’intesa con la controparte Usa. L’aliquota del 39% annunciata nel confronti della Svizzera è di oltre 2 volte e mezzo superiore a quella applicata alle merci dell’Unione Europea esportate negli Stati Uniti e quasi quattro volte superiore a quella applicata alle esportazioni britanniche verso gli Stati Uniti. Molte aziende svizzere in settori come l’orologeria e il cioccolato hanno espresso preoccupazione per la questione.