Dazi, Trump firma ordine esecutivo: per l’Ue al 15% dal 7 agosto

Dazi, Trump firma ordine esecutivo: per l’Ue al 15% dal 7 agosto
Il presidente americano Donald Trump partecipa a un evento alla Casa Bianca il 30 luglio 2025, due giorni dopo l’accordo con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in tema di dazi (foto Ap/John McDonnell)

Il presidente Usa ha reso note le tariffe per diversi Paesi. La Svizzera avrà le tariffe al 39%

Il presidente Usa, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che impone nuovi dazi su un’ampia gamma di partner commerciali degli Stati Uniti, con entrata in vigore il 7 agosto.

Confermato l’accordo tra Usa e Unione europea sui dazi raggiunto in Scozia nei giorni scorsi. Nell’ordine esecutivo firmato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è inclusa l’Ue con tariffe al 15% in vigore dal 7 agosto.

Tra gli altri Paesi, Taiwan avrà tariffe fissate al 20%, il Pakistan al 19%, Israele, Islanda, Norvegia, Figi, Ghana, Guyana ed Ecuador saranno tra i Paesi con dazi doganali del 15% e la Svizzera al 39%. E, dopo la minaccia alla nazione africana del Lesotho di tariffe al 50%, è stato stabilito che le merci del Paese saranno ‘tassate’ al 15%. 

Trump: “Incasseremo centinaia di miliardi di dollari”

Il presidente Usa, Donald Trump, ha elogiato i nuovi Dazi ai partner commerciali globali in vigore dal 7 agosto e in un’intervista telefonica alla Nbc ha detto che va “molto bene, molto liscio”. L’inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che la sua porta sarà sempre aperta a offerte convincenti: “Ciò non significa che non arriverà qualcuno tra quattro settimane e dirà che possiamo raggiungere un accordo”. E poi ha sottolineato: “Incasseremo centinaia di miliardi di dollari, e molto rapidamente”. Alla domanda poi se fosse preoccupato per eventuali aumenti nei prezzi dei beni importati, l’inquilino della Casa Bianca ha risposto: “L’unico prezzo che è aumentato è quello delle centinaia di miliardi di dollari in arrivo”.

Sefcovic (Ue): “Gli esportatori dell’Ue beneficiano ora di una posizione più competitiva”

“I nuovi dazi statunitensi riflettono i primi risultati dell’accordo Ue-Usa, in particolare il tetto massimo del 15% sui dazi onnicomprensivi. Ciò rafforza la stabilità per le imprese europee e la fiducia nell’economia transatlantica. Gli esportatori dell’Ue beneficiano ora di una posizione più competitiva. Il lavoro continua”. Lo scrive su X il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic. 

Israele soddisfatta

Il ministero delle Finanze israeliano, guidato da Bezalel Smotrich, ha affermato in una nota che la tariffa del 15% imposta dagli Stati Uniti a Israele è relativamente bassa rispetto a quelle applicate ad altri Paesi, grazie al “dialogo positivo e al confronto costruttivo tra Israele e l’amministrazione” Trump. “I negoziati con i nostri omologhi americani proseguono con l’obiettivo di raggiungere un accordo completo e migliorativo”, si afferma nella dichiarazione, riportata dal Times of Israel. 

Svizzera: “Rammarico per dazi al 39%”

La Svizzera è in subbuglio oggi, nel giorno della Festa nazionale, dopo aver appreso di essere stata colpita da un dazio del 39%, nonostante il presidente Usa Donald Trump avesse proposto un’aliquota del 31% ad aprile. Il governo ha dichiarato che i funzionari continueranno a cercare una soluzione negoziata. “Il Consiglio federale prende atto con grande rammarico che, nonostante i progressi compiuti nei colloqui bilaterali e la posizione molto costruttiva assunta dalla Svizzera sin dall’inizio, gli Stati Uniti intendano imporre Dazi aggiuntivi unilaterali sulle importazioni dalla Svizzera”, ha scritto l’esecutivo in un post su X.

Canada: “Delusi per i dazi al 35%”

Il premier canadese Mark Carney si è detto “deluso” dal fatto che il presidente Usa Donald Trump abbia aumentato i Dazi per il Canada dal 25% al 35%. Il leader in un comunicato pubblicato su X, ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno giustificato una tale aliquota sulla base del flusso transfrontaliero di fentanyl, ma ha ricordato che “il Canada rappresenta solo l’1% delle importazioni di fentanil degli Stati Uniti” e che ha “lavorato intensamente per ridurre ulteriormente questi volumi”. “Continueremo a collaborare con gli Stati Uniti per fermare il flagello del fentanyl e salvare vite umane in entrambi i nostri paesi”, ha rimarcato.

 Il primo ministro canadese ha affermato che il governo, di fronte ai dazi Usa, “agirà per proteggere i posti di lavoro canadesi, investire nella competitività industriale, acquistare prodotti canadesi e diversificare i mercati di esportazione”. Carney ha affermato che alcuni settori dell’economia canadese, tra cui il legname, l’acciaio, l’alluminio e l’auto, sono stati pesantemente colpiti dai dazi americani, ma nonostante l’elevata imposta sui prodotti canadesi destinati agli Stati Uniti al di fuori dell’accordo commerciale tra Stati Uniti, Messico e Canada, il Canada rimane impegnato a rispettare l’accordo.

© Riproduzione Riservata