Il quotidiano Periódico de Ibiza y Formentera ha parlato con la figlia dell’uomo di 81 anni che, secondo la Guardia Civil spagnola, è stato minacciato dal dj italiano Michele Noschese, noto come dj Godzi, poi morto in circostanza ancora da chiarire a Ibiza nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio.
“Sta migliorando, ma il suo corpo è ancora pieno di lividi per aver lottato così a lungo”, ha raccontato la donna, “è un uomo anziano con un pacemaker, è traumatizzato e non ricorda nemmeno che il dj avesse un coltello. Ha una spalla ferita e anche il piede è pieno di lividi per averlo calpestato continuamente. Mio padre è molto dispiaciuto per quello che è successo”.
Ha poi aggiunto che l’uomo è sordo quindi era “il miglior vicino” per l’italiano, dato che le feste a casa sua erano frequenti: “A volte, quando dimenticava le chiavi, passava da casa di mio padre. Come vicini, non hanno mai avuto problemi”, ha raccontato. “Mio padre è molto dispiaciuto per tutta questa situazione. Non capiamo perché la stampa italiana abbia mentito su tutto quello che è successo“, ha concluso la donna.
La morte di Dj Gozi
Michele Noschese, il dj noto come Dj Godzi morto a Ibiza nella notte tra il 18 e il 19 luglio per cause ancora da chiarire, sarebbe stato “legato mani e piedi” e “malmenato”. A dirlo al Tg1 nei giorni scorsi è stato Giuseppe Noschese, padre del musicista e produttore napoletano.
“Non siamo alla ricerca di una vendetta, né di colpevoli. Siamo alla ricerca di giustizia”, dice l’uomo, che spiegava: “È arrivata la polizia, mi è stato riferito, che ha fatto uscire tutti, è rimasta sola con mio figlio che è stato legato mani e piedi”. “Sembrerebbe che sia stato malmenato in maniera particolarmente energica”, aggiungeva.
La Guardia Civil: “Era sotto effetto droga, ha avuto convulsioni”
Michele Noschese aveva “evidenti segni di essere sotto l’effetto di stupefacenti, aveva allucinazioni e si era introdotto nell’abitazione dell’anziano vicino minacciandolo con un coltello“. È quanto riportava il giorno della morte la Guardia Civil delle Isole Baleari in un comunicato, ripreso dalla testata Diario de Ibiza. All’alba di sabato, gli agenti sono intervenuti a Santa Eulària in seguito a una chiamata riguardante minacce e, al loro arrivo, hanno tentato di immobilizzare il trentacinquenne, che a quel punto ha iniziato ad avere convulsioni. “Hanno tentato di rianimarlo praticando la rianimazione cardiopolmonare fino all’arrivo dei soccorsi, ma alla fine non ci sono riusciti e l’uomo è morto”, si legge nel comunicato.