“Penso che lunedì farò una dichiarazione importante sulla Russia“. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, intervistato dall’emittente Nbc, sottolineando di essere “deluso” da Mosca, “ma vedremo cosa accadrà nelle prossime due settimane”. Lunedì è anche il giorno in cui arriverà in Ucraina l’inviato speciale statunitense Keith Kellogg, per restarci un’intera settimana.
Il piano di Trump
Mentre aleggia la possibilità di sanzioni contro Mosca, sia da parte Usa che dall’Ue, Trump ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno all’Ucraina armi attraverso la Nato, che però le pagherà “al cento per cento”. Tra le forniture potrebbero esserci anche i Patriot, i sistemi missilistici di difesa aerea su cui insiste il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Invieremo i Patriot alla Nato”, ha spiegato Trump, “e poi la Nato li distribuirà”.
Raid russi sull’Ucraina
Per l’Ucraina sono essenziali per respingere gli attacchi russi che si fanno di giorno in giorno più massicci. Il più recente ha colpito Kharkiv, nell’est del Paese, danneggiando il centro città e una clinica ostetrica. Le madri con i neonati sono state costrette a evacuare in un’altra struttura medica, mentre le autorità cittadine contavano i feriti: almeno nove.
“Vedrete cosa succederà”, ha detto Trump ai reporter che gli chiedevano un commento sull’attacco. “La Russia sta aumentando il livello dei suoi attacchi su Kiev e su tutto il territorio nazionale lanciando dai 500 ai 700 droni al giorno. Molti civili stanno morendo, questi sono i fatti”, ha affermato a LaPresse Mykola Kalashnyk, capo dell’amministrazione regionale di Kiev, in occasione della Ukraine Recovery Conference di Roma, chiedendo anche all’Italia “di continuare ad aiutarci a proteggere i nostri cieli con sistemi di difesa aerea, per poter salvare le vite dei civili”.
10 miliardi di euro per ricostruire l’Ucraina
L’evento nella capitale, secondo il primo viceministro dell’Economia ucraino, Oleksiy Sobolev, è stato “l’evento più grande e produttivo” organizzato finora. Sono stati siglati oltre 200 accordi per la ricostruzione del Paese, per un valore di oltre 10 miliardi di euro. Mosca ha reagito con stizza all’impegno occidentale, bocciando in particolare la disponibilità della ‘Coalizione dei volenterosi’ a essere presente in Ucraina dopo il cessate il fuoco, ventilata dal presidente francese Emmanuel Macron. “Il dispiegamento di contingenti militari stranieri sul territorio ucraino, vicino ai nostri confini, è per noi inaccettabile”, ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.