È il primo passo verso una diffusione globale prevista che potrebbe proteggere milioni di persone
Gli Stati Uniti hanno approvato il primo vaccino al mondo da somministrare due volte all’anno per prevenire l’Hiv. Lo ha annunciato il produttore Gilead Sciences. È il primo passo verso una diffusione globale prevista che potrebbe proteggere milioni di persone, anche se non è chiaro quante negli Stati Uniti e all’estero avranno accesso a questa nuova opzione. Sebbene sia ancora necessario un vero vaccino per prevenire l’Hiv, alcuni esperti affermano che l’iniezione, un farmaco chiamato lenacapvir, potrebbe essere la soluzione migliore al momento. Il vaccino ha quasi eliminato nuove infezioni in due studi rivoluzionari condotti su persone ad alto rischio, risultando più efficace delle pillole preventive giornaliere che spesso vengono dimenticate.
Il parere dell’esperto
“Questa potrebbe davvero essere la soluzione per fermare la trasmissione dell’Hiv” ha detto Greg Millett, direttore della politica pubblica presso amfAR, la Fondazione per la Ricerca sull’Aids. Millett ha sottolineato che “le grandi lacune nel sistema” negli Stati Uniti e a livello globale “renderanno difficile assicurare non solo che il lenacapavir arrivi nei corpi delle persone, ma anche che queste tornino per il richiamo”, anche se solo due volte l’anno.
I dettagli di vendita
Il farmaco di Gilead è già venduto per trattare l’Hiv con il nome commerciale Sunlenca. La dose preventiva sarà venduta con un nome diverso, Yeztugo. Viene somministrato con due iniezioni sotto la pelle dell’addome, lasciando un piccolo “deposito” di medicinale che viene assorbito lentamente dal corpo. Gilead non ha annunciato il prezzo. Il farmaco previene solo la trasmissione dell’Hiv e non blocca altre malattie sessualmente trasmissibili.
L’iniziativa di Obama
Nel 2013 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva annunciato una nuova iniziativa dell’Istituto nazionale della salute per trovare una cura al virus Hiv. L’amministrazione Usa aveva donato 100 milioni di dollari al progetto mirato a trovare una nuova generazione di terapie. Secondo l’allora inquilino della Casa Bianca, gli Stati Uniti dovevano essere in prima linea nelle scoperte per debellare il virus o farlo regredire senza che fossero necessarie terapie che durino tutta la vita.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata