Israele-Iran: gli scenari della guerra tra Teheran e Tel Aviv

Israele-Iran: gli scenari della guerra tra Teheran e Tel Aviv
Esplosioni a Tel Aviv dopo l’attacco dell’Iran su Israele della notte tra il 13 e il 14 giugno

Dopo l’attacco di Israele, ecco alcuni possibili scenari del conflitto

La guerra tra Israele-Iran rischia di allargarsi nella regione, dopo che Teheran ha messo in guardia Stati Uniti, Regno Unito e Francia dall’aiutare Tel Aviv a fermare gli attacchi iraniani. Teheran ha avvertito che le basi e navi occidentali nella regione potranno essere prese di mira. Di seguito alcuni possibili scenari del conflitto.

Coinvolgimento degli Usa

Nonostante tutte le smentite degli Stati Uniti, l’Iran crede che le forze americane abbiano approvato e almeno tacitamente supportato gli attacchi di Israele. Teheran, come sottolinea la Bbc, potrebbe colpire obiettivi statunitensi in tutto il Medioriente, come campi delle forze speciali in Iraq, basi militari nel Golfo e missioni diplomatiche nella regione. I proxy dell’Iran come Hamas e Hezbollah hanno subito colpi da Israele, ma le milizie di supporto in Iraq rimangono armate e intatte. Gli Stati Uniti, temendo simili attacchi, hanno ritirato parte del proprio personale nell’area e avvertito l’Iran delle conseguenze di qualsiasi attacco contro obiettivi americani. Se un cittadino americano venisse ucciso il presidente Donald Trump potrebbe trovarsi costretto ad agire. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato a lungo accusato di voler trascinare gli Stati Uniti in guerra per riceve aiuto e sconfiggere l’Iran. Gli analisti militari affermano che solo gli Stati Uniti dispongono di bombardieri e bombe anti-bunker in grado di penetrare nelle più profonde strutture nucleari iraniane, in particolare quella di Fordow. Trump aveva promesso al suo elettorato Maga che non avrebbe partecipato a “guerre infinite” in Medioriente, ma molti repubblicani sostengono fortemente il governo israeliano e che sia giunto il momento di cercare un cambio di regime a Teheran. Ma se l’America diventasse un combattente attivo, ciò rappresenterebbe un’enorme escalation con conseguenze potenzialmente devastanti.

Coinvolgimento delle nazioni del Golfo

L’Iran potrebbe decidere di colpire obiettivi nel Golfo, nei paesi che ritiene abbiano aiutato i suoi nemici nel corso degli anni. Ci sono molti obiettivi energetici e infrastrutturali nella regione e l’Iran, rimarca la Bbc, è stato accusato di aver colpito giacimenti petroliferi in Arabia Saudita nel 2019 e i suoi alleati yemeniti Houthi hanno colpito obiettivi negli Emirati Arabi Uniti nel 2022. Da allora c’è stata una sorta di riconciliazione tra l’Iran e alcuni paesi della regione, ma questi paesi ospitano basi aeree statunitensi. Alcuni hanno anche contribuito con discrezione a difendere Israele dall’attacco missilistico iraniano dello scorso anno. Se il Golfo venisse attaccato, allora anche questo potrebbe richiedere l’intervento degli aerei da guerra americani e allargare il conflitto.

Spinta al nucleare iraniano

Israele ha ucciso alcuni scienziati nucleari iraniani, ma non ha eliminato il suo know-how, e non è chiaro quanto i raid abbia intaccato gli impianti nucleari. L’attacco di Israele potrebbe convincere la leadership iraniana che l’unico modo per scoraggiare ulteriori azioni è dotarsi di capacità nucleare il più velocemente possibile. Fatto che potrebbe indurre Israele ad altri attacchi, costringendo la regione a una serie continua di azioni e reazioni.

Shock economico globale

Il prezzo del petrolio è già alle stelle, e potrebbe salire ancora di più, rimarca la Bbc, se l’Iran provasse a chiudere lo Stretto di Hormuz limitandone il trasporto, e se gli alleati Houthi dello Yemen aumentassero gli sforzi per attaccare le navi mercantili nel Mar Rosso. Un rialzo del prezzo del petrolio aumenterebbe l’inflazione, in un sistema economico globale già sotto pressione per la guerra dei dazi di Trump. Nonché aumenterebbe gli introiti russi e la possibilità di Putin di finanziare la guerra contro l’Ucraina.

Crollo del regime iraniano

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato gli iraniani a opporsi “al regime di Teheran” e ad aiutare Israele a “spianare la strada per voi affinché possiate ottenere la vostra libertà”. Il crollo del regime potrebbe però provocare conseguenze impreviste e una guerra civile, come accaduto in Iraq e in Libia la caduta di Saddam Hussein e di Muammar Gheddafi

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