Bruxelles propone l'abbassamento del tetto del prezzo da 60 a 45 dollari. Le esportazioni di greggio rappresentano un terzo delle entrate di Mosca
L’Unione europea ha annunciato il contenuto del 18° pacchetto di sanzioni contro Mosca, che dovrà ora essere approvato dagli Stati Membri. A finire nel mirino i gasdotti Nordstream 1 e 2 con lo stop alle transazioni ma anche il petrolio russo per il quale viene proposto l’abbassamento del price cap da 60 dollari – livello stabilito dal G7 nel 2022 – a 45 dollari, prezzo inferiore a quello di mercato per privare il Cremlino di entrate aggiuntive per finanziare il conflitto.
Europe is putting Nord Stream 1 & 2 behind for good.
We also propose to lower the oil price cap from 60 to 45 $ per barrel.
Oil is one third of Russia’s government revenues.
We need to cut this source.
We’ll discuss how to best coordinate with partners at the G7 Summit.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 10, 2025
Mosca: “Sappiamo come minimizzare le conseguenze del price cap”
Una possibile riduzione del tetto del prezzo del petrolio russo a 45 dollari al barile “non aiuterà a stabilizzare i mercati energetici globali” ma Mosca “ha già esperienza nel minimizzare le conseguenze di tali decisioni”. Questa la replica del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Interfax.
Cos’è il price cap
Il price cap è un metodo di regolazione dei prezzi. L’espressione è nata in Gran Bretagna durante gli anni ’80 nell’ambito del controllo dei prezzi dei servizi pubblici. Il termine è diventato di stretta attualità soprattutto negli ultimi anni a causa della crisi energetica e delle conseguenze della guerra in Ucraina.
Il petrolio russo
“L’obiettivo della Russia non è la pace, ma imporsi con la forza”, dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen mentre annuncia il nuovo pacchetto. Sul price cap, la leader dell’esecutivo Ue punta a giungere a un accordo tra i leader del G7 durante la riunione in Canada del 15-17 giugno. “Il prezzo del petrolio è sceso a tal punto che l’efficacia del tetto massimo è messa in discussione”, osserva spiegando la necessità di abbassarlo. Le esportazioni di petrolio, infatti, rappresentano ancora un terzo delle entrate del governo russo, motivo per il cui viene anche ampliata la lista nera della flotta ombra con altre 77 navi.
Pressioni su Mosca
“La mia ipotesi – auspica – è che lo faremo insieme come G7. Abbiamo iniziato con un’iniziativa che ha avuto successo e voglio continuare con questa iniziativa come G7”. In generale con gli Usa “siamo molto allineati nell’obiettivo di fare pressione sulla Russia” affinché si “sieda al tavolo delle trattative e si impegni in negoziati che portino a una pace giusta e duratura”.
Sul fronte energetico, i gasdotti Nord Stream – costruiti per trasportare gas naturale russo in Germania, ma non in funzione – la Commissione riferisce di voler imporre sanzioni al consorzio operativo per scoraggiare gli investitori dal tentare di utilizzarli in futuro. Così facendo “nessun operatore dell’Ue potrà partecipare, direttamente o indirettamente, ad alcuna transazione” che coinvolga i due gasdotti: “non si tornerà al passato”, rimarca.
Sanzioni al settore bancario
Sul settore bancario a venire colpita è la capacità di raccogliere finanziamenti e condurre transazioni: “Proponiamo di trasformare l’attuale divieto di utilizzo del sistema Swift in un divieto totale di transazione” e di applicarlo “ad altre 22 banche russe”.
Crimini di guerra
In serata si fa sentire anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz che accusa Mosca di gravi crimini di guerra. I massicci attacchi russi rappresentano “terrorismo contro la popolazione civile” e “tutt’altro che una risposta proporzionata” agli attacchi ucraini “molto precisi” contro gli aeroporti militari russi, dice il cancelliere tedesco, secondo cui “la Russia voleva davvero causare un bagno di sangue”.
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