È salito a 52 morti e oltre 55 feriti il bilancio del bombardamento che l’esercito israeliano ha lanciato questa mattina su una scuola trasformata in rifugio per sfollati a Gaza City. Tra le vittime ci sono anche un padre e i suoi cinque figli, due operatori della Croce Rossa, un giornalista e diversi bambini, tra cui la più giovane influencer dell’enclave, Yaqeen Hammad, di 11 anni. Lo rende noto il sito di Al-Jazeera. Nel complesso sono 46 i palestinesi che hanno perso la vita dall’alba negli attacchi sulla Striscia, contando anche i 15 morti di una stessa famiglia la cui casa è stata presa di mira da un raid dell’Idf sempre questa mattina.
Intanto i media libanesi e israeliani hanno fatto sapere che Tel Aviv ha respinto l’ultima proposta di accordo per cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. “La proposta ricevuta non può essere accettata da nessun governo responsabile”, ha affermato un funzionario dello Stato ebraico.
Netanyahu, spero di fare annuncio su ostaggi oggi o domani
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di sperare di “annunciare qualcosa” riguardo agli ostaggi oggi o domani. “La liberazione dei nostri ostaggi è la nostra massima priorità”, ha spiegato il premier, citato da Ynet. “Spero davvero di poter annunciare qualcosa a riguardo. E se non sarà oggi, di poterlo annunciare domani. Non ci arrendiamo”, ha aggiunto.
Hamas avverte palestinesi: “Non collaborare con Gaza Humanitarian Foundation”
Hamas ha avvertito i palestinesi di Gaza di non collaborare con la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), organizzazione che dovrebbe assumere il controllo della distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia nell’ambito di un nuovo sistema sostenuto da Stati Uniti e Israele. Il governo di Gaza guidato da Hamas afferma che la Ghf mira a promuovere i piani di Israele per trasferire la popolazione di Gaza in altri Paesi, senza fornire prove a sostegno di tale affermazione. Le agenzie delle Nazioni Unite e i gruppi umanitari si rifiutano di collaborare con la Ghf, sostenendo che non sarebbe in grado di soddisfare i crescenti bisogni di Gaza, darebbe a Israele il controllo su chi riceve gli aiuti e causerebbe sfollamenti di massa costringendo i palestinesi a trasferirsi vicino ai centri di distribuzione
Axios, Witkoff smentisce ok Hamas a sua proposta accordo
L’inviato Usa Steve Witkoff “respinge la dichiarazione di Hamas secondo cui il gruppo avrebbe accettato la sua proposta di accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco”. Lo riferisce il giornalista Barak Ravid della testata statunitense Axios. Ravid ha dichiarato che Witkoff gli ha detto: “Quello che ho visto da Hamas è deludente e del tutto inaccettabile”.
La scuola rifugio colpita mentre le persone dormivano
La scuola è stata colpita tre volte mentre le persone dormivano, dando fuoco ai loro effetti personali. I filmati che circolano online mostrano i soccorritori impegnati a spegnere gli incendi e a recuperare i resti carbonizzati. L’esercito ha affermato di aver preso di mira un centro di comando e controllo militante all’interno della scuola, che Hamas e la Jihad islamica utilizzavano per raccogliere informazioni in vista degli attacchi. Israele attribuisce la morte dei civili ad Hamas perché opera in zone residenziali.
Attacchi di Israele nella notte a Gaza
Secondo le autorità sanitarie di Gaza i bombardamenti israeliani nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 38 persone, compresi bambini. Non ci sono dati disponibili per il secondo giorno consecutivo dagli ospedali di Gaza, ora inaccessibili nel nord. Nel frattempo, sono emersi ulteriori dettagli sulla dottoressa locale che ha perso nove dei suoi 10 figli in un bombardamento israeliano. Un parente afferma che i resti carbonizzati dei bambini sono stati portati all’obitorio in un unico sacco per cadaveri. Il ministero della Salute afferma che 3.785 persone sono state uccise a Gaza da quando Israele ha interrotto il cessate il fuoco a marzo. Il Segretario per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti è in visita in Israele.
Israele ha respinto ultima bozza di accordo per tregua e ostaggi
Israele ha respinto l’ultima proposta di accordo per cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel citando un alto funzionario israeliano, dopo che la tv libanese Al-Mayadeen, legata a Hezbollah, aveva riferito che Israele aveva accettato in linea di principio la nuova bozza di intesa.
“La proposta ricevuta da Israele non può essere accettata da nessun governo responsabile“, ha affermato il funzionario, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo Al-Mayadeen, la bozza accettata da Israele prevedeva un cessate il fuoco di circa 70 giorni, durante il quale sarebbero stati rilasciati in due fasi 10 ostaggi (cinque vivi e cinque morti), modificando il cosiddetto schema Witkoff, che prevedeva un cessate il fuoco più breve per il rilascio di circa 10 ostaggi vivi.
“Non c’è una reale volontà da parte di Hamas di andare avanti con un accordo. Israele rimane impegnato nel quadro Witkoff”, afferma il funzionario israeliano citato dal Times of Israel. Secondo quanto aveva precedentemente riferito Al-Mayadeen, le ultime discussioni, mediate dall’inviato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump Steve Witkoff e dall’uomo d’affari palestinese-americano Bishara Bahbah, si sono concluse questa mattina presto. Non è stato specificato dove si siano svolti i colloqui né chi vi abbia partecipato.

Trump potrebbe annunciare una tregua entro pochi giorni
Fonti, intanto, hanno rivelato a Sky News Arabia che è sempre più probabile che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunci un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza nei prossimi giorni. Si prevede che questa mossa faccia parte di un accordo più ampio che include il rilascio degli ostaggi israeliani ancora tenuti prigionieri da Hamas. “Si prevede che Trump annunci un cessate il fuoco a Gaza entro pochi giorni”, hanno detto le fonti.
Idf ordina evacuazione Khan Younis: “Attacco senza precedenti”
L’esercito israeliano (Idf) ha emesso un ordine di evacuazione per l’intera area di Khan Younis, annunciando un “attacco senza precedenti per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche”. “L’area del governatorato di Khan Yunis è considerata una zona di combattimento pericolosa ed è stata più volte allertata”, ha comunicato il portavoce dell’Idf in lingua araba, aggiungendo che “le organizzazioni terroristiche continuano a lanciare razzi da queste aree” e chiedendo di evacuare immediatamente verso l’area di Al-Mawasi. “L’ordine di evacuazione non include gli ospedali Al-Amal e Nasser”, viene precisato.
Irruzione di manifestanti israeliani nella sede dell’Unrwa a Gerusalemme Est
Nel frattempo una decina di manifestanti israeliani, fra cui un membro del Parlamento, sono entrati con la forza nel compound dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme Est. Lo riferisce il coordinatore dell’Unrwa per la Cisgiordania, Roland Friedrich. Il membro del Parlamento che fa parte del gruppo di contestatori è la deputata Yulia Malinovsky, che è stata fra i parlamentari promotori della legge israeliana che ha messo al bando l’Unrwa. Israele ha accusato l’agenzia, che è il principale fornitore di aiuti a Gaza, di avere tra le sue fila infiltrati di Hamas, accuse respinte dall’Onu. Al momento non ci sono commenti da parte della polizia israeliana.
Merz: “Non comprendo più lo scopo delle azioni di Israele a Gaza”
“Francamente, non comprendo più lo scopo delle azioni dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, durante il forum re:publica a Berlino. “Colpire la popolazione civile in misura tale, come è accaduto sempre più spesso negli ultimi giorni, non può più essere giustificato dalla lotta contro il terrorismo di Hamas”, ha affermato Merz, sottolineando che la Germania deve essere più cauta di qualsiasi altro paese al mondo quando si tratta di dare consigli pubblici a Israele.
“Ma quando si oltrepassano i confini, quando si viola semplicemente il diritto internazionale umanitario, allora anche la Germania, la cancelliera tedesca, deve dire qualcosa al riguardo, e l’ho già detto un po’ più chiaramente negli ultimi giorni”, ha affermato Merz. “Abbiamo un forte interesse a restare dalla parte di Israele e, credo, anche Israele abbia interesse che la Germania rimanga il partner più importante in Europa. Voglio che resti così”, ha proseguito il Kanzler. Per Merz il governo israeliano non dovrebbe fare nulla che “a un certo punto i suoi migliori amici non saranno più disposti ad accettare”.

