Il presidente russo Putin: “Stiamo creando zona cuscinetto al confine”. Trump ai leader europei: "Non è pronto alla fine della guerra"
Prende sempre più campo l’ipotesi che sia il Vaticano a ospitare i negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, i primi negoziati nella Santa Sede dovrebbero avvenire a metà giugno.
Putin: “Stiamo creando zona cuscinetto al confine”
“È stata presa la decisione di creare una zona cuscinetto di sicurezza lungo il confine tra la Federazione Russa e l’Ucraina. Le truppe russe stanno risolvendo questo problema”. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione operativa con i membri del governo. Lo riporta la Tass. Putin ha sottolineato che, “data la situazione nelle regioni di Kursk, Belgorod e Bryansk, è necessario avviare i lavori di restauro e ricostruzione di tutto ciò che è stato distrutto, per aiutare le persone a tornare nei loro villaggi e insediamenti nativi, dove le condizioni di sicurezza lo consentano”. Inoltre, “è necessario ripristinare tutti i trasporti e le altre infrastrutture, garantire il funzionamento stabile delle imprese industriali e agricole e sostenere gli imprenditori e i loro team”.
Merz: “Sforzi di pace anche con aiuto di Meloni con Papa”
“Non ci facciamo illusioni sul fatto che ci sia una soluzione rapida” alla guerra in Ucraina, “tuttavia, nelle ultime due settimane abbiamo compiuto intensi sforzi diplomatici per raggiungere una soluzione – che deve prima consistere in un cessate il fuoco – compresi gli sforzi della presidente del Consiglio italiana per coinvolgere il Papa“. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa con il premier lituano Gitanas Nauseda a Vilnius. “Questi sforzi sono stati sviluppati e sostenuti da noi insieme. Non stiamo lasciando nulla di intentato per raggiungere una soluzione diplomatica, e allo stesso tempo speriamo che ci sia la possibilità di raggiungere un cessate il fuoco e poi negoziati di pace“, ha detto ancora Merz, sottolineando che “questo è un processo che è appena iniziato e potrebbe richiedere molte altre settimane, forse persino molti mesi“. Sull’impegno da parte degli Stati Uniti, il cancelliere tedesco ha evidenziato che “non è un segreto che io, insieme ai miei colleghi dell’Unione Europea, crediamo fermamente che questo sia anche nell’interesse americano. Che stiamo procedendo insieme qui, ed è ciò che cerco di trasmettere nei miei colloqui con il governo americano e il Congresso americano. E ho la sensazione che gran parte del governo e del Congresso americano la vedano almeno così. Quindi i nostri colloqui proseguiranno in questa direzione”.
Cremlino: “Non ci sono accordi per negoziati in Vaticano”
“Non ci sono accordi per tenere negoziati sulla questione ucraina in Vaticano“. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti. In precedenza, il Wall Street Journal, citando alcune fonti, aveva riferito che un nuovo round di negoziati tra Russia e Ucraina potrebbe aver luogo in Vaticano a metà giugno.
Cremlino: “Putin visiterà regioni di Donetsk e Lugansk”
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha riferito che il presidente russo Vladimir Putin ha in programma di visitare le regioni ucraine di Donetsk e Lugansk, attualmente sotto controllo russo. “Piani del genere ci sono sempre. Verranno attuati nel tempo e vi informeremo. Naturalmente, queste sono le nostre regioni, quelle russe“, ha spiegato Peskov. Lo riporta Ria Novosti.
Cardinal Maradiaga: “Mediazione Vaticano difficile, Putin faccia il primo passo”
La mediazione in Vaticano per il conflitto in Ucraina “è un’operazione difficile, ma con Papa Leone tutto è possibile, perché ha fiducia nei potenti della terra”. Lo dice a La Stampa il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, per dieci anni coordinatore del Consiglio dei cardinali che si è occupato del dossier ucraino. Il porporato ha poi sottolineato: “Chi deve fare il primo passo è Putin, accettando davvero di dialogare”. L’obiettivo è arrivare a “una pace giusta”. Infine Maradiaga sottolinea che al Cremlino “non conviene” allontanarsi dal Vaticano.
Wsj: colloqui Russia-Ucraina in Vaticano a metà giugno
Il Wall Street Journal (WSJ) riferisce che è atteso che colloqui fra Ucraina e Russia inizino a metà giugno in Vaticano. Il giornale – citando fonti ben informate – scrive che, in una telefonata avuta da Donald Trump domenica con alcuni leader europei – fra cui Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Giorgia Meloni e Keir Starmer – il presidente Usa aveva indicato che avrebbe inviato il suo segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Keith Kellogg a colloqui fra Russia e Ucraina in Vaticano. Ma in una successiva telefonata il giorno dopo, lunedì, Trump è parso non volersi sbilanciare sul ruolo degli Usa, sottolinea il giornale citando fonti. Alcuni degli europei presenti alla telefonata di lunedì hanno insistito sul fatto che l’esito di qualsiasi colloquio in Vaticano deve essere un cessate il fuoco incondizionato, ma Trump ha nuovamente obiettato, dicendo che non gli piaceva il termine “incondizionato” e ha affermato di non avere mai usato quel termine. Anche se – sottolinea il WSJ – lo ha utilizzato quando ha chiesto un cessate il fuoco di 30 giorni in un post pubblicato l’8 maggio sulla sua piattaforma Truth Social. Gli europei avrebbero alla fine accettato di rinunciare a insistere sull’aggettivo, scrive ancora il giornale.
Wsj: Trump ha detto a Leader Ue che Putin non è pronto alla fine della guerra”
Il presidente Usa, Donald Trump, durante una telefonata avuta lunedì, ha detto ai leader europei che il presidente russo Vladimir Putin non è pronto a porre fine alla guerra in Ucraina perché pensa che sta vincendo. Lo riporta il Wall Street Journal, in un’esclusiva in cui cita tre persone a conoscenza della conversazione. La dichiarazione di Trump è giunta dopo avere parlato al telefono con Putin. Le fonti sottolineano che si tratta di una conferma di ciò che i leader europei pensavano da tempo di Putin, ma che era la prima volta che lo sentivano dire da Trump. Ciò contraddice anche quello che Trump ha spesso affermato pubblicamente, cioè che ritiene che Putin voglia sinceramente la pace, sottolinea il Wall Street Journal.
Il giornale sottolinea che Trump aveva tenuto una precedente telefonata con i leader europei domenica, il giorno prima della sua conversazione di due ore con Putin, e che secondo persone informate sulla conversazione allora aveva indicato che avrebbe potuto imporre sanzioni se Putin avesse rifiutato un cessate il fuoco. Lunedì però aveva cambiato nuovamente idea e non era pronto a farlo. Trump ha invece affermato di voler procedere rapidamente con colloqui di livello più basso fra Russia e Ucraina in Vaticano.
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