L’Idf ha fatto sapere che il gruppo aveva deviato dal percorso autorizzato
Fonti riferiscono ad Al Jazeera che le forze dell’esercito israeliano (Idf) hanno aperto il fuoco su una delegazione diplomatica europea in visita al campo di Jenin, in Cisgiordania. Gli spari hanno preso di mira 25 ambasciatori e diplomatici europei ed arabi. Secondo l’agenzia palestinese Wafa la delegazione si trovava all’ingresso orientale del campo di Jenin e comprendeva gli ambasciatori di Egitto, Giordania, Marocco, Unione Europea, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Spagna, Lituania, Polonia, Russia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India, Cile, Francia, Regno Unito e numerosi rappresentanti di altri Paesi.
The occupation forces opened heavy fire from inside the Jenin refugee camp to intimidate the diplomatic delegation that is conducting a field tour around the camp to witness the extent of the suffering endured by the residents of the area.
قوات الاحتلال تطلق النار بشكل كثيف من… pic.twitter.com/qafjqQP0Sg
— State of Palestine – MFA 🇵🇸🇵🇸 (@pmofa) May 21, 2025
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Wafa, la delegazione diplomatica si trovava a Jenin per verificare le condizioni nel campo e c’era anche un gruppo di giornalisti che seguiva la visita. La testata non fa riferimento a vittime.
Secondo quanto riporta il Times of Israel – che cita alcune immagini – le truppe israeliane avrebbero sparato colpi di avvertimento in aria. Un portavoce dell’Idf – riporta Ynet – ha affermato che “in base a un’indagine iniziale, la delegazione ha deviato dal suo percorso ed è arrivata in una zona in cui le era vietato soggiornare”. Allo stesso – ha proseguito – “il generale di brigata Hisham Ibrahim, ha ordinato agli ufficiali dell’unità di parlare immediatamente con i rappresentanti dei Paesi e presto terrà colloqui personali con i diplomatici, aggiornandoli sui risultati dell’indagine iniziale condotta sulla questione”.
Farnesina: “Protestato con l’ambasciatore di Israele”
Il segretario generale della Farnesina, l’ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato oggi al ministero degli Affari esteri l’ambasciatore di Israele Jonathan Peled. “L’ambasciatore Guariglia ha protestato e chiesto spiegazioni per l’incidente di oggi in cui una delegazione diplomatica di paesi dell’Unione europea, che comprendeva il vice-console italiano a Gerusalemme, è stata fatta segno a colpi d’arma da fuoco da parte di soldati delle Idf all’ingresso del campo profughi di Jenin”, si legge in una nota della Farnesina, “l’ambasciatore Guariglia ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un’area presidiata dai militari con l’uso delle armi da fuoco”.
Farnesina: “Stop offensiva a Gaza e ingresso aiuti”
“Quello che il governo italiano chiede insistentemente da giorni, e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato anche pubblicamente: Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, deve puntare sul negoziato politico e diplomatico per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate il fuoco che possa far ripartire un processo di pace”. È quanto si legge in una nota della Farnesina.
“Soprattutto Israele deve aprire immediatamente i varchi di accesso a Gaza per permettere l’ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese”, prosegue la nota, “l’ambasciatore Guariglia conferma la posizione del governo italiano secondo cui è la popolazione palestinese a essere essa stessa vittima dei terroristi di Hamas e non può più essere coinvolta negli attacchi militari delle Idf”.
Tajani: “Convocato l’ambasciatore di Israele per chiarimenti”
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fatto sapere tramite un post su X di aver dato disposizione al Segretario generale del ministero degli Esteri di convocare l’Ambasciatore di Israele a Roma “per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin”.
Anche Francia e Spagna convocano l’ambasciatore di Israele
Anche la Francia convocherà l’ambasciatore israeliano in seguito alla sparatoria “inaccettabile” contro i diplomatici a Jenin, in Cisgiordania. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. “Una visita a Jenin, alla quale partecipava uno dei nostri diplomatici, è stata bersagliata dai colpi sparati dai soldati israeliani. È inaccettabile”, ha scritto Barrot in un post sul social X, “l’ambasciatore israeliano sarà convocato per fornire spiegazioni. Pieno sostegno ai nostri agenti sul posto e al loro lavoro straordinario in condizioni difficili”.
Une visite à Jénine, à laquelle participait un de nos diplomates, a essuyé des tirs de soldats israéliens. C’est inacceptable. L’ambassadeur d’Israël sera convoqué pour s’expliquer.
Plein soutien à nos agents sur place et leur travail remarquable dans des conditions éprouvantes.
— Jean-Noël Barrot (@jnbarrot) May 21, 2025
Il ministero degli Esteri spagnolo ha convocato il massimo responsabile dell’ambasciata d’Israele in Spagna, ovvero l’incaricato d’Affari Dan Poraz, per protestare per i colpi sparati dall’esercito israeliano mentre un gruppo di diplomatici era in visita a Jenin, in Cisgiordania. “In risposta all’intollerabile sparatoria perpetrata dall’esercito israeliano durante una visita di diplomatici spagnoli, dell’Ue e di altri paesi, abbiamo convocato il responsabile dell’ambasciata israeliana a Madrid. Chiediamo chiarezza e responsabilità”, ha scritto su X il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, esprimendo poi il suo “pieno appoggio” ai diplomatici del Consolato generale a Gerusalemme.
Ante los intolerables disparos del ejército israelí durante la visita de diplomáticos españoles, UE y otros países, convocamos al responsable de la embajada de Israel en Madrid.
Exigimos claridad y responsabilidades.
Los diplomáticos de @ConsuladoEspJer tienen todo mi respaldo
— José Manuel Albares (@jmalbares) May 21, 2025
L’Idf si scusa
L’esercito di Israele si è scusato per aver sparato colpi di avvertimento in aria mentre un gruppo di diplomatici stranieri visitava oggi la città di Jenin, in Cisgiordania. L’Idf ha però precisato che il gruppo non ha seguito il percorso concordato durante il tour coordinato con l’esercito.
“Quando si coordinava l’ingresso a Jenin, ai membri della delegazione è stato fornito un percorso approvato che dovevano seguire poiché l’area era una zona di combattimento attiva”, ha affermato l’esercito, “il gruppo ha deviato dal percorso ed è entrato in un’area in cui non era autorizzato a sostare”. I soldati di stanza lì hanno quindi sparato colpi di avvertimento in aria, senza causare danni o feriti. “L’Idf si rammarica per l’inconveniente causato”, hanno aggiunto i militari. Lo riporta il Times of Israel.
Anp: “Spari contro diplomatici a Jenin violano diritto internazionale”
Il ministero degli Affari esteri e degli espatriati dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato “l’attacco diretto delle forze di occupazione israeliane contro una delegazione diplomatica accreditata presso lo Stato di Palestina, accompagnata da numerosi giornalisti arabi e stranieri, sparando loro proiettili veri mentre erano in visita al campo nel governatorato di Jenin per esaminare le condizioni umanitarie, i crimini e le violazioni commessi dalle forze di occupazione nella zona”. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa.
“Questo atto aggressivo costituisce una flagrante e grave violazione del diritto internazionale e delle più elementari regole delle relazioni diplomatiche”, ha affermato il Ministero, “prendere di mira i rappresentanti degli Stati membri accreditati presso lo Stato di Palestina costituisce una pericolosa escalation nel comportamento dell’occupazione e riflette un sistematico disprezzo per il diritto internazionale, la sovranità dello Stato di Palestina e la sacralità dei rappresentanti dello Stato sul suo territorio”.
Tajani a Israele: “Inaccettabili minacce contro i diplomatici”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena parlato con il viceconsole italiano coinvolto nell’episodio di fuoco a Jenin. Il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere spiegazioni immediate e protestare per l’accaduto con il governo di Israele: “Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili“, ha detto Tajani, secondo quanto riferito fonti della Farnesina.
“Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin”, ha poi scritto lo stesso Tajani su X. “Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha ribadito.
Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin.Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 21, 2025
Ue: “A Gaza una catastrofe, carestia imminente”
Intanto la situazione a Gaza è sempre più critica. “È una catastrofe”, ha affermato il commissario europeo per l’equità intergenerazionale e la gioventù, Glenn Micallef, parlando a nome della Commissione alla plenaria del Parlamento europeo. “Gli aiuti che Israele ha permesso l’ingresso sono solo una goccia nell’oceano. Per oltre 80 giorni, Israele ha bloccato l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Ciò significa che per 80 giorni non sono entrati nella Striscia di Gaza né cibo, né medicine, né altri beni vitali. Secondo le Nazioni Unite, le scorte alimentari sono ormai esaurite e la carestia è imminente. L’alimentazione ha già causato la morte di oltre 100 bambini e altri 70.000 sono a rischio a causa di malattie e infezioni curabili”.
“L’Unione Europea ha costantemente chiesto la fine del blocco, ricordando che, in quanto potenza occupante, Israele è obbligato, in base al diritto internazionale, a garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione bisognosa. Il 18 maggio, a seguito di intense pressioni internazionali, il governo israeliano ha annunciato la ripresa di alcuni aiuti umanitari, ma la quantità di aiuti entrati è insufficiente e, secondo i nostri partner umanitari, non è ancora stata distribuita a chi ne ha bisogno. Gli aiuti devono fluire immediatamente, senza ostacoli e in modo tale da salvare vite umane”.
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