La settimana scorsa Washington ha pubblicato le nuove linee guida che sostanzialmente
“Bullismo unilaterale e protezionismo”. Questa l’accusa lanciata dalla Cina agli Stati Uniti per il tentativo di vietare a livello globale i chip informatici avanzati cinesi. Il ministero del Commercio cinese (Mofcom), per bocca di un portavoce, ha affermato che queste azioni minano gravemente l’industria e le catene di approvvigionamento globali dei semiconduttori.
La risposta della Cina alle linee guida Usa sui chip
“In merito alle linee guida statunitensi che mettono in guardia le aziende dall’utilizzo di chip cinesi avanzati, compresi i chip Ascend AI di Huawei” il portavoce “ha sottolineato che la politica statunitense è sospettata di costituire restrizioni discriminatorie nei confronti delle aziende cinesi. Qualsiasi organizzazione o individuo che applichi o contribuisca all’applicazione di tali misure è sospettato di violare la legge cinese contro le sanzioni straniere e altre normative pertinenti e dovrà assumersi le relative responsabilità legali”, scrive il Global Times. La Cina ha aggiunto che monitorerà attentamente l’attuazione delle misure statunitensi e adotterà azioni decisive per salvaguardare i propri diritti e interessi legittimi.
Le nuove linee guida americane sui chip
La scorsa settimana l’amministrazione Trump ha reso note le nuove linee guida in materia togliendo le nuove restrizioni sui chip avanzati utilizzati per l’intelligenza artificiale. Nelle nuove disposizioni Washington ha messo in guardia dall’uso di semiconduttori cinesi con particolare riferimento ai chip Ascend prodotti da Huawei. In questa direzione, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha sostanzialmente spiegato che la sua politica ha come obiettivo quello di condividere la tecnologia americana sull’IA con Paesi amici e mantenendola al di fuori dalle mani degli avversari.
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