Lo scontro con la nave cargo rischia di causare un danno ambientale. Ecco i principali episodi avvenuti in passato
L’incidente della petroliera Usa con una nave cargo nel mare del Nord a largo delle coste dell’Inghilterra, avvenuto oggi, è solo l’ultimo di una serie di episodi che minacciano l’ambiente circostante e che spesso hanno causato danni significativi o addirittura permanenti. Di seguito i principali:
1967, Torrey Canyon – La petroliera registrata in Liberia con a bordo 121.000 tonnellate di petrolio si incaglia, inquinando le coste dell’Inghilterra e della Francia.
1978, Amoco Cadiz – La petroliera registrata in Liberia si arena e affonda al largo della Bretagna, riversando in mare 220mila tonnellate di petrolio su 400 chilometri di costa francese.
1979, Atlantic Empress e Aegean Captain – Le due petroliere greche si scontrano e prendono fuoco al largo di Tobago, nelle Indie Occidentali, riversando in mare circa 287.000 tonnellate di greggio nel Mar dei Caraibi. Sono 27 le persone che perdono la vita.
1983, Castillo de Bellver – La petroliera spagnola si incaglia al largo della Baia di Saldanha, in Sudafrica, riversando in mare 250.000 tonnellate di petrolio.
1988, The Odyssey – La nave britannica, che trasporta 132.000 tonnellate di petrolio, affonda nell’Atlantico con il suo equipaggio di 27 membri, al largo dalla costa canadese.
1989, Exxon Valdez – La superpetroliera si incaglia su una scogliera dello stretto di Prince William, un’insenatura del golfo dell’Alaska, disperdendo in mare 40,9 milioni di litri di petrolio. Contaminati 1900 chilometri di costa.
1991, ABT Summer – La petroliera battente bandiera liberiana, carica di 260.000 tonnellate di greggio, esplode inspiegabilmente a circa 1.300 chilometri dalla costa dell’Angola. La nave brucia per tre giorni, prima di affondare con il suo carico. Cinque le vittime.
1991, Amoco Milford Haven – La petroliera cipriota affonda al largo del Golfo di Genova dopo che una serie di incendi, innescati da un’esplosione, distruggono la maggior parte del suo carico di 144.000 tonnellate. Il petrolio rimanente forma una chiazza che inquina la costa della Liguria e la Provenza. Nell’incidente muoiono quattro persone.
1996, Sea Empress – Una petroliera si incaglia all’ingresso del porto di Milford Haven, sulla costa sud-occidentale del Galles. La conseguente fuoriuscita di petrolio (72.000 le tonnellate riversate) devasta una considerevole area della costa locale, i cui effetti si trascinano per anni.
1999, Erika – La petroliera battente bandiera maltese, contenente 31mila tonnellate di olio combustibile pesante, affonda nel Golfo di Biscaglia, al largo di Penmarch, in Bretagna.
2001, Jessica – La petroliera registrata in Ecuador naufraga lungo le coste delle isole Galapagos, davanti all’isola San Cristobal. La nave trasporta 600 tonnellate di gasolio e 300 tonnellate di olio combustibile intermedio.
2002, Prestige – La petroliera battente bandiera delle Bahamas affonda al largo delle coste spagnole con un carico di 77.000 tonnellate di petrolio, provocando un’immensa macchia nera che colpisce la zona tra il nord del Portogallo e le Landes, in Francia.
2004, Selendang Ayu – La nave malesiana si spezza in due nel Mare di Bering, vicino all’Alaska. Due milioni di litri di carburante si spargono in acqua.
2010, Bunga Kelana 3 – Circa 2mila tonnellate di greggio si riversano in mare al confine tra le acque malesi e quelle di Singapore, dopo lo scontro tra la nave cisterna Bunga Kelana 3 e la nave cargo Mt Waily.
2010, Msc Chitra – La petroliera si scontra con una nave cargo, la Mv Khalijia 3, entrambe battenti bandiera panamense, al largo di Mumbai. Tonnellate di greggio si riversano in mare.
2010, Shen Neng 1 – Un cargo cinese si incaglia nella Grande barriera corallina australiana, a 70 chilometri a est della Great Keppel Island. A bordo contiene 65.000 tonnellate di carbone e 950 tonnellate di petrolio.
2011, Rena – La portacontainer, per una manovra errata, resta incagliata nella scogliera di Astrolabe, al largo della costa di Tauranga, in Nuova Zelanda. Vengono riversate in mare 340 tonnellate di greggio, 1700 tonnellate di olio combustibile pesante e 200 tonnellate di gasolio marino.
2018, Sanchi – La petroliera iraniana battente bandiera panamense, con un carico di condensato di gas naturale di 136.000 tonnellate, in navigazione dall’Iran alla Corea del Sud, affonda dopo uno scontro con la nave cargo CF Crystal, battente bandiera di Hong Kong, a 300 km da Shanghai. Sono 32 le vittime.
2020, Mv Wakashio – La nave cargo di proprietà giapponese, con a bordo 4000 tonnellate di carburante, si incaglia al largo di Pointe d’Esny, a sud-est dell’isola di Mauritius, riversando in mare migliaia di tonnellate di carburante e danneggiando la barriera corallina.
2024, Volgoneft 212 e 239 – A causa di una tempesta, una petroliera russa si spezza a metà e un’altra resta incagliata nello stretto di Kerch, a circa otto chilometri al largo dalla costa, tra la Crimea e la regione russa di Krasnodar. A bordo della prima nave circa 4.300 tonnellate di greggio, quasi tutto riversato in mare.
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