Ucraina, Consiglio Sicurezza Onu approva risoluzione Usa con sostegno della Russia

Cremlino: "Posizione equilibrata di Washington"

Continuano le spaccature tra gli Stati Uniti e i suoi alleati occidentali alle Nazioni Unite sul tema della guerra in Ucraina. Dopo che, davanti all’Assemblea Generale Onu, i rappresentanti degli Usa non hanno votato a favore di una risoluzione proposta da Kiev che chiede il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino proteggendo l’integrità territoriale del Paese, una nuova frattura si è verificata in sede di Consiglio di Sicurezza: è stata approvata una risoluzione promossa dagli Stati Uniti che chiede una rapida fine del conflitto, ma non menziona l’aggressione russa. Il voto del Consiglio Onu, composto da 15 membri, è stato di 10-0, con cinque Paesi (Francia, Slovenia, Grecia, Danimarca, Regno Unito) che si sono astenuti e il voto russo a favore

Della guerra in Ucraina hanno parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente americano Donald Trump in un incontro alla Casa Bianca. E tra le ipotesi al vaglio in Europa c’è anche quello dell’invio di un contingente di soldati europeo per una missione di peacekeeping al termine del conflitto. Il governo italiano, però, esclude che questa ipotesi sia “mai stata all’ordine del giorno”

 

Starmer attacca Putin: “I tiranni capiscono solo la forza”

Nel discorso in cui ha spiegato il motivo per cui ha deciso di aumentare al 2,5% del Pil le spese militari il premier britannico Keith Starmer, in un riferimento al presidente russo Vladimir Putin, ha attaccato i “tiranni” che “capiscono solo alla forza”. “Una delle grandi lezioni della nostra storia è che l’instabilità in Europa arriverà sempre sulle nostre coste e che i tiranni come Putin rispondono solo alla forza”, ha aggiunto. “Dobbiamo sostenere l’Ucraina , perché se non raggiungiamo una pace duratura, l’instabilità economica è una minaccia per la nostra sicurezza e non potrà che crescere”.  Starmer poi ha confermato nel corso di una conferenza stampa che “ospiterà questo fine settimana” a Londra i leader di “diversi Paesi” alleati per discutere del conflitto in Ucraina.

Kiev: “Un morto e diversi feriti dopo raid russo su Kramatorsk”

Nel pomeriggio un raid russo ha colpito la città ucraina di Kramatorsk nella regione di Donetsk. Il primo bilancio è di un morto e almeno 14 feriti fra cui almeno 4 bambini. Lo ha reso noto il governatore locale Vadim Filashkin citato dai media di Kiev. “L’operazione di salvataggio è attualmente in corso”, ha aggiunto sottolineando come siano state colpite abitazioni private. 

Salvini: “Soldati italiani con Onu? Già troppi in Libano e nel mondo”

“Il governo non sta discutendo di soldati italiani in Ucraina. Nessuno ci ha chiesto neanche un soldato. Quando ce lo chiederanno ne parleremo, ma noi abbiamo già migliaia di soldati italiani in giro per il mondo, quindi prima di mandarne altri sarei molto cauto”. Il vicepremier Matteo Salvini a margine di un convegno alla Camera risponde così ai cronisti che richiedono un commento all’ipotesi di inviare soldati in Ucraina sotto l’egida dell’Onu. “Ne abbiamo tanti in Libano, che rischiano la vita giorno e notte. Quindi prima di mandarne anche uno in più ci ragionerei molto”, aggiunge.

Tajani: “No a truppe Ue o Nato, italiani solo sotto bandiera Onu”

In Ucraina “una forza di interposizione non può essere Nato o Ue, ma solo dell’Onu”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani parlando in Transatlantico con i giornalisti. “Se bisogna fare una zona cuscinetto – aggiunge – bisogna mandare delle truppe sotto la bandiera delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di Sicurezza e in caso ci sarebbe anche la disponibilità italiana, come c’è la disponibilità per la Palestina, ma sempre sotto la bandiera delle Nazioni Unite. Così come in Libano, si potrebbe fare in Ucraina”. Quanto alla posizione espressa dall’altro vicepremier Matteo Salvini, “ha detto quello che sosteniemo tutti – prosegue -. La linea è condivisa, sul non mandare militari italiani in una missione dell’Ue o della Nato”

Cremlino: “Posizione equilibrata degli Usa all’Onu su Ucraina”

“Vediamo che gli Stati Uniti stanno assumendo una posizione molto più equilibrata, il che aiuta davvero gli sforzi volti a risolvere il conflitto intorno all’Ucraina”.  Lo ha affermato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov, citato da Interfax. “Di certo lo accogliamo con favore, crediamo che una posizione così equilibrata parli davvero di un desiderio reale di contribuire alla risoluzione“, ha aggiunto Peskov ai giornalisti, commentando l’adozione della risoluzione statunitense sull’Ucraina da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.”Per quanto riguarda gli europei, naturalmente, le dichiarazioni che vengono fatte da Bruxelles, comprese quelle fatte ieri da Kiev, non segnalano ancora un equilibrio“, ha continuato, “ma, in base ai risultati dei contatti tra europei e americani, forse l’Europa in qualche modo graviterà verso un maggiore equilibrio”.

Cremlino: “Possibile ampia cooperazione con Usa su terre rare”

Gli Stati Uniti hanno bisogno di terre rare e la Russia sarà aperta alla cooperazione quando arriverà il momento, ha detto ancora Peskov. “Gli americani hanno bisogno di terre rare, noi ne abbiamo molte. Abbiamo i nostri piani per sviluppare risorse strategiche. Ma si aprono prospettive di cooperazione piuttosto ampie“, ha spiegato. “Il presidente ne ha parlato ieri in un incontro, specificamente sui metalli delle terre rare. Quindi, ci sono prospettive e opportunità. Quando arriverà il momento in cui la volontà politica si manifesterà, saremo aperti a questo”, ha aggiunto Peskov. Il portavoce del Cremlino ha sottolineato che Russia e Stati Uniti dovranno prima discutere della normalizzazione dei loro rapporti, poi verrà affrontata la questione dell’accordo sull’Ucraina e infine sarà il turno della cooperazione economica. “La volontà politica di cooperare per riprendere il dialogo, che era stato ridotto praticamente a zero sotto la precedente amministrazione, è stata ora dimostrata“, le parole di Peskov citate da Interfax. “Il prossimo punto all’ordine del giorno è la questione della risoluzione della crisi ucraina. Poi, gli americani stessi ne hanno parlato, sarà il momento di considerare possibili progetti di cooperazione commerciale, economica e di investimento“.

Fazzolari: “Invio truppe italiane mai all’ordine del giorno”

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, intanto, esclude l’ipotesi di inviare truppe italiane in Ucraina nell’ambito di una missione di pace europea, una volta raggiunto un accordo sul termine del conflitto. “Non c’è mai stata un’ipotesi di truppe italiane sul territorio ucraino. Non so chi ha diffuso questa notizia ma non è mai stata un’ipotesi all’ordine del giorno“, ha detto Fazzolari a margine della conferenza a Roma sulla medaglia celebrativa ‘Due anni di resistenza ucraina’ coniata lo scorso anno dalla Zecca dello Stato.