Gli studenti serbi continuano a guidare le proteste di massa e il blocco di tre ponti sul Danubio nella città settentrionale di Novi Sad, dove il primo novembre scorso 15 persone morirono nel crollo di una tettoia nella locale stazione ferroviaria. Sabato sera decine di migliaia di persone confluite nella città per esprimere la loro rabbia nei confronti della leadership del Paese e per chiedere un cambiamento, nell’ambito della protesta soprannominata “Tre mesi – Tre ponti” che proseguirà fino a domenica 2 febbraio. Tre mesi sono infatti passati dall’incidente che ha generato un ampio movimento anti-corruzione e settimane di proteste di piazza guidate dagli studenti. I manifestanti puntano il dito contro i lavori approssimativi svolti durante la ristrutturazione della stazione, con una scarsa supervisione da parte del governo, accusato di corruzione, e inosservanza delle norme di sicurezza.
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