Secondo i testimoni la ragazzina subiva maltrattamenti e soprusi regolarmente

In Francia una donna e il suo compagno sono a processo con l’accusa di aver lasciato la figlia di lei 13enne, Amandine, morire di fame. Un medico legale ha certificato che l’adolescente era stata denutrita per 3 o 4 mesi prima di morire nel 2020 di sepsi e malnutrizione.

I soprusi quotidiani

Dal racconto dei testimoni è emersa la storia tragica di Amandine che subiva regolarmente maltrattamenti, violenze e punizioni in cui veniva lasciata sola chiusa in uno sgabuzzino senza poter mangiare. Al momento della morte pesava solo 28 chili per 1,55 cm di altezza.

Le parole della madre

La madre, Sandrine P., ha raccontato davanti alla Corte d’assise dell’Hérault di aver subito episodi simili durante la sua infanzia. Ma in molti hanno sottolineato il suo comportamento manipolatorio. Davanti alla polizia, il giorno dopo la morte della ragazzina, aveva raccontato che la 13enne si era soffocata bevendo un frullato. Gli altri figli della donna avevano inizialmente confermato il racconto della madre per poi cambiare la loro versione dopo che l’autopsia rivelò la morte per infarto dovuta a sepsi e la madre fu incriminata. Il compagno della donna, Jean-Michel C., è sotto processo per “privazione di cure e di cibo che ha portato alla morte”. Il padre di Amandine ha invece raccontato di non sapere nulla dei soprusi contro la figlia.

Le immagini dei maltrattamenti

Durante il processo sono state mostrate foto del corpo nudo emaciato e smagrito di Amadine chiusa in un ripostiglio e filmata dalle telecamere di videosorveglianza presenti in casa. Un supervisore scolastico ha raccontato che quando nel 2020 fu decisa la chiusura delle scuole per la pandemia da Covid-19, la 13enne gli disse: “Sto per morire, non resisterò“.

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