L'annuncio trasmesso dalla tv pubblica siriana: "Il tiranno è caduto, inizia una nuova era"

Nella notte il governo siriano è caduto: le forze antigovernative hanno rovesciato il potere di Assad. L’esercito regolare ha abbandonato il Paese dopo che i ribelli sono entrati a Damasco, annunciando la fuga di Bashar Assad.

 

Il capo di un osservatorio di guerra dell’opposizione siriana ha affermato che il presidente Bashar Assad aveva lasciato il paese per una località non rivelata, fuggendo prima degli insorti che hanno affermato di essere entrati a Damasco in seguito alla rapida avanzata attraverso il Paese. Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi Jalali ha affermato che il governo era pronto a “tendere la mano” all’opposizione e a trasferire le sue funzioni a un governo di transizione.

Sono a casa mia e non me ne sono andato, e questo perché appartengo a questo Paese”, ha affermato Jalili in una dichiarazione video. Ha aggiunto che sarebbe andato in ufficio per continuare a lavorare e ha invitato i cittadini siriani a non deturpare la proprietà pubblica.

Rami Abdurrahman dell’Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato all’Associated Press che Assad ha preso un volo domenica da Damasco.

In soli tre giorni, i combattenti dell’opposizione hanno conquistato la seconda città più grande della Siria, Aleppo, dopo il sorprendente crollo delle forze governative fedeli al presidente Bashar al-Assad.

A guidare l’offensiva Abu Mohammed al-Golani, che è a capo di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un gruppo che è diventato la forza di opposizione armata più potente in Siria. 

Ribelli annunciano caduta Assad alla tv pubblica

In un video trasmesso dalla tv pubblica siriana, i ribelli che nella notte hanno preso il potere, hanno annunciato la caduta di Bashar al-Assad, dichiarando la Siria ‘libera dalla tirannia dopo 50 anni‘. 

La città di Damasco è stata liberata“, ha detto un uomo, vestito in abiti civili, come riferisce al Jazeera.”Il tiranno Bashar al Assad è stato rovesciato. Tutti i prigionieri sono stati rilasciati dalla prigione di Damasco. Auguriamo a tutti i nostri combattenti e cittadini di preservare e mantenere la proprietà dello stato siriano. Lunga vita alla Siria”.

Le forze antigovernative hanno condiviso un video spiegando che è stato girato dai suoi combattenti dalla base aerea strategica di Mezzeh nella capitale siriana.

Mosca: “Assad ha lasciato Paese, no a uso violenza”

 “Seguiamo con estrema preoccupazione i drammatici eventi in Siria. A seguito di negoziati tra Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato, Assad ha deciso di lasciare la carica presidenziale e ha lasciato il Paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere. La Russia non ha partecipato a questi negoziati. Allo stesso tempo, lanciamo un appello fermo a tutte le parti coinvolte affinché rinuncino all’uso della violenza e risolvano tutte le questioni di governo attraverso mezzi politici”. Così in una dichiarazione il ministro degli Esteri Russo Sergey Lavrov. 

La Federazione Russa” è in contatto con tutti i gruppi dell’opposizione siriana. Chiediamo il rispetto delle opinioni di tutte le realtà etnico-confessionali nella società siriana e sosteniamo gli sforzi per stabilire un processo politico inclusivo basato sulla Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottata all’unanimità – continua la dichiarazione – Ci aspettiamo che questi approcci siano presi in considerazione dalle Nazioni Unite tutti gli attori interessati, anche nel contesto dell’attuazione dell’iniziativa del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la Siria G. Pedersen sull’organizzazione urgente di negoziati inclusivi a Ginevra”. 

Assad ha lasciato Damasco diretto in Russia

Un alto funzionario israeliano ha detto al sito di informazione Walla che Bashar Assad ha lasciato Damasco ieri intorno a mezzanotte ed è volato alla base russa di Hamimim in Siria con l’intenzione di proseguire da lì per Mosca. A questo punto non vi è alcuna indicazione che abbia lasciato la Siria. Un funzionario americano ha detto a Walla che gli Stati Uniti hanno riconosciuto che Assad aveva lasciato Damasco la notte scorsa e si stava dirigendo verso la capitale della Russia. 

Ministro esteri Turchia: “Assad è probabilmente all’estero”

Su dove si trovi il deposto presidente siriano Bashar Assad “non posso fare alcun commento, non sappiamo dove sia. Probabilmente è fuori dalla Siria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, come riporta l’agenzia Anadolu. 

Ribelli invitano sfollati a rientrare dall’estero

I ribelli che nella notte hanno preso il potere in Siria, hanno invitato gli sfollati all’estero a rientrare nel Paese. “Dopo una tirannia di 50 anni”, annunciano i ribelli, “in Siria inizia una nuova era”. Abu Mohammed al-Golani, leader del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, o HTS, che rappresenta il più grande gruppo di insorti, ha proibito ai suoi combattenti di aprire il fuoco in aria nella capitale Damasco.

Al-Golani ha inoltre invitato i cittadini a “restare lontani dalle istituzioni fino al passaggio ufficiale di consegne“.

Israele bombarda basi e aeroporto militare a Damasco 

Media siriani vicini all’opposizione siriana riportano un attacco aereo israeliano sull’aeroporto militare Al Mazzeh a Damasco. Israele ha bombardato anche le zone rurali di Daraa e Suwayda, nel sud della Siria. “Israele sta sistematicamente distruggendo tutte le brigate e i battaglioni del precedente regime nel sud della Siria, attaccando direttamente tutti i sistemi di difesa aerea, i depositi missilistici e gli impianti di sviluppo e produzione di armi che potrebbero minacciare Israele”, ha detto la fonte.

Festeggiamenti in strada per caduta Assad 

In molti quartieri e villaggi della costa siriana, compresi villaggi abitati da cittadini della fede alawita, si sono svolti festeggiamenti per il rovesciamento del regime di Assad, durato circa 54 anni. Migliaia di persone sono scese in piazza, esprimendo la loro gioia. La gente ha distrutto la statua di Hafez al-Assad nella città di Tartous, e ha distrutto anche un’altra statua in piazza Sheikh Daher nella città di Latakia, e nella città di Baniyas. Lo riporta la ong Osservatorio Siriano per i Diritti Umani.

Ribelli in prigione militare di Sednaya

Nella notte, le forze antigovernative che hanno determinato la caduta di Bashar al-Assad in Siria sono entrate nel carcere militare di Sednaya, dove durante gli anni di Assad al potere, venivano rinchiusi gli oppositori. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che “le porte della prigione di Sednaya, nota come ‘mattatoio umano’, sono state aperte per migliaia di detenuti che sono stati imprigionati dall’apparato di sicurezza durante tutto il governo del regime”.

Aperte prigioni, rilasciati migliaia di detenuti 

Dopo la caduta di Assad sono stati aperti i centri di detenzione e le carceri, come la prigione di Saydnaya, la prigione di Adra e la prigione centrale di Homs. Migliaia di detenuti sono stati rilasciati. Lo riporta la ong Osservatorio Siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito. 

Assalto ad ambasciata iraniana a Damasco 

Alcuni “elementi armati” sono entrati nell’edificio dell’ambasciata iraniana a Damasco. È quanto riporta Al Jazeera citando Irna, l’agenzia di informazione ufficiale del governo iraniano. Filmati mostrano le stanze dell’ambasciata distrutte e le foto di leader assassinati come Qassem Soleimani e Hassan Nasrallah di Hezbollah. L’ambasciata era stata evacuata ieri.

Iraq chiude frontiere con il paese

L’Iraq ha dichiarato di aver messo in sicurezza il suo valico di frontiera con la Siria dopo il rovesciamento del governo di al-Assad. Lo riporta al Jazeera. Il valico di Al-Qaim è “completamente chiuso e il confine iracheno è assicurato“, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale irachena. 

Iran, diplomatici evacuati da ambasciata a Damasco 

I diplomatici iraniani a Damasco hanno lasciato l’ambasciata prima che i ribelli di Hayat Tahrir al-Sham la prendessero d’assalto questa mattina. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniao Esmail Baghaei, come riporta il quotidiano iraniano Tehran Times.

Tajani: “Seguo situazione con preoccupata attenzione”

 “Seguo con preoccupata attenzione l’evoluzione della situazione in Siria. In contatto costante con la nostra ambasciata a Damasco e con Palazzo Chigi.Alle 1030 ho convocato riunione di emergenza alla Farnesina”. Così su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Ribelli hanno preso controllo di valico con Turchia 

I ribelli siriani hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Kasab e del valico di frontiera con la Turchia. Lo riporta Ynet.

In video ribelli sui social arresto premier al-Jalali 

Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi al-Jalali è stato arrestato dalle forze ribelli in un hotel a Damasco. Lo riportano media che mostrano un video postato dai ribelli sui social. “Siamo pronti a consegnare il potere alla leadership eletta”, avrebbe detto, chiedendo una “transizione pacifica”.al -Jalali avrebbe anche detto di non sapere dove si trovino l’ex presidente Bashar Al-Assad e il suo ministro della Difesa. 

Folla abbatte statua padre di Assad a Damasco

La folla, riversatasi in strada, per festeggiare la caduta di Bashar al-Assad, dopo la presa del potere da parte delle milizie antigovernative, ha abbattuto a Damasco la statua del padre di Assad, Hafez, che ha guidato il paese a partire dal 1971 e fino alla sua morte. 

Messaggio tv di Stato, vittoria rivoluzione e caduta regime criminale

La televisione di Stato siriana celebra con un messaggio su sfondo rosso la “la vittoria della grande rivoluzione siriana e la caduta del regime criminale di al-Assad“. È quanto riporta Al Jazeera.

Ministro Esteri: “Nuova pagina, impegno a servire tutti cittadini” 

“Oggi si scrive una nuova pagina della storia della Siria, inaugurando un patto nazionale che unisce i siriani e non li divide, per costruire un’unica patria dove prevalgano la giustizia e l’uguaglianza e dove tutti godano di tutti i diritti e i doveri, al di fuori di un’unica opinione. La cittadinanza è la base”. Così in una dichiarazione il ministro degli Esteri siriano.

“Il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati della Repubblica Araba Siriana e le sue missioni diplomatiche all’estero rimarranno impegnate a servire tutti i concittadini e a facilitare i loro affari, sulla base della fiducia che ripone nel rappresentare il popolo siriano e del fatto che la patria rimane suprema”. 

Ribelli annunciano coprifuoco a Damasco

L’opposizione siriana ha dichiarato il coprifuoco nella capitale del Paese, Damasco, dalle 16 alle 5. Lo riporta al Jazeera 

Netanyahu: “Giornata storica, no forze ostili a nostro confine”

“Oggi al confine siriano: è una giornata storica nella storia del Medio Oriente. Non permetteremo ad alcuna forza ostile di stabilirsi al nostro confine”. Così su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel video postato, come riporta Jerusalem Post, Netanyahu spiega: “Il regime di Assad, un anello chiave dell’asse del male dell’Iran, è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inferto all’Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha innescato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente tra tutti coloro che cercano di liberarsi da questo regime oppressivo e tirannico”, ha aggiunto. 

Netanyahu: “Abbiamo occupato zona cuscinetto su alture del Golan” 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che le forze israeliane (Idf) si sono impadronite di una zona cuscinetto nelle alture del Golan, istituita da un accordo di cessate il fuoco del 1974 con la Siria. Netanyahu ha detto che l’accordo decennale tra Israele e Siria è crollato e che le truppe siriane hanno abbandonato le loro posizioni, rendendo necessaria la presa di potere israeliana. Israele ha conquistato le alture del Golan nella guerra mediorientale del 1967 e le ha annesse. La comunità internazionale, a eccezione degli Stati Uniti, le considera territorio siriano occupato. 

Tajani: “Auspichiamo passaggio di consegne pacifico”

“Noi auspichiamo un passaggio di consegne tra il regime caduto e la nuova realtà pacifico e che ci sia una transizione politica e non militare”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti alla Farnesina dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad in Siria. “È importante che rimanga l’unità politica in Siria e che non vengano attaccate le minoranze, a cominciare da quella cristiana, e le sedi diplomatiche”, ha aggiunto Tajani. 

Tajani: “Connazionali al sicuro, importante presenza italiana con ambasciata”

“Per prima cosa ci siamo preoccupati della situazione dei cittadini italiani, che sono circa 300. Questa mattina i miliziani sono entrati nel giardino dell’ambasciatore italiano ma la situazione si è risolta in fretta e hanno solo portato via tre automobili. Inoltre 15 italiani sono riusciti a passare il confine con il Libano, altri due ieri quello con la Giordania, e sono al sicuro. Al momento sono al sicuro anche tutti quelli che sono nelle loro case a Damasco. Il passaggio di potere è stato incruento, ed è dovuto anche al fatto che gli Hezbollah da un lato e la Russia dall’altro sono impegnati in altri conflitti e non hanno più potuto assicurare il loro sostegno ad Assad. Il nostro interesse è arrivare alla stabilità. Il ministro degli Esteri turco mi ha detto che è importante che ci sia una presenza italiana a Damasco, con l’ambasciata attiva in questo momento”, ha detto Tajani in collegamento telefonico con ‘In mezz’ora’ su Rai3.

al-Jolani: “Questa è una vittoria per la nazione islamica”

Il leader dei ribelli siriani, Abu Mohammed al-Jolani ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del presidente Bashar Assad, definendola “una vittoria per la nazione islamica”. Nella sua prima apparizione pubblica da quando i combattenti sono entrati a Damasco, al-Jolani ha visitato la moschea degli Omayyadi della capitale siriana. Chiamandosi ora con il suo nome di battesimo, Ahmad al-Sharaa, invece che con il suo nome di battaglia, ha detto a centinaia di persone che Assad ha reso la Siria “una fabbrica per l’avidità dell’Iran”.

Assad arrivato a Mosca con la famiglia

Il presidente siriano spodestato dai ribelli Bashar Assad e i membri della sua famiglia sono arrivati a Mosca. La Russia ha concesso loro asilo. Lo ha detto all’agenzia Tass una fonte del Cremlino. Secondo la fonte, la Federazione Russa ritiene necessario riprendere i negoziati per una soluzione in Siria sotto la supervisione delle Nazioni Unite.

Biden: “Caduta Assad atto fondamentale di giustizia”

Il presidente statunitense Joe Biden ha dichiarato che l’improvviso crollo del governo siriano sotto Bashar Assad è un “atto fondamentale di giustizia” dopo decenni di repressione, ma è anche “un momento di rischio e incertezza” per il Medio Oriente. Biden ha attribuito all’azione degli Stati Uniti e dei suoi alleati il merito di aver indebolito i sostenitori della Siria: Russia, Iran e Hezbollah. Ha detto “per la prima volta” che non potevano più difendere la presa di Assad sul potere. “Il nostro approccio ha spostato l’equilibrio di potere in Medio Oriente”, ha detto Biden.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata