La lettera scritta da Madrid e pubblicata sui suoi account social: "Ho preso io la decisione, pensando ai compatrioti e alla famiglia"
Le prime parole del capo dell’opposizione venezuelana Edmundo Gonzalez Urrutia dopo aver ottenuto l’asilo politico in Spagna. In una lettera pubblicata sul suo account Instagram il politico ha motivato la scelta di andarsene dal Venezuela e trasferirsi nel Paese iberico con la volontà di “costruire una nuova tappa” per il suo Paese. Gonzalez ha affermato di aver preso lui la decisione di lasciare Caracas e di averlo fatto “pensando al Venezuela”, “pensando alla famiglia” e affinché “le cose cambino e si costruisca una nuova tappa” per il Paese.
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La lettera scritta da Madrid
“Cari venezuelani, ho deciso di andare via dal Venezuela e trasferirmi in Spagna, il cui governo ringrazio profondamente per avermi accolto e per darmi protezione in questi momenti così come ringrazio l’ambasciata olandese in Venezuela. Questa decisione l’ho presa io pensando al Venezuela e al fatto che il nostro destino come Paese non può, non deve essere, quello di un conflitto di dolore e sofferenza. L’ho fatto pensando alla mia famiglia e a tutte le famiglie venezuelane in questo momento di profonda tensione e angoscia. L’ho fatto perché cambino le cose e costruiamo una nuova tappa per il Venezuela“, ha affermato l’oppositore nella sua lettera. “Sapete che ho difeso sempre i valori democratici di pace e libertà. Il mio impegno non si basa in un’ambizione personale, questa decisione è un gesto che tende la mano a tutti e spero che come tale sarà ricambiato. Sono incompatibile con il risentimento. Solo la politica di dialogo può farci rincontrare come compatrioti. Solo la democrazia e la realizzazione della volontà popolare possono essere la via per il nostro futuro come Paese e continuerò il mio impegno per questo”, ha proseguito Gonzalez. “Penso prima di tutto alle persone private della libertà che mi hanno appoggiato. La loro libertà è per me la grande priorità, un’esigenza irrinunciabile“, ha rimarcato, esprimendo poi “gratitudine infinita” a quanti lo hanno appoggiato e alla famiglia.
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