La politica maltese è stata rieletta presidente del Parlamento europeo fino al 2027
Da giovane astro nascente del Partito popolare a leader Ue più amata. Roberta Metsola ha ottenuto una maggioranza mai vista nella storia del Parlamento europeo ed è stata rieletta presidente con 562 voti su 699 votanti e 623 voti validi. La sua sfidante, candidata de La Sinistra, Irene Montero, ha ottenuto invece 61 voti. Due anni e mezzo fa c’era ancora chi la guardava con sospetto per il suo stile ‘manageriale’ e per le sue posizioni passate a favore della linea antiabortista di Malta, suo Paese di origine, oggi è apprezzata anche dagli esponenti degli altri schieramenti. Eletta per la prima volta nel gennaio 2022, dopo la morte di David Sassoli, nella seconda parte della scorsa legislatura, Metsola sarà ora presidente fino al gennaio 2027. Secondo un accordo di maggioranza, nella seconda parte della legislatura la presidenza dovrebbe passare ai Socialisti e democratici.
Roberta Metsola: chi è la presidente del Parlamento europeo
Metsola, 45 anni, ha quattro figli, con i quali passa molti momenti di vita quotidiana che ama condividere sui social, assieme al suo stile di vita semplice e alla mano. Il suo nome da nubile è Roberta Tedesco Triccas. Il cognome con cui è nota è del marito, il finlandese Ukko Metsola, conosciuto negli European Democrat Students, movimento giovanile dei Popolari. Nel 2022, a 43 anni, è diventata la più giovane presidente della storia del Parlamento europeo ed è la terza donna presidente, dopo Simone Veil e Nicole Fontaine. Dopo la sua prima elezione, Roberta Metsola si è distinta per il suo sostegno molto attivo all’Ucraina: è stata la prima leader europea a visitare Kiev all’inizio di aprile 2022, poco più di un mese dopo l’inizio dell’offensiva russa, quando recarsi nella capitale ucraina era ad altissimo pericolo. Il suo esempio è stato poi seguito dagli altri vertici Ue e da capi di Stato e di governo. Si è anche distinta in temi delicati e sui diritti civili, lavorando su una serie di questioni, dalla migrazione alla corruzione, ai diritti Lgbtiq.
Subito dopo l’elezione di due anni fa, Metsola ha abbandonato le sue posizioni sull’aborto, precisando che “saranno quelle del Parlamento europeo che ora rappresento. Le promuoverò all’interno e all’esterno di questa Camera”. Si è spesa anche per il rispetto dello stato di diritto contro le posizioni della Polonia.Ha studiato alla St Joseph School di Sliema, si è laureata in giurisprudenza all’Università di Malta e ha ottenuto un diploma in studi europei al College of Europe di Bruges nel 2004. Europeista convinta, ha fatto campagna per l’adesione del suo paese all’Ue, avvenuta nel 2004. Attiva in politica fin da giovane, è stata membro della formazione giovanile del Partito nazionalista, formazione di centro-destra di impostazione europeista e membro del Partito popolare europeo, di cui è stata anche segretaria generale. È stata candidata alle elezioni europee del 2004 e del 2009, ma in entrambi i casi non eletta. Nel 2013 ha però preso il posto di Simon Busuttil, dimessosi per essere stato eletto al parlamento maltese. È stata poi eletta nel 2014, nel 2019 e nel 2024, risultando la più votata del suo partito e quest’anno la più votata del suo Paese. Il 12 novembre 2020 viene eletta prima vicepresidente vicaria del Parlamento europeo, sostituendo l’irlandese Mairead McGuinness, dimessasi dopo essere stata nominata commissaria europea. È la prima maltese a diventare vicepresidente. L’11 gennaio 2022 subentra come presidente del Parlamento europeo ad interim dopo la scomparsa di David Sassoli. Ha finanziato un documentario intitolato ‘The First Vice’ che ripercorre il suo percorso fino alla carica di vicepresidente dell’Eurocamera.Parla anche l’italiano e ha una lunga storia nelle istituzioni europee, avendo lavorato presso l’ufficio maltese dell’Ue dal 2004 al 2012 ed essendo stata consulente legale dell’ex Alta rappresentante per gli affari esteri Ue Catherine Ashton.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata