Scholz si dice "sollevato", Sanchez plaude all'unità dei progressisti, Biden felice che sia stato "respinto l'estremismo"

Sollievo, perché il Rassemblement National di estrema destra, dato per vincente, è arrivato terzo, ma anche preoccupazione, per la prospettiva di una paralisi politica con un’Assemblea nazionale senza maggioranza chiara. Questi i sentimenti prevalenti nelle cancellerie europee dopo il ballottaggio delle elezioni legislative francesi. Dalla Germania, che insieme alla Francia è considerata il motore dell’integrazione europea, Olaf Scholz si è detto “sollevato” per il fatto che l’estrema destra non sia riuscita a raggiungere la maggioranza. Il leader socialdemocratico, alla guida di una coalizione semaforo con Verdi e liberali, si è augurato che ora si possa formare un governo “costruttivo” e “stabile” per continuare a lavorare con Parigi sulla politica dell’Unione europea. Sarebbe stata una grande sfida se Macron avesse dovuto collaborare con un partito populista di destra, ma “ciò è stato evitato”.

“La Germania ha interesse al successo dell’Unione europea come nessun altro Paese”, ha rimarcato il cancelliere, “questo è possibile solo insieme alla Francia”. Sul fronte polacco, il primo ministro dei popolari ed ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha rilevato “a Parigi l’entusiasmo, a Mosca la delusione, a Kiev il sollievo. Abbastanza per essere felici a Varsavia”. Mentre la portavoce del governo spagnolo, guidato dal socialista Pedro Sanchez, ha plaudito “all’unità” dei partiti progressisti, “i cordoni sanitari funzionano”.

Anche Biden ha sottolineato come la Francia abbia “respinto l’estremismo”, augurandosi che gli americani facciano lo stesso nelle presidenziali di novembre. Mosca, che puntava sul successo del Rassemblement National, non ha invece nascosto il proprio disappunto. “Per la Russia sarebbe sicuramente meglio che vincessero quelle forze politiche che vorrebbero sostenere gli sforzi per ripristinare le nostre relazioni bilaterali. Ma finora non abbiamo visto una volontà politica in questo senso da parte di nessuno e non nutriamo particolari speranze o illusioni”, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Diversi paesi Ue, dall‘Italia ai Paesi Bassi e la Svezia, hanno virato a destra alle elezioni nazionali, con partiti che ventilano soluzioni nazionaliste su questioni come l’immigrazione e l’invasione dell’Ucraina. Il vicepremier e leader leghista, Matteo Salvini, partner di Marine Le Pen prima nel gruppo europeo Id e ora nei ‘Patrioti per l’Europa‘, ha stigmatizzato “l’ammucchiata ‘tutti contro la Le Pen’ costruita da Macron, che vince le elezioni ma non ha i numeri per governare”, il caos in Parlamento e l’esultanza nelle strade “di comunisti e centri sociali, di filo-islamici e anti-semiti, teppisti che attaccano a sassate la polizia”.

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