Per Tel Aviv il rapporto delle Nazioni Unite è "discriminatorio". Hezbollah: "Aumenteremo attacchi contro stato Ebraico" 

In un rapporto pubblicato oggi, esperti di diritti umani sostenuti dalle Nazioni Unite affermano che le forze israeliane e i militanti palestinesi hanno commesso crimini di guerra, mentre Israele avrebbe commesso anche crimini contro l’umanità. Il rapporto, che copre il periodo compreso tra il 7 ottobre e la fine del 2023, ha esposto un’ampia gamma di presunte violazioni dei diritti e crimini commessi da entrambe le parti durante il conflitto. Secondo il rapporto, le forze israeliane hanno commesso atti come la fame forzata, l’omicidio o l’uccisione intenzionale, la punizione collettiva e gli attacchi intenzionali contro i civili, mentre le ali militari di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi hanno compiuto uccisioni deliberate, maltrattamenti di civili e prese di ostaggi. Gli esperti hanno affermato che la frequenza, la prevalenza e la gravità dei crimini sessuali e di genere contro i palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane nel periodo in questione sono segni che alcune forme di tale violenza “fanno parte delle procedure operative dell’esercito israeliano”.

Nonostante le smentite da parte dell’ala militare di Hamas di violenze sessuali contro le donne israeliane, il rapporto afferma che gli esperti hanno documentato “casi indicativi di violenza sessuale” contro donne e uomini nei pressi del grande festival musicale Nova, di un avamposto militare e di diversi kibbutz attaccati dagli incursori.

Il gruppo di esperti è stato incaricato nel 2021 dal Consiglio per i Diritti Umani, sostenuto dalle Nazioni Unite, di esaminare le violazioni e gli abusi dei diritti in Israele e nelle aree palestinesi da esso controllate. Guidati da Navi Pillay, ex capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, sono esperti indipendenti e non parlano a nome dell’organismo mondiale. Israele ha rifiutato di collaborare con loro.

Casa Bianca: “Leader G7 concentrati su tregua e rilascio ostaggi”

“Tutti i leader” del G7 con i quali si è consultato il presidente Joe Biden prima di partire per l’Italia sono “concentrati” su due obiettivi: il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One. In occasione del vertice, ha aggiunto, Biden si consulterà con i leader sugli “sforzi in atto” e certamente “avrà il loro incoraggiamento” sull’azione condotta dagli Stati Uniti.

Hamas: “Blinken è parte del problema, non della soluzione”

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken è “parte del problema e non della soluzione”. È quanto ha detto Osama Hamdan, rappresentante di Hamas, in un’intervista all’emittente Al-Araby, aggiungendo di avere informato i mediatori che chi rifiuta le proposte è Israele. Secondo Hamdan, la proposta israeliana cerca un cessate il fuoco temporaneo per poter riprendere fiato e poi riprendere la guerra.

Blinken: “Hamas ha proposto molte modifiche ad accordo”

Hamas ha proposto numerose modifiche alla proposta che è sul tavolo”. Così il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in una conferenza stampa a Doha, ultima tappa del suo viaggio nella regione. “Alcune modifiche sono praticabili, altre non lo sono“, ha detto ancora Blinken, in merito alla bozza di accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. “Abbiamo discusso queste modifiche ieri sera con i colleghi egiziani e oggi con il primo ministro”, ha detto ancora Blinken, dopo l’incontro con il premier del Qatar. Il segretario di Stato ha poi ribadito che l’accordo proposto “era praticamente identico” a una proposta già accettata in precedenza da Hamas.

Israele contro rapporto Onu: “È discriminatorio”

La missione diplomatica israeliana a Ginevra ha risposto che il rapporto degli esperti indipendenti per l’Onu “tenta in modo oltraggioso e ripugnante di tracciare una falsa equivalenza tra i soldati dell’Idf e i terroristi di Hamas per quanto riguarda gli atti di violenza sessuale”, definendo le affermazioni contenute come discriminazione anti-israeliana. Il rapporto accusa Israele di aver commesso crimini di guerra e contro l’umanità in atti come la fame forzata, l’omicidio o l’uccisione intenzionale, la punizione collettiva e gli attacchi intenzionali contro i civili. Gli esperti hanno anche citato la frequenza e la gravità dei crimini sessuali e di genere contro i palestinesi da parte delle forze di sicurezza israeliane. 

Hezbollah: “Aumenteremo attacchi contro Israele” 

Il funzionario del gruppo libanese di Hezbollah Hashem Safieddine afferma che il gruppo aumenterà l’intensità, la forza e la quantità delle sue operazioni contro Israele, dopo l’uccisione da parte dell’Idf del comandante senior del gruppo Sami Taleb Abdullah. Lo riporta Al Jazeera. 

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