Nella notte l'ok dell'Onu a una risoluzione a firma Usa per un cessate il fuoco nella Striscia

Importanti passi avanti sul terreno diplomatico nella ricerca di un ‘cessate il fuoco’ nella Striscia di Gaza. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha infatti dato il via libera a una risoluzione proposta dagli Stati Uniti sul tema, su cui si è registrata l’astensione della Russia. Secondo Al-Arabiya Hamas avrebbe accettato la risoluzione, e sarebbe pronta a discuterne i dettagli. Accolto dunque l’invito del presidente Usa Joe Biden, per cui si trattava “di un’opportunità per dimostrare che fanno sul serio” sulle richieste di tregua. Plauso del presidente dell’Anp Abu Mazen, per cui si tratta di “un passo nella giusta direzione”. IN AGGIORNAMENTO

21:25 Hamas e Jihad islamica “disponibili a raggiungere accordo”

Hamas e Jihad islamica esprimono “disponibilità a” raggiungere positivamente un accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Lo scrive Times of Israel, citando una dichiarazione che riporta la loro prima risposta ufficiale da quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato quella che ha definito essere l’ultima offerta di Israele per un accordo di tregua. “La risposta dà priorità all’interesse del nostro popolo palestinese e alla necessità di fermare completamente l’aggressione in corso contro la Striscia di Gaza”, afferma la dichiarazione. Hamas e Jihad islamica aggiungono di aver presentato la loro risposta alla proposta di cessate il fuoco per Gaza ai mediatori del Qatar e dell’Egitto. Doha e Il Cairo, scrive Times of Israel, confermano.

20:03 Media: Hamas ha risposto a mediatori su proposta tregua

Hamas avrebbe dato la sua risposta ufficiale ai mediatori di Egitto e Qatar sulla proposta israeliana di tregua in cambio del rilascio di ostaggi. Lo riporta su X il giornalista Barak Ravid di Axios, citando fonti anonime a conoscenza della questione.

18:53 Più di mille funzionari europei contro vertici Ue, giovedì la protesta

Cresce la protesta dei funzionari delle istituzioni Ue per l”inazione’ dell’Unione Europea sulla situazione a Gaza. A quanto apprende LaPresse, in 1.300 hanno firmato una lettera di critica nei confronti dei vertici Ue. E inoltre un folto gruppo di persone è atteso giovedì alle 13 davanti alle sedi del Consiglio e della Commissione a Bruxelles per una manifestazione. “Siamo un gruppo di funzionari pubblici e altro personale dell’UE che lavora presso le istituzioni e le agenzie dell’Unione europea. Le scriviamo a titolo personale in quanto cittadini dell’UE per esprimere la nostra crescente preoccupazione per l’inazione dell’UE nel contesto della crisi in corso a Gaza”, si legge nel testo della missiva, indirizzata ai Presidenti della Commissione Europea, del Parlamento e del Consiglio Europeo, e inviata per la prima volta il 23 maggio con 200 firme. I funzionari chiedono che l’Ue: “chieda ufficialmente un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza; chieda ufficialmente il rilascio di tutti gli ostaggi; condanni i crimini internazionali e le violazioni dei diritti umani commessi da tutte le parti coinvolte in questo conflitto, come segnalato e documentato da organizzazioni indipendenti quali Amnesty International, Medici Senza Frontiere e Human Rights Watch; assicuri la cessazione delle esportazioni di armi degli Stati membri verso Israele, siano esse dirette o indirette; esamini la cooperazione politica, economica, scientifica e tecnologica tra l’UE e Israele, in modo che diventi subordinata, non solo in teoria ma anche in pratica, al rispetto dei diritti umani e al rispetto dei principi democratici (in conformità con l’articolo 2 dell’accordo euromediterraneo tra l’UE e Israele)”. La lettera conclude: “Vorremmo sottolineare che le richieste di cui sopra non derivano da una posizione partigiana nei confronti del conflitto, ma piuttosto dal nostro profondo desiderio che le azioni dell’UE siano in linea con i suoi valori fondamentali, come regolarmente espressi dai suoi alti funzionari e con il suo obiettivo di promuovere la pace, come sancito dal trattato dell’Unione europea”.

15:05 Noa e altri ostaggi liberati lasciano l’ospedale dopo controlli

Tutti e quattro gli ostaggi liberati da Israele a Gaza sabato sono stati dimessi dall’ospedale. Lo riporta il Times of Israel. Noa Argamani è stata dimessa questo pomeriggio dall’ospedale Ichilov di Tel Aviv dopo una serie di controlli, fa sapere l’ospedale. Sua madre, Liora, malata di cancro terminale, è in cura presso la stessa struttura. Ieri Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv sono stati rilasciati dallo Sheba Medical Center dopo essere stati sottoposti a controlli accurati dopo otto mesi di prigionia. I medici che hanno curato gli ostaggi salvati hanno affermato che soffrivano di malnutrizione, venivano picchiati regolarmente e hanno sperimentato un grande disagio psicologico durante la prigionia.

14:14 Lavrov: “Israele fermi immediatamente operazione a Gaza”

“L’operazione israeliana a Gaza deve essere fermata immediatamente”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come riporta Ria Novosti.

13:44 Oxfam: “Dopo cessate fuoco a Gaza fondamentale ritiro Idf”

“È un passo che abbiamo atteso a lungo. Finalmente dopo otto mesi di guerra brutale il Consiglio si è espresso con una sola voce chiedendo un cessate il fuoco immediato e totale, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri detenuti illegalmente e che venga garantito al più presto l’ingresso degli aiuti umanitari necessari a soccorrere una popolazione allo stremo”. Così Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia commenta la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul cessate il fuoco a Gaza.

“Tuttavia, per quanto tutto questo sia prioritario, non è sufficiente: gli Stati membri devono esprimersi in modo chiaro anche sull’occupazione israeliana, che con l’accordo proposto deve terminare in tutta Gaza, così come in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. – continua Pezzati – È fondamentale che tutte le forze militari si ritirino, affinché non si arrivi ad un’occupazione permanente e a un’annessione de facto, che ucciderebbe ogni speranza di una Pace giusta e duratura”.

“Per questo esortiamo gli Stati che compongono il Consiglio di Sicurezza e la comunità internazionale, inclusa l’Italia: a garantire la rapida e piena attuazione di questa risoluzione; a mantenere gli impegni presi per porre fine all’occupazione e al blocco israeliano; a sostenere un accesso umanitario senza restrizioni per la popolazione e l’avvio del processo di ricostruzione di Gaza”, conclude Pezzati.

12:29 Wsj: per Sinwar vittime civili sono vantaggio per Hamas

Dietro le resistenze del leader di Hamas Yahya Sinwar nell’accettare un accordo con Israele per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza c’è un drammatico calcolo: più combattimenti e più morti civili palestinesi si traducono in un vantaggio per Hamas. È quanto scrive il Wall Street Journal, citando alcuni messaggi che Sinwar ha inviato ai mediatori di Hamas impegnati nelle trattative. “Abbiamo gli israeliani esattamente dove li volevamo”, si legge ad esempio in un recente messaggio di Sinwar ai rappresentanti di Hamas impegnati nelle trattative con i rappresentanti di Egitto e Qatar.

10:45 Blinken: “Da Hamas segno di speranza su cessate il fuoco”

“Ieri sera ho incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e lui ha riaffermato il suo impegno nei confronti della proposta” di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, contenuta nella risoluzione adottata sempre ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, in visita in Israele. Blinken ha aggiunto che l’ok da parte di Hamas alla risoluzione di cessate il fuoco redatta dagli Stati Uniti è un “segno di speranza”. Lo riporta il Times of Israel.

10:30 Hamas accetta risoluzione Onu su cessate fuoco

Hamas ha accettato la risoluzione adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu su un piano di cessate il fuoco. Lo afferma Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, che precisa che il gruppo palestinese è pronto a negoziare i dettagli. Lo riporta Al-Arabiya. 

09:30 Bombe Israele su appartamenti a Gaza City, almeno 8 morti

Almeno otto persone sono state uccise, la maggior parte sono bambini, e diverse ferite in un attacco israeliano contro un appartamento residenziale a Gaza City. Lo riferiscono i media locali. L’appartamento, situato nel quartiere Daraj della città, apparteneva alla famiglia Ashour. Le forze israeliane hanno bombardato anche una casa nel quartiere Sheikh Radwan, uccidendo almeno una persona. Lo riferisce l’agenzia di stampa Wafa. I soccorritori della protezione civile stanno cercando superstiti sotto le macerie dei due edifici.

09:00 Gallant: “Dimissioni di Gantz sono un errore”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che il leader del partito Unità Nazionale, Benny Gantz, ha commesso “un errore” dimettendosi dal governo di emergenza e dal gabinetto di guerra. Parlando ai giornalisti alla Knesset, ovvero il parlamento israeliano, dopo aver votato contro il ripristino di un disegno di legge sulla coscrizione ultra-ortodossa, Gallant ha detto di non essersi mai “coordinato” con Gantz, sottolineando di essere rimasto un membro fedele del partito Likud di Netanyahu al potere. Lo riporta il Times of Israel.

08:30 Biden: “Hamas dimostri di volere tregua”

“Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha appena adottato la nostra risoluzione che invita Hamas ad accettare l’accordo per stabilire un cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi”. Lo scrive su X il presidente Usa Joe Biden.”Hamas afferma di volere un cessate il fuoco. Questo accordo è un’opportunità per dimostrare che fanno sul serio”, dice Biden.

08:00 Hamas: “Nostro comandante ucciso in scontro con Idf a Ramallah”

Hamas ha reso noto che uno dei suoi comandanti nella Cisgiordania occupata è stato ucciso in uno scontro con le forze israeliane a Ramallah. Hamas ha affermato che Mohammed Jaber Abdo è stato ucciso insieme ad altri tre combattenti in un villaggio vicino a Ramallah. Abdo aveva trascorso 20 anni nelle carceri israeliane. Un comunicato congiunto dell’esercito e della polizia israeliani ha dichiarato che le forze sotto copertura hanno rintracciato un sospetto ricercato per un attacco a un vicino insediamento ebraico. Secondo Israele, l’uomo si nascondeva in un complesso con altri tre sospetti e le forze hanno aperto il fuoco quando questi hanno cercato di investirli con un’auto e di fuggire. Nell’auto sono state trovate delle armi

07:30 Idf: “Quattro soldati uccisi in esplosione a Rafah”

Quattro soldati israeliani sono stati uccisi ieri in un’esplosione in un edificio a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo fanno sapere le Forze di difesa israeliane (Idf). Le 4 vittime sono Tal Pshebilski Shaulov, 24 anni di Gedera, Eitan Karlsbrun, 20 anni di Modiin, Almog Shalom, 19 anni di Hamadia e Yair Levin, 19 anni, di Givat Harel. Facevano parte dell’unità di ricognizione della Brigata Givati. Altri sette soldati sono rimasti feriti nell’esplosione, di cui cinque in modo grave.

07:00 Abu Mazen: “Voto piano Usa all’Onu passo in giusta direzione”

Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen “ha accolto con favore” l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione Usa a sostegno di un piano per il cessate il fuoco a Gaza. “E’ un passo nella giusta direzione direzione per porre fine alla guerra di genocidio in corso contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato in un comunicato diffuso dall’agenzia Wafa.

06:30 Usa: “Contribuiremo a garantire che Israele rispetti obblighi”

I combattimenti potrebbero finire oggi se Hamas accetterà l’accordo ora approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo ha affermato l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield, intervenendo alla riunione del Consiglio che ha approvato per la prima volta una risoluzione che appoggia un piano di cessate il fuoco mirato a porre fine agli 8 mesi di guerra fra Israele e Hamas a Gaza. Hamas, ha spiegato, dovrebbe ora vedere chiaramente che la comunità internazionale è “unita dietro un accordo che salverà vite umane e aiuterà i civili palestinesi a Gaza a iniziare la ricostruzione e la guarigione. Unita dietro un accordo che riunirà gli ostaggi alle loro famiglie dopo otto mesi di prigionia”. L’ambasciatrice ha affermato che ora c’è l’opportunità di tracciare un nuovo corso e che gli Stati Uniti contribuiranno a garantire che Israele rispetti i suoi obblighi, “supponendo che Hamas accetti l’accordo”. “Quella di oggi è la quarta risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiarisce che l’unico modo per porre fine al ciclo di violenza “è attraverso una soluzione politica”, ha aggiunto.

 

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