A bordo del velivolo era presente anche il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amir Abdollahian

La Mezzaluna Rossa iraniana ha annunciato questa mattina la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi che si trovava a bordo dell’elicottero che si è schiantato domenica 19 maggio nelle zone montuose del nord-ovest dell’Iran. Lo riporta l’agenzia russa Tass. Nell’incidente sono morti tutti i passeggeri e l’equipaggio dell’elicottero

“Quando è stata scoperta la posizione dell’elicottero precipitato, non è stata trovata alcuna traccia di passeggeri vivi nel velivolo”, ha detto al canale televisivo IRIB il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand. A bordo c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian, il governatore della provincia dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati e l’imam del venerdì della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem. 

A comunicare la morte di Raisi anche l’agenzia iraniana Mehr. “Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian martiri nell’incidente in elicottero avvenuto domenica”, è quanto riporta sul proprio sito. Pure la tv di Stato iraniana ha poi confermato i decessi. I funerali si domani a Tabriz e il 23 maggio a Mashhad.

 

Il governo di Teheran ha tenuto questa mattina una riunione d’emergenza, al termine della quale ha affermato che l’attività dell’esecutivo proseguirà e non sarà influenzata dall’incidente. Il vicepresidente Mohammad Mokhber, che subentrerà ad interim, ha già iniziato a ricevere chiamate da funzionari e governi stranieri. Intanto sono state fissate le prossime elezioni presidenziali che si terranno il 28 giugno. 

Papa invia telegramma di cordoglio: “Vicino all’Iran”

Telegramma di cordoglio di Papa Francesco per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi. “Invio le mie condoglianze per la morte del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e di tutti coloro che hanno perso la vita nell’incidente in elicottero di ieri. Affidando le anime dei defunti alla alla misericordia dell’Onnipotente e pregando per coloro che ne piangono la perdita, in particolare le loro famiglie, invio l’assicurazione vicinanza spirituale alla Nazione in questo momento difficile”, scrive il Papa nel messaggio inviato al Grande Ayatollah Sayyed Ali Hosseini Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran. 

Casa Bianca: “Decide Khamenei, non ci aspettiamo cambiamenti”

In Iran chi “prende le decisioni è il leader supremo” Khamenei e gli Stati Uniti non si aspettano “alcun cambiamento” nel comportamento destabilizzante di Teheran, dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby. Dal canto loro, gli iraniani “non devono aspettarsi cambiamenti nell’atteggiamento americano quando si tratta di ritenerli responsabili” per i loro comportamenti, ha aggiunto il funzionario.

Casa Bianca: “Sanzioni non c’entrano con incidente a Raisi”

L’accusa che l’incidente all’elicottero del presidente iraniano Ebrahim Raisi sia stato una conseguenza delle sanzioni Usa è “del tutto infondata“. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che la causa dell’incidente “non è chiara, o almeno non è chiara per noi”, ma “ogni Paese ha la responsabilità di garantire la sicurezza e affidabilità” dei propri mezzi, compresi quelli di trasporto aereo.

Casa Bianca: “Raisi aveva mani macchiate di sangue”

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi “aveva molto sangue sulle mani”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con i giornalisti. Il funzionario ha quindi ribadito le condoglianze ufficiali degli Stati Uniti all’Iran. 

Casa Bianca: “Non abbiamo dettagli su incidente Raisi”

Gli Stati Uniti non hanno “alcun dettaglio da condividere” riguardo l’incidente nel quale sono rimasti uccisi il presidente iraniano Ebrahim Raisi, e il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahiane. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby. “Non abbiamo dettagli sulla natura dell’incidente”, ha affermato il funzionario in un briefing con i giornalisti. 

Usa: “Condoglianze, sostegno a popolo iraniano”

“Gli Stati Uniti esprimono le loro condoglianze ufficiali per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Amir-Abdollahian e di altri membri della loro delegazione in un incidente in elicottero nel nord-ovest dell’Iran. Mentre l’Iran sceglie un nuovo presidente, riaffermiamo il nostro sostegno al popolo iraniano e alla sua lotta per i diritti umani e le libertà fondamentali”. Lo afferma in una nota il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller

Teheran: funerali il 23 maggio a Mashhad

I funerali del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, si terranno il 23 maggio a Mashhad, sua città natale nel nord-est dell’Iran. Lo ha annunciato il vicepresidente della Repubblica, Mohsen Mansouri, nominato capo del comitato per l’organizzazione dei funerali delle vittime dello schianto dell’elicottero presidenziale. Lo riporta la Tass citando il canale televisivo iraniano Irib. Una prima cerimonia funebre si terrà nella città di Tabriz.

Elezioni presidenziali il prossimo 28 giugno

Le prossime elezioni presidenziali iraniane dopo la scomparsa del presidente Ebrahim Raisi si terranno il 28 giugno. Lo scrive l’agenzia russa Tass facendo riferimento a quanto dichiarato a Mehr dal direttore generale delle elezioni del Ministero degli Interni di Teheran, Mohsen Eslami. La data però – viene precisato – non è ancora definitiva in quanto occorrono il parere del Consiglio dei Guardiani e l’annuncio ufficiale. 

Capo esercito Iran ordina indagine su cause incidente elicottero

Il Maggiore Generale Mohammad Bagheri, capo dello Stato Maggiore delle Forze armate iraniane, ha incaricato una delegazione di alto livello sotto la responsabilità di Sardar Ali Abdulahi, vice coordinatore dello Stato Maggiore delle Forze armate, di indagare sulle dimensioni e sulle cause dell’incidente dell’elicottero su cui hanno perso la vita ieri il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. Lo riporta l’agenzia Mehr.

Media Teheran: “Nessun segno di vita su luogo incidente elicottero Raisi”

I soccorritori hanno trovato questa mattina l’elicottero che trasportava Raisi, schiantatosi nelle zone montuose del nord-ovest dell’Iran ieri pomeriggio. “Nessun segno di vita” è stato rilevato, hanno riferito i media statali. Stamane all’alba i soccorritori hanno visto l’elicottero da una distanza di circa due chilometri, ha riferito ai media statali il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand, senza poi fornire ulteriori dettagli.

 

 

L’incidente avviene mentre l’Iran sotto Raisi e il leader supremo del Paese, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha lanciato un attacco senza precedenti con droni e missili contro Israele il mese scorso. L’Iran ha anche affrontato anni di proteste di massa contro la sua teocrazia sciita per un’economia in difficoltà e i diritti delle donne – rendendo il momento ancora più delicato per Teheran e per il futuro del paese mentre la guerra Israele-Hamas infiamma il Medio Oriente più ampio.

Raisi stava viaggiando nella provincia iraniana dell’Azerbaigian orientale. La televisione di Stato ha riferito che quello che ha definito un “atterraggio duro” è avvenuto vicino a Jolfa, una città al confine con l’Azerbaigian, a circa 600 chilometri (375 miglia) a nord-ovest della capitale iraniana, Teheran. Successivamente, la TV di Stato ha collocato il fatto più a est, vicino al villaggio di Uzi, ma i dettagli sono rimasti contraddittori.

Teheran: “Attività governo andrà avanti”

Il governo iraniano ha rassicurato i cittadini sul fatto che l’attività dell’esecutivo non sarà influenzata dalla morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian. Lo riporta Sky News Uk. Questa mattina si è svolta una riunione d’emergenza del governo iraniano: al termine l’esecutivo ha rilasciato un comunicato in cui viene confermato l’impegno a proseguire sulla strada tracciata da Raisi. I media statali iraniani riferiscono che il vicepresidente Mohammad Mokhber, che subentrerà ad interim, ha già iniziato a ricevere chiamate da funzionari e governi stranieri.

Mezzaluna rossa, corpi Raisi e di altre vittime verso Tabriz. Domani i funerali

Il corpo del presidente iraniano Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian e delle altre vittime dello schianto dell’elicottero su cui viaggiava il capo di Stato saranno trasferiti a Tabriz. Lo ha riferito Pirhossein Kolivand, capo della Mezzaluna Rossa iraniana, citato dall’agenzia Mehr.  Proprio a Tabriz dovrebbero svolgersi domani i funerali, come annunciato dal capo del dipartimento politico dell’amministrazione provinciale dell’Azerbaigian orientale, Hasan Khakikiyan. Lo riporta la Tass, citando l’agenzia iraniana Meher.   

Cinque giorni di lutto nazionale in Iran

L’Iran osserverà cinque giorni di lutto nazionale in seguito alla morte del presidente Ebrahim Raisi e del suo ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian. Lo riporta Sky News Uk. Raisi e Abdollahian sono deceduti nello schianto dell’elicottero su cui stavano viaggiando insieme ad altri funzionari di Teheran.

Presidente a interim Mokhber avrà 50 giorni per organizzare elezioni

La guida suprema dell’Iran ha confermato che il vicepresidente Mohammad Mokhber assumerà a interim il ruolo di capo di Stato dopo la morte di Ebrahim Raisi. Lo riporta Sky News Uk. Il voto dovrà essere organizzato in coordinamento con i capi del potere giudiziario e legislativo, ha aggiunto Khameni. Secondo l’agenzia Irna il ruolo di ministro degli Esteri, dopo la morte di Hossein Amir Abdollahian, sarà assunto da Ali Bagheri Kani.

Esperto: “Incidente resta la causa più probabile”

L’incidente “resta la causa più probabile” per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi. “Le condizioni climatiche non erano delle migliori”. Lo ha affermato a LaPresse, Luigi Toninelli ricercatore Ispi esperto di Iran. “E’ difficile pensare a un’azione esterna da parte di Israele così come a una pista interna”, ha spiegato ancora Toninelli.

Esperto: “Su politica estera Iran non cambierà nulla”

La politica estera iraniana dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi “non cambierà” in quanto “è gestita dalla Guida Suprema e dai Pasdaran”. Lo ha affermato a LaPresse, Luigi Toninelli ricercatore Ispi esperto di Iran. “Nei confronti di Israele non cambierà nulla, lo stesso si può dire in merito al forte avvicinamento con Russia e Cina che c’è stato sotto la presidenza di Raisi e per il rapporto con i ‘proxy’ nella regione come Hezbollah, che hanno ottenuto una libertà operativa sempre maggiore”, ha aggiunto. Quanto infine ai rapporto con gli Usa “dipende in primis dalla postura di Washington“. A tal proposito – ha sottolineato Toninelli – “in questo caso le elezioni presidenziali saranno prima di quelle americane mentre in genere Teheran le faceva sempre dopo per ‘calibrarsi’ in base all’esito di quanto accadeva negli Usa”.

Resistenza iraniana: “Sua morte colpo irreparabile per regime”

La morte di Raisi rappresenta un colpo strategico monumentale e irreparabile per la Guida Suprema Ali Khamenei e per l’intero regime, noto per le sue esecuzioni e massacri”. Lo ha affermato a LaPresse, Shahin Gobadi, portavoce del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana. L’accaduto “scatenerà una serie di ripercussioni e crisi all’interno della tirannia teocratica, che spingeranno i giovani ribelli ad agire”, ha aggiunto ancora. 

Putin: “Grande tragedia, Raisi politico eccezionale”

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha inviato le sue condoglianze all’Iran per la morte di Ebrahim Raisi. Lo riporta Ria Novosti. “Questa è una grande tragedia per il popolo iraniano, Raisi è stato un politico eccezionale, che ha dedicato tutta la vita al servizio della patria”, ha affermato Putin, secondo cui Raisi “da vero amico della Russia ha dato un contributo personale allo sviluppo delle relazioni di buon vicinato”.

Xi Jinping: “Morte presidente grande perdita per Iran”

In un telegramma inviato al vicepresidente iraniano Mohammad Mokhber, il presidente cinese, Xi Jinping, ha espresso le sue condoglianze per la morte del presidente Ebrahim Raisi, in un incidente in elicottero. Lo riferisce il ministero cinese degli Esteri. Lo riportano i media internazionali. Xi Jinping ha osservato che la morte di Raisi “è stata un’enorme perdita per il popolo iraniano e ha anche comportato la perdita di un buon amico da parte del popolo cinese”.

Lavrov: “Raisi e Abdollahian veri amici della Russia”

“Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian erano conosciuti come amici veri e affidabili” della Russia “hanno avuto un ruolo nel rafforzare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa russo-iraniana e un partenariato basato sulla fiducia ha un valore inestimabile”. Così il ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrov, in un messaggio nel quale afferma che Mosca è “profondamente rattristata dalla notizia della tragica morte di Raisi e del capo del ministero degli Esteri iraniano in un incidente in elicottero”. Lo riporta Ria Novosti.

Michel: “Dall’Ue condoglianze a Teheran per morte Raisi”

L’Unione europea “esprime le sue sincere condoglianze per la morte del presidente” iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian “nonché di altri membri della loro delegazione e dell’equipaggio, in un incidente in elicottero. Il nostro pensiero va alle famiglie”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel

Modi: “Rattristato e scioccato da morte presidente Iran”

“Profondamente rattristato e scioccato dalla tragica scomparsa del di Seyed Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica islamica dell’Iran”. Lo scrive su X il presidente indiano, Narendra Modi. “Il suo contributo al rafforzamento delle relazioni bilaterali India-Iran sarà sempre ricordato – aggiunge – Le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e al popolo iraniano. L’India sta al fianco dell’Iran in questo momento di dolore”.

Erdogan: “Vicini a Iran in tempi difficili e tristi”

“Esprimo le mie più sentite condoglianze all’amichevole e fraterno popolo e governo iraniano, in particolare al leader religioso della Repubblica islamica dell’Iran, Ali Khamenei, e alle famiglie del suo onorevole presidente e di altre persone decedute”. Lo scrive su X il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, commentando la morte dell’omologo iraniano, Ebrahim Raisi, e del ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amir Abdollahian, in un incidente in elicottero. “Ricordo il presidente” dell’Iran “con rispetto e gratitudine”, aggiunge Erdogan, che sottolinea gli sforzi di Raisi “per la pace del popolo iraniano e della nostra regione”. “Come Turchia saremo al fianco del nostro vicino Iran in questi tempi difficili e tristi, come abbiamo fatto molte volte”, conclude Erdogan.

Hamas: “Solidarietà a Teheran dopo morte Raisi”

Hamas ha espresso “piena solidarietà” all’Iran per la morte, in un incidente in elicottero, del presidente Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian e di altri funzionari di Teheran, dicendo di condividere il “dolore e la tristezza” del popolo iraniano. Lo riporta al Jazeera. “Siamo fiduciosi che la Repubblica Islamica dell’Iran supererà le implicazioni di questa grande perdita; il fraterno popolo iraniano ha istituzioni in grado di affrontare questa grave crisi”, aggiunge Hamas in un comunicato. 

Jihad islamica: “Sua morte grande perdita per i palestinesi”

La Jihad islamica palestinese ha definito la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian “una grande perdita per il popolo palestinese in queste difficili circostanze, poiché avevano un ruolo prominente e chiaro nel sostenere e assistere la lotta e la resistenza del popolo palestinese”. Anche Hamas, in precedenza, aveva espresso il suo cordoglio per la morte di Raisi e di Abdollahian.

Hezbollah: “Raisi protettore dei movimenti di resistenza”

Hezbollah piange la morte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un incidente in elicottero. Nella nota del gruppo militante libanese, Raisi viene descritto come “un fratello maggiore per noi, un forte sostenitore e un convinto difensore dei nostri problemi e di quelli delle nazioni arabe, in particolare Gerusalemme e la Palestina, e un protettore dei movimenti di resistenza e di coloro che combattono essi in tutto il mondo in tutte le posizioni di responsabilità che ha ricoperto”.

Houthi: “Condoglianze a Teheran per morte Raisi”

Anche gli houthi hanno espresso il loro cordoglio per la morte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian e di altri funzionari di Teheran. “Le nostre più sentite condoglianze al popolo iraniano, alla leadership iraniana e alle famiglie del presidente e alla delegazione che lo accompagna”, ha affermato Mohamed Ali al-Houthi, capo dei Comitati rivoluzionari supremi degli Houthi. “Il popolo iraniano continuerà ad avere leader fedeli al proprio popolo, a Dio piacendo”.

Talebani Afghanistan: “Condividiamo dolore Iran”

I talebani al governo in Afghanistan si sono detti profondamente rattristati per la morte in un incidente in elicottero del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, e del ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollhian. “Condividiamo il nostro dolore con la Repubblica islamica dell’Iran e con il popolo di quel Paese e offriamo le nostre condoglianze a tutte le famiglie delle vittime, alla nazione e al governo dell’Iran”, ha affermato in una conferenza stampa il primo ministro talebano, Mullah Mohammad Hassan Akhund.

Maduro scioccato per morte Raisi: “Amico e persona eccezionale”

Nel suo intervento di lunedì, il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha affermato di essere scioccato dalla tragica notizia della perdita del presidente della Repubblica islamica dell’Iran. Ha detto che gli è dispiaciuto molto dover dire addio a una persona eccezionale e un grande essere umano, difensore della sovranità del popolo iraniano e amico incondizionato del suo Paese. Lo riporta l’agenzia Mehr. 

Al Sisi: “Solidarietà a Teheran per grave perdita”

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha espresso cordoglio per la morte del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un incidente in elicottero. In un comunicato Al Sisi ha espresso la solidarietà del suo Paese alla “leadership e al popolo iraniano per questa grande perdita”.

Ebrahim Raisi, muore possibile successore di Khamenei

Ebrahim Raisi, 63 anni, vinse le elezioni presidenziali iraniane nel 2021, in un voto che ha registrato l’affluenza più bassa nella storia della Repubblica islamica. Figura intransigente, in passato a capo della magistratura iraniana, era considerato un protetto della Guida suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei, e alcuni analisti hanno suggerito che avrebbe potuto sostituire il leader 85enne dopo la sua morte o le sue dimissioni dal ruolo.

Nato il 14 dicembre 1960 a Mashhad, Raisi è cresciuto in una famiglia clericale e ha ricevuto un’educazione religiosa. Come riporta l’Enciclopedia britannica, si presume che abbia partecipato attivamente agli eventi del 1978-79 che portarono lo Scià all’esilio e all’istituzione di un sistema di governo basato sulla visione di Khomeini, dato che dopo la rivoluzione iraniana si dedica fin dall’inizio della sua carriera a sostenere il nascente regime contro l’opposizione interna.

Nel 1985 Raisi diventa procuratore aggiunto a Teheran e nel 1988, durante la guerra Iran-Iraq, Khomeini ordina l’esecuzione di migliaia di prigionieri politici che accusò di collaborare con l’Iraq, nominando Raisi in un comitato incaricato di determinare se i prigionieri fossero o meno leali al governo. Per il suo coinvolgimento nell’esecuzione di massa di migliaia di prigionieri politici è stato sanzionato dagli Stati Uniti.

L’ascesa al potere nel 2021

Dopo l’ascesa al potere di Ali Khamenei nel 1989, Raisi inizia la scalata nel sistema giudiziario iraniano. Nonostante la sua posizione di alto livello all’interno del regime, Raisi si è costruito un’immagine di critico del governo, dotato di principi e duro nei confronti della corruzione. Si è scontrato con Hassan Rouhani nelle elezioni presidenziali del 2017, criticandolo per aver concluso l’accordo nucleare internazionale JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action).

Dopo la sua nomina a capo della magistratura nel 2019, Raisi ha immediatamente perseguito casi di corruzione contro funzionari governativi e importanti uomini d’affari, anche se in modo selettivo. Quando si è candidato alle elezioni presidenziali del 2021, ha continuato a proporsi come difensore contro la corruzione del governo, e ha espresso sostegno alla negoziazione di un accordo nucleare internazionale che tenesse conto degli interessi iraniani.

La politica estera di Raisi e il caso Mahsa Amini

Sotto Raisi, l’Iran arricchisce l’uranio a livelli quasi nucleari e ostacola le ispezioni internazionali, rafforza i legami con la Cina e si ritiene che abbia armato la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, oltre a lanciare un massiccio attacco con droni e missili contro Israele nel contesto della sua guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Ha anche continuato ad armare per procura gruppi in Medioriente, come i ribelli Houthi dello Yemen e gli Hezbollah del Libano.

La presidenza di Raisi è stata anche testimone di massicce proteste scoppiate nel 2022 per la morte in custodia di Mahsa Amini .Amini, 22enne curdo-iraniana, era stata arrestata con l’accusa di aver violato il rigido codice di abbigliamento della Repubblica islamica per le donne non indossando correttamente il velo. La sua morte ha provocato un’ondata di proteste a livello nazionale e all’estero, duramente represse in patria.

 

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