Iran: "Le sanzioni dell'Ue sono deplorevoli, abbiamo esercitato il nostro diritto all'autodifesa"

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 200. A sei mesi e mezzo dall’attacco di Hamas del 7 ottobre si dimette il capo dell’intelligence militare israeliana. Sono 210 i corpi ritrovati a Gaza in un’area di sepoltura temporanea all’interno dell’ospedale Nasser di Khan Younis.

Hamas: “Tempo stringe per accordo su rilascio ostaggi”

Il portavoce del braccio armato di Hamas ha affermato che il tempo sta per scadere per raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti dal gruppo militante a Gaza. Il portavoce Abu Obeida ha affermato in una dichiarazione video trasmessa dalla rete Al Jazeera che “la palla è nel campo” di Israele, ma che “il tempo stringe e le opportunità stanno diminuendo”. Ha suggerito che gli ostaggi potrebbero fare la stessa fine di Ron Arad, l’aviatore israeliano ancora disperso dopo essere stato catturato dai militanti in Libano nel 1986. Abu Obeida ha usato un tono di sfida, affermando che “il nemico non ha ottenuto nulla negli ultimi 200 giorni se non massacri, distruzioni e uccisioni”. 

Media: Hamas non accetterà mediatore diverso da Qatar

Hamas ha informato le persone coinvolte nei negoziati con Israele per un accordo sugli ostaggi che non accetterà un mediatore diverso dal Qatar. Lo riferisce l’emittente televisiva libanese Al Mayadeen, affiliata a Hezbollah, che cita una importante fonte palestinese. Secondo la stessa fonte, gli Stati Uniti hanno chiesto alla Turchia di partecipare agli sforzi di mediazione e di fare pressione su Hamas affinché sia flessibile nelle sue richieste. L’organizzazione palestinese ha accolto con favore il coinvolgimento di Ankara chiarendo però che non sarebbe stata un’alternativa al ruolo del Qatar. La fonte palestinese ha aggiunto anche che Israele e gli Stati Uniti hanno chiesto al Qatar di fare pressione su Hamas affinché accetti un accordo.

Raisi: “Se Israele attacca non ne rimarrà nulla”

Se “Israele attacca, non ne rimarrà nulla”. Lo ha detto il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante una visita in Pakistan, come riporta Ynet. “Se Israele attacca il territorio iraniano, le circostanze cambieranno completamente“, ha aggiunto Raisi.

Onu chiede indagine indipendente internazionale su fosse comuni

L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, chiede indagini indipendenti, efficaci e trasparenti sulla morte delle persone i cui corpi sono stati ritrovati nelle fosse comuni rinvenute in due ospedali della Striscia di Gaza, il Nasser di Khan Younis e l’Al-Shifa di Gaza City. “Dato il clima di impunità prevalente, questo dovrebbe includere inquirenti internazionali“, ha detto Türk. “Gli ospedali hanno diritto a una protezione molto speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. E l’uccisione intenzionale di civili, detenuti e altre persone fuori combattimento è un crimine di guerra“, ha concluso, dicendosi “inorridito” dalla distruzione dell’ospedale Nasser di Khan Younis e dell’ospedale Al Shifa di Gaza City, nonché dalla scoperta di fosse comuni all’interno e intorno a queste strutture.

Hezbollah: attaccata base Israele in risposta a raid

Il gruppo libanese Hezbollah ha annunciato di avere lanciato un attacco contro una base israeliana vicino alla città di Acri, considerevolmente più a sud rispetto alle aree solitamente prese di mira, in risposta a un attacco aereo israeliano che ha ucciso uno dei suoi funzionari. Hezbollah ha affermato che l’attacco lanciato è stato “in risposta all’aggressione israeliana alla città di Adloun” e all'”uccisione” di un suo funzionario, Hussein Ali Azqul. L’attacco di Hezbollah ha avuto come obiettivo una località a circa 15 chilometri dal confine e si è trattato del più profondo lanciato dallo scoppio della guerra. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver “intercettato con successo due obiettivi aerei sospetti al largo della costa settentrionale”.

Precedentemente l’esercito israeliano (Idf) aveva dichiarato in un comunicato di aver ucciso in un raid aereo nel sud del Libano Hussein Ali Azqul, funzionario di Hezbollah, definito un agente “significativo” nell’unità di difesa aerea di Hezbollah. Hezbollah ha confermato in un comunicato che Azqul era stato ucciso. Media statali libanesi e testimoni hanno affermato che l’attacco israeliano è avvenuto nella zona di Adloun, fra le città costiere di Sidone e Tiro, a circa 40 chilometri a nord del confine con Israele. Il gruppo militante libanese Hezbollah e i gruppi alleati si scontrano con le forze israeliane lungo il confine da più di 6 mesi sullo sfondo della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza. Israele ha regolarmente effettuato uccisioni mirate di membri di Hezbollah e Hamas in Libano, talvolta in aree lontane dal confine.

Qatar: Hamas a Doha finché continuano negoziati

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid Al-Ansari, ha detto in conferenza stampa che finché continueranno gli sforzi di negoziare tra Israele e Hamas nel Paese, non vi sarà alcun motivo perché i leader del gruppo palestinese lascino Doha. “Dobbiamo rivalutare gli sforzi di mediazione a questo punto”, ha affermato, come riporta Ynet, “siamo delusi dagli attacchi agli sforzi di mediazione, soprattutto ai nostri. I ministri del governo Netanyahu hanno rilasciato dichiarazioni negative sul ruolo del Qatar”. Ha aggiunto che “il coordinamento tra noi e la Turchia per quanto riguarda gli sforzi di mediazione continua, la Turchia è uno dei paesi più importanti che sostengono la mediazione del Qatar”. Il Wall Street Journal aveva riferito nei giorni scorsi che Hamas avrebbe potuto lasciare il Paese, dato che i colloqui rimangono in stallo. Hamas ha tuttavia negato che il gruppo stia considerando di lasciare il Qatar. 

Onu avverte: “Con offensiva Rafah rischio crimini atroci” 

L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, rinnova l’avvertimento contro un’offensiva israeliana su larga scala a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e denuncia i recenti attacchi israeliani sulla città. Un’offensiva su larga scala a Rafah “rischierebbe di provocare altri morti, feriti e sfollati su larga scala, oltre a ulteriori crimini atroci, per i quali i responsabili dovranno rispondere”, ha fatto sapere il suo ufficio. Türk ha deplorato i 3 attacchi degli ultimi giorni a Rafah, in cui sono stati uccisi soprattutto donne e bambini e ha affermato che “i leader mondiali sono uniti sull’imperativo di proteggere la popolazione civile intrappolata a Rafah”.

Israele ha effettuato quasi quotidianamente raid aerei su Rafah, dove si è rifugiata più della metà dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza. Ha anche promesso di espandere la sua offensiva di terra contro il gruppo militante di Hamas anche nella città, che si trova al confine con l’Egitto, nonostante gli appelli alla moderazione, anche da parte degli Stati Uniti.

Iran, estorsioni e abusi in nuova ondata repressione per velo 

Il governo dell’Iran stringe la morsa sull’applicazione dell’obbligo di indossare il velo. Nel contesto della campagna ‘Nour’ lanciata il 13 aprile, giorno in cui l’Iran ha lanciato il suo attacco contro Israele, campagna che prevede una rigida applicazione del divieto di indossare l’hijab, secondo informazioni ottenute in esclusiva da Iran International si sono verificati casi di abusi ed estorsioni ai danni di donne. In particolare, secondo la testata, sono emersi casi di agenti di polizia che chiedono denaro alle donne per evitare gli arresti legati al velo o di sequestro di oggetti di valore dei cittadini. Dopo il lancio del ‘piano Nour’, in diverse città iraniane si è verificata un’ondata di episodi violenti ai danni di donne non velate, scrive Iran International, riferendo di vittime che raccontano di esperienze inquietanti di avvicinamento da parte della cosiddetta polizia morale iraniana, in alcuni casi con molestie sessuali.

In una delle testimonianze riportate da Iran International, una donna ha rivelato che la polizia ha costretto lei e altre persone a pagare 100 milioni di rial sotto la minaccia dell’arresto o del sequestro dei loro veicoli. In un altro caso, dopo aver arrestato una donna l’agente di polizia ha estratto una carta dalla tasca e ha chiesto alla donna di “depositare 120 milioni di rial” (pari a circa 170 euro) sul conto indicato sulla carta come condizione per il suo rilascio. Inoltre, altre tre donne hanno raccontato a Iran International che, dopo essere state arrestate e aver consegnato i loro effetti personali alle stazioni di polizia, al momento del rilascio hanno scoperto che i loro gioielli erano spariti. Inoltre si sono verificati numerosi casi di confisca di telefoni cellulari. La rinnovata enfasi sull’applicazione delle norme sull’hijab obbligatorio è stata approvata dalle più alte autorità iraniane, tra cui la guida suprema Ali Khamenei, il presidente Ebrahim Raisi e il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Mohseni Ejei, sottolinea la testata.

Iran: “Sanzioni Ue deplorevoli, esercitato diritto autodifesa”

È deplorevole vedere l’Ue decidere rapidamente di applicare ulteriori restrizioni illegali contro l’Iran solo perché quest’ultimo ha esercitato il suo diritto all’autodifesa di fronte all’aggressione sconsiderata di Israele“. È quanto afferma il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amir-Abdollahian, in un post su X. “L’Ue non dovrebbe seguire il consiglio di Washington per soddisfare il criminale regime israeliano”, prosegue il capo della diplomazia iraniana, definendo “deplorevole” anche che, “mentre il regime israeliano continua il suo genocidio contro i palestinesi attraverso diversi crimini di guerra, attacchi missilistici e carestie, la reazione dell’Ue a tali crimini non sia altro che parole vuote”. “L’Ue deve agire in modo responsabile e sanzionare il regime israeliano”, conclude Abdollahian.

Israele, ucciso ufficiale Hezbollah in raid in Libano

È un ufficiale del gruppo libanese di Hezbollah l’uomo ucciso in un attacco israeliano che ha colpito un’auto nel sud del Libano. L’esercito israeliano ha affermato in un comunicato di aver ucciso nell’attacco Hussein Ali Azqul e lo ha descritto come un agente “importante” dell’unità di difesa aerea di Hezbollah. Il gruppo libanese filo-Iran ha confermato in un comunicato la morte di Azqul. I media libanesi e i testimoni hanno detto che l’attacco è avvenuto nella zona di Adloun, tra le città costiere di Sidone e Tiro, a circa 40 chilometri a nord del confine con Israele. 

32 morti in ultime 24 ore, 34.183 da inizio guerra 

Sono 32 i corpi di persone senza vita uccise in attacchi israeliani portati nelle ultime 24 ore negli ospedali di Gaza, il che porta a 34.183 il numero dei palestinesi uccisi nella Striscia dall’inizio della guerra. È questo l’ultimo bilancio fornito dal ministero della Sanità della Striscia di Gaza, che riferisce anche di 59 feriti nelle ultime 24 ore e un bilancio complessivo di 77.143 feriti dall’inizio della guerra. Il ministero della Salute di Gaza non distingue fra combattenti e civili nei suoi conteggi, ma afferma che donne e bambini costituiscono circa i due terzi delle vittime. L’esercito israeliano (Idf) afferma di aver ucciso 13mila militanti. 

Raid Israele colpisce auto in sud Libano, almeno un morto

Almeno una persona è rimasta uccisa in un apparente attacco aereo israeliano che ha colpito un’auto nel sud del Libano. Media di Stato libanesi e testimoni riferiscono che l’attacco è avvenuto nella zona di Adloun, fra le città costiere di Sidone e Tiro, circa 40 chilometri a nord del confine con Israele. Al momento non è chiaro chi sia stato ucciso. Il gruppo militante libanese Hezbollah e i gruppi alleati si scontrano con le forze israeliane lungo il confine da più di 6 mesi, sullo sfondo della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano non ha rilasciato al momento alcun commento su questo raid in Libano. Israele ha regolarmente effettuato uccisioni mirate di membri di Hezbollah e Hamas in Libano, a volte in aree lontane dal confine. 

Tendopoli in costruzione a Khan Younis, forse per offensiva Rafah

Foto satellitari analizzate da Associated Press sembrano mostrare un nuovo complesso di tende in costruzione vicino a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, mentre l’esercito israeliano continua a segnalare di avere in programma un’offensiva contro la città meridionale di Rafah. Le immagini di Planet Labs PBC, analizzate da AP, mostrano l’inizio della costruzione di un complesso di tende il 16 aprile appena a ovest di Khan Younis. Le immagini scattate domenica mostrano poi come il complesso di tende sia cresciuto nel tempo. Il quotidiano israeliano Haaretz, senza attribuire le informazioni, ha affermato che l’Egitto sta costruendo la tendopoli in vista di una possibile offensiva a Rafah. L’esercito israeliano non ha risposto oggi a una richiesta di commento sulla tendopoli.

La costruzione del complesso di tende giunge mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato “ulteriori colpi dolorosi” contro Hamas per la rottura dei colloqui sul tentativo di liberare gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza. Questo potrebbe includere il tanto minacciato attacco a Rafah, che ospita metà dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza visto che qui sono fuggiti in tanti durante la guerra. Gli Stati Uniti, principale alleato di Israele, hanno ripetutamente affermato che qualsiasi operazione militare deve proteggere i civili. Netanyahu ha dichiarato che ordinerà ai militari di evacuare i civili da Rafah per l’offensiva, ma non è chiaro dove potrebbero andare.

Missili e droni contro basi Usa in Siria e in Iraq 

Un attacco missilistico fallito è stato lanciato contro una base che ospita le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti a Rumalyn, in Siria. Secondo un funzionario della difesa Usa, si tratta della prima volta dal 4 febbraio che le milizie sostenute dall’Iran attaccano una struttura statunitense in Iraq o in Siria. Nessun ferito nell’attacco. Secondo le autorità irachene, cinque missili sono stati lanciati attraverso il confine dall’Iraq alla Siria nella tarda serata di domenica. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Un funzionario statunitense ha dichiarato che le forze americane hanno abbattuto due droni vicino alla base aerea di al-Asad, in Iraq. Le circostanze sono oggetto di indagine.

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