Attacco israeliano su quartiere di Damasco. Autorità Gaza: "Oltre 29mila palestinesi uccisi da inizio guerra"

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 138. La risoluzione araba (che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza) del Consiglio di Sicurezza dell’Onu è stata bocciata per il veto Usa. Gli Stati Uniti, intanto, attaccano ancora le postazioni militari Houthi in Yemen dal Mar Rosso. Attacco israliano su un quartiere di Damasco, in Siria.

16:09 Knesset sostiene il governo sul no allo Stato palestinese 

La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato con una larga maggioranza – 99 voti favorevoli su 120 deputati – una risoluzione del governo israeliano contraria agli sforzi internazionali per il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese. Il via libera della Knesset non è vincolante ma riflette un sentimento diffuso nello Stato ebraico, impegnato nella guerra contro Hamas. “Israele rifiuta apertamente gli editti internazionali riguardanti una soluzione permanente con i palestinesi. La soluzione, nella misura in cui verrà raggiunta, avverrà esclusivamente attraverso negoziati diretti tra le parti, senza precondizioni”, si legge nel testo.

14:00 Israele: “Un operature Unrwa su 5 è membro delle brigate Qassam”

Un operatore dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, su 5 è membro delle Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas. È quanto affermano i dati del sistema di sicurezza di Tel Aviv, pubblicati sui media israeliani. Secondo i dati, dei circa 12.000 dipendenti dell’Unrwa a Gaza, 440 sono attivi nelle fila delle Brigate Qassam. Altri 2.000 circa sono agenti di Hamas ma non combattenti, mentre circa 7.000 dipendenti hanno un parente di primo grado che è parte del gruppo palestinese. In totale sono circa 9.500 su 12.000 gli operatori dell’agenzia dell’Onu che hanno un legame con Hamas. 

13:00 Idf: “Colpiti centri comando Hamas in sud Libano”

L’Idf ha affermato di aver colpito tre centri di comando di Hezbollah nel sud del Libano. Lo riportano i media israeliani. L’esercito ha anche reso noto che ieri i militari hanno avvistato diversi agenti di Hezbollah entrare in un edificio a Yaroun, nel sud del Libano, ordinando ed effettuando un immediato attacco aereo su di essi. 

12:45 Nuove esplosioni segnalate a Damasco 

Nuovo esplosioni sono state segnalate a Damasco, capitale della Siria, dopo quelle avvenute in mattinata che sarebbero state causate da un raid israeliano. Lo riporta il Times of Israel citando la radio filogovernativa siriana ‘Sham FM’. Le cause non sono ancora note. 

12:35 Egitto: “Israele sta violando il diritto internazionale”

“Il diritto all’autodeterminazione è un principio cardine del diritto internazionale e tutti gli Stati hanno il dovere di rispettarlo e proteggerlo. L’occupazione a tempo indeterminato (da parte di Israele) viola il diritto dei palestinesi a determinare il proprio status politico e a perseguire il proprio sviluppo economico, sociale e culturale“. Lo ha afffermato Yasmine Moussa, consulente legale del ministero degli Esteri egiziano, parlando per conto del Cairo davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja. Lo riporta Al Jazeera. “Basta solo guardare alla feroce distruzione totale di Gaza da parte di Israele oggi, dopo anni di imposizione dei metodi medievali di assedio e blocco, per rendersi conto della portata della trasgressione di questo principio da parte di Israele”, ha aggiunto.

12:25 Rapporto Israele, da Hamas violenze sessuali sistematiche

L’associazione israeliana che si occupa dell’assistenza alle vittime di stupro ha pubblicato un rapporto basato su testimonianze, interviste e altre fonti in cui si afferma che le violenze sessuali perpetrate dai miliziani di Hamas nei confronti delle donne israeliana erano parte di una “chiara strategia operativa” che prevedeva “abusi sistematici e mirati”. Lo riporta Haaretz. Il rapporto sottolinea che non può fornire numeri precisi delle violenze sessuali commesse da Hamas perché molte delle vittime sono state uccise.

Secondo il rapporto partner, familiari e amici delle vittime di violenza sarebbero stati costretti a guardare sotto la minaccia delle armi per “aumentare il dolore e l’umiliazione per tutti i presenti”. Il rapporto è stato inviato alle Nazioni Unite per non lasciare “nessuno spazio alla negazione o al disprezzo”. 

12:05 Donna uccisa e bimbo ferito in raid Israele in sud Libano

I media libanesi hanno riferito che una donna è stata uccisa e un bambino è rimasto ferito in un raid israeliano che ha preso di mira oggi una casa nella città di Majdal Zoun, nel sud del Libano. L’agenzia Nna ha parlato di “un’incursione nella zona di Majdal che ha provocato il grave ferimento di un bambino che è stato successivamente trasferito all’ospedale italo-libanese e dell’uccisione di una donna che è stata trovata dietro la casa presa di mira”. 

11:15  No delegazione Israele a negoziati al Cairo 

Un funzionario israeliano ha detto al Times of Israel che non è stata ancora presa la decisione se inviare una delegazione o meno al Cairo, in Egitto, per ulteriori colloqui su un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sulla liberazione degli ostaggi. “In Israele si aspettano risposte da Hamas, che dovrebbero arrivare oggi o domani, e poi verrà presa una decisione”, ha aggiunto il funzionario israeliano, che ha sottolineato come Tel Aviv si stia comportando con prudenza e stia aspettando la prova che le posizioni di Hamas si sono ammorbidite, come riferito dal sito saudita Asharq Al-Awsat, prima di inviare i propri negoziatori in Egitto. 

11:00 Amb. Israele: “Distruzione Hamas porterà a dialogo”

La creazione di uno Stato palestinese “non è la soluzione migliore” perché Hamas lo controllerebbe. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, intervistato a Ping Pong su Rai Radio 1. “Noi pensiamo che eliminando la capacità militare di Hamas e la sua influenza nel campo politico si potrebbe creare un’alternativa sul lato palestinese e questo potrebbe portare a un dialogo con una partecipazione regionale, con lo sforzo degli Stati Uniti e dell’Italia, che sono coinvolti, cercando di creare un futuro diverso con un’autorità palestinese diversa”. 

10:50 Amb. Israele: “Ascoltiamo con attenzione parole di Tajani”

“Il ministro Tajani è un amico di Israele e ha dimostrato la sua amicizia sia nei fatti che nelle parole, prima e durante la guerra. Quindi noi dobbiamo ascoltare attentamente quello che ci dice”. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, intervenendo a Ping Pong su Rai Radio 1. “Sono d’accordo sul fatto che il nostro sforzo deve continuare a concentrarsi sulla riduzione del numero delle vittime civili, aumentando la quantità di assistenza umanitaria che può raggiungere la Striscia di Gaza”, ha aggiunto, “è una situazione difficile e noi ascoltiamo attentamente quello che ci dicono i nostri amici“. In precedenza il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani aveva definito la risposta militare di Israele nella Striscia di Gaza “sproporzionata”. 

10:45 Autorità Gaza: “29.313 palestinesi uccisi da inizio guerra”

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che 29.313 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dallo scoppio della guerra, di cui 118 nell’ultimo giorno. Mentre 69.333 persone sono rimaste ferite. L’ospedale Al-Aqsa Martyrs di Deir al-Balah ha dichiarato di aver ricevuto 44 corpi in seguito a diversi attacchi nel centro di Gaza. I giornalisti di Associated Press hanno visto i corpi arrivare in ambulanze e veicoli privati. I parenti hanno tenuto le preghiere funebri nel cortile dell’ospedale. Un attacco aereo su una casa nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha ucciso una famiglia di otto persone, secondo Marwan al-Hams, direttore dell’ospedale Abu Youssef al-Najjar. Le vittime sono Nasser Abuel-Nour, un professore universitario, sua moglie, i suoi cinque figli e il nipote. Al-Hams ha aggiunto che altre due persone sono state uccise in un attacco a un veicolo a Rafah, mentre almeno sette persone sono state uccise in attacchi nella città meridionale di Khan Younis e altre sei sono state uccise a Muwasi, un’area che Israele, secondo l’ospedale, aveva dichiarato zona sicura.

09:55 A Damasco colpito quartier generale milizie Iran

Il sito di notizie Kol HaBira, affiliato all’opposizione siriana, ha riferito da fonti che l’attacco lanciato da Israele nella capitale siriana di Damasco “è stato effettuato utilizzando tre missili guidati, che hanno colpito diversi appartamenti in un edificio nel quartiere di Kfar Sousa“. Secondo il rapporto, “parti dell’edificio erano utilizzate come quartier generale delle milizie iraniane”. Anche Sky News Arabia ha riferito che l’attacco era diretto contro “personalità iraniane”. 

09:40 Cina: “Con veto Usa situazione a Gaza più pericolosa”

“La Cina ha votato a favore di una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che avrebbe richiesto un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, ma gli Stati Uniti ancora una volta hanno posto il veto da soli, spingendo la situazione a Gaza verso una situazione più pericolosa“. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, notando che tutte le parti interessate, compresa la Cina, hanno espresso forte disappunto. Lo riporta il Global Times.

09:25 Colpita casa a Damasco, ci sono vittime 

I missili israeliani che sono stati lanciati sulla capitale siriana di Damasco hanno colpito un appartamento al quinto piano di un grattacielo di 10 piani nel quartiere Kafar Sousah. Secondo i media siriani nell’attacco ci sono state vittime. 

08:30 Media siriani, missili Israele colpiscono Damasco

Secondo i media statali siriani, diversi missili israeliani hanno colpito il distretto di Kafr Soussa, nella capitale della Siria, Damasco. Il quartiere è noto per ospitare diverse agenzie di sicurezza ed è stato preso di mira da un attacco israeliano nel febbraio 2023. In quell’occasione furono uccisi esperti militari iraniani. 

08:00 Colpito nostro rifugio a Khan Younis, 2 morti 

Nella notte un rifugio di Medici Senza Frontiere (Msf) ad Al Mawasi, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, è stato colpito durante un’operazione militare israeliana. Almeno 2 familiari del personale di Msf sono stati uccisi e altre sei persone sono rimaste ferite. È quanto fa sapere Msf in una nota. “Siamo inorriditi da quanto accaduto”, ha dichiarato l’organizzazione medico-umanitaria. 

07:30 Tank Israele demolisce monumento per morti palestinesi

Un bulldozer israeliano è stato ripreso in un video verificato da Al Jazeera Arabic mentre demolisce un monumento in Cisgiordania eretto in ricordo dei palestinesi uccisi dai militari di Tel Aviv. Il monumento si trovava al centro di una rotonda nella città di Tammoun, a sud della città di Tubas. A novembre, i carri armati israeliani avevano distrutto un memoriale dedicato all’ex presidente palestinese Yasser Arafat a Tulkarem, sempre nella Cisgiordania occupata. 

07:00 14 morti in raid israeliani su Rafah e Khan Yunis

14 persone sono morte nei raid israeliani su Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Otto persone, tra cui bambini, sono stati uccisi nel bombardamento di una casa nel quartiere di Al-Jeneina, a est di Rafah. A Khan Yunis, sei persone sono morte e altre sono rimaste ferite in un attacco nella zona di Al-Mawasi.

06:30 Tre palestinesi morti in scontri campo profughi Jenin

Tre palestinesi sarebbero rimasti uccisi in uno scontro a fuoco nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Lo riferisce l’Idf, citato da Haaretz, spiegando di essere entrato nel campo per arrestare una persona ricercata. L’esercito israeliano ha detto di aver effettuato un raid con droni su uomini armati.

06:00 Abu Mazen: “Con il veto Usa complici di crimini guerra Israele” 

Il veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il cessate il fuoco a Gaza sfida la comunità internazionale e dà a Israele “un ulteriore via libera affinché l’occupazione israeliana continui la sua aggressione contro il popolo di Gaza e lanci un sanguinoso assalto contro Rafah”. Lo dichiara in una nota l’ufficio del presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen, aggiungendo di ritenere l’amministrazione statunitense responsabile di “sostenere e fornire protezione” agli “attacchi barbari” di Israele contro bambini, donne e anziani a Gaza. “Questa politica rende gli Stati Uniti complici nei crimini di genocidio e pulizia etnica e nei crimini di guerra che le forze israeliane stanno commettendo”, sottolinea la nota. 

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