Ancora alta tensione al confine tra Libano e lo Stato ebraico
In Medio Oriente resta alta la tensione al confine tra Israele e Libano dopo i missili lanciati da Hezbollah verso lo Stato ebraico e la conseguente risposta di Tel Aviv. Un’escalation significativa nel conflitto a Gaza innescato dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Ecco tutte le notizie di giornata. Oggi l’Idf è entrata nell’ospedale di Khan Younis, provocando morti e feriti.
21:18 Tajani: “Reazione Israele deve essere proporzionata”
“La posizione dell’Italia è sempre la stessa, non sta cambiando. Noi abbiamo detto soltanto che Israele ha diritto all’autodifesa, che Hamas è un’organizzazione criminale che ha ucciso migliaia di persone facendo una vera caccia all’ebreo. Diciamo che la reazione di Israele deve essere proporzionata e non andare al di là della reazione proporzionata, perché ci sono troppi civili palestinesi che sono morti. Noi della popolazione civile ci preoccupiamo sempre, compresa quella israeliana perché ci sono degli ostaggi in mano a dei terroristi, che devono essere rilasciati senza condizioni”. Lo ha detto Antonio Tajani, segretario nazionale FI, all’evento di presentazione delle liste di Forza Italia in Abruzzo, organizzato dal coordinatore Nazario Pagano, al Teatro Flaiano di Pescara.
20:58 Israele: “Per ora nessun ostaggio trovato in ospedale Nasser”
“Al momento” l’esercito israeliano non ha trovato ostaggi all’interno dell’ospedale Nasser di Khan Younis ma “stiamo continuando i controlli”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, tenente colonnello Daniel Hagari, in un briefing riportato dai media israeliani. Il militare ha aggiunto che nella struttura sono stati trovati “dozzine di terroristi”. Quanto agli ostaggi “dalle indagini e dalle testimonianze di coloro che sono tornati dalla prigionia si può determinare che in passato nei locali dell’ospedale sono stati trattenuti almeno dieci prigionieri”, ha aggiunto Hagari spiegando che nell’ospedale potrebbero esserci anche dei corpi di alcuni cittadini israeliani deceduti.
20:05 Idf: arrestati sospetti terroristi in ospedale Khan Younis
Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che le truppe israeliane hanno arrestato dozzine di sospetti terroristi all’ospedale Nasser, a Khan Younis, nel sud di Gaza. Tra le persone fermate nell’ospedale – spiegano i media israeliani – figurano un autista di ambulanze sospettato di aver partecipato all’assalto del 7 ottobre e un altro individuo che avrebbe ammesso di aver preso parte all’attacco.
19:07 Blinken: “Accordo su ostaggi è ancora possibile”
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che un accordo fra Israele e Hamas sulla tregua e sul rilascio degli ostaggi è “ancora possibile” anche se questioni “molto difficili” devono ancora essere risolte. Lo riporta il Times of Israel. Blinken ha parlato in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro albanese Edi Rama a Tirana.
18:35 Hezbollah lancia 20 razzi verso Kiryat Shmona
Una raffica di circa 20 razzi è stata lanciata da Hezbollah dal sud del Libano verso la città di Kiryat Shmona nel nord di Israele. Lo riporta il Times of Israel. In città sono scattate le sirene di allarme e si segnalano interruzioni di elettricità. Non ci sono notizie di feriti.
18:00 Direttore ospedale Nasser: “Situazione catastrofica”
La situazione all’ospedale Nasser di Khan Younis, in cui hanno fatto irruzione questa mattina i soldati israeliani, “è catastrofica”. Lo afferma alla Bbc il direttore del complesso ospedaliero, Nahed Abu-Teima. Gli unici pazienti rimasti sono i feriti gravi che si sono “ammucchiati nei reparti”, ha detto Abu-Teima, “molti di questi pazienti hanno gravi lesioni spinali, agli arti, amputazioni, lesioni cerebrali che hanno portato a paralisi.Questi pazienti non possono muoversi o camminare”. Il direttore ha aggiunto che sono “tutti in estremo pericolo” e ha lanciato un appello all’Onu e alla Croce Rossa affinché “salvino questi pazienti malati” e gli operatori sanitari rimasti intrappolati.
17.00 Israele: “Stato palestinese? Non è momento di parlare di doni”
Avi Hyman, portavoce dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha respinto la possibilità di qualsiasi discussione su uno Stato palestinese. “Non è il momento di parlare sui doni al popolo palestinese“, ha detto Hyman alla Cnn durante una conferenza stampa, “ora è il momento per una vittoria completa contro Hamas e continueremo su questa strada. Tutte le discussioni sul ‘giorno dopo’ Hamas si svolgeranno il giorno dopo”. In precedenza il Washington Post aveva rivelato che l’amministrazione Biden è al lavoro per formulare un piano di pace con l’aiuto di “un piccolo gruppo di partner del Medioriente” che “potrebbe essere annunciato già nelle prossime settimane” e che potrebbe includere la creazione di uno Stato palestinese.
16.30 Israele minaccia di attaccare anche Beirut
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che l’esercito ha intensificato i suoi attacchi contro Hezbollah, avvertendo che “gli aerei dell’aeronautica militare che volano attualmente nei cieli del Libano hanno bombe più pesanti per obiettivi più distanti”. “Possiamo attaccare non solo a 20 chilometri dal confine, ma anche a 50 chilometri, a Beirut e ovunque”, aggiunge Gallant. Lo riporta il Times of Israel. “Non vogliamo arrivare a questa situazione”, ha precisato, “ma se non ci sarà scelta, agiremo per riportare indietro i residenti israeliani nel nord del Paese e creare per loro la sicurezza adeguata”.
14.30 Msf: “Costretti a lasciare l’ospedale”
L’ospedale Nasser a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, è sotto attacco dalle prime ore di questa mattina, nonostante le forze israeliane avessero detto al personale medico e ai pazienti che potevano rimanere nella struttura. A migliaia di sfollati che avevano ritrovato rifugio nell’ospedale è stato ordinato di abbandonarlo lo scorso 13 febbraio. In seguito ai bombardamenti di questa mattina, il team di Medici Senza Frontiere (Msf) in azione all’ospedale Nasser riporta una situazione caotica, con un numero imprecisato di morti e feriti. Dopo l’attacco, un membro dello staff di Msf risulta ancora irreperibile. Il personale medico di Msf è stato costretto ad abbandonare l’ospedale, e soprattutto i pazienti al suo interno. Le forze israeliane hanno istituito un posto di blocco per controllare l’uscita dal complesso ospedaliero; un membro dello staff di Msf è stato trattenuto. Msf chiede che sia garantita la sua sicurezza. Msf chiede, infine, alle forze israeliane di interrompere immediatamente questo attacco, poiché mette in pericolo il personale medico e i pazienti che sono ancora bloccati all’interno della struttura.
13.30 Dichiarazioni Parolin “sfortunate”
L’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede rettifica con un nuovo comunicato quello di ieri in cui veniva definita “deplorevole” la dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin. “Si desidera precisare che il comunicato originale era in lingua inglese – spiegano – e successivamente è stato tradotto in italiano. In inglese il comunicato, in riferimento alle parole di Sua Eminenza il cardinale Parolin, così recitava: ‘It is a regrettable declaration'”. Nella traduzione in italiano – precisano – “è stata scelta la parola ‘deplorevole’ che poteva anche essere tradotta in modo più preciso con ‘sfortunata’”. A suscitare la reazione di Israele erano state le parole di Parolin, che aveva invitato il governo israeliano a fermarsi invocando una risposta “proporzionata” poiché “certamente con 30 mila morti non lo è”. Parole che l’ambasciata israeliana presso la Santa Sede aveva definito appunto “regrettable”, tradotto in “deplorevoli”.
11:43 Ben Gvir e Smotrich: “No a piano Usa-Paesi arabi”
I due ministri della destra radicale israeliana, Bezalel Smotrich (Finanze) e Itamar Ben Gvir (Sicurezza nazionale) si oppongono al piano a cui, secondo il Washington Post, gli Stati Uniti e alcuni Paesi arabi starebbero lavorando per arrivare a una pace di lungo termine in Medioriente con la costituzione di uno Stato palestinese. Lo riportano i media israeliani. “L’intenzione degli Stati Uniti e di alcuni Paesi arabi di creare per un’organizzazione terroristica uno Stato accanto allo Stato di Israele è illusoria e fa parte della concezione sbagliata secondo cui dall’altra parte ci sia un partner per la pace – ha affermato Ben Gvir – dopo il 7 ottobre è ancora più chiaro che non dovremmo concedergli uno Stato. Fino a quando saremo al governo uno Stato palestinese non verrà mai creato”. Smotrich ha invece annunciato che chiederà al gabinetto di guerra di adottare “una decisione chiara e inequivocabile sul fatto che Israele si oppone alla creazione di uno Stato palestinese“.
11:19 Esercito Israele entra in ospedale Nasser: “Qui tenuti ostaggi”
Le Forze di difesa israeliane (Idf) sono entrate nell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I soldati, fa sapere la stessa Idf sui social, “stanno operando contro l’organizzazione terroristica Hamas all’interno dell’ospedale”. “Finora diversi sospettati di essere coinvolti nel massacro del 7 ottobre sono stati arrestati nell’ospedale”, aggiunge l’Idf. Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha detto che l’esercito dispone di “informazioni credibili” secondo cui Hamas ha tenuto ostaggi all’interno del complesso ospedaliero Nasser. I militari stanno conducendo un’operazione “precisa e limitata”, ha aggiunto Halevi, per recuperare corpi di ostaggi che potrebbero trovarsi ancora lì.
11:08 Hezbollah: “A escalation rispondiamo con escalation”
L’intenzione di Hezbollah è quella di “rispondere in modo rapido a un’escalation con un’escalation, a ogni spostamento con uno spostamento, alla distruzione con la distruzione“. Lo ha affermato Nabil Qaouk, membro del comitato centrale di Hezbollah, citato dai media libanesi. “Il nemico israeliano dice attraverso alti funzionari militari che ‘ciò che Israele teme di più in questo momento è lo scontro aperto con Hezbollah in Libano’ – ha affermato Qaouk – e questo perché è consapevole della nostra forza e del fatto che i nostri missili e droni in Libano possono colpire tutte le città, gli insediamenti, gli aeroporti e le strutture strategiche israeliane in tutto” lo Stato ebraico.
10:07 Tajani: “A Gaza no genocidio ma troppe vittime civili”
“Genocidio significa una strategia per eliminare un popolo, come quello che Hitler ha organizzato contro gli ebrei. Questo è un attacco militare che sta provocando troppe vittime civili“. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a ‘Mattino 5’ su Canale 5, a proposito dell’operazione israeliana nella Striscia di Gaza. A Israele, spiega, “abbiamo detto ‘attenzione a non fare regali a Hamas’. Ma non c’è la volontà di sterminare un popolo“.
08:48 Dieci civili morti in Libano dopo raid Israele
Il bilancio delle vittime civili di due attacchi aerei israeliani in Libano è salito a 10 morti, hanno riferito i media statali libanesi, rendendo quella di ieri la giornata più letale in oltre quattro mesi di tensioni al confine. Il gruppo militante libanese Hezbollah ha promesso di vendicarsi degli attacchi, che hanno colpito la città di Nabatiyeh e un villaggio nel sud del Libano, poche ore dopo che alcuni proiettili provenienti dal Libano avevano ucciso una soldatessa israeliana. A Nabatiyeh, l’attacco ha abbattuto parte di un edificio, uccidendo sette membri della stessa famiglia, tra cui un bambino, ha dichiarato l’agenzia di stampa nazionale. Un altro bambino, inizialmente dato per disperso, è stato trovato vivo sotto le macerie. Nel villaggio di Souaneh sono stati invece uccisi una donna e i suoi due figli piccoli. Mercoledì sono stati uccisi anche tre combattenti di Hezbollah. All’inizio di mercoledì, il fuoco proveniente dal Libano aveva colpito la città israeliana settentrionale di Safed, uccidendo una soldatessa israeliana e ferendo otto persone.
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