Sarebbero decine le persone uccise e ferite nei bombardamenti israeliani sulla Striscia, la maggior parte delle quali donne e bambini
I media palestinesi legati ad Hamas riferiscono di “intensi bombardamenti” israeliani in tutta la Striscia di Gaza, compresa la città meridionale di Khan Younis e aree nel nord dell’enclave. Lo riporta il Times of Israel, riferendo inoltre che in mattinata, dopo circa 14 ore di pausa, hanno suonato le sirene per l’allarme antiaereo nella comunità di Netiv HaAsara, che confina con Gaza, per il lancio di razzi.
Sarebbero decine le persone uccise e ferite, la maggior parte delle quali donne e bambini, all’alba di oggi a seguito dei bombardamenti israeliani che hanno preso di mira la maggior parte della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa, secondo cui sarebbero almeno 14 le persone rimaste uccise dopo che due abitazioni sono state colpite nel nord di Gaza. Altre decine di persone, tra cui donne e bambini, riporta ancora Wafa, sono rimaste uccise o ferite dopo che una casa è stata colpita a Jabalia. Un gran numero di persone sarebbe ancora intrappolato sotto le macerie.
Prosegue il blackout delle comunicazioni che ha interrotto le connessioni telefoniche e Internet nella Striscia. Secondo il gruppo di difesa dell’accesso a Internet NetBlocks.org, le linee internet e telefoniche sono interrotte da giovedì sera e risultano ancora inaccessibili questa mattina, ostacolando la consegna di aiuti. “Il blackout di Internet è in corso e, in base ai nostri dati, si tratta dell’interruzione più lunga” negli oltre due mesi di guerra, ha affermato Alp Toker, direttore del gruppo. Il dipartimento per gli affari umanitari delle Nazioni Unite ha affermato che le comunicazioni con Gaza sono state “gravemente interrotte” a causa dei danni alle linee di telecomunicazione nel sud.
“Ostaggi uccisi per errore sventolavano bandiera bianca”
Erano “a torso nudo” e uno di loro aveva “una bandiera bianca improvvisata” i tre ostaggi uccisi per errore dall’esercito israeliano ieri. È quanto emerge dalle indagini iniziali sul tragico incidente avvenuto nel quartiere Shejaiya di Gaza City, dove le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno ucciso i tre uomini scambiandoli per membri di Hamas. Secondo un alto ufficiale del Comando Sud, che ha fatto riferimento a un’indagine iniziale, un soldato di stanza nella zona ha identificato tre figure sospette che uscivano da un edificio a diverse decine di metri di distanza. Secondo le indagini, tutti e tre erano a torso nudo e una delle persone portava un bastone con una bandiera bianca improvvisata, riporta Times of Israel. Secondo le prime ricostruzioni, il soldato, che credeva che gli uomini fossero membri di Hamas che volevano attirare i soldati dell’Idf in una trappola, ha immediatamente aperto il fuoco uccidendo due degli ostaggi e ferendone un terzo, che è tornato a rifugiarsi nell’edificio dove si trovava precedentemente. Nel frattempo, le truppe presenti nella zona hanno sentito qualcuno che gridava “Aiuto” in ebraico. Qualche istante dopo, il terzo uomo è uscito dall’edificio in cui si era rifugiato e un altro soldato ha aperto il fuoco contro di lui, uccidendolo. Il soldato che ha immediatamente aperto il fuoco dopo aver identificato i tre uomini lo ha fatto contro le regole di ingaggio, così come ha fatto il secondo soldato che ha ucciso il terzo uomo, ha spiegato il funzionario militare israeliano.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata