Infuria la battaglia a Khan Younis. Decine di migliaia di palestinesi in fuga verso il Sud della Striscia
Nuovi scontri nella Striscia di Gaza. Le truppe israeliane hanno combattuto contro i militanti di Hamas nel centro della seconda città più grande della Striscia di Gaza, Khan Younis. L’offensiva di terra ha costretto decine di migliaia di palestinesi a fuggire verso il confine meridionale della Striscia, impedendo ai gruppi umanitari di consegnare cibo, acqua e altri rifornimenti.
A due mesi dall’inizio della guerra, l’offensiva israeliana nel sud di Gaza sta dunque portando a Khan Younis gli stessi feroci combattimenti urbani e gli stessi duri bombardamenti che nelle ultime settimane avevano cancellato gran parte di Gaza City e la parte settentrionale del territorio. Ma nel sud, le aree in cui i palestinesi possono cercare sicurezza si stanno rapidamente restringendo. Prima dell’assalto, Israele ha esortato i residenti a evacuare Khan Younis, luogo d’infanzia di importanti leader di Hamas. Ma gran parte della popolazione della città rimane al suo posto, insieme a un gran numero di sfollati dal nord di Gaza che non possono andarsene o sono cauti nel fuggire nell’estremo sud disastrosamente sovraffollato.
Tagliate fuori dagli aiuti esterni, le persone nei rifugi gestiti dalle Nazioni Unite a Khan Younis stanno lottando per accaparrarsi cibo, ha affermato Nawraz Abu Libdeh, un residente del rifugio che è stato sfollato sei volte. “La guerra della fame è iniziata”, ha detto. “Questa è la peggiore di tutte le guerre.” Secondo le Nazioni Unite circa 1,87 milioni di persone – oltre l’80% della popolazione di 2,3 milioni – sono già fuggite dalle proprie case, molte delle quali sfollate più volte. Quasi tutta la popolazione è ora ammassata nella parte meridionale e centrale di Gaza, dipendente dagli aiuti.
IN AGGIORNAMENTO
20:34 Hamas: “Feroci battaglie in corso nella Striscia di Gaza”
Hamas riferisce che i combattenti stanno conducendo “feroci battaglie” con le forze israeliane in diverse aree della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera citando Osama Hamdan, esponente del gruppo terroristico in Libano. Parlando ai giornalisti a Beirut, il funzionario di Hamas ha affermato che il “numero reale” dei soldati israeliani uccisi e feriti è “molto più alto” delle cifre dichiarate da Israele.
20:14 pressing arabo su Consiglio Onu per voto su tregua
I Paesi arabi e islamici chiedono che domani il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voti su un progetto di risoluzione che chiede un cessate il fuoco umanitario a Gaza. La mozione rappresenta una risposta a una lettera inviata dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, al Consiglio nel quale parlava di una imminente “catastrofe umanitaria a Gaza”, chiedendo ai 15 membri dei consiglio di garantire una tregua umanitaria. Domani Guterres informerà i membri del Consiglio sulla lettera inviata ai sensi dell’articolo 99 della Carta Onu. Il progetto di risoluzione è promosso dagli Emirati Arabi Uniti, che rappresentano i Paesi arabi nel Consiglio. Riyad Mansour, l’ambasciatore palestinese delle Nazioni Unite, ha detto giovedì ai giornalisti che tutti sperano che i membri del consiglio adottino la risoluzione degli Emirati Arabi Uniti. Gli Stati Uniti, il più stretto alleato di Israele, non hanno sostenuto il cessate il fuoco e hanno potere di veto nel Consiglio di Sicurezza. Mansour ha detto che funzionari delle nazioni arabe e islamiche si stanno incontrando con funzionari statunitensi per fare pressioni e incassare il sostegno americano.
19:22 Telefonata Biden-Netanyahu
Il presidente Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico col premier Benjamin Netanyahu per discutere degli ultimi sviluppi in Israele e a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca.
19:17 Riprendono voli droni Usa su gaza per ricerca ostaggi
Gli Stati Uniti hanno ripreso i voli dei droni sulla Striscia di Gaza a sostegno della ricerca degli ostaggi condotta dai militari israeliani. Lo ha riferito la portavoce del Pentagono Lisa Lawrence. I voli dei droni usa erano stati sospesi durante la pausa nei combattimenti tra Israele e Hamas. L’Idf ha riferito nella Striscia si trovano ancora 136 ostaggi, compesi 17 donne e bambini.
17:43 Onu: “Impossibili vere operazioni umanitarie in Sud Gaza”
Il termine “operazione umanitaria” non può essere utilizzato per il sud della Striscia di Gaza, perché gli attacchi incessanti condotti dalle forze israeliane sull’area di Rafah hanno impedito una risposta globale ai bisogni della popolazione. Lo ha detto in conferenza stampa il sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari, Martin Griffiths. Lo riporta Al Jazeera. “Quello che abbiamo in questo momento a Gaza è nella migliore delle ipotesi una opportunità umanitaria, cercando di raggiungere alcune persone a cui si possono consegnare cibo, acqua e altro raggiungendole attraverso strade ancora accessibili, che non siano state minate o distrutte”, ha spiegato. Ciò che manca, ha sottolineato Griffiths, “è la chiarezza nella pianificazione, sapere cosa accadrà domani. Nessuno di noi può prevedere come andrà a fine”.
16:14 Media, Idf circonda scuola con sfollati a Beit Lahia
Le forze israeliane di difesa (Idf) avrebbero circondato la scuola Khalifa di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, che ospita circa 7mila sfollati. Lo riporta Al Jazeera, citando un testimone. “I loro cecchini sono in cima a diversi edifici di fronte alla scuola”, ha raccontato l’uomo, aggiungendo che diverse persone all’interno della scuola sono state uccise e alcune di queste verranno sepolte nel cortile dell’istituto a causa dell’assedio.
15:55 Media: “Decine di miliziani Hamas si sono arresi in nord Gaza”
Decine di miliziani di Hamas si sarebbero arresi alle forze di difesa israeliane (Idf) nel nord della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani. Secondo Ynet dall’enclave sono arrivate foto di numerosi miliziani nudi e costretti a restare accanto ai soldati dell’Idf che li sorvegliano. Le foto sono state scattate negli ultimi giorni e molti dei miliziani arrestati si sarebbero consegnati spontaneamente ai militari israeliani.
15:40 Oxfam: “Senza cessate il fuoco comunità internazionale complice catastrofe”
L’attacco israeliano in corso nel sud di Gaza, che sta causando distruzione e immani sofferenze per i civili, al momento è di tale portata da rendere impossibile qualsiasi risposta umanitaria in tutta la Striscia. È l’allarme lanciato da Oxfam, a 2 mesi esatti dall’inizio della crisi. “La popolazione di Gaza sta vivendo un tremendo incubo, mentre la comunità internazionale, inclusa l’Italia, resta a guardare senza far nulla – ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. Il fallimento nel costruire le condizioni per un cessate il fuoco, che rappresenta l’unica soluzione umanitaria possibile, è sotto gli occhi di tutti.
Molti Paesi di fatto si stanno rendendo complici del massacro di civili, degli sfollamenti forzati e delle atroci sofferenze che stanno vivendo 2 milioni di persone in trappola. Un intero popolo in questo momento è costretto a spostarsi continuamente nel tentativo di raggiungere le zone designate da Israele, sia nel nord che nel sud della Striscia”.
14:51 BBC: “Suicidi fra superstiti rave attaccato da Hamas”
Fra i giovani sopravvissuti alla strage commessa da Hamas al festival ‘Nova’, il rave che si stava tenendo nei pressi del kibbutz di Be’eri lo scorso 7 ottobre, “alcuni” si sarebbero suicidati. Lo riporta la BBC citando una persona che fa parte dell’equipe medica che si sta occupando di loro. L’emittente britannica, inoltre, cita una frase della capo della polizia israeliana Yaacov Shabtai secondo cui “diciotto giovani uomini e donne sono stati ricoverati in ospedali che si occupano di salute mentale” a causa delle loro condizioni. Secondo Shabtai inoltre molti dei sopravvissuti avrebbero difficoltà a parlare e hanno spiegato di non essere in grado di rendere testimonianza in merito a quanto hanno visto o vissuto.
14:17 Autorità Gaza: salgono a oltre 17mila i palestinesi morti
Ha superato 17mila morti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Secondo i dati più recenti forniti dal ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, sono 17.177 i morti e 46.000 i feriti. Si tratta soprattutto di donne e bambini. Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 350 palestinesi, ha aggiunto il ministero.
13:24 Residente Gaza: “Hamas ruba aiuti destinati alla popolazione”
“Gli aiuti vanno a finire sottoterra” nei tunnel di Hamas, “non arrivano alla nazione e all’intera popolazione”. Lo afferma un’anziana residente della Striscia di Gaza in un’intervista video ad Al Jazeera citata da The Times of Israel. Quando il giornalista afferma che “gli aiuti arrivano solo in minima parte e vengono distribuiti”, la donna fa il gesto del ‘no’ con le dita e risponde: “Va tutto nelle loro case”, intendendo gli uomini di Hamas, “li prendono loro. Possono anche spararmi o fare quello che vogliono”.
13:05 Msf: “A ospedale Al-Aqsa per la prima volta arrivati più morti che feriti”
Per la prima volta, il numero di persone arrivate morte all’ospedale Al-Aqsa ha superato quello dei feriti.Nell’ospedale, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), sono arrivate 115 persone uccise nelle ultime 24 ore. “L’ospedale è pieno, l’obitorio è pieno”, dicono i membri dello staff di MSF. MSF chiede al governo israeliano di fermare i bombardamenti indiscriminati sulla Striscia di Gaza e di proteggere i civili e le infrastrutture civili.In tutto il mondo MSF ha lanciato la mobilitazione ‘Gaza: Stop Now’.
13:00 Almeno 94 morti e 400 feriti in Libano da inizio guerra
Almeno 94 persone sono morte e 406 sono rimaste ferite in Libano nei raid israeliani nel sud del Paese a partire dall’8 ottobre, quando Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi contro Israele. Lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese, che ha aggiunto che il 92% dei feriti sono uomini. L’Unità di gestione del rischio di catastrofi del Libano ha registrato finora 20.000 sfollati provenienti dai villaggi del distretto di Tiro, nel sud del Libano, secondo quanto riferito dall’agenzia Nna.
12:00 Media, ospedale al-Shifa rimasto senza elettricità
“Il complesso medico al-Shifa rappresentava dal 40 al 50% della capacità operativa totale del ministero della Sanità di Gaza prima della guerra, ma ora non ha elettricità ed è pieno di migliaia di sfollati”. Lo dice ad Al Jazeera Maher Shamiyeh, sottosegretario aggiunto del ministero della Sanità di Gaza. “Ieri abbiamo ricevuto 200 morti e 200 feriti”, ha aggiunto, “la maggior parte dei feriti necessita di interventi chirurgici complicati.”
11:40 Unrwa: “Situazione Gaza disperata, impossibile consegnare aiuti”
“I pesanti bombardamenti e la ripresa delle operazioni militari hanno reso la situazione a Gaza disperata”. È quanto scrive l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi, sui social. “Le condizioni necessarie per consegnare gli aiuti non esistono”, denuncia l’Unrwa, “i rifugi stanno straripando”, “non ci sono aiuti sufficienti per soddisfare i bisogni eccessivi. Le operazioni dell’Unrwa vengono soffocate”
Heavy bombardment & resumption of military operation have made the situation in #Gaza desperate.
Conditions required to deliver aid DO NOT exist.@UNRWA shelters are OVERFLOWING.
There is NOT ENOUGH aid to meet the overwhelming needs. @UNRWA operations are being strangled. pic.twitter.com/811ch3KSSx
— UNRWA (@UNRWA) December 7, 2023
10:45 Iran: “Prossimi giorni terribili per regime israeliano”
“La resistenza islamica ha finora risposto con forza agli atti di aggressione del regime israeliano e, con questa tendenza, i prossimi giorni saranno molto terribili per il regime israeliano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in una telefonata ieri sera con lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar. Lo riporta l’agenzia Irna. Entrambi hanno condannato i crimini israeliani contro le donne e i bambini palestinesi a Gaza e hanno chiesto un’azione immediata da parte della comunità internazionale per fermare il genocidio e i crimini di guerra nel territorio assediato.
09:50 Media, Israele ha bombardato città di Rafah nella notte
La città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è stata colpita nella notte da pesanti bombardamenti israeliani nonostante l’esercito di Tel Aviv avesse in precedenza affermato che la città era un rifugio sicuro per gli sfollati palestinesi costretti a lasciare il nord della Striscia e la città di Khan Younis, ora al centro dei combattimenti. “L’esercito israeliano ha ordinato con tono minaccioso di trasferirsi a Rafah perché è sicura, ma a partire dalla notte scorsa almeno cinque case sono state prese di mira e distrutte. E stiamo parlando di un gran numero di persone uccise”, ha detto il corrispondente sul posto di Al Jazeera, Hani Mahmoud. “Questi attacchi non sono concentrati in un’unica zona di Rafah”, ha riferito, “sono state prese di mira più località. Non esiste letteralmente alcun posto sicuro nella Striscia di Gaza, comprese le aree designate da Israele come sicure”.
09:40 Israele, morti altri 2 soldati: 86 da inizio guerra
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito della morte di altri 2 soldati nei combattimenti nella Striscia di Gaza. Si tratta del sergente maggiore Amit Bonzel, 22 anni, dell’unità di ricognizione della Brigata paracadutisti, di Shoham, e del sergente maggiore Alemnew Emanuel Feleke, 22 anni, dell’unità Duvdevan della Brigata commando, di Kiryat Gat. Feleke era stato ferito il 5 dicembre durante i combattimenti nel sud di Gaza ed è morto ieri a causa delle ferite riportate. Lo riporta il Times of Israel. Salgono così a 86 i soldati israeliani morti dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas
09:30 Esercito Israele: “Continuiamo ad avanzare a Khan Younis”
Le Forze di difesa israeliane (Idf) continuano ad avanzare a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, mentre l’aeronautica prosegue gli attacchi aerei. In uno dei combattimenti, due miliziani di Hamas sono usciti da un tunnel e hanno aperto il fuoco contro i soldati israeliani che li hanno uccisi e hanno distrutto il tunnel. Nel frattempo, nel nord della Striscia, le truppe dell’Idf stanno avanzando anche nel campo di Jabaliya, catturando numerosi avamposti di Hamas e uccidendone i militanti. La Marina sostiene le truppe di terra bombardando la Striscia di Gaza lungo la costa. Lo riporta il Times of Israel.
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