Onu: "Il raid israeliano su Jabalia potrebbe essere un crimine di guerra". L'Egitto aiuterà a evacuare "circa 7mila" tra stranieri e persone con doppia cittadinanza dalla Striscia

Prosegue la guerra in Medioriente. Colpito nuovamente il campo profughi di Jabalya a Gaza da un attacco dell’aviazione israeliana. L’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani ha affermato che il bombardamento potrebbe costituire un crimine di guerra. Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, sono giunti in Egitto attraversando il Valico di Rafah, aperto per consentire l’evacuazione di stranieri e feriti. Un funzionario di Hamas: “Ripeteremo il 7 ottobre ancora e ancora“.

Netanyahu valuta breve pausa umanitaria

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sta valutando la richiesta Usa di una breve pausa umanitaria. È quanto riferisce la testata israeliana Kan News, citando un funzionario israeliano, secondo cui Tel Aviv potrebbe acconsentire a fermare gli attacchi per qualche ora. Finora l’ufficio di Netanyahu non ha commentato. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è atteso domani in Israele.

Media, sms Hamas a famiglie ostaggi ‘liberare nostri prigionieri’

Le famiglie dei civili rapiti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele avrebbero ricevuto dei messaggi di testo in lingua ebraica in cui si dichiara che si tratta di un messaggio di Hamas, in cui si chiede ai destinatari di cliccare su un link per ricevere informazioni sugli ostaggi. Lo riporta Kan News, secondo quanto riferisce il Times of Israel. “Questo è un messaggio di Al-Qassam”, si legge nel messaggio, in riferimento all’ala militare di Hamas. E ancora: “Abbiamo offerto al vostro governo uno scambio di prigionieri, ma non è stato accettato”. “Questo è il nostro messaggio: il rilascio di tutti i prigionieri sionisti in cambio del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi”, si legge.

Idf: “Completato accerchiamento Gaza City”

L’esercito israeliano ha completato l’accerchiamento di Gaza City. Lo ha annunciato nel briefing serale un portavoce dell’Idf, il tenente generale Daniel Hagari, aggiungendo che i soldati “stanno attaccando gli avamposti di Hamas, i quartieri generali, le posizioni di lancio e le infrastrutture di lancio ed eliminando i terroristi in combattimenti faccia a faccia”. Lo riporta Haaretz.

Tajani: “Lavoriamo per far uscire tutti gli italiani da Gaza”

“Stiamo lavorando affinché tutti gli italiani che vogliono uscire dalla Striscia di Gaza possano tornare a casa. Uno o due credo che vogliano restare perché sono della Croce Rossa e vogliono proseguire nel fare il loro lavoro”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di dichiarazioni alla stampa insieme all’omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar a Villa Madama. Tajani ha ricordato che ieri quattro italiani hanno lasciato la Striscia tramite il valico di Rafah e oggi una bambina italiana con la madre palestinese ha fatto altrettanto. Quanto invece agli aiuti umanitari “la situazione sembra più positiva. Sembra che possa entrare un maggior numero di camion per aiutare la popolazione civile che non ha niente a che fare con Hamas”, ha concluso.

Onu, danneggiate 4 nostre scuole usate come rifugi

“Solo nelle ultime 24 ore, quattro rifugi dell’UNRWA sono stati danneggiati nella Striscia di Gaza. Oggi, una scuola trasformata in rifugio è stata danneggiata nel campo profughi di Jabalia, il più grande della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 20 persone e ferendone cinque. Ciò avviene dopo due giorni di pesanti bombardamenti nella zona. Stamattina anche un’altra scuola del campo profughi Beach Camp è stata danneggiata e, secondo quanto riferito, un bambino è stato ucciso. Entrambe le località si trovano nel nord della Striscia di Gaza. Più a sud, sono state colpite due scuole trasformate in rifugi nel campo profughi di Al Bureij. Secondo quanto riferito, due persone sono state uccise e 31 ferite. Secondo le stime più recenti dell’Unrwa, questi rifugi ospitavano complessivamente quasi 20.000 persone”. Lo riferisce in una nota l’Unrwa, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

Casa Bianca, no indicazioni che Hezbollah voglia entrare in guerra

Gli Stati Uniti sono “preoccupati” dei continui attacchi alle forze israeliane da parte delle milizie di Hezbollah, ma “ancora non ci sono indicazioni” che il gruppo sciita voglia entrare con “piena forza” nel conflitto in corso a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing alla Casa Bianca.

Esercito Israele, uccisi 130 terroristi nelle ultime ore

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che le proprie forze di terra hanno ucciso circa 130 terroristi durante gli scontri avvenuti nelle ultime ore nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta The Times of Israel. L’Idf afferma che le truppe “continuano a condurre feroci battaglie contro i terroristi di Hamas”, distruggendo le infrastrutture del gruppo terroristico. “Durante gli scontri a fuoco condotti dalle nostre forze, circa 130 terroristi sono stati eliminati”, ha fatto sapere il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, sottolineando che sono stati colpiti anche numerosi siti di Hamas lungo la costa, grazie al coinvolgimento nelle operazioni della Marina e dell’Aeronautica israeliane.

Biden, 74 cittadini Usa usciti oggi da Gaza

“Oggi abbiamo fatto uscire 74 americani con doppia nazionalità”. Lo ha detto il presidente Joe Biden, nel breve scambio di battute che ha preceduto il suo incontro bilaterale nello Studio Ovale con il presidente dominicano Luis Abinader. “E’ una buona notizia”, ha affermato il presidente Usa.

Esperti Onu: “Popolo palestinese a rischio genocidio, agire ora”

A Gaza “il tempo sta per scadere” per evitare un genocidio e una catastrofe umanitaria ed è necessario un cessate il fuoco. È quanto affermano esperti delle Nazioni unite. “Restiamo convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio”, hanno dichiarato gli esperti in una nota, aggiungendo che “il momento di agire è ora” e anche gli alleati di Israele hanno la loro responsabilità e devono agire ora per prevenire il suo disastroso corso d’azione”. “Il popolo palestinese di Gaza, in particolare le donne, i bambini, le persone con disabilità, i giovani e gli anziani, hanno sopportato decenni di difficoltà e privazioni”, “chiediamo a Israele e ai suoi alleati di accettare un cessate il fuoco immediato. Non c’è più tempo”, è l’appello degli esperti Onu. Gli esperti Onu fanno parte di quelle che sono note come ‘Special procedures’ del Consiglio diritti umani delle Nazioni unite, che lavorano su base volontaria, non sono personale Onu e non ricevono uno stipendio per il loro lavoro, sono indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione e prestano servizio a titolo individuale.

Nyt, Blinken chiederà a Israele una serie di cessate il fuoco

Il segretario di Stato Antony Blinken, in partenza per Israele, chiederà al governo Netanyahu di garantire una serie di brevi cessate il fuoco a Gaza per consentire il rilascio in sicurezza degli ostaggi e la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione civile. Lo hanno riferito funzionari della Casa Bianca, citati dal New York Times. La notizia giunge dopo che mercoledì il presidente Biden ha rivelato che il premier israeliano aveva precedentemente acconsentito a una breve pausa dei bombardamenti il 20 ottobre per permettere il rilascio di due cittadine Usa, la 59enne Judith Raanan e la figlia 17enne Natalie. Blinken, hanno riferito al Nyt i funzionari, nei suoi incontri con la leadership di Israele chiederà più “pause umanitarie”.

Wsj: Usa e Paesi arabi discutono del futuro di Gaza dopo Hamas

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken e i suoi vice sono impegnati in una serie di colloqui con le loro controparti arabe per discutere dei piani sul futuro governo di Gaza, una volta che Israele avrà completato le operazioni militari contro Hamas. Lo riporta il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza del lavoro diplomatico in corso, che è ancora nelle sue fasi iniziali. I funzionari coinvolti, scrive il Wsj, ritengono che sia ancora troppo presto per mettere a punto i dettagli di un piano che non ha ancora il sostegno di Washington, ma che tra le varie opzioni prevederebbe che all’inizio il governo di Gaza venisse affidato a una forza multinazionale mediorientale. Il tema dovrebbe essere affrontato dal segretario di Stato Blinken nella sua visita di venerdì in Israele e poi in Giordania.

Netanyahu a soldati: “Niente ci fermerà”

“Niente ci fermerà”. Lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una conversazione con i soldati riportata dal quotidiano Haaretz. Il primo ministro ha detto che l’esercito è già “più che alle porte di Gaza City”. “Stiamo facendo progressi – ha aggiunto -, anche noi abbiamo perdite dolorose, ma voglio che sia chiara una cosa: niente ci fermerà”.

Oms, a Gaza fermi 14 ospedali su 36, sovraccarichi gli altri

“Profondamente preoccupante: 14 ospedali su 36 e 2 centri specialistici a Gaza non funzionano a causa della mancanza di carburante, dei danni, degli attacchi e dell’insicurezza. Gli ospedali rimasti aperti sono sovraccarichi, con il 40% di pazienti in più rispetto a quelli che sono stati progettati per gestire”. È l’allarme del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’Oms chiede un accesso urgente e prolungato su larga scala per gli aiuti umanitari. Continuiamo a chiedere la protezione attiva dei civili e dell’assistenza sanitaria, nonché un cessate il fuoco umanitario”, ha aggiunto Tedros in un post su X.

Sirene allarme in nord Israele, a confine con Libano

Sirene d’allarme suonano in diverse comunità israeliane vicine al confine con il Libano. Lo riporta The Times of Israel. Le sirene, in particolare, suonano ad al-Aramshe e Adamit nella Galilea occidentale, e ad Avivim, Margaliot e Misgav Am nell’Alta Galilea. Gli allarmi arrivano nel mezzo di ripetuti attacchi missilistici da parte di Hezbollah e delle milizie palestinesi loro alleate lanciati dal sud del Libano.

Esercito Israele, stiamo circondando Gaza City

Il capo di stato maggiore delle forze israeliane di difesa (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, afferma che le truppe di Tel Aviv stanno operando all’interno di Gaza City e la stanno circondando da diverse direzioni. Lo riporta The Times of Israel. “Siamo arrivati a un’altra fase significativa della guerra le forze sono nel cuore del nord di Gaza, operano nella città di Gaza, la circondano”, ha affermato Halevi parlando in una base dell’aeronautica militare israeliana. “Le forze stanno combattendo in un’area urbana densa e complessa, che richiede combattimento professionale e coraggio”, ha aggiunto. “Le forze di terra sono accompagnate da un’accurata attività di intelligence e da fuoco dall’aria e dal mare. Questa partnership rende il combattimento molto più efficace”, ha continuato.

Raid israeliano su campo profughi Bureij, 15 morti

Un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, uccidendo almeno 15 persone. Lo ha detto il portavoce della Protezione civile della Striscia, Mahmoud Bassal. Parlando con Al Jazeera ha spiegato che è difficile per i soccorritori giungere sul luogo. I residenti hanno affermato che decine di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Un sopravvissuto parlando alla televisione del Qatar ha paragonato l’accaduto a un terremoto.

Ong: “Maya sta bene, nelle prossime ore in italia”

“Maya sta bene, è scossa dalla situazione. Sono state settimane pesanti ma sta bene sia fisicamente che di spirito. Il suo pensiero principale è per quello che si lascia alle spalle. I colleghi ed amici che rimangono nella Striscia. Lei nelle prossime ore dovrebbe tornare in Italia”. Lo racconta a LaPresse, Chiara Saccardi, responsabile medioriente per Azione contro la Fame, organizzazione per cui lavora Maya Papotti, una delle italiane che ha lasciato ieri la Striscia di Gaza tramite il valico di Rafah. Sul posto “resta il team locale” dell’organizzazione.

Bimba italiana di 6 anni uscita con la madre da Gaza

Dopo il primo gruppo di italiani che ha lasciato ieri la Striscia di Gaza, questa mattina una bambina italiana di sei anni e la mamma palestinese hanno attraversato il valico di Rafah. Sono ora in Egitto, assistite dal personale dell’ambasciata d’Italia al Cairo per il successivo rientro in Italia. “Sono particolarmente felice per l’esito positivo della vicenda di questa bambina, che proprio domani compirà sei anni, e della sua mamma”, ha commentato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, On. Antonio Tajani.

“Voglio ringraziare tutto il personale coinvolto nell’operazione, dai funzionari delle sedi diplomatiche al Cairo, Tel Aviv e Gerusalemme al nostro servizio di intelligence che, con il costante coordinamento dell’Unità di crisi della Farnesina, ha ottenuto questo importante risultato”.

Assalitori Hamas avevano indirizzi di ufficiali Idf 

I miliziani di Hamas coivolti nell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele avevano gli indirizzi di alti ufficiali dell’esercito israeliano (Idf). È quanto riferisce l’emittente israeliana Channel 13, rilanciata da Times of Israel, secondo cui mappe e indirizzi di alti ufficiali dell’Idf sono stati trovati sui corpi dei miliziani uccisi negli assalti e in un caso gli assalitori sono arrivati a casa di un ufficiale ma i soldati presenti sono riusciti a respingerli. Sempre secondo Channel 13, anche i membri di Hamas che hanno attaccato basi dell’esercito avevano mappe degli alloggi degli ufficiali e pare che il tentativo fosse quello di catturare alti funzionari. Nell’attacco di Hamas del 7 ottobre in territorio israeliano sono state uccise oltre 1.400 persone e più di 242 sono state prese in ostaggio e portare nella Striscia di Gaza. 

Milizia Iran combatte a fianco Hezbollah

Una milizia iraniana sta combattendo al fianco di Hezbollah al confine fra Israele e Libano. Lo ha detto un portavoce delle forze di difesa israeliane. Lo riporta Haaretz. Secondo il tenente colonnello Avihai Adrai la milizia dell’imam Hussein, che negli ultimi anni era stata dislocata in Siria, “è coinvolta negli scontri con l’Idf al confine libanese nelle ultime settimane e prende parte ad attività offensive in territorio israeliano”. 

Yad Vashem: “Leader mondo dichiarino guerra ad antisemitismo”

Lo Yad Vashem, il Centro mondiale per la memoria dell’Olocausto con sede a Gerusalemme, “invita i leader politici, culturali, religiosi e accademici di tutto il mondo a dichiarare guerra all’antisemitismo in risposta all’allarmante ondata che sta attualmente attanagliando il mondo” dopo l’inizio, lo scorso 7 ottobre, della nuova guerra tra Hamas e Israele. Il presidente dello Yad Vashem, Dani Dayan, ha quindi sottolineato “l’urgente necessità di affrontare questa forma mortale di odio contro il popolo ebraico”. 

18 soldati Israele uccisi da inizio operazione terra 

Sono 18 i soldati israeliani rimasti uccisi negli scontri con Hamas dall’inizio dell’operazione di terra nella Striscia di Gaza. Lo riporta il quotidiano Haaretz. I soldati morti dallo scorso 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas a Israele, sono invece 333. 

Autorità Gaza: “Superati 9mila morti da inizio guerra”

Supera i 9mila morti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. Lo afferma il ministero della Sanità di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Le vittime accertate sono 9mila e 61, tra cui 3mila e 760 bambini e 2mila e 326 donne. Israele sta colpendo pesantemente l’enclave in risposta all’attacco subito il 7 ottobre e accusa Hamas di usare i civili come “scudi umani”.

400 stranieri usciranno oggi da Gaza 

Funzionari egiziani e palestinesi affermano che oggi dovrebbero uscire dalla Strscia di Gaza, attraverso il valico di Rafah, 400 persone straniere e con doppia nazionalità, insieme a una gruppo di malati e feriti compreso tra le 60 e le 100 unità. Lo riporta Al Jazeera. Nella giornata di ieri 500 persone, tra cui un piccolo numero di palestinesi, sono state autorizzate a lasciare l’enclave attraverso il valico. 

Autorità Gaza: “Superati 9mila morti da inizio guerra”

Supera i 9mila morti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. Lo afferma il ministero della Sanità di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Le vittime accertate sono 9mila e 61, tra cui 3mila e 760 bambini e 2mila e 326 donne. Israele sta colpendo pesantemente l’enclave in risposta all’attacco subito il 7 ottobre e accusa Hamas di usare i civili come “scudi umani”.

Alto ufficiale Israele ucciso a Gaza

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato la morte di un alto ufficiale durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. Si tratta del tenente colonnello Salman Habaka, 33 anni, comandante del 53esimo battaglione della 188esima brigata corazzata, di Yanuh-Jat. Lo riporta il Times of Israel. Le circostanze della morte del militare non sono state rese note. Habaka è l’ufficiale più alto in grado ad essere stato ucciso durante l’operazione di terra dell’Idf nella Striscia di Gaza. 

Israele, sale a 242 numero ostaggi in mani Hamas 

Sale a 242 il numero di ostaggi nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce delle orze israeliane di Difesa (Idf), Daniel Hagari, in conferenza stampa. Lo riporta The Times of Israel. Hagari ha riferito che si è provveduto a informare le famiglie di 242 ostaggi. Il numero non include i quattro ostaggi rilasciati sinora e il soldato israeliano Ori Megidish, tratto in salvo domenica scorsa. Ciò significa che, al momento, si ritiene che 247 persone siano state prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre. Resta incerto il destino di una decina di persone scomparse. 

Spari in Cisgiordania, morto israeliano ferito

È morto l’israeliano rimasto gravemente ferito dopo essere stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco esplosi contro l’auto su cui viaggiava vicino alla città nordorientale di Beit Lid, in Csgiordania. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom ha trovato l’uomo (che aveva circa 30 anni di età) morto all’interno della vettura. L’esercito israeliano afferma di aver scatenato una caccia all’uomo per trovare i responsabili, chiudendo le strade intorno alla zona. 

Amb. Israele: “Dopo 7 ottobre impossibile non rispondere” 

Dopo l’attacco del 7 ottobre “Hamas ci ha reso impossibile non rispondere”. Così l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, nel corso di un’intervista a Sky Tg24. Dopo “gli attacchi crudeli di Hamas contro il sud di Israele per noi è semplicemente impossibile non eliminare le capacità di Hamas di effettuare un attacco simile da Gaza contro Israele”, ha aggiunto, spiegando che “è nostra intenzione continuare con queste operazioni” finché il rischio di nuovi attacchi da Gaza non sarà scongiurato.

Autorità Gaza: “Fuori uso generatore ospedale indonesiano”

Il generatore di corrente dell’ospedale indonesiano di Beit Lahia, il più importante della parte settentrionale della Striscia di Gaza, è fuori servizio da questa mattina. Lo afferma il ministero della Sanità di Gaza. Il nosocomio si trova vicino al campo profughi di Jabalia, finito sotto il fuoco israeliano in questi giorni. Ashraf Al-Qudra, portavoce del ministero di Gaza, ha spiegato che l’ospedale riesce a funzionare grazie a un generatore di riserva più piccolo ma per ridurre i consumi sono state spente le luci nella maggior parte delle stanze e sono stati disattivati i generatori di ossigeno, costringendo gli operatori a utilizzare le bombole, e le celle frigorifere per i cadaveri. “Queste misure eccezionali consentiranno all’ospedale indonesiano di funzionare per pochi giorni”, secondo Al-Qudra. “Tuttavia, se non riusciamo a garantire l’elettricità o il carburante, andremo incontro a un disastro”, ha aggiunto.

Palestinese ucciso da truppe Israele in Cisgiordania 

Un palestinese è stato ucciso dalle truppe israeliane a a Qalqilya, in Cisgiordania, mentre altri sono rimasti gravemente feriti. Lo afferma il locale ministero della Sanità. Lo riporta l’agenzia Wafa secondo cui le truppe israeliani avrebbero assaltato il quartiere di Nazzal. Nello scontro è morto un palestineso mentre tra i feriti ci sarebbe anche un 15enne. Wafa ricorda che con questa vittima il bilancio totale dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre, giorno dell’inizio della guerra tra Hamas e Israele, sale a 131 morti. 

Egitto aiuterà a evacuare 7mila stranieri da Gaza

L’Egitto aiuterà a evacuare “circa 7mila” tra stranieri e persone con doppia cittadinanza da Gaza. Lo ha annunciato in una nota il ministero egiziano degli Esteri. Lo riporta Al Jazeera. Durante un incontro con diplomatici stranieri, il viceministro egiziano degli Esteri Ismail Khairat ha spiegato che Il Cairo si sta preparando per “facilitare l’accoglienza e l’evacuazione dei cittadini stranieri da Gaza attraverso il valico di Rafah”, aggiungendo che “il numero è di circa 7mila” persone di “oltre 60” nazionalità. 

Autorità Gaza: “Almeno 195 morti in raid su campo Jabalia” 

Sarebbe di almeno 195 morti e 120 dispersi il bilancio del raid israeliano di martedì scorso sul campo profughi di Jabalia nella Striscia di Gaza. Lo fanno sapere le autorità della Striscia. Lo riporta al Jazeera. Israele sostiene di aver preso di mira miliziani di Hamas nel bombardamento di martedì ma secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani i bombardamenti da parte di Israele sul campo profughi di Jabalia potrebbero “equivalere a crimini di guerra”.

Idf: “Uccise decine di terroristi nel nord di Gaza”

Le Forze di difesa israeliane hanno ucciso “decine di terroristi” durante gli scontri nella notte con le “cellule terroristiche nel nord della Striscia di Gaza”, che hanno “sparato missili anticarro, fatto esplodere ordigni esplosivi e lanciato granate contro” le truppe israeliane. Lo riferisce l’Idf in una dichiarazione su Telegram. I soldati hanno combattuto con i terroristi con l’aiuto dell’artiglieria e dei carri armati, mentre dirigevano un attacco aereo da un elicottero e un attacco missilistico da una nave della marina. Inoltre, prosegue l’aggiornamento dell’Idf, “durante le operazioni di terra nella Striscia di Gaza, una cellula terroristica ha sparato contro le truppe” israeliane. Le truppe hanno diretto un aereo in un attacco che ha ucciso i terroristi. Le truppe di riserva dell’Idf, mentre ricevevano il fuoco di copertura della Marina israeliana, si sono coordinate con le forze aeree e hanno diretto un aereo in un attacco che ha neutralizzato un’altra squadra di terroristi che progettava di lanciare missili anticarro verso i soldati dell’Idf. 

Missile da Libano contro drone, Idf risponde con artiglieria

Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato di aver effettuato attacchi aerei e di artiglieria in Libano dopo che un missile è stato lanciato contro un suo drone e in seguito al lancio di razzi verso Israele. Lo riferisce il Times of Israel. L’esercito ha dichiarato che nella notte è stato lanciato un missile terra-aria contro un veicolo aereo senza equipaggio. L’Uav non è stato colpito. In risposta, l’esercito ha colpito la cellula che ha effettuato il lancio e il sito di lancio. Inoltre, le forze di terra hanno sparato proiettili di artiglieria verso la fonte dei razzi dopo che i proiettili erano stati lanciati verso la regione del Monte Dov e del Monte Hermon. Il quotidiano israeliano spiega che “l’esercito non identifica i presunti aggressori in nessuno dei due casi”, ma fa riferimento agli attacchi guidati da Hezbollah lungo il confine settentrionale a partire dal 7 ottobre.”Questa sera è stato lanciato un missile terra-aria dal Libano verso un drone dell’Idf. In risposta, l’Idf ha colpito la cellula terroristica che ha lanciato il missile e il sito di lancio. L’Uav non ha subito danni”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram, aggiungendo che “sono stati identificati diversi lanci dal Libano verso la zona di Har Dov e del Monte Hermon, nel nord di Israele. Sono caduti in aree aperte. L’artiglieria dell’Idf ha colpito la fonte dei lanci in risposta”.

Biden chiede ‘pausa’ per far uscire ostaggi 

“Penso che sia necessaria una pausa”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ritenendo necessaria una “pausa” umanitaria nella guerra tra Israele e Hamas, dopo che il suo discorso elettorale mercoledì sera è stato interrotto da un manifestante che chiedeva un cessate il fuoco. Biden ha detto di comprendere le emozioni che hanno motivato il manifestante, che è stato rapidamente sgridato da altri presenti nella stanza e allontanato. Alla domanda sul significato della pausa, Biden ha affermato che una pausa “significa dare il tempo di far uscire i prigionieri”. I funzionari della Casa Bianca hanno poi chiarito che si riferiva agli ostaggi e agli aiuti umanitari.Nei suoi commenti, Biden ha esercitato pressioni sul Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché conceda ai palestinesi almeno una breve tregua dall’implacabile operazione militare che ha provocato migliaia di morti e ha impantanato la striscia di 141 miglia quadrate in una crisi umanitaria. La Casa Bianca si è rifiutata di chiedere un cessate il fuoco, ma ha segnalato che gli israeliani dovrebbero prendere in considerazione pause umanitarie per consentire ai civili di ricevere aiuti e ai cittadini stranieri intrappolati nella striscia di lasciare Gaza.Mercoledì sera, Biden stava parlando a una folla di sostenitori a Minneapolis delle sue ragioni per candidarsi alla presidenza nel 2020 quando una donna si è alzata e ha gridato: “Signor Presidente, se le sta a cuore il popolo ebraico, come rabbino, ho bisogno che chieda un cessate il fuoco”.

Biden: “Lavoriamo per aiuti umanitari a Gaza”

Il presidente Joe Biden ha ringraziato i “partner nella regione” per la fuoriuscita da Gaza dei cittadini stranieri e di quelli Usa. Gli Stati Uniti, ha detto Biden parlando in Minnesota, “stanno lavorando per accelerare gli aiuti umanitari critici a Gaza”. 

Onu: “Raid su Jabalia potrebbe equivalere a crimini guerra”

I bombardamenti da parte di Israele sul campo profughi di Jabalia nella Striscia di Gaza potrebbero “equivalere a crimini di guerra”. Lo ha scritto L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) su X. ” Dato l’elevato numero di vittime civili e l’entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”, ha scritto l’agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere e proteggere i diritti umani. 

Israele, circa 3.000 terroristi da Gaza il 7 ottobre

Una nuova valutazione delle forze di difesa israeliane (Idf) sull’attacco di Hamas del 7 ottobre suggerisce che circa 3.000 terroristi abbiano invaso il sud di Israele attraverso le città di confine di Gaza. Lo riporta Times of Israel. In precedenza, i militari avevano stimato che all’attacco avessero preso parte circa 2.500 terroristi. Secondo l’ultima valutazione, la cifra comprende solo gli agenti terroristici armati e non le ondate di cittadini di Gaza che hanno approfittato degli enormi varchi nella recinzione per farsi strada anche loro più tardi nella giornata. L’Idf ha affermato che durante i primi due giorni di combattimento le sue forze hanno ucciso circa 1.000 terroristi e ne hanno catturati 200, e che ci sono molti corpi di terroristi ancora sparsi nella zona di confine, e intende recuperarli quando possibile senza mettere in pericolo la vita dei soldati.

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